<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Marchionne parla dell'Alfa....................... | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Marchionne parla dell'Alfa.......................

pilota54 ha scritto:
In fondo, pur su tematiche quasi da "iniziati" non siamo del tutto OT perché stiamo cercando di capire come certe scelte di politica microeconomica possono innestarsi nell'attuale contesto macroeconomico, nazionale e internazionale.

Concordo. Se volessimo tentare una sintesi del quadro macroeconomico che abbiamo tentato di aprire, propongo la mia.

Stabilito il quadro economico fatto di liberismo - globalizzazione - spostamento metodico di capitali / sedi / forza lavoro, potente componente finanziaria, così come da ricetta liberista, la mia personale sintesi è che Marchionne in un certo senso non è certo l'anticristo e non inventa nuovi crimini. E' solo un player che asseconda questo genere di mercato, che trova ancora molti sponsor ideologici anche autorevoli, giocando secondo le regole del gioco più in auge che questo mercato detta.

A mio avviso però resta fermo che la sua visione del gioco è quella più sfrenatamente finanziaria e spregiudicata, ma non l'unica possibile, nè tantomeno quella automaticamente vincente. Mi risulta evidente al più tardi quando si arriva al nodo industriale.

Ci sono player che giocano allo stesso gioco, sullo stesso mercato, quindi si danno da fare anche con la finanza, le azioni ecc... ma poi spendono ancora 85 preziosissimi miliardi di euri per progettare e costruire antiquati pezzi di ferraglia con sotto quattro ruote di gomma.

Sono bizzarri amatori di strani giocattoli per adulti viziati? Più probabilmente non hanno rovesciato la frittata, e non hanno invertito le cause con gli effetti.

Ovvero: per quanto la componente finanziaria in questo mercato sia potente - forse troppo - rimangono ancora ancorati al concetto che la componente finanziaria è una *conseguenza* di quella industriale, che non è autosufficiente e, secondo il concetto di "bolla", da sola non starebbe in piedi a lungo.

Possono sembrare retrogradi e un po' matti. Fatto è che loro sul mercato vincono e stravincono in maniera quasi irritante, FAAD, con la sua concezione moderna sta con le pezze al culo, anche finanziariamente.

Da cui il sospetto ( un po' generalizzato ) che la visione del gioco di Marchionne sia un po' troppo rapace e moderna, un po' da "bolla del credito". Facciamo questo, facciamo quello e facciamo quell'altro, ma poi metterci i soldi ed il prodotto sono dettagli ormai superati che non contano. Fino ad arrivare a trucchetti da furbetti del quartierino, dove la società A acquista la società B ed i soldi ce li mette la società B.

Propongo un esperimento. Domani vado a farmi preventivare una Ghibli. Al dunque sento se i soldi ( questi dettagli da veterokomunisti ) ce li mette il conce. Vediamo che dice. Se mi butta fuori, mi sa che anche Marchionne ha un problema concettuale. La mia professoressa di filosofia lo chiamava il "problema dell'uovo e della gallina", e ce l'ha menata per cinque anni. :D
 
BelliCapelli3 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
In fondo, pur su tematiche quasi da "iniziati" non siamo del tutto OT perché stiamo cercando di capire come certe scelte di politica microeconomica possono innestarsi nell'attuale contesto macroeconomico, nazionale e internazionale.

Concordo. Se volessimo tentare una sintesi del quadro macroeconomico che abbiamo tentato di aprire, propongo la mia.

Stabilito il quadro economico fatto di liberismo - globalizzazione - spostamento metodico di capitali / sedi / forza lavoro, potente componente finanziaria, così come da ricetta liberista, la mia personale sintesi è che Marchionne in un certo senso non è certo l'anticristo e non inventa nuovi crimini. E' solo un player che asseconda questo genere di mercato, che trova ancora molti sponsor ideologici anche autorevoli, giocando secondo le regole del gioco più in auge che questo mercato detta.

A mio avviso però resta fermo che la sua visione del gioco è quella più sfrenatamente finanziaria e spregiudicata, ma non l'unica possibile, nè tantomeno quella automaticamente vincente. Mi risulta evidente al più tardi quando si arriva al nodo industriale.

