Ciao Leonardo in Italia le compagnie petrolifere seguono una serie di norme e protocolli stringenti per garantire la qualità dei carburanti una volta arrivati presso i distributori. Questi controlli sono necessari per rispettare gli standard di legge e garantire che il carburante distribuito sia sicuro, efficiente e conforme alle normative ambientali. I passaggi da rispettare sono questi e sono molto rigidi essendo i carburanti un pericoloso inquinante:
1 Normative italiane ed europee
Le compagnie petrolifere in Italia devono rispettare le normative nazionali ed europee riguardanti la qualità dei carburanti. In particolare, i parametri per benzina e gasolio sono regolati da:
- Direttiva 2009/30/CE per la qualità dei carburanti a livello europeo.
- Decreto legislativo 66/2005 e successive modifiche, che recepisce le direttive europee in Italia.
- Standard EN 228 per la benzina e EN 590 per il gasolio, che stabiliscono le specifiche chimico-fisiche.
2. Controlli di qualità presso i depositi di stoccaggio (maxi cisterne)
Una volta che il carburante arriva nel territorio nazionale (generalmente via nave o oleodotto) viene stoccato in depositi regionali o locali. Qui vengono effettuati diversi controlli di qualità pre-commercializzazione:
- Campionamenti periodici: i campioni di carburante vengono prelevati dai serbatoi e sottoposti a test di laboratorio per verificarne la conformità agli standard europei e nazionali. Si controllano parametri come il contenuto di zolfo, l'indice di cetano (per il gasolio), il numero di ottano (per la benzina), la presenza di acqua e la densità.
- Monitoraggio delle cisterne: vengono effettuati controlli sulle cisterne per assicurare che non ci siano contaminazioni con acqua, sedimenti o altri residui che potrebbero compromettere la qualità del carburante.
3. Aggiunta di additivi specifici
In Italia (come in altri paesi) le principali compagnie petrolifere spesso arricchiscono i carburanti con additivi speciali per migliorare le prestazioni e ridurre l’usura dei motori. Questi additivi vengono aggiunti nei depositi di stoccaggio prima che il carburante venga consegnato alle stazioni di servizio. Gli additivi possono includere detergenti, inibitori di corrosione, miglioratori di prestazione (es. sostanze che innalzano il numero di ottano) ecc..
4.Controllo presso i distributori
Una volta che il carburante arriva alle stazioni di servizio, le compagnie petrolifere e i distributori continuano a monitorarne la qualità con una serie di procedure (non sempre rispettate purtroppo..)
- Analisi regolari: i distributori eseguono test periodici sul carburante stoccato nei serbatoi sotterranei per verificarne la qualità e l'assenza di contaminanti. Ad esempio, viene monitorata la presenza di acqua, che potrebbe contaminare il carburante.
- Test di densità e purezza: vengono effettuati test per garantire che il carburante erogato abbia la corretta densità e non contenga impurità, come sedimenti o acqua, che potrebbero alterare le prestazioni del motore.
5. Ispezioni e audit esterni
In Italia esistono anche controlli indipendenti eseguiti dalle autorità competenti e da enti terzi. Ad esempio, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e altre autorità preposte effettuano regolarmente controlli a campione presso i distributori per verificare la conformità dei carburanti alle normative vigenti, compreso il controllo del contenuto di biocarburanti come l’etanolo nella benzina o il biodiesel nel gasolio e analisi della qualità. Li prelevano direttamente dalla pompa.
6. Normative ambientali e sostenibilità
Le compagnie petrolifere italiane sono obbligate a rispettare le normative ambientali, in particolare quelle relative alla riduzione delle emissioni di gas serra. Per questo motivo:
- I carburanti devono contenere una percentuale minima di biocarburanti (come biodiesel e bioetanolo) per ridurre le emissioni di CO₂ e vengono effettuati controlli sul contenuto di zolfo nel carburante (che non deve superare i limiti stabiliti dalle normative europee per ridurre le emissioni di SO₂).
7. Collaborazione con enti certificatori
Le principali compagnie petrolifere operanti in Italia spesso collaborano con enti certificatori che verificano la qualità del carburante in modo indipendente. Questi enti svolgono audit regolari e test di conformità per assicurare che i carburanti distribuiti siano di qualità e rispettino le normative vigenti.
8. Trasparenza verso i consumatori
Se i consumatori (cioè noi clienti finali) segnalano problemi relativi alla qualità del carburante (ad esempio malfunzionamenti del motore o performance scadenti), le compagnie petrolifere conducono (o meglio dovrebbero farlo..) indagini approfondite. Possono essere inviati tecnici per prelevare campioni dal distributore sospetto e analizzare eventuali anomalie. In caso di non conformità, vengono presi provvedimenti correttivi come la rimozione del carburante contaminato e la sostituzione con carburante conforme. E la segnalazione del responsabile (quando noto..).