<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Manutenzione cisterne ENI, IP, Esso, Q8...Domanda a Ciliegioso | Il Forum di Quattroruote

Manutenzione cisterne ENI, IP, Esso, Q8...Domanda a Ciliegioso

Buonasera,

Inanzitutto, mi scuso anticipatamente con Ciliegioso per averlo tirarlo per la giacca in modo cosi' palese :emoji_slight_smile:

Arrivo subito al punto: Le varie compagnie petrolifere come si regolano, si comportano (di preciso), con il controllo della qualità dei loro carburanti una volta arrivati a destinazione presso i distributori?

L'unica informazione attendibile che ho è di una persona che conosco da molto tempo e che, per anni, ha gestito un grosso distributore AGIP, in seguito diventato ENI. Ebbene, egli mi diceva che l'ENI effettua dei controlli qualitativi regolari e molto rigorosi. Come funziona altrove?

Grazie per la gentile attenzione, buona serata, cordialmente,
 
Ciao Leonardo in Italia le compagnie petrolifere seguono una serie di norme e protocolli stringenti per garantire la qualità dei carburanti una volta arrivati presso i distributori. Questi controlli sono necessari per rispettare gli standard di legge e garantire che il carburante distribuito sia sicuro, efficiente e conforme alle normative ambientali. I passaggi da rispettare sono questi e sono molto rigidi essendo i carburanti un pericoloso inquinante:

1 Normative italiane ed europee
Le compagnie petrolifere in Italia devono rispettare le normative nazionali ed europee riguardanti la qualità dei carburanti. In particolare, i parametri per benzina e gasolio sono regolati da:
- Direttiva 2009/30/CE per la qualità dei carburanti a livello europeo.
- Decreto legislativo 66/2005 e successive modifiche, che recepisce le direttive europee in Italia.
- Standard EN 228 per la benzina e EN 590 per il gasolio, che stabiliscono le specifiche chimico-fisiche.

2. Controlli di qualità presso i depositi di stoccaggio (maxi cisterne)
Una volta che il carburante arriva nel territorio nazionale (generalmente via nave o oleodotto) viene stoccato in depositi regionali o locali. Qui vengono effettuati diversi controlli di qualità pre-commercializzazione:
- Campionamenti periodici: i campioni di carburante vengono prelevati dai serbatoi e sottoposti a test di laboratorio per verificarne la conformità agli standard europei e nazionali. Si controllano parametri come il contenuto di zolfo, l'indice di cetano (per il gasolio), il numero di ottano (per la benzina), la presenza di acqua e la densità.
- Monitoraggio delle cisterne: vengono effettuati controlli sulle cisterne per assicurare che non ci siano contaminazioni con acqua, sedimenti o altri residui che potrebbero compromettere la qualità del carburante.

3. Aggiunta di additivi specifici
In Italia (come in altri paesi) le principali compagnie petrolifere spesso arricchiscono i carburanti con additivi speciali per migliorare le prestazioni e ridurre l’usura dei motori. Questi additivi vengono aggiunti nei depositi di stoccaggio prima che il carburante venga consegnato alle stazioni di servizio. Gli additivi possono includere detergenti, inibitori di corrosione, miglioratori di prestazione (es. sostanze che innalzano il numero di ottano) ecc..

4.Controllo presso i distributori
Una volta che il carburante arriva alle stazioni di servizio, le compagnie petrolifere e i distributori continuano a monitorarne la qualità con una serie di procedure (non sempre rispettate purtroppo..)
- Analisi regolari: i distributori eseguono test periodici sul carburante stoccato nei serbatoi sotterranei per verificarne la qualità e l'assenza di contaminanti. Ad esempio, viene monitorata la presenza di acqua, che potrebbe contaminare il carburante.
- Test di densità e purezza: vengono effettuati test per garantire che il carburante erogato abbia la corretta densità e non contenga impurità, come sedimenti o acqua, che potrebbero alterare le prestazioni del motore.

5. Ispezioni e audit esterni
In Italia esistono anche controlli indipendenti eseguiti dalle autorità competenti e da enti terzi. Ad esempio, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e altre autorità preposte effettuano regolarmente controlli a campione presso i distributori per verificare la conformità dei carburanti alle normative vigenti, compreso il controllo del contenuto di biocarburanti come l’etanolo nella benzina o il biodiesel nel gasolio e analisi della qualità. Li prelevano direttamente dalla pompa.

6. Normative ambientali e sostenibilità
Le compagnie petrolifere italiane sono obbligate a rispettare le normative ambientali, in particolare quelle relative alla riduzione delle emissioni di gas serra. Per questo motivo:
- I carburanti devono contenere una percentuale minima di biocarburanti (come biodiesel e bioetanolo) per ridurre le emissioni di CO₂ e vengono effettuati controlli sul contenuto di zolfo nel carburante (che non deve superare i limiti stabiliti dalle normative europee per ridurre le emissioni di SO₂).