Ci sono player che giocano allo stesso gioco, sullo stesso mercato, quindi si danno da fare anche con la finanza, le azioni ecc... ma poi spendono ancora 85 preziosissimi miliardi di euri per progettare e costruire antiquati pezzi di ferraglia con sotto quattro ruote di gomma.

Sono bizzarri amatori di strani giocattoli per adulti viziati? Più probabilmente non hanno rovesciato la frittata, e non hanno invertito le cause con gli effetti.

Ovvero: per quanto la componente finanziaria in questo mercato sia potente - forse troppo - rimangono ancora ancorati al concetto che la componente finanziaria è una *conseguenza* di quella industriale, che non è autosufficiente e, secondo il concetto di "bolla", da sola non starebbe in piedi a lungo.

Possono sembrare retrogradi e un po' matti. Fatto è che loro sul mercato vincono e stravincono in maniera quasi irritante, FAAD, con la sua concezione moderna sta con le pezze al culo, anche finanziariamente.

Da cui il sospetto ( un po' generalizzato ) che la visione del gioco di Marchionne sia un po' troppo rapace e moderna, un po' da "bolla del credito". Facciamo questo, facciamo quello e facciamo quell'altro, ma poi metterci i soldi ed il prodotto sono dettagli ormai superati che non contano. Fino ad arrivare a trucchetti da furbetti del quartierino, dove la società A acquista la società B ed i soldi ce li mette la società B.

Propongo un esperimento. Domani vado a farmi preventivare una Ghibli. Al dunque sento se i soldi ( questi dettagli da veterokomunisti ) ce li mette il conce. Vediamo che dice. Se mi butta fuori, mi sa che anche Marchionne ha un problema concettuale. La mia professoressa di filosofia lo chiamava il "problema dell'uovo e della gallina", e ce l'ha menata per cinque anni. :D

Certo Marchionne opera nel quadro della cosiddetta finanziarizzazione dell'economia odierna che caratterizza soprattutto l'occidente , in quanto in sudamerica e ancor di più in estremo oriente le cose marciano diversamente , vale a dire vi sono industrie che costruiscono e trasformano prodotti ricavandone un utile.
Da noi sembra tutto finanza , ma è chiaro credo ormai a tutti che senza la produzione di beni e di servizi , la sola finanza non produce ricchezza , anzi .
Già Carletto Marx , quasi due secoli fa , aveva criticato la pretesa del capitalismo di ricavare denaro dal denaro per una specie di moltiplicazione miracolosa , chiamandola capitale fittizio
Ecco quindi che anche da noi vi sono realtà industriali ancora produttive e profittevoli , come per esempio le già citate industrie automobilistiche tedesche che producono auto di qualità da esportare in tutto il mondo , ed è solo un esempio.
Quindi è chiaro che oggi il mago della finanza e abile player nelle acquisizioni e fusioni fra marchi , Marchionne , deve dimostrare di saper (ancora) costruire automobili . E deve farlo molto presto prima che i concorrenti diventino ancora più forti sia sul mercato europeo che su quelli promettenti di Brasile e Cina o emergenti come il continente africano . E deve agire subito perchè Il marchio Alfa Romeo ha già raggiunto la data di scadenza oltre la quale non sarà più possibile ricavarne le splendide possibilità in termine non solo di immagine , ma anche di qualità e tecnica . Saluti

http://www.ilgiornale.it/news/economia/ora-marchionne-dimostri-saper-fare-automobili-lintervista-981375.html
 
BufaloBic ha scritto:
Qualche mese fa i tecnici Maserati ci svelarono che Quattroporte e Ghibli giravano in segreto la notte al Balocco senza che nessuno se ne accorgesse. e chissà quante altre cose non sappiamo. Io le ho già da tempo ipotizzate, fra un po verrà fuori tutto ;)
Si non abbiamo proprio idea di cosa accada con il buio a Balocco. Dev'esserci la fila dei prototipi Alfa in fase terminale di sviluppo, tutta roba che all'una di notte esce dai capannoni fantasma e si fionda a Balocco a girare... per poi ritornare nei capannoni prima dell'alba. In realtà non è Balocco, è il paese dei balocchi.
 
