<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Mercato Europa - agosto: disastro elettriche | Page 11 | Il Forum di Quattroruote

Mercato Europa - agosto: disastro elettriche

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Nella realtà le cifre per auto si aggirano dai 3 ai 5 mila euro, praticamente meno della cifra dell’Iva dell’auto, quindi non parlerei di soldi a carico dalla comunità ma di mancati introiti da parte dello stato
ma non proprio.
C'e' una fetta di clienti che ha rottamato e l'acquisto di quella macchina l'ha finanziato la collettivita'.
Incredibile.
La durata della batteria insieme all' autonomia e i tempi di ricarica sono fattori determinanti nel NON acquisto dell'elettrica.
Se non iniziano ad usare altri approcci , quello indicato di Toyota e' corretto e possiamo dire che e' una delle poche cose su cui siamo d'accordo, il fattore "durata batteria" sara' sempre importante.
E giustamente aggiungo.
La batteria di un auto elettrica forse , paradossalmente, e' uno dei componenti che danno meno noie ma nel lungo termine e' comunque un componente problematico per la sua durata.
Sia in caso di rottura completa che di calo dell'autonomia.
Per cui i valori residui di queste auto calano a picco.
Un problema grande non solo per rivenditori e noleggiatori ma anche per i privati. Quindi si la "durata batteria" e' un altro fattore ad oggi critico.
 
Ammesso che non siano neanche la metà c'è da fare i conti con la crescente domanda di pompe di calore e fornelli ad induzione. Queste due cose, messe assieme alla ricarica delle auto, rende titanica la ristrutturazione delle distribuzione.

In un paese che non riesce ad evitare che le condotte idriche perdano il 50%, in effetti, è dura.
 
Che ti devo dire?
A me la spiegazione: "la gente non compra auto elettriche perché è disinformata" sembra molto, ma molto semplicistica.
Di spiegazioni ce ne sono n, a partire dal prezzo, per passare alle oggettive difficoltà di rifornimento per i tanti che non hanno un grage e tante altre che non elenco, tanto le conosciamo.

Ti dico che, molto probabilmente, la prossima auto che comprerò sarà elettrica, ma aspetto un miglioramento della fruibilità, altrimenti, semplicemente non cambierò auto per diversi anni, visto che ho un'ibrida del 2022.
Con conseguente riduzione del mercato, sia termico che elettrico.
Inutile metterci sopra 20.000 € per andare a stare, complessivamente, peggio.

PS.
Mia moglie gira con una 2008 di 10 anni e avrebbe tranquillamente la disponibilità economica per cambiarlae non si allontana mai molto da casa, ma se le dico che:
- deve spendere sopra a 30.000 € per un'automobile
- quando torna a casa deve attaccarla alla spina e/o deve combattere con le varie app per rifornire,
come minimo mi dice che sono scemo e si tiene la 2008 a vita.
E, come lei, credo che ce ne siano parecchi.


In sintesi....

Si cambia auto
( per tanti/troppi )
solo quando non si puo' piu' fare diversamente
 
dopo pochi anni tutti avevano il proprio bel cellulare quando ancora andando in tatni altri paesi se ne vedevano molti di meno e ancora usavano il cerca persone,
Peccato che grazie ad una assurda legislazione sulla potenza dei segnali, abbiamo poi centomila sestiliardi di ripetitori e antenne ovunque mentre negli alti Paesi manco le vedi e la copertura è perfetta...
 
questa e' una fake anche un po' di cattivo gusto che circola nei social e siti internet di disinformazione sull'elettrico. Ovvero siti che parlano solo bene dell'elettrico , mettendo avanti i PRO sminuendo i tanto CONTRO.
Me la risparmierei per altri social.
E' un coro unanime da Torino a Messina , le elettriche non le vogliono mettetevelo in testa.