7. Collaborazione con enti certificatori
Le principali compagnie petrolifere operanti in Italia spesso collaborano con enti certificatori che verificano la qualità del carburante in modo indipendente. Questi enti svolgono audit regolari e test di conformità per assicurare che i carburanti distribuiti siano di qualità e rispettino le normative vigenti.

8. Trasparenza verso i consumatori
Se i consumatori (cioè noi clienti finali) segnalano problemi relativi alla qualità del carburante (ad esempio malfunzionamenti del motore o performance scadenti), le compagnie petrolifere conducono (o meglio dovrebbero farlo..) indagini approfondite. Possono essere inviati tecnici per prelevare campioni dal distributore sospetto e analizzare eventuali anomalie. In caso di non conformità, vengono presi provvedimenti correttivi come la rimozione del carburante contaminato e la sostituzione con carburante conforme. E la segnalazione del responsabile (quando noto..).
 
Ultima modifica:
Nella pratica spesso invece purtroppo si assiste ad un sottobosco di azioni in area grigia che coinvolgono gli attori minori della filiera (benzinai e autotrasportatori prevalentemente) che finiscono poi sulle riviste di settore o banalmente sui forum di macchine.

I principali reati svolti in Italia (vere e proprie frodi in commercio) sono la mancata manutenzione degli impianti (“firma facile”) che causa ruggine e sporco nel carburante, le pompe starate (erogano sempre meno di quello che dichiarano) e le miscele con prodotti di scarto come oli esausti per allungare i gasoli (soprattutto questi) e le benzine. Ci si difende al meglio (per quanto possibile) andando a fare rifornimento in distributori di marca e possibilmente di recente impianto (nuovi).
 
Nella pratica spesso invece purtroppo si assiste ad un sottobosco di azioni in area grigia che coinvolgono gli attori minori della filiera (benzinai e autotrasportatori prevalentemente) che finiscono poi sulle riviste di settore o banalmente sui forum di macchine.

I principali reati svolti in Italia (vere e proprie frodi in commercio) sono la mancata manutenzione degli impianti (“firma facile”) che causa ruggine e sporco nel carburante, le pompe starate (erogano sempre meno di quello che dichiarano) e le miscele con prodotti di scarto come oli esausti per allungare i gasoli (soprattutto questi) e le benzine. Ci si difende al meglio (per quanto possibile) andando a fare rifornimento in distributori di marca e possibilmente di recente impianto (nuovi).

Caro Ciliegioso,
Buonasera.
GRAZIE MILLE per questi tuoi messaggi a dir poco esaustivi ed interessanti e per il tuo tempo.
Cordialmente,
 
Nella pratica spesso invece purtroppo si assiste ad un sottobosco di azioni in area grigia che coinvolgono gli attori minori della filiera (benzinai e autotrasportatori prevalentemente) che finiscono poi sulle riviste di settore o banalmente sui forum di macchine.

I principali reati svolti in Italia (vere e proprie frodi in commercio) sono la mancata manutenzione degli impianti (“firma facile”) che causa ruggine e sporco nel carburante, le pompe starate (erogano sempre meno di quello che dichiarano) e le miscele con prodotti di scarto come oli esausti per allungare i gasoli (soprattutto questi) e le benzine. Ci si difende al meglio (per quanto possibile) andando a fare rifornimento in distributori di marca e possibilmente di recente impianto (nuovi).

Il problema più grave è che spesso se il carburante viene volontariamente "allungato" con prodotti di scarto, gli effetti sul motore non sono immediati e, se il gestore non è un pollo, lo farà una tantum in modo che se partissero dei controlli a seguito di lamentele dei clienti le cisterne saranno ormai ben pulite.
Temo che il rischio di trovarsi carburanti aulterati sia maggiore in stazioni di servizio ad alto smercio perchè si fa prima a far sparire le tracce dalle cisterne.
 
Esistono controlli specifici per rilevare la eventuale presenza di cloro nella benzina? V.casi di danno alla valvola EGR Toyota.
 
Ultima modifica:
Il problema più grave è che spesso se il carburante viene volontariamente "allungato" con prodotti di scarto, gli effetti sul motore non sono immediati e, se il gestore non è un pollo, lo farà una tantum in modo che se partissero dei controlli a seguito di lamentele dei clienti le cisterne saranno ormai ben pulite.
Temo che il rischio di trovarsi carburanti aulterati sia maggiore in stazioni di servizio ad alto smercio perchè si fa prima a far sparire le tracce dalle cisterne.