modus72 ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
Qualche mese fa i tecnici Maserati ci svelarono che Quattroporte e Ghibli giravano in segreto la notte al Balocco senza che nessuno se ne accorgesse. e chissà quante altre cose non sappiamo. Io le ho già da tempo ipotizzate, fra un po verrà fuori tutto ;)
Si non abbiamo proprio idea di cosa accada con il buio a Balocco. Dev'esserci la fila dei prototipi Alfa in fase terminale di sviluppo, tutta roba che all'una di notte esce dai capannoni fantasma e si fionda a Balocco a girare... per poi ritornare nei capannoni prima dell'alba. In realtà non è Balocco, è il paese dei balocchi.
però questi scenari da 007 sono carini dai :D , se avessero la stessa fantasia che hanno mostrato nel cercare di prendere tempo menando il torrone con frottole su frottole, forse avrebbero inventato i nuovi segmenti di mercato , cosa in cui sono sempre tanto carenti
 
BufaloBic ha scritto:
ma perchè non tornate a parlare di coperchietti?? Non per questione di OT eh :XD: :XD: :XD:
hai ragione, visto che sai tutto di queste fantomatiche "belle di notte" che si aggirano notte tempo come fantasmi sulle strade italiane, raccontaci di + ! dai facci sognare :D
 
franco58pv ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
ma perchè non tornate a parlare di coperchietti?? Non per questione di OT eh :XD: :XD: :XD:
hai ragione, visto che sai tutto di queste fantomatiche "belle di notte" che si aggirano notte tempo come fantasmi sulle strade italiane, raccontaci di + ! dai facci sognare :D
SOGNARE È BELLO

http://www.google.de/imgres?imgurl=http://alfaromeogiulia.info/wp-content/uploads/2013/12/2014-Alfa-Romeo-Giulia-Pics.jpg&imgrefurl=http://alfaromeogiulia.info/&h=837&w=
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key-one ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
In fondo, pur su tematiche quasi da "iniziati" non siamo del tutto OT perché stiamo cercando di capire come certe scelte di politica microeconomica possono innestarsi nell'attuale contesto macroeconomico, nazionale e internazionale.

Concordo. Se volessimo tentare una sintesi del quadro macroeconomico che abbiamo tentato di aprire, propongo la mia.

Stabilito il quadro economico fatto di liberismo - globalizzazione - spostamento metodico di capitali / sedi / forza lavoro, potente componente finanziaria, così come da ricetta liberista, la mia personale sintesi è che Marchionne in un certo senso non è certo l'anticristo e non inventa nuovi crimini. E' solo un player che asseconda questo genere di mercato, che trova ancora molti sponsor ideologici anche autorevoli, giocando secondo le regole del gioco più in auge che questo mercato detta.

A mio avviso però resta fermo che la sua visione del gioco è quella più sfrenatamente finanziaria e spregiudicata, ma non l'unica possibile, nè tantomeno quella automaticamente vincente. Mi risulta evidente al più tardi quando si arriva al nodo industriale.

Ci sono player che giocano allo stesso gioco, sullo stesso mercato, quindi si danno da fare anche con la finanza, le azioni ecc... ma poi spendono ancora 85 preziosissimi miliardi di euri per progettare e costruire antiquati pezzi di ferraglia con sotto quattro ruote di gomma.

Sono bizzarri amatori di strani giocattoli per adulti viziati? Più probabilmente non hanno rovesciato la frittata, e non hanno invertito le cause con gli effetti.

Ovvero: per quanto la componente finanziaria in questo mercato sia potente - forse troppo - rimangono ancora ancorati al concetto che la componente finanziaria è una *conseguenza* di quella industriale, che non è autosufficiente e, secondo il concetto di "bolla", da sola non starebbe in piedi a lungo.

Possono sembrare retrogradi e un po' matti. Fatto è che loro sul mercato vincono e stravincono in maniera quasi irritante, FAAD, con la sua concezione moderna sta con le pezze al culo, anche finanziariamente.

Da cui il sospetto ( un po' generalizzato ) che la visione del gioco di Marchionne sia un po' troppo rapace e moderna, un po' da "bolla del credito". Facciamo questo, facciamo quello e facciamo quell'altro, ma poi metterci i soldi ed il prodotto sono dettagli ormai superati che non contano. Fino ad arrivare a trucchetti da furbetti del quartierino, dove la società A acquista la società B ed i soldi ce li mette la società B.

