LaurensDeGraaf ha scritto:
Non sono un esperto di finanza e nemmeno di marketing. Faccio solo i miei migliori auguri alla Ferrari, che è l'unica cosa, l'unica, di eccellente in questo paese. E forse sono riusciti a prendersela da oltreoceano.
La Ferrari è passione, irrazionale, direi qualcosa di ultraterreno, che va ben oltre la tecnologia e le prestazioni. Non può far parte di mere operazioni finanziarie e quotazioni a Wall Street e strategie di gruppo, rischi che quell'aura di mito che circonda Maranello possa spegnersi. La Ferrari è oltre queste cose.
Ho bruttissimi presentimenti ma spero vivamente di sbagliarmi.
credo in questo momento un po tutti speriamo vivamente...ma credo che questi presentimenti hanno una precisa fonte !
in qualsiasi azienda grossa esiste una chiara divisione tra parte finanziaria e parte produttiva per il fatto che solo con questi poli di natura opposto si riesci tenere il meglio. ora questa situazione in ferrari è svanita. le conseguenze si vedranno.
la Fiat era forte quando c'era in una parte C. Romiti (appassionato di finanza) ma nel altra parte Vittorio Ghidella (appassionato di macchine). poi, Romiti ha cominciato tirare fuori i denti, perché voleva tutto il potere e tutti i meriti. Ghidella ha dovuto lasciare la Fiat e già poco dopo cominciava la discesa.
ora Marchionne sta giocando lo stesso gioco di Romiti...ma lui di macchine (come Romiti) non capisci niente...sa solo che deve avere 4 ruote, ma non sa niente delle emozioni e della tecnologia che ci vuole. e non vuole nemmeno saperlo, perché significherebbe a investire soldi in una cosa che lui di utilità non riconosce. lui i soldi fa con i soldi (con speculazione) mica con oggetti (prodotti veri) e per questo la cosa non po' andare a buon fine.
in una azienda ma anche nei stati deve essere un bilancio di poteri, ora in Ferrari questo andato perso. ma anche un forte costume italiano...si pensa che non si deve investire nella cultura, nella educazione, nelle infrastrutture e guai nella ricerca...tropo costoso
si è vero che abbia un prezzo, ma i frutti poi si vedono. invece ora come ora, tutto va a rovina.
spesso vado a Genova...l'altra volta mi sono spaventato, perché ormai tanti giovani amici (artisti, intellettuali architetti, ingeneri) che avevo la, se ne sono andati altrove, e quelli che ci sono ancora sono in ricerca di fuga. ma non sono andati a Torino o Milano, sono sfuggiti al estero ! non che altrove cade l'oro dal albero, ma almeno ci sono delle proposte per potersi realizzare. c'è uno stato che amministra e metti in evidenza ragionevoli regole da seguire. ci sono tasse da pagare e ne anche poche, ma nel altra parte c'è una infrastruttura che è al TUO servizio.