Fulcrum
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pi_greco ha scritto:bravo fulcrum, sempre preciso.
Grassie....
hai ragione il coro del nabucco è musicalmente superiore, ma alla musica di novaro, il povero mameli (patriota immolato giovanissimo, altro che tanti disertori e spergiuri in camicia verde/nera/rossa/ a pois) non c'entra nulla
Giusto, è "colpevole" solo per il testo...
certo che suonata in modo solenne anche la marcetta dell'inno diventa "pomposa", e il "va pensiero" resta pur sempre un tempo ternario lento (tipo valzer), sai la musica non è un'arte terminata alla scrittura, va interpretata, e certe bande (anche militari) non sono incolpevoli
Diciamo che difficilmente si potrebbe pensare di adattare il Va pensiero ad una marcia di bersaglieri...
resta il testo del coro verdiano, come vedi si riferisce al sacro fiume italianissimo giordano, la capitale d'italia sion, e poi è trionfante quando dice patria sì bella e perduta, senza far riferimento poi ad alcune tendenze antisioniste di molti esponenti leghisti di spicco (ricordo in primis la pivetti)
Guarda, il testo si potrebbe tranquillamente adattare.
Il problema è che laddove il lamento per la patria perduta ed il sentimento di identità "nazionale" (mettiamola così) degli ebrei in Egitto era sicuramente atto a giustificare la mestizia dell'aria, il senso di identità nazionale degli "italiani" è un concetto decisamente astratto...
mah, certo che l'ignoranza tira brutti scherzi, così come coloro che entusiasticamente battono ritmicamente le mani alla marcia di radetzsky, noto criminale di guerra antelitteram, ma quando provo a farlo capire mi dicono che si fà così e basta e che a capodanno porta bene, come le mutande rosse, il vischio e l'uva
Ossignùr... :shock:
La musica, in quanto arte, si può gustare anche svincolandola dal contesto storico... E la Radetzky March è più festiva che marziale, grazie all'estro compositivo di Johann Strauss (padre)
forse se avessi i soldi per fare il mecenate commissionerei al grande morricone un inno sulle parole del marzo 1821 di manzoni...
...vabbè
Mmmm... Si potrebbe anche fare. 8)
Ma potremmo anche stare più vicini nel tempo e, dato che sempre c'entrano i fiumi, proporre una riscrittura della Canzone del Piave...
Del resto tra il '46 ed il '47 venne adottato, per quanto non ufficialmente, come inno nazionale...
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera[2]!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar de l'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
il Piave mormorò: "Non passa lo straniero!"
Ma in una notte triste si parlò di un fosco evento[3]
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento.
Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto,
poiché il nemico irruppe a Caporetto.[4]
Profughi ovunque dai lontani monti,
venivano a gremir tutti i tuoi ponti.
S'udiva allor dalle violate sponde
sommesso e triste il mormorio de