Propongo un esperimento. Domani vado a farmi preventivare una Ghibli. Al dunque sento se i soldi ( questi dettagli da veterokomunisti ) ce li mette il conce. Vediamo che dice. Se mi butta fuori, mi sa che anche Marchionne ha un problema concettuale. La mia professoressa di filosofia lo chiamava il "problema dell'uovo e della gallina", e ce l'ha menata per cinque anni. :D

Certo Marchionne opera nel quadro della cosiddetta finanziarizzazione dell'economia odierna che caratterizza soprattutto l'occidente , in quanto in sudamerica e ancor di più in estremo oriente le cose marciano diversamente , vale a dire vi sono industrie che costruiscono e trasformano prodotti ricavandone un utile.
Da noi sembra tutto finanza , ma è chiaro credo ormai a tutti che senza la produzione di beni e di servizi , la sola finanza non produce ricchezza , anzi .
Già Carletto Marx , quasi due secoli fa , aveva criticato la pretesa del capitalismo di ricavare denaro dal denaro per una specie di moltiplicazione miracolosa , chiamandola capitale fittizio
Ecco quindi che anche da noi vi sono realtà industriali ancora produttive e profittevoli , come per esempio le già citate industrie automobilistiche tedesche che producono auto di qualità da esportare in tutto il mondo , ed è solo un esempio.
Quindi è chiaro che oggi il mago della finanza e abile player nelle acquisizioni e fusioni fra marchi , Marchionne , deve dimostrare di saper (ancora) costruire automobili . E deve farlo molto presto prima che i concorrenti diventino ancora più forti sia sul mercato europeo che su quelli promettenti di Brasile e Cina o emergenti come il continente africano . E deve agire subito perchè Il marchio Alfa Romeo ha già raggiunto la data di scadenza oltre la quale non sarà più possibile ricavarne le splendide possibilità in termine non solo di immagine , ma anche di qualità e tecnica . Saluti

http://www.ilgiornale.it/news/economia/ora-marchionne-dimostri-saper-fare-automobili-lintervista-981375.html

Ok, però c'è anche da dire, ricollegandomi anche al blog del Direttore Cavicchi, che i tedeschi non sempre hanno agito in maniera trasparente, lungimirante e proficua. Loro tendono ad essere più "colonizzatori" che procacciatori di alleanze, di fusioni sinergiche. Loro vogliono sempre dominare, l'imperialismo del loro background viene spesso fuori. Credo che la maggiore differenza tra i Krucchi e Marchionne sia questa. Ecco perché, come ha sottolineato il dr. Cavicchi, spesso le loro acquisizioni non hanno avuto successo.

Sembra che l'acquisizione di Chrysler possa essere indirizzata verso risultati sinergici che portino vantaggi a entrambi i gruppi e che tra l'altro non ci sia affatto sudditanza italiana.

Io vorrei pensare positivo e non piangermi addosso come sembra essere lo stile imperante oggi in Italia. IMHO.
 
pilota54 ha scritto:
Ok, però c'è anche da dire, ricollegandomi anche al blog del Direttore Cavicchi, che i tedeschi non sempre hanno agito in maniera trasparente, lungimirante e proficua. Loro tendono ad essere più "colonizzatori" che procacciatori di alleanze, di fusioni sinergiche. Loro vogliono sempre dominare, l'imperialismo del loro background viene spesso fuori. Credo che la maggiore differenza tra i Krucchi e Marchionne sia questa. Ecco perché, come ha sottolineato il dr. Cavicchi, spesso le loro acquisizioni non hanno avuto successo.

Sembra che l'acquisizione di Chrysler possa essere indirizzata verso risultati sinergici che portino vantaggi a entrambi i gruppi e che tra l'altro non ci sia affatto sudditanza italiana.

