<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Motore grippato causa tagliando mal eseguito presso officina Toyota di Torino | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Motore grippato causa tagliando mal eseguito presso officina Toyota di Torino

Si,
anch'io sono d'accordissimo.

E' il concessionario che deve rispondere della sua incompetenza (meccanici che hanno messo mano all'auto....).

Direi proprio che il nome di questa concessionaria possa finire in una black-list per gli utenti in zona torino.

Toyota secondo me non c'entra nulla.

Massima solidarietà allo sfortunato automobilista.

Daniele

G5 ha scritto:
Credo che le persone scorrette alberghino ovunque e che un rapporto civilistico non lo possa regolare Toyota Italiache peraltro ha la facoltà di interessarsi alla questione ma non certo di risolverla allorché non ha alcuna responsabilità specifica se non quella di aver dato una concessione chissà quanti anni e clienti fa! D'altra parte un intervento diretto di Toyota (anche solo per salvare il bon nome) si sposerebbe perfettamente con le intenzioni di quanti, in seguito, volessero approfittare della cosa. Nel caso specifico penso che il malcostume proprio del concessionario (posto che sia tutto vero) debba essere regolato da un giudice. Alla fine di tutto si tratta di una semplice controversia civile, non dell'assassinio di un pargolo.
 
G5 ha scritto:
Nel caso specifico penso che il malcostume proprio del concessionario (posto che sia tutto vero) debba essere regolato da un giudice. Alla fine di tutto si tratta di una semplice controversia civile, non dell'assassinio di un pargolo.

Va tutto bene.
Però in questo caso Toyota proprio perchési è dotata di un sistema di autocontrollo (ad esempio la normativa iso 9000 e altre filosofie leggibili su suo sito) ho tutto l'interesse per andare a fondo alla questione e, a parer mio, cercare una posizione di conciliatore tra i due interessi.
ovvio che le responsabilità, dove ce ne fossero, sono personali o del cliente o del concessionario....
 
silverrain ha scritto:
G5 ha scritto:
Nel caso specifico penso che il malcostume proprio del concessionario (posto che sia tutto vero) debba essere regolato da un giudice. Alla fine di tutto si tratta di una semplice controversia civile, non dell'assassinio di un pargolo.

Va tutto bene.
Però in questo caso Toyota proprio perchési è dotata di un sistema di autocontrollo (ad esempio la normativa iso 9000 e altre filosofie leggibili su suo sito) ho tutto l'interesse per andare a fondo alla questione e, a parer mio, cercare una posizione di conciliatore tra i due interessi.
ovvio che le responsabilità, dove ce ne fossero, sono personali o del cliente o del concessionario....

Che Toyota si presti a mediare le posizioni è una opzione positiva cui però la casa madre non è tenuta in quanto le controversie si risolvono o in arbitrato o in giudizio.
Non vedo come possano le norme ISO di Toyota (o le altre filosofie) sovvertire l'ordine delle cose.
Da notare che l'ISO 9000 non c'entra niente con i raporti verso il cliente se non per quel che riguarda la corretezza del servizio.
http://www.iso9000.it/Certificazione_ISO9000.htm
 
G5 ha scritto:
skid32 ha scritto:
emanuelecapri ha scritto:
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:( Eccomi nuovamente qua a raccontarVi un proseguo di avvenimenti ASSURDI ed sempre più INCRESCIOSI... :?

Vi chiedo scusa se non ho più scritto e non Vi ho più dato aggiornamenti sul caso ma come sopra citato e riscontrato dagli avvenimenti precedenti, la concessionaria rimaneva infastidita dalla pubblicazione del caso e dai vari commenti, quindi con il mio legale abbiamo concordato che per giungere ad una conciliazione amichevole ed evitare una causa legale, era opportuno portare un po' di serenità tra le parti, cominciando dal forum per l'appunto.