Buongiorno,
In merito al tuo messaggio, mi risulta (non sto dicendo che è una verità assoluta) che il fenomeno di cui parli avvenga soprattutto nelle cosiddette "pompe bianche". Sempre in merito a questo, ho sentito che è già successo che scambiassero i carburanti nelle cisterne (diesel / benzina e viceversa) con le conseguenze che puoi ben immaginarti. Personalmente, non ho mai sentito che ciò sia mai avvenuto presso distributori di grandi compagnie come Eni, IP, Q8, etc...
Buona giornata, cordialmente,
 
Buongiorno,
In merito al tuo messaggio, mi risulta (non sto dicendo che è una verità assoluta) che il fenomeno di cui parli avvenga soprattutto nelle cosiddette "pompe bianche". Sempre in merito a questo, ho sentito che è già successo che scambiassero i carburanti nelle cisterne (diesel / benzina e viceversa) con le conseguenze che puoi ben immaginarti. Personalmente, non ho mai sentito che ciò sia mai avvenuto presso distributori di grandi compagnie come Eni, IP, Q8, etc...
Buona giornata, cordialmente,

Avevo letto di casi di utenti con danni all'EGR dovuto a cloro che dichiaravano di rifornirsi sempre presso grandi stazioni di servizio autostradali di marca.
Poi è evidente che se vai alle pompe bianche a prezzi bassi il rischio di buttar delle schifezze nel serbatoio aumenta.
Però, parlando di pompe bianche, ne ho viste parecchie con prezzi ben altini, spesso superiori a quelli dei grandi marchi. Mi domando che senso ha rifornire lì a meno di non arrivare spingendo l'auto.
 
Che io sappia i carburanti che girano nella mia zona (brescia) provengono tutti dalla raffineria di cremona indipendentemente dai marchi che ci sono sulle pompe. Quindi dire che un marchio è meglio di un altro mi sembra un discorso solo di marketing che ci influenza il giudizio
Forse i distributori con cisterne vecchie sono un po' più a rischio che nel tempo si siano accumulate delle impurità.
Poi ogni caso fa storia a sé, io ho una cisterna all'esterno che ha 60 anni posizionata verso sud e quindi prende per bene il sole, mai fatto un minimo di condensa, la svuoto sempre prima di ogni rifornimento ed è sempre pulita
 
Che io sappia i carburanti che girano nella mia zona (brescia) provengono tutti dalla raffineria di cremona indipendentemente dai marchi che ci sono sulle pompe. Quindi dire che un marchio è meglio di un altro mi sembra un discorso solo di marketing che ci influenza il giudizio
Le raffinerie producono varie tipologie di benzine e di gasolio a seconda delle specifiche richieste dal committente.
 
Le raffinerie producono varie tipologie di benzine e di gasolio a seconda delle specifiche richieste dal committente.
Sicuro? Acquisto abitualmente autotreni completi da 36.000 litri e provengono da "laqualunque"... nel senso che a volte acquisto da un fornitore ma me lo consegnano coi documenti intestati ad un altro (i carichi vengono venduti o spostati dagli intermediari a seconda delle esigenze)...
 
Sicuro? Acquisto abitualmente autotreni completi da 36.000 litri e provengono da "laqualunque"... nel senso che a volte acquisto da un fornitore ma me lo consegnano coi documenti intestati ad un altro (i carichi vengono venduti o spostati dagli intermediari a seconda delle esigenze)...
Sì, da tecnico addetto alla raffinazione. Già può cambiare e cambia la qualità del greggio di partenza, poi ci possono essere specifiche particolari richieste dai vari “marchi” e poi ci sono i distillati standard stile “la qualunque”. Mi raccontava di test interni di raffineria su gasolio a 80 di cetano, per dire.
Un conto sono le forniture a grandi clienti magari con serbatoi e distributori interni, un altro quelle ai “marchi”. Poi ci sono marchi con raffinerie proprie (Eni, IP ad esempio], marchi senza raffinerie (Tamoil ad esempio) e ancora marchi con raffinerie proprie che per determinate aree trovano più conveniente approvvigionarsi presso raffinerie terze.
Una componente importante sono gli additivi (che costano un botto già alla fonte).

Da qualche parte dovrei avere un vecchio test di 4R sui carburanti, non erano affatto tutti uguali, con differenze non trascurabili anche su prestazioni e consumi. Nin mi riferisco al noto test sui due gasoli Eni (normale e speciale), ma proprio ai carburanti standard di vari marchi. In quel test alcune pompe bianche ebbero ottimi risultati.
 
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Le raffinerie producono varie tipologie di benzine e di gasolio a seconda delle specifiche richieste dal committente.
Non solo. Il petrolio greggio di partenza influenza tantissimo il prodotto finale. La raffineria è solo un impianto di lavorazione (per semplificare): la differenza la fai se per cucinarti la pietanza usi roba surgelata o fresca del contadino. Q8 ad esempio fa lubrificanti ottimi perché il petrolio del Kuwait da cui derivano ha una tra le migliori qualità al mondo, quindi la base minerale di partenza sarà già molto buona.
Le pompe a marchio sono più sicure perché nel caso i gestori facciano casini per guadagnare male ci rimettono le compagnie (danno d'immagine). Le pompe bianche con prezzi altissimi (presenti anche dalle mie parti) meritano, dal mio personale punto di vista, di chiudere in quanto sono una vera e propria presa per i fondelli ai consumatori (un po' come se il clone cinese dell'iphone costasse più dell'iphone).
 
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