Io vorrei pensare positivo e non piangermi addosso come sembra essere lo stile imperante oggi in Italia. IMHO.
concordo con te però il pensare positivo fa rima con obiettivo , per cui i tedeschi non sono come la pasta della pizza che li tiri a piacere, devi anche ricordarti le fusioni positive (skoda) , oppure ricordarsi di quando sono stati umili nel caso dell'abbigliamento (hugo boss) ed hanno agevolato l'acquisizione di questa ditta da parte degli italiani della marzotto, visto che avevano capito che solo i maestri della moda avrebbero potuto risollevare la ditta tedesca
In tutta sincerità l'articolo mi sembra sospetto, e che si inserisce in un clima nazionale tutto teso a trovare un colpevole straniero alle magagne nazionali, prima c'erano le odiose multinazionali , meglio se USA, adesso torna utille il tedesco cattivo , vabbe
 
Vorrei chiarire altresì che io sono il primo ad avere delle perplessità sulle nuove strategie del gruppo Fiatsler (o come si chiamerà :D ).

Va bene il nuovo indirizzo del brand Maserati, con un obiettivo di 50.000 vetture (che appare alla portata). Va bene riposizionare il marchio Alfa Romeo sui valori degli anni '60 (anche se sembra un po' troppo tardi).
Ma per esempio mi chiedo se abbia un senso ridimensionare Fiat e cambiare un'immagine che permane da quasi 115 anni, ovvero l'immagine di un marchio che ha sempre fatto utilitarie di massa.
Mi chiedo se sia stato giusto abolire la Lancia (resterà solo la Y). Mi chiedo come si farà a sfruttare tutti gli impianti produttivi italiani.

Però nonostante tutto voglio essere ottimista perché oggi è l'ottimismo che manca agli italiani.
 
ottovalvole ha scritto:
siete sicuri che le case automobilistiche tedesche sono così brave o c'è lo zampino della politica? Ribaltiamo la situazione, dove sarebbe arrivata l'industria italiana (tutta) supportata dalla politica tedesca e dove sarebbe arrivata l'industria tedesca (tutta) supportata dalla politica italiana?
Io so dov'è arrivata la Fiat supportata dalla politica italiana: s'è fagocitata il mercato interno facendo morire TUTTA la concorrenza.
Ha fatto si che si puntasse tutto sulla gomma e non sulle rotaie o sui porti e questo solo ed esclusivamente per proteggere l'industria nazionale (privata) dai suoi continui alti e bassi.
Con la nostra tanto vituperata e bistrattata politica Fiat è stata per anni ai vertici europei del mercato dell'auto.
Mi sono letto l'intervista ad Andreotti contenuta nel numero speciale di 4R in edicola questo mese.
Non ero un suo estimatore ma quel che ha detto sugli Agnelli lo condivido al 100%.
 
pilota54 ha scritto:
Va bene il nuovo indirizzo del brand Maserati, con un obiettivo di 50.000 vetture (che appare alla portata). Va bene riposizionare il marchio Alfa Romeo sui valori degli anni '60 (anche se sembra un po' troppo tardi).
Ma per esempio mi chiedo se abbia un senso ridimensionare Fiat e cambiare un'immagine che permane da quasi 115 anni, ovvero l'immagine di un marchio che ha sempre fatto utilitarie di massa.
Mi chiedo se sia stato giusto abolire la Lancia (resterà solo la Y). Mi chiedo come si farà a sfruttare tutti gli impianti produttivi italiani.

Però nonostante tutto voglio essere ottimista perché oggi è l'ottimismo che manca agli italiani.
senti ma non ti pare esagerato il target di 50.000 maserati ? ho letto i dati di vendita ed onestamente ho notato che vende 1/4 di lexus che pure non è che abbia sfondato da noi , ma pensi davvero che al mondo siano tutti così ansiosi di entrare in possesso di 2 marchi lasciati andare alquanto in ribasso ? se poi mi dici che faranno scendere di prezzo le maserati entrando anche in segmenti da 30-40000 euro allora vabbe , ma non avrebbero + senso alfa e lancia che sparirebbero
 
modus72 ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
Qualche mese fa i tecnici Maserati ci svelarono che Quattroporte e Ghibli giravano in segreto la notte al Balocco senza che nessuno se ne accorgesse. e chissà quante altre cose non sappiamo. Io le ho già da tempo ipotizzate, fra un po verrà fuori tutto ;)
Si non abbiamo proprio idea di cosa accada con il buio a Balocco. Dev'esserci la fila dei prototipi Alfa in fase terminale di sviluppo, tutta roba che all'una di notte esce dai capannoni fantasma e si fionda a Balocco a girare... per poi ritornare nei capannoni prima dell'alba. In realtà non è Balocco, è il paese dei balocchi.

non sono balocchi sono Quattroporte e Ghibli che poi non sono così tanto fantasmi e neanche balocchi
 
franco58pv ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
ma perchè non tornate a parlare di coperchietti?? Non per questione di OT eh :XD: :XD: :XD:
hai ragione, visto che sai tutto di queste fantomatiche "belle di notte" che si aggirano notte tempo come fantasmi sulle strade italiane, raccontaci di + ! dai facci sognare :D

non mi sono inventato nulla ho solo riferito quanto è stato affermato da uomini della Maserati, non so se sia vero oppure no ma di sicuro è verosimile visto la rapidità con cui sono stati immessi sul mercato i due ultimi modelli. I sogni invece te li lascio con piacere
 
BelliCapelli3 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Il Direttore di QR ne parla sul suo blog, facendo un paragone con i fallimenti di alcune "acquisizioni" tedesche.

http://viamazzocchi.quattroruote.it/senza-categoria/chrysler-rover-suzuki-dove-i-tedeschi-hanno-toppato/

Avrei alcune considerazioni. Il direttore non si sporca le manine a venire di quà, quindi a me non va di sporcarmi le manine per andare di là, e le faccio quì.

Secondo me bisognerebbe definire il concetto di (in)successo, e soprattutto a partire da quando lo si dovrebbe misurare. Perchè se è vero che quello Daimler lo è stato, e quello BMW anche, ma un po' meno ( qualcuno addirittura ha teorizzato che Monaco non sia mai stata interessata a "rilevare" Rover, ma solo a saccheggiarne i contenuti più interessanti, e mettere fuori gioco Honda, cose che le sono entrambe riuscite ), è sicuro che nella testa del direttore questi vengono giudicati insuccessi anni dopo la loro conclusione: roba cioè così finita e consolidata ( più o meno malamente ) che si legge sui libri di storia.

Ora, prendere e paragonare questi insuccessi storici al presunto successo di un'intrapresa che invece deve ancora partire.... mi sembra un po' incauto.

Ricordo che la fusione non si è ancora realizzata, che i pochi timidi passi realizzati in america in termini di prodotto sono stati costellati da problemi finanziari e, soprattutto, non sono stati molto incoraggianti a livello di risultati, e che c'è più di qualche incognita sulla riuscita alla lunga distanza.

Se fossi in Cavicchi rispolvererei questo confronto fra una decina d'anni, quando avremo certezza di come sia finito questo film, che già ora presenta più di qualche spunto di suspence.

In ultimo, quando si parla di Fiat, non posso fare a meno di notare come sia ostinato il silenzio e soprattutto la totale assenza di valutazioni - opinioni - sia del direttore che della testata intera, su certe vicende non molto edificanti, come il museo, laddove i riflessi si rivelano di una rapidità impressionante - quasi affrettata - quando invece c'è da mettere in prima pagina il plauso incondizionato, fosse anche per un'operazione di lungo corso di cui oggi non si può conoscere alcun esito, fosse anche con toni che, come qualcuno ha notato, ricordano la barzelletta di "c'era un italiano", e che già hanno ottenuto il risultato di sollevare cori razzisti sia di quà che di là..

Tutto sommato si tratta di una scommessa su cui Fiat, per salvarsi dal disastro, si è appena giocata disperatamente tutto ( anche quello che non ha ).

Eppure cavicchi è già convinto che sia vinta. Due numeri del lotto ce li ha? :D

Bellicapelli3, il tuo comportamento è estremamente scorretto. Non tanto per quello che scrivi, quanto per il fatto che lo fai senza la possibilità di avere un contradditorio. Se avevi qualcosa da dire a Cavicchi potevi farlo direttamente nel suo blog, come ti ha correttamente indicato Pilota54. In tal modo avresti potuto esprimere le tue perplessità e consentire al direttore di risponderti. Farlo in questa sede, volutamente e provocatoriamente - "Il direttore non si sporca le manine a venire di quà, quindi a me non va di sporcarmi le manine per andare di là, e le faccio quì" - è inaccettabile. Mi dispiace, ma ti sei guadagnato il banning.
 
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