Giovedì 5/11, ci siamo recati presso lo studio del consulente legale della Concessionaria (il Sig. P.O.), per giungere ad accordi...o meglio per accettare la Loro proposta. Lo stesso Sig. P.O. dice di essere felice della nostra decisione e torna a ribadire che quanto accaduto è causa della negligenza del personale della concessionaria che ha seguito il nostro caso; inoltre aggiunge che i titolari proprio in quel periodo erano assenti o molto impegnati e di conseguenza non informati sul caso. Sostiene che al momento possiamo stare tranquilli, in quanto ormai della questione se ne occupano direttamente Lui stesso ed i proprietari della concessionaria, assicurandoci dunque la massima serietà.
Alla nostra richiesta di sottoscrivere gli accordi, lo Stesso lamenta di non avere con sè la documentazione riguardante e ci invita a presentarci all'indomani presso la Concessionaria per sottoscrivere gli accordi direttamente con i Titolari della stessa fissandoci un appuntamento. Infine prima di lasciarci andare, ci chiede di renderGli nota l?ubicazione dell'auto, e noi, ingenuamente e convinti che la disputa l?indomani si sarebbe risolta e conclusa, abbiamo rilasciato il recapito.

Venerdì 6/11 ci rechiamo all'appuntamento presso la Concessionaria per sottoscrivere gli accordi con la Sig.ra D.A. , proprietaria dell?azienda. La stessa ci accoglie dicendoci che hanno già provveduto a recuperare la nostra auto e alla nostra richiesta di sottoscrivere gli accordi presi, questa risponde che non è necessario, in quanto Lei, rappresentando un?azienda, per altro rispettabile, vuole che sia garantita una fiducia reciproca. ?Fiducia??!!?
Sottoponiamo alla Sig.ra D.A. la scrittura privata da noi redatta, riportante gli accordi presi e dopo una veloce lettura, la stessa riferisce l?impossibilità di sottoscrivere il documento. Alla nostra naturale ed insistente richiesta di spiegazioni alla non volontà di sottoscrivere gli accordi, la Sig.ra D.A sostiene che questa sottoscrizione degli accordi non sia necessaria ed altresì solamente d?intralcio alla conciliazione. Di fronte alle nostre chiare perplessità e curiosità a tal proposito ci comunica che comunque il documento verrà sottoposto all?esame del suo legale e sicuramente rivisto. Ci chiede di pazientare ancora qualche giorno dichiarando che saremo stati ricontattati da Lei o dal loro legale, il Sig. P.O. .

La sera stessa ci contatta il consulente legale della concessionaria, il Sig. P.O., sostenendo l?inutilità di questa scrittura privata, dicendo che questa formalità di sottoscrivere gli accordi rischia seriamente di far saltare il compromesso. Naturalmente alla nostra domanda sul perché gli stessi non vogliano firmare il documento non ci viene data risposta. Ci invia comunque tramite mail la nostra scrittura privata da Lui rivista e modificata e ci invita a presentarci presso la concessionaria la mattina seguente.

Contattiamo la sera stessa il nostro legale, il quale ci invita a recarci all?appuntamento del sabato mattina per necessità e tutela delle parti di un documento sottoscritto, e ci consiglia, in caso di negativi riscontri, di attendere un suo intervento del lunedì successivo, per chiedere Lui stesso agli interessati le dovute spiegazioni di un Loro già sospettato rifiuto alla sottoscrizione degli accordi.

Sabato mattina 7/11 ci rechiamo nuovamente presso la concessionaria e veniamo ricevuti dal Padre della Sig.ra D.A., il proprietario e fondatore dell?azienda, il quale ci conferma molto chiaramente che non intendono firmare nulla, nè la scrittura privata da noi proposta nè tantomeno quella inviatami dal Loro legale il già citato Sig. P.O. Il sopracitato titolare sostiene che non sia necessaria una scrittura privata, affermando che venerdì 6/11 hanno provveduto ad inviarci una Raccomandata che riporta gli accordi presi, ma che al momento non può sottoporre perché sprovvisto.
L?incontro si chiude con un perentorio rifiuto di contrattazioni del titolare, il quale ritiene che sia possibile avvalorare un semplice discorso basato sulla fiducia non richiedente alcun documento da sottoscrivere; noi di risposta gli sottoponiamo il nostro disagio, in quanto riteniamo tutt?ora che senza alcun documento non possiamo avere la certezza che l?auto venga riparata a regola d?arte; inoltre, senza possedere un elenco delle componenti meccaniche sostituite, un domani non avremmo modo di rivalerci della garanzia di un anno dovutaci per legge, in caso di guasto della vettura.

Una volta fuori dalla Concessionaria, basiti, contattiamo il nostro legale ed il perito, con i quali conveniamo che qualcosa non vada. Pare chiaro che gli stessi acconsentano ad una riparazione informale ed economica dell?auto, senza sottoscrivere alcun documento o fattura descrittiva, così da sviare al problema con una soluzione per Loro rapida ed inoppugnabile in un futuro, per noi deleteria in quanto un domani ci saremmo ritrovati in assenza di documenti comprovanti i lavori eseguiti sull?auto e le parti meccaniche sostituite.

Decidiamo quindi di inviare un telegramma il giorno stesso per tutelarci, diffidando gli stessi da intervenire sull?auto, fino a quando il nostro legale non avrebbe chiarito la situazione.

Lunedì mattina 9/11 ci rechiamo presso la Concessionaria ed entrando incrociamo la Sig.ra D.A. la quale, fingendo di non riconoscerci, non presta attenzione alla nostra presenza.
Dopo aver atteso per quasi trenta minuti di essere ricevuti dalla suddetta proprietaria, decidiamo di darci autonomamente una risposta a tanta attesa sospettando un?azione in mala fede da parte dell?azienda. Ci rechiamo presso l?officina per chiedere di vedere la nostra auto e ci viene riferito che essa non è presente in quei locali, e non è nota l?ubicazione.
Proseguendo in direzione delle strutture adiacenti, scopriamo la nostra auto elevata sul ponte dell?officina limitrofa, mentre due operai meccanici smontavano la parte inferiore del motore. Increduli, per porre fine ad azioni scorrette, allertiamo le Forze dell?Ordine immediatamente recatesi presso la Concessionaria per verificare e verbalizzare l?avvenuta manomissione del veicolo.

Giunti alla nostra abitazione ci troviamo di fronte all?ennesima
scorrettezza della concessionaria, la quale il venerdì precedente, ovvero il 6/11, ci aveva inviato una raccomandata scritta, dove gli stessi si autorizzano e si giustificano autonomamente sull?inizio dei lavori di riparazione dell?auto, certi che al momento di ricevimento della stessa sarebbe stato troppo tardi per avvalerci contro di Loro, in quanto l?auto sarebbe già stata in corso di riparazione. Inoltre ci accusano spudoratamente di Grave Negligenza nella conduzione dell?auto e nella percorrenza di più di 350 Km??!! :shock: :?: :?: :?:

fai presente la cosa oltre che a 4 r anche alla casa madre......
se il comportamento è esattamente come lo descrivi tu (sarebbe interessante sentire l' altra campana) ce ne sarebbe abbastanza per far rilevare il mandato dalla casa madre.... (se le cose stanno cosi e se la casa madre fosse seria)

I rapporti contrattuali e non sono regolati dal codice civile non da altre cose.

questo è indubbio come anche è indubbio che una casa che si reputi seria non puo' ammettere che un suo concessionario si comporti in questo modo......

gira una leggenda metropolitana a torino (non saprei dirti se vera) ma pare che Marchionne appena arrivato abbia fatto chiudere una concessionaria per molto meno.....

in poche parole un suo emissario in visita in borghese in una concessionaria era stato '' trascurato'' dal personale per una buona mezzora......inoltre si era liberamente introdotto in ogni reparto e magazzino...
 
Credo che i casi siano molto diversi. Un conto è non rispettare le direttive aziendali sugli standard di qualità ed un conto è intromettersi in una controversia civile. Noi diamo per scontato che il nostro forumista abbia tutte le ragioni ma se così non fosse? Alla fine la contestazione è che a seguito di un intervento in officina si sia verificato un danno qualche giorno dopo. E' una situazione di difficile valutazione ma non vedo come Toyota Italia possa intervenire su una situazione simile. Non perdiamo di vista l'oggetto della discussione.
 
G5 ha scritto:
[
Che Toyota si presti a mediare le posizioni è una opzione positiva cui però la casa madre non è tenuta in quanto le controversie si risolvono o in arbitrato o in giudizio.
Non vedo come possano le norme ISO di Toyota (o le altre filosofie) sovvertire l'ordine delle cose.
Da notare che l'ISO 9000 non c'entra niente con i raporti verso il cliente se non per quel che riguarda la corretezza del servizio.
http://www.iso9000.it/Certificazione_ISO9000.htm

Dipende come intendi la norma.
Se la intendi come cartaccia allora hai pienamente ragione.
Se la intendi come un "qualcosa" che ti permette di migliorare i tuoi processi aziendali, beh allora la norma applicata implica che se un cliente reclama tu devi mettere in azione tutta una serie di processi atti a verificare la motivazione e la sussistenza del reclamo (o della non conformità) e adottare le opportune azioni per risolverlo.
A seguito se il reclamo è dovuto a un deficit produttivo/di controllo/di processo tu dovrai adottare delle azioni di miglioramento che prevengano la possibilità del reclamo stesso.

:D
 
G5 ha scritto:
Credo che i casi siano molto diversi. Un conto è non rispettare le direttive aziendali sugli standard di qualità ed un conto è intromettersi in una controversia civile. Noi diamo per scontato che il nostro forumista abbia tutte le ragioni ma se così non fosse? Alla fine la contestazione è che a seguito di un intervento in officina si sia verificato un danno qualche giorno dopo. E' una situazione di difficile valutazione ma non vedo come Toyota Italia possa intervenire su una situazione simile. Non perdiamo di vista l'oggetto della discussione.

Siamo sulla sponda diversa. A parer mio Toyota ha tutto l'interesse nel tutelare il suo nome e la sua reputazione nei confronti dei suoi clienti. In fondo è di un concessionario toyota che stiamo parlando, quindi di uno che ha il marchio sulla porta, mica di un meccanico qualunque!
Senza entrare nel merito se il forumista ha ragione o meno, io toyota non sarei contento di questa pubblicità negativa. Se un cliente della mia azienda si lamenta di me (anche se non sono direttamente dipendente), non credi che qualcuno mi venga a chiedere conto di come mai c'è sto reclamo?
 
A mio modesto parere la suddetta concessionaria AD MOTORS e le sue concorrenti svolgono un ruolo fondamentale per il gruppo Toyota, in quanto finalizzano il cliente; sostengono e concretizzano l'immagine pubblicitaria voluta e promulgata dalla casa madre.
L'AD MOTORS opera su concessione di Toyota per l?utilizzo del marchio e questo a sua volta è regolato da accordi commerciali. L'operato di tutte le concessionarie Toyota, è subordinato al volere ed al codice etico imposto contrattualmente da Toyota.
Ragion per cui, Toyota Italia è sempre e comunque Indirettamente responsabile (in termini Commerciali), in quanto l'operato delle sue concessionarie incide sull'immagine del gruppo.
La stessa, come citato da un altro utente, ha piena facoltà di recidere il mandato alla concessionaria.

Detto questo possiamo esprimere due ipotesi:

- L'AD MOTORS S.p.a., come indica la denominazione sociale, è una azienda di medie-grandi dimensioni, facente parte del gruppo CENTRAL MOTORS S.p.a, concessionaria di vari marchi automobilistici e con una modesta rete di vendita sul territorio. La rendita finanziaria prodotta da tale azienda potrebbe essere motivo di Toyota Italia dall'astenersi a prendere posizione se non in casi estremi, lasciando così ad AD MOTORS o qual si voglia a CENTRAL MOTORS la libertà di mantenere determinati atteggiamenti a suo piacimento.

- La seconda ipotesi è che Toyota Italia non sia correttamente o totalmente informata dell'accaduto e che attenda maggiori sviluppi prima di intercedere.

A tal proposito nei prossimi giorni invieremo un?altra lettera a Toyota Italia per sottoporre agli stessi un quesito rilevante, ovvero, se sia questa la politica commerciale che intendono seguire. Verranno inoltre allegati i testi qui riportati e la documentazione necessaria a prova di quanto citato, speranzosi di un riscontro quanto meno positivo.
 
silverrain ha scritto:
G5 ha scritto:
Credo che i casi siano molto diversi. Un conto è non rispettare le direttive aziendali sugli standard di qualità ed un conto è intromettersi in una controversia civile. Noi diamo per scontato che il nostro forumista abbia tutte le ragioni ma se così non fosse? Alla fine la contestazione è che a seguito di un intervento in officina si sia verificato un danno qualche giorno dopo. E' una situazione di difficile valutazione ma non vedo come Toyota Italia possa intervenire su una situazione simile. Non perdiamo di vista l'oggetto della discussione.

Siamo sulla sponda diversa. A parer mio Toyota ha tutto l'interesse nel tutelare il suo nome e la sua reputazione nei confronti dei suoi clienti. In fondo è di un concessionario toyota che stiamo parlando, quindi di uno che ha il marchio sulla porta, mica di un meccanico qualunque!
Senza entrare nel merito se il forumista ha ragione o meno, io toyota non sarei contento di questa pubblicità negativa. Se un cliente della mia azienda si lamenta di me (anche se non sono direttamente dipendente), non credi che qualcuno mi venga a chiedere conto di come mai c'è sto reclamo?

Così tutte le concessionarie inizieranno a fare le furbe perchè tanto mamma Toyota arriva di gran corsa e ripara i cocci di tasca sua e tutti gli altri sono ben contenti di vivere ricchi e senza responsabilità ... ma in che mondo vivete?
 
silverrain ha scritto:
G5 ha scritto:
[
Che Toyota si presti a mediare le posizioni è una opzione positiva cui però la casa madre non è tenuta in quanto le controversie si risolvono o in arbitrato o in giudizio.
Non vedo come possano le norme ISO di Toyota (o le altre filosofie) sovvertire l'ordine delle cose.
Da notare che l'ISO 9000 non c'entra niente con i raporti verso il cliente se non per quel che riguarda la corretezza del servizio.
http://www.iso9000.it/Certificazione_ISO9000.htm

Dipende come intendi la norma.
Se la intendi come cartaccia allora hai pienamente ragione.
Se la intendi come un "qualcosa" che ti permette di migliorare i tuoi processi aziendali, beh allora la norma applicata implica che se un cliente reclama tu devi mettere in azione tutta una serie di processi atti a verificare la motivazione e la sussistenza del reclamo (o della non conformità) e adottare le opportune azioni per risolverlo.
A seguito se il reclamo è dovuto a un deficit produttivo/di controllo/di processo tu dovrai adottare delle azioni di miglioramento che prevengano la possibilità del reclamo stesso.

:D

Non c'è nessuna norma ISO PINCO PALLO che relazioni il rapporto tra un tagliando ed un successivo danno imputabile (forse si, forse no) al tagliando stesso. Questo in linea generale. Nel caso specifico, come ho detto più volte, l'officina della concessionari anon sta' tenendo un comportamento trasparente e responsabile ma questo non può determinare un accollo delle responsabilità da parte di Toyota Italia che invece può far leva su altri strumenti i cui effetti però potrebbero non apparire mai oppure apparire in maniera concreta con la revoca della concessione. In quest'ultimo caso però, al di la del caso specifico, come si è comportata negli anni l'azienza ora "incriminata"? Che trascorsi ci sono tra l'azienda ed il daneggiato? Tutto questo non per alleviare la posizione dell'azienda quanto per tentare di mantenere un minimo di sereno distacco dalla faccenda per poter meglio comprendere. Tutti, nei panni di emanuele, vorremmo pieno sostegno e ci scaglieremmo contro la concessionaria pur consapevoli, in fondo, che quella potrebbe non essere la risposta giusta. Va da se che l'arroganza mostrata dall'azienda è di gran lunga più esplicativa di tanti altri fatti.
 
G5 ha scritto:
Così tutte le concessionarie inizieranno a fare le furbe perchè tanto mamma Toyota arriva di gran corsa e ripara i cocci di tasca sua e tutti gli altri sono ben contenti di vivere ricchi e senza responsabilità ... ma in che mondo vivete?

Nel mondo contrario al tuo si vede.... :)

Proviamo a capirci (cit) in un altro modo.
Io sono titolare del prodotto GRUNF
Lo do in concessione a SLURPA.
SLURPA lo vende a CAMOZZI.
Tra CAMOZZI e SLURPA succede un patatrac in cui CAMOZZI è molto incazzato e vorrebbe buttare GRUNF nel cesso a causa di SLURPA ed è convinto che i prodotti di GRUNF fanno schifo perché li associa a SLURPA.
Io, titolare di GRUNF, secondo te non ho tutto l'interesse di andare a vedere cosa è effettivamente successo tra questi due "signori" per tutelare il mio prodotto?
Insomma CAMOZZI potrebbe essere un cliente rompiglioni, ma potrebbe anche darsi che io ho dato GRUNF in mano a degli incompetenti.
E se lo fosse non mi sentirei in obbligo morale di cercare di ricucire il rapporto con CAMOZZI e cambiare qualcosa nel rapporto con SLURPA?
 
G5 ha scritto:
[
Non c'è nessuna norma ISO PINCO PALLO che relazioni il rapporto tra un tagliando ed un successivo danno imputabile (forse si, forse no) al tagliando stesso.

ascolta, lavoro in iso da anni.
Ovvio che non c'è il rapporto DIRETTO tra un danno e un servizio reso, oltretutto quello non è normato.
Ma ti posso assicurare che se l'azienda è certificata davvero, OGNI reclamo di OGNI cliente (cliente vero, fornitore, etc etc) deve essere registrato e valutato.
Inoltre devono essere prese delle azioni di miglioramento ove possibile per evitare problemi simili.
Questo è quello che si dovrebbe fare e che la norma ti dice di fare. Non interviene mai nel come fai le cose, ma solo sul processo atto a fare quelle cose.

Nel caso specifico non ho detto che è colpa di Toyota, ma ho detto che è nell'interesse di Toyota verificare l'accaduto e decidere il da farsi!
 
silverrain ha scritto:
Nel caso specifico non ho detto che è colpa di Toyota, ma ho detto che è nell'interesse di Toyota verificare l'accaduto e decidere il da farsi!

Si ...... ma è solo una questione di opportunità, non di necessità. Se il prodotto fosse stato difettato in origine Toyota avrebbe dovuto interessarsi direttamete del problema. Siccome, però, il prodotto è stato (probabilmente) guastato da un tizio con un errore materiale ........ è come se quando porti la macchina a fare la revisione. La lasci in conce bella pulita e linda, ti preparano la macchina e vanno in revisione. La macchina torna con un bozzo sulla fiancata ed un fanale rotto .... cosa dovrebbe fare quila casa madre? Al massimo cercare di riportare a miti consigli ... ma più che quello!
 
G5 ha scritto:
Si ...... ma è solo una questione di opportunità, non di necessità. Se il prodotto fosse stato difettato in origine Toyota avrebbe dovuto interessarsi direttamete del problema. Siccome, però, il prodotto è stato (probabilmente) guastato da un tizio con un errore materiale ........ è come se quando porti la macchina a fare la revisione. La lasci in conce bella pulita e linda, ti preparano la macchina e vanno in revisione. La macchina torna con un bozzo sulla fiancata ed un fanale rotto .... cosa dovrebbe fare quila casa madre? Al massimo cercare di riportare a miti consigli ... ma più che quello!

L'esempio non è pertinente in quanto il concessionario è diretta emanazione della casa madre ed è esso che ha eseguito il lavoro per contro di toyota. Io quando vado in un concessionario vedo fuori il marchio toyota, honda, fiat , audi etcetc, poi dopo il nome del concessionario.
Anzi spesso e volentieri si indica nel parlare comune il concessionario alfa di gattinara (faccio un esempio), mica il concessionario furio colombo di gattinara.
E la casa madre, normalmente, attua politiche di verifica del lavoro sui suoi concessionari...
 
Sei troppo cavilloso ............ la legge ha altri principi ed a quelli bisogna attenersi. Tu puoi portare in officina Alfa anche una UAZ ... e che responsabilità avrebbe UAZ??
Il fatto in esame è una circostanza (o un insieme di circostanze) ma la responsabilità in solido è solo ed esclusivamente dell'officina (a meno che non ci sia qualcosa anche da parte del danneggiato).
 
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