Queste sono le circostanze in cui mi piacerebbe davvero constatare di avere torto marcio, mentre invece trovo puntualmente conferme alle mie impressioni e previsioni .
Ho sempre più forte la sensazione che siamo immersi in una dilagante isteria collettiva e che concetti come razionalità, logica e senso della misura diventino ogni giorno più alieni, sopraffatti da altri, evidentemente più aggressivi e "vincenti": integralismo, preconcetto, ipocrisia, disonestà, propaganda.
Il periodico parto di "nuove" regole del cds (campionario di schizofrenia?) costituisce una delle occasioni in cui ho più netta la conferma di quanto sopra.
Sinceramente non riesco a capire come una persona razionale possa sentirsi rassicurata dal sapere che la legge dello stato prevede pesanti castighi per chi si mette alla guida dopo aver assunto una quantità di alcool inequivocabilmente insignificante (ma pur sempre maggiore di zero). Come si può apprezzare o addirittura santificare una assurdità del genere, basata sull'insensato presupposto che un tasso alcoolico di 0.1 o 0.2 abbia qualcosa a che fare con i gravi incidenti provocati da chi si mette al volante totalmente ubriaco, quando qualunque dato scientifico (ma basterebbe anche un po' di buon senso, se non fosse estinto) dimostra l'esatto contrario?
A quando, allora, una bella legge che preveda il carcere per chi guarda il prossimo con un'espressione bellicosa o per chi si pettina o si veste o si atteggia in una maniera che in qualche modo assomigli a quella ritenuta tipica dei delinquenti? L'unica cosa che queste "novità" provocano in me, oltre alla crescente tristezza, è una sottile inquietudine. Trovo questo andazzo, infatti, troppo simile ad altri che, nei libri di storia, fanno regolarmente da anticamera a periodi tutt'altro che intrisi di serenità e libertà.
Sembra che ci sia in corso una competizione nella quale vince chi fa la cosa più insulsa. Invece di insegnare ai pedoni, fin da piccoli, che la strada è territorio dei veicoli e che bisogna porre la massima attenzione nell'attraversare, cercando di farlo ogni qualvolta è possibile SENZA intralciare il traffico (esattamente come deve fare il veicolo quando attraversa il marciapiede, ovvero il territorio NON di sua pertinenza) e comunque ricordando che un veicolo potrebbe avere mille ragioni per non fermarsi (anche un guasto o un malore del conducente...), cosa si fa? Si insegna ai pedoni che essi sono onnipotenti, che le strisce pedonali danno loro il diritto di fermare i veicoli come e quando vogliono, anche nei frequentissimi casi in cui basterebbe aspettare 5 o 10 secondi per attraversare senza fermare nessuno e quindi in mooolto maggiore sicurezza, che i guidatori di veicoli a motore sono sempre e comunque spregevoli individui indegni di qualsivoglia rispetto o considerazione (pensa un po', molti di loro vorrebbero addirittura procedere sulla strada a velocità modesta senza trovare continuamente ostacoli di ogni sorta!), che ANCHE se attraversano fuori delle strisce hanno sempre e comunque ragione (una norma che esiste da decenni, nata quando il traffico era insignificante rispetto ad oggi e che oggi, caso mai, sarebbe da abolire).
Per quanto mi riguarda, mi consola il fatto che almeno per una 20na di anni ho avuto il privilegio di guidare e viaggiare tranquillamente, senza incidenti di sorta. Mi consola anche pensare che dall'ultima volta che ho speso soldi per comprare un'automobile con l'illusione di poterla adoperare serenamente sono passati sei anni e mezzo. Credo proprio sia stata l'ultima in assoluto. Non vedo proprio perché dovrei ancora spendere soldi per cercare di comprare qualcosa che non esiste più.
Ho sempre più forte la sensazione che siamo immersi in una dilagante isteria collettiva e che concetti come razionalità, logica e senso della misura diventino ogni giorno più alieni, sopraffatti da altri, evidentemente più aggressivi e "vincenti": integralismo, preconcetto, ipocrisia, disonestà, propaganda.
Il periodico parto di "nuove" regole del cds (campionario di schizofrenia?) costituisce una delle occasioni in cui ho più netta la conferma di quanto sopra.
Sinceramente non riesco a capire come una persona razionale possa sentirsi rassicurata dal sapere che la legge dello stato prevede pesanti castighi per chi si mette alla guida dopo aver assunto una quantità di alcool inequivocabilmente insignificante (ma pur sempre maggiore di zero). Come si può apprezzare o addirittura santificare una assurdità del genere, basata sull'insensato presupposto che un tasso alcoolico di 0.1 o 0.2 abbia qualcosa a che fare con i gravi incidenti provocati da chi si mette al volante totalmente ubriaco, quando qualunque dato scientifico (ma basterebbe anche un po' di buon senso, se non fosse estinto) dimostra l'esatto contrario?
A quando, allora, una bella legge che preveda il carcere per chi guarda il prossimo con un'espressione bellicosa o per chi si pettina o si veste o si atteggia in una maniera che in qualche modo assomigli a quella ritenuta tipica dei delinquenti? L'unica cosa che queste "novità" provocano in me, oltre alla crescente tristezza, è una sottile inquietudine. Trovo questo andazzo, infatti, troppo simile ad altri che, nei libri di storia, fanno regolarmente da anticamera a periodi tutt'altro che intrisi di serenità e libertà.
Sembra che ci sia in corso una competizione nella quale vince chi fa la cosa più insulsa. Invece di insegnare ai pedoni, fin da piccoli, che la strada è territorio dei veicoli e che bisogna porre la massima attenzione nell'attraversare, cercando di farlo ogni qualvolta è possibile SENZA intralciare il traffico (esattamente come deve fare il veicolo quando attraversa il marciapiede, ovvero il territorio NON di sua pertinenza) e comunque ricordando che un veicolo potrebbe avere mille ragioni per non fermarsi (anche un guasto o un malore del conducente...), cosa si fa? Si insegna ai pedoni che essi sono onnipotenti, che le strisce pedonali danno loro il diritto di fermare i veicoli come e quando vogliono, anche nei frequentissimi casi in cui basterebbe aspettare 5 o 10 secondi per attraversare senza fermare nessuno e quindi in mooolto maggiore sicurezza, che i guidatori di veicoli a motore sono sempre e comunque spregevoli individui indegni di qualsivoglia rispetto o considerazione (pensa un po', molti di loro vorrebbero addirittura procedere sulla strada a velocità modesta senza trovare continuamente ostacoli di ogni sorta!), che ANCHE se attraversano fuori delle strisce hanno sempre e comunque ragione (una norma che esiste da decenni, nata quando il traffico era insignificante rispetto ad oggi e che oggi, caso mai, sarebbe da abolire).
Per quanto mi riguarda, mi consola il fatto che almeno per una 20na di anni ho avuto il privilegio di guidare e viaggiare tranquillamente, senza incidenti di sorta. Mi consola anche pensare che dall'ultima volta che ho speso soldi per comprare un'automobile con l'illusione di poterla adoperare serenamente sono passati sei anni e mezzo. Credo proprio sia stata l'ultima in assoluto. Non vedo proprio perché dovrei ancora spendere soldi per cercare di comprare qualcosa che non esiste più.