questa e' una fake anche un po' di cattivo gusto che circola nei social e siti internet di disinformazione sull'elettrico. Ovvero siti che parlano solo bene dell'elettrico , mettendo avanti i PRO sminuendo i tanto CONTRO.
Me la risparmierei per altri social.
E' un coro unanime da Torino a Messina , le elettriche non le vogliono mettetevelo in testa.
Il cattivo gusto è associare gratuitamente e senza fondamento le mie personali considerazioni frutto di mie ricerche da autorevoli fonti tra cui Il Sole24 Ore, Motus-e, solo per citarne qualcuna, a notizie spazzatura circolanti in siti di invasati in cerca di notorietà. Senza contare poi l’allusione che questo mio cattivo gusto possa in qualche modo infangare questo forum.
Comunque a parte le “discriminazioni di genere”, nel primo grafico si può vedere la distribuzione per regione e per zona geografica delle bev immatricolate nel 2023.
Da una rapida osservazione la cosa interessante non è il numero di auto vendute che si sa che sono poche ma le disparità tra zone geografiche. Dove si scopre che il solo Nord Est ha immatricolato tante auto elettriche quanto la somma di tutto il Centro, il Sud, Isole comprese come diceva una nota pubblicità di mobili. Quindi vien da sé che la frase ”E’ un coro unanime da Torino a Messina , le elettriche non le vogliono mettetevelo in testa” è priva di qualsiasi fondamento, generata più da un luogo comune o da convincimento personale che da una attenta valutazione dei dati disponibili.
Poi se ci si chiede il perchè di questa disparità i fattori risultano principalmente essere 2, il costo delle auto rispetto al reddito e la diffusione dei punti di ricarica. Infatti se sovrapponiamo la mappa del reddito procapite fornita dal Sole24 Ore si nota che la distribuzione è similare a quella delle immatricolazioni di auto elettriche e lo stesso quella dei punti di ricarica. Basti pensare che il 58% dei punti di ricarica sono situati al Nord mentre meno della metà è equamente divisa tra centro e sud.
E per dirla tutta il fattore dei 2 più importate è quest’ultimo perchè se un consumatore del sud potesse avere anche la possibilità di sfruttare gli incentivi non sarebbe invogliato a farlo se poi le infrastrutture sono carenti e la gestione complicata. Tanto per fare un esempio a Milano ci sono 1927 punti di ricarica pubblici, a Torino 1.641, Venezia 1.372 e Firenze 882. In termini assoluti, gli ultimi posti sono invece coperti da Messina 298, Cagliari 125 e Reggio Calabria 123.
E veniamo al nodo scatenante la bagarre, il problema culturale che poi si potrà vedere applicato alla mappa, che ha scatenato disdegno più che altro perchè è più facile pensare e parlar male che fare uno sforzo e comprendere il significato di quello che si è letto, e se non ci si trova esiste il buon gusto che suggerisce una procedura dettata dal rispetto : chiedere.
E per capirlo basta qualche semplice esempio anche extra mondo dell’auto. Negli alberghi trentini la sauna spesso è obbligatorio farla nature, ergo nudi. Quando vedete arrivare un austriaco/a e/o un tedesco/a questo si spoglierà candidamente senza pudore davanti a voi, prenderà un asciugamano entrerà in sauna, uscirà e sempre nudo si farà la doccia per poi rivestirsi. Poi vedete arrivare un italiano/a che per fare le stesse operazioni ci metterà 20 minuti perchè si spoglierà con addosso un accappatoio o asciugamano con contorsioni degne di Udinì per togliersi e rimettersi il costume e nel contempo di stare molto attento a non far trapelare nemmeno un poro che di norma è coperto dai vestiti o peggio di non scivolare e cadere rovinosamente a terra. Per stare in tema automobilistico invece ci sono vari modi di intraprendere un viaggio e ognuno di noi li applica a seconda della propria cultura : quante soste fare, pianificare tutto, poco o nulla, il tipo delle strade da percorrere, quella più diretta, quella più panoramica, ecc.ecc. Qual’è la morale ? Il modo di eseguire, intraprendere, reagire ad una situazione fa parte della nostra cultura, ma quando diventa un problema? Quando rifiutiamo categoricamente un modo, appunto culturale, diverso per intraprendere la stessa situazione. Io che per fare un viaggio mi fermo per abitudine ogni 200-300 km. il fatto di parcheggiare e lasciare li l’auto o di compiere la stessa operazione ma di impiegare 3 minuti in più per attaccare la spina ad un’auto non mi cambia nulla, diventa invece un problema quando quella operazione, attaccare una spina, si antepone in modo negativo esagerato/ingiustificato davanti a tutte le altre ma badare bene per compiere sostanzialmente la stessa operazione, ovvero fermarsi per necessità p volontà.
E veniamo alla mappa, si può notare che il Trentino Alto Adige è tra le regioni con la più bassa densità di colonnine. Da quel grafico si nota poco ma i dati parlano di circa 1500 colonnine contro per esempio le oltre 9 mila della Lombardia, tenendo conto poi della conformazione del territorio dove tra un paese e l’altro ci saranno anche 10-15 km in linea d’aria ma poi nella realtà in mezzo ci sta un passo o si deve fare il giro dell’oca impiegandoci anche 40 minuti per quei 15 km . Ma se si nota è anche la regione dove nel 2023 sono state immatricolate più auto elettriche.
Basta chiedersi come è possibile che sia accaduto nonostante i numeri infrastrutturali suggeriscano il contrario.
Punti di ricarica
Mappa del reddito