Il cattivo gusto è associare gratuitamente e senza fondamento le mie personali considerazioni frutto di mie ricerche da autorevoli fonti tra cui Il Sole24 Ore, Motus-e, solo per citarne qualcuna, a notizie spazzatura circolanti in siti di invasati in cerca di notorietà. Senza contare poi l’allusione che questo mio cattivo gusto possa in qualche modo infangare questo forum.
Comunque a parte le “discriminazioni di genere”, nel primo grafico si può vedere la distribuzione per regione e per zona geografica delle bev immatricolate nel 2023.
Da una rapida osservazione la cosa interessante non è il numero di auto vendute che si sa che sono poche ma le disparità tra zone geografiche. Dove si scopre che il solo Nord Est ha immatricolato tante auto elettriche quanto la somma di tutto il Centro, il Sud, Isole comprese come diceva una nota pubblicità di mobili. Quindi vien da sé che la frase ”E’ un coro unanime da Torino a Messina , le elettriche non le vogliono mettetevelo in testa” è priva di qualsiasi fondamento, generata più da un luogo comune o da convincimento personale che da una attenta valutazione dei dati disponibili.
Poi se ci si chiede il perchè di questa disparità i fattori risultano principalmente essere 2, il costo delle auto rispetto al reddito e la diffusione dei punti di ricarica. Infatti se sovrapponiamo la mappa del reddito procapite fornita dal Sole24 Ore si nota che la distribuzione è similare a quella delle immatricolazioni di auto elettriche e lo stesso quella dei punti di ricarica. Basti pensare che il 58% dei punti di ricarica sono situati al Nord mentre meno della metà è equamente divisa tra centro e sud.
E per dirla tutta il fattore dei 2 più importate è quest’ultimo perchè se un consumatore del sud potesse avere anche la possibilità di sfruttare gli incentivi non sarebbe invogliato a farlo se poi le infrastrutture sono carenti e la gestione complicata. Tanto per fare un esempio a Milano ci sono 1927 punti di ricarica pubblici, a Torino 1.641, Venezia 1.372 e Firenze 882. In termini assoluti, gli ultimi posti sono invece coperti da Messina 298, Cagliari 125 e Reggio Calabria 123.
E veniamo al nodo scatenante la bagarre, il problema culturale che poi si potrà vedere applicato alla mappa, che ha scatenato disdegno più che altro perchè è più facile pensare e parlar male che fare uno sforzo e comprendere il significato di quello che si è letto, e se non ci si trova esiste il buon gusto che suggerisce una procedura dettata dal rispetto : chiedere.
E per capirlo basta qualche semplice esempio anche extra mondo dell’auto. Negli alberghi trentini la sauna spesso è obbligatorio farla nature, ergo nudi. Quando vedete arrivare un austriaco/a e/o un tedesco/a questo si spoglierà candidamente senza pudore davanti a voi, prenderà un asciugamano entrerà in sauna, uscirà e sempre nudo si farà la doccia per poi rivestirsi. Poi vedete arrivare un italiano/a che per fare le stesse operazioni ci metterà 20 minuti perchè si spoglierà con addosso un accappatoio o asciugamano con contorsioni degne di Udinì per togliersi e rimettersi il costume e nel contempo di stare molto attento a non far trapelare nemmeno un poro che di norma è coperto dai vestiti o peggio di non scivolare e cadere rovinosamente a terra. Per stare in tema automobilistico invece ci sono vari modi di intraprendere un viaggio e ognuno di noi li applica a seconda della propria cultura : quante soste fare, pianificare tutto, poco o nulla, il tipo delle strade da percorrere, quella più diretta, quella più panoramica, ecc.ecc. Qual’è la morale ? Il modo di eseguire, intraprendere, reagire ad una situazione fa parte della nostra cultura, ma quando diventa un problema? Quando rifiutiamo categoricamente un modo, appunto culturale, diverso per intraprendere la stessa situazione. Io che per fare un viaggio mi fermo per abitudine ogni 200-300 km. il fatto di parcheggiare e lasciare li l’auto o di compiere la stessa operazione ma di impiegare 3 minuti in più per attaccare la spina ad un’auto non mi cambia nulla, diventa invece un problema quando quella operazione, attaccare una spina, si antepone in modo negativo esagerato/ingiustificato davanti a tutte le altre ma badare bene per compiere sostanzialmente la stessa operazione, ovvero fermarsi per necessità p volontà.
E veniamo alla mappa, si può notare che il Trentino Alto Adige è tra le regioni con la più bassa densità di colonnine. Da quel grafico si nota poco ma i dati parlano di circa 1500 colonnine contro per esempio le oltre 9 mila della Lombardia, tenendo conto poi della conformazione del territorio dove tra un paese e l’altro ci saranno anche 10-15 km in linea d’aria ma poi nella realtà in mezzo ci sta un passo o si deve fare il giro dell’oca impiegandoci anche 40 minuti per quei 15 km . Ma se si nota è anche la regione dove nel 2023 sono state immatricolate più auto elettriche.
Basta chiedersi come è possibile che sia accaduto nonostante i numeri infrastrutturali suggeriscano il contrario.

distribuzione bev.jpg


Punti di ricarica
10km.jpg


Mappa del reddito
ricchezza.jpg
 
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Basta chiedersi come è possibile che sia accaduto nonostante i numeri infrastrutturali suggeriscano il contrario.

Vedi l'allegato 34448

Punti di ricarica
Vedi l'allegato 34449

Mappa del reddito
Vedi l'allegato 34450
Magari in Trentino vivono più frequentemente in case singole e hanno più garage delle media nazionale.
Non lo so.
Ma per chiarire un concetto basilare ti dico: Non ho il garage ed una auto elettrica non la voglio neanche se me la regalano (salvo rivenderla subito).
C'è qualcosa di sbagliato in questa scelta? O forse è frutto di un preconcetto assurdo? Sono forse fuori di testa e non capisco una beata mazza?
Se alle tre risposte ci sono 3 no moltiplichiamo il tutto per il 65% delle persone che non hanno garage o che non possono utilizzarlo perche in condominio è un bel problema installare una wallbox.
Poichè di persone che la pensano esattamente come me c'è n'è una marea (statistica personale dei vari conoscenti. Nulla di ufficiale) sarà un bel problema superare il 30/35% di immatricolazioni di EV dopo il 2035.
Questi dati (numero dei garage e problemi condominiali vari e svariati) sono ben noti e quantificabili e allora mi chiedo come sia possibile non ipotizzare un disastro annunciato nelle immatricolazioni dopo il 2035.
Poichè penso che le ICE arriveranno a costare più delle BEV ben prima del 2035 (per più che ovvie ragioni) si fermerà anche quel mercato e ci terremo i vecchi catorci finchè morte non ci separi.
Amen
 
ci sono vari modi di intraprendere un viaggio e ognuno di noi li applica a seconda della propria cultura : quante soste fare, pianificare tutto, poco o nulla, il tipo delle strade da percorrere, quella più diretta, quella più panoramica, ecc.ecc. Qual’è la morale ? Il modo di eseguire, intraprendere, reagire ad una situazione fa parte della nostra cultura, ma quando diventa un problema? Quando rifiutiamo categoricamente un modo, appunto culturale, diverso per intraprendere la stessa situazione.

Estrapolo solo questo pezzo dal lungo post per ribadire quello che penso da sempre: IMHO, le auto elettriche introducono, in misura più o meno rilevante, "attenzioni" (avevo scritto "sbattimenti", ma poi pensavate che sono prevenuto..... :p ) che con le termiche non ci sono, tutto qui. Il nocciolo della questione è come questo delta-sbatti viene percepito dall'utente: ci sarà quello che non li considera minimamente, anzi li vede come un modo per aggiungere qualità al viaggio (passeggiate lungo il lago, visita al museo ecc...), e ci sarà quello abituato ai 70 litri di serbatoio della Passat TDI che non accetterà mai l'imposizione di fermarsi dove, quando e come vuole l'auto invece di dove, quando e come decide lui.
Per me la questione è tutta qui, e si risolve solo lasciando all'utente la libertà di scegliersi liberamente la corda con cui impiccarsi, invece di scriverne le specifiche in gazzetta ufficiale. A me sembra talmente semplice....
 
Estrapolo solo questo pezzo dal lungo post per ribadire quello che penso da sempre: IMHO, le auto elettriche introducono, in misura più o meno rilevante, "attenzioni" (avevo scritto "sbattimenti", ma poi pensavate che sono prevenuto..... :p ) che con le termiche non ci sono, tutto qui. Il nocciolo della questione è come questo delta-sbatti viene percepito dall'utente: ci sarà quello che non li considera minimamente, anzi li vede come un modo per aggiungere qualità al viaggio (passeggiate lungo il lago, visita al museo ecc...), e ci sarà quello abituato ai 70 litri di serbatoio della Passat TDI che non accetterà mai l'imposizione di fermarsi dove, quando e come vuole l'auto invece di dove, quando e come decide lui.
Per me la questione è tutta qui, e si risolve solo lasciando all'utente la libertà di scegliersi liberamente la corda con cui impiccarsi, invece di scriverne le specifiche in gazzetta ufficiale. A me sembra talmente semplice....

Sai cosa mi ricorda tutta questa situazione ( visto anche certi fan dell'elettrico come si comportano sui social)? Sò che l'argomento è proibito ma secondo me rende bene l'idea: la santa inquisizione........
 
Magari in Trentino vivono più frequentemente in case singole e hanno più garage delle media nazionale.
Non lo so.
Ma per chiarire un concetto basilare ti dico: Non ho il garage ed una auto elettrica non la voglio neanche se me la regalano (salvo rivenderla subito).
C'è qualcosa di sbagliato in questa scelta? O forse è frutto di un preconcetto assurdo? Sono forse fuori di testa e non capisco una beata mazza?
Riguardo i trentini dubito fortemente che hanno una concentrazione di abitazioni con garage più alta dell’intero centro sud, ergo mezza Italia dove tra l’altro di metropoli c’è ne sono poche.
Riguardo a te però devi chiarire una cosa basilare se poi devi trovare della risposte.
Ovvero tu l’auto elettrica non la vuoi a prescindere o la prenderesti in considerazione se ti trovassi nelle giuste condizioni?
Nel primo caso non vedo la necessità di farsi un sacco di problemi per nulla.
Nel secondo invece rientreresti nella classifica di chi la vorrebbe acquistare ma non è strutturalmente fornito. Il che è diverso.
 
Stato
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