<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Motore V4, è mai esistito? | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Motore V4, è mai esistito?

rgs1000 ha scritto:
Esiste una interessante trattazione nel testo di Giacosa sui vari schemi di equlibratura.
Con una opportuna fasatura delle manovelle è possibile avere scoppi equispaziati come nel 4L per qualunque angolazione, mentre l'equilibratura delle forze alterne del 1° ordine è possibile con dei contrappesi solo con angolo di 90° tra le bancate.

Tra le moto non c'è bisogno di inchinarsi ai Jap, ricordo infatti la famosa DUCATi Apollo fatta per la polizia USA, e più recentemente il favoloso V4 90° desmodromico della DUCATI Desmosedici, sia in versione race che stradale.

Tra le auto, lasciatemi dire che LANCIA ha la leadership mondiale dello schema, in tantissime declinazioni, dal V12 al V4 in varie angolazioni e cilindrate, con assi a camme nel basamento ed in testa, 1 o 2 carburatori anche a doppio corpo, fino al più grande, l'eccelso 1,6 della Fulvia HF da 160 CV.

Con intelligenza, dovendo definire l'angolazione del V6 dell'Aurelia scoprì che 60° era l'angolo ottimale per la fasatura, realizzando così il 1° motore mondiale con quello schema, che unisce la souplesse del 6L ma con dimensioni molto più ridotte ed albero più corto e rigido e quindi più sportivo.
Il V6 Busso Alfa di tanti anni dopo docet.

Perché oggi non si fanno più i V4?
Fondamentalmente perchè i 4L costano meno, la fusione del basamento è più semplice, bastano 2 assi a camme invece di 4 e si prestano meglio ad una produzione di grande serie standardizzata.

Però, attenzione: il vecchio, caro e bel V stretto della Lancia è ancora ideale per una sistemazione trasversale, ed oggi la ridotta lunghezza potrebbe tornare utile per l'inserimento del volano-motore elettrico senza impattare sul corpo vettura.Viva LANCIA e DUCATI!

Saluti

Considerazione interessante, ma si riesce già a sistemare senza problemi un V6 di 60° trasversale da 3 litri in un corpo vettura normale con modulo ibrido integrato nel volano (e cilindri disattivabili) come nell'Honda Accord V6 Hybrid prodotta dal 2002. Fra l'altro gli ingombri del volano motore del sistema IMA sono ridottissimi, lo spessore è di poco superiore a quello di un volano tradizionale.

Eh, qualche volta invece bisogna proprio inchinarsi a questi giapponesi...

Parlando di moto, tra i V4 "mitici" ricorderei i motori delle Honda VFR-R (e soprattutto la RC30, con carters in magnesio e bielle in titanio nel lontano1987) e il fantastico motore della NR750 che è un V4 con cilindri ovali, otto valvole per cilindro e doppie bielle.

Attached files /attachments/1515779=21307-Honda nr750-engine.jpg /attachments/1515779=21308-honda-accord-hybrid-engine.jpg
 
Il quattro cilindri a V stretta che fu montato in principio sull'Appia è stato tanti anni dopo l'ispirazione per la VW del vr6 (chi se lo ricorda?). In effetti i w12 odierni del gruppone crucco non sono altro che due testate di quel motore unite in unico basamento (come da foto postata prima). Sentii parlare anche io di un motore con due alberi a gomiti, ma non credo sia mai stato realizzato nemmeno in prototipo. In effetti poi nemmeno potrebbe essere definito un singolo motore.

Bellissimo esercizio ingegneristico il motore della NR 750, ma appunto solo un esercizio. Era il periodo della sbornia da valvole, l'epoca anche dei cinque valvole per cilindro dell'audi.
 
Chiamiamolo pure esercizio, ma ci ha lasciato una moto da antologia ;).

Comunque io non banalizzerei il motore della NR ad una semplice "sbornia da valvole", in realtà il progetto nasce per tutt'altro motivo, perché trae ispirazione dai motori 8V (inteso come frazionamento, non come otto valvole per cilindro ;) ) motociclistici da competizione (come il celebre Guzzi), aggirando le limitazioni regolamentari che in quel momento ne vietavano l'utilizzo, con la costruzione di quello che dal punto di vista del regolamento della Classe 500 era a tutti gli effetti un quattro cilindri. Quindi concettualmente si tratta di una specie di ibrido tra quattro e otto cilindri a V e quella che chiami la "sbornia da valvole" c'entra ben poco, anche storicamente, perché il progetto del motore è molto anteriore alla moto stradale di produzione, e concettualmente trae spunto da una tendenza molto anteriore, cioè quella dei motori plurifrazionati.

Il progetto del motore da competizione è degli anni '70, e la prima NR da competizione è apparsa nel lontano 1979.

Inoltre, per quanto riguarda le 5 valvole per cilindro, Yamaha ci è arrivata molto prima di Audi, con la FZ750 del 1985.
 
Conosco bene la storia ;). Il mio giudizio sull'esercizio tecnico deriva dal fatto che quel motore in definitiva non ha avuto successo, almeno per quel che riguarda i motivi della sua nascita (competere con i due tempi in uso all'epoca nella classe regina). Tutto qui, non volevo addentrarmi nei motivi che ne hanno portato alla costruzione, ma solo ai risultati.
Stesso discorso per il modello stradale, probabilmente si tratta di una delle moto da strada più costose (se non la più costosa) di tutti i tempi, eppure non mi sembra che fosse così superiore alle concorrenti "terrene", anzi, parecchi collaudatori si lamentarono che le carene eccessivamente larghe (dovute all'architettura del motore) fossero un grosso problema per le prestazioni in curva (limitando di molto la capacità di piega).
Tutto qui.
Per quel che riguarda la "sbornia da valvole", ho usato questo modo di dire per sottolineare l'eccessiva importanza che in quel periodo (in cui si iniziò a dare più risalto ai motori multivalvole e alla sperimentazione di nuove soluzioni, come variatori di fase e compagnia bella, testimonianza ne è il proliferare delle targhette posteriori che ne dichiaravano la quantità, considerandola caratteristica principe da annoverare tra quelle salienti della vettura, cosa che invece oggi sappiamo non essere) venne dato al particolare, con gli eccessi che ne conseguirono (oggi è risaputo che il miglior compromesso sia quello delle quattro valvole per cilindro, per efficienza, semplicità costruttiva e forma della camera di scoppio). E in ogni caso mi riferivo al mondo automobilistico, dove le cinque valvole per cilindro son state più una rarità di quel periodo che altro (se non sbaglio ci fu solo un'altro costruttore ad utilizzarle per la produzione di serie, forse proprio Honda, ma non vorrei dire una castroneria).
Con le moto il discorso è diverso, anche perchè li si è più liberi di sperimentare, innanzituto per una questione di costi (in proporzione le moto si fanno pagare enormemente più delle auto)
 
saturno_v ha scritto:
....ma non paragonabile come bilanciamento al 6L ma più compatto, stringendo la V si peggiorano le cose,

Piccola correzione...un V6 con V di 60 gradi e' piu' bilanciato di uno con la V a 90.
hai ragionissima, mi riferivo al fatto che la perfetta distribuzione delle fasi utlili si ha a 120°, ma per motivi diingombro si tende a chidere l'angolo, perdendo in equilibratura, che però a 60° evidenzia un minimo (locale) delle vibrazioni.

Grazie della puntulizzazione precisa e apprezzata
 
gallongi ha scritto:
pi_greco ha scritto:
ucre ha scritto:
DOMANDA:

i motori a W che faceva la volkswagen come sono "architettati"? non ho mai capito come facciano a formare una doppia v
sono 4 bancate e due alberi motore, credo controrotanti, estremamente compatti ma dall'equilibratura non semplice, non li annovero tra le mie architetture preferite, ci sono stati invece W con un solo albero e tre cilindri disposti a ventaglio, vert +60° -60°... si potrebbero fare anche tre bancate a 120°... cui prodest?

no,credo che il w avesse un albero solo e i cilindri sono dissasati l'uno dall'altro,tipo questo:
grazie della correzione, che bel casino metter le mani su quel motore...
 
pi_greco ha scritto:
maxressora ha scritto:
e se poi si considera il Boxer una v di 180 gradi, citroen e volkswagen li facevano...
il boxer ha le manovelle contrapposte, il v no

perfetto

boxer 12 cilindri ha 12 imbiellaggi
contrapposto 12 cilindri li ha imbiellati 2 per volta se ho capito bene...
 
Matteo__ ha scritto:
Conosco bene la storia ;). Il mio giudizio sull'esercizio tecnico deriva dal fatto che quel motore in definitiva non ha avuto successo, almeno per quel che riguarda i motivi della sua nascita (competere con i due tempi in uso all'epoca nella classe regina). Tutto qui, non volevo addentrarmi nei motivi che ne hanno portato alla costruzione, ma solo ai risultati.
Stesso discorso per il modello stradale, probabilmente si tratta di una delle moto da strada più costose (se non la più costosa) di tutti i tempi, eppure non mi sembra che fosse così superiore alle concorrenti "terrene", anzi, parecchi collaudatori si lamentarono che le carene eccessivamente larghe (dovute all'architettura del motore) fossero un grosso problema per le prestazioni in curva (limitando di molto la capacità di piega).
Tutto qui.
Per quel che riguarda la "sbornia da valvole", ho usato questo modo di dire per sottolineare l'eccessiva importanza che in quel periodo (in cui si iniziò a dare più risalto ai motori multivalvole e alla sperimentazione di nuove soluzioni, come variatori di fase e compagnia bella, testimonianza ne è il proliferare delle targhette posteriori che ne dichiaravano la quantità, considerandola caratteristica principe da annoverare tra quelle salienti della vettura, cosa che invece oggi sappiamo non essere) venne dato al particolare, con gli eccessi che ne conseguirono (oggi è risaputo che il miglior compromesso sia quello delle quattro valvole per cilindro, per efficienza, semplicità costruttiva e forma della camera di scoppio). E in ogni caso mi riferivo al mondo automobilistico, dove le cinque valvole per cilindro son state più una rarità di quel periodo che altro (se non sbaglio ci fu solo un'altro costruttore ad utilizzarle per la produzione di serie, forse proprio Honda, ma non vorrei dire una castroneria).
Con le moto il discorso è diverso, anche perchè li si è più liberi di sperimentare, innanzituto per una questione di costi (in proporzione le moto si fanno pagare enormemente più delle auto)
tutto giusto 5 stelle meno 1, perchè fu yamaha la produtrice dei 5 valvole per cilindor su fzr 750 e successivamente su altre sportive e non sportive
 
Si, ma io mi riferivo sempre alle auto, non alle moto, e dai, l'ho scritto un sacco di volte! :D :D
Anche quando parlavo di Honda, parlavo di campo automobilistico! L'ho scritto! :D :D :D

E comunque ho scritto pure che non ne fossi sicuro e che mi riferissi solo alle produzioni di serie, perchè poi esiste la nave spaziale di cui metto foto giù, che pure aveva cinque valvole per cilindro, ma rimase solo un prototipo.

Attached files /attachments/1516104=21322-Yamaha ox99-11.jpg
 
Matteo__ ha scritto:
Si, ma io mi riferivo sempre alle auto, non alle moto, e dai, l'ho scritto un sacco di volte! :D :D
Anche quando parlavo di Honda, parlavo di campo automobilistico! L'ho scritto! :D :D :D

E comunque ho scritto pure che non ne fossi sicuro e che mi riferissi solo alle produzioni di serie, perchè poi esiste la nave spaziale di cui metto foto giù, che pure aveva cinque valvole per cilindro, ma rimase solo un prototipo.
beh, si può aggiungere il V8 della 355 e il 4L 1.8 litri audi
 
Il motore della 355 l'avevo dimenticato, quello dell'audi (montato anche sulla prima TT) era invece quello a cui mi riferivo con certezza. ;)
 
Matteo__ ha scritto:
Il motore della 355 l'avevo dimenticato, quello dell'audi (montato anche sulla prima TT) era invece quello a cui mi riferivo con certezza. ;)
mitico il progettista della 355: ing Claudio Lombardi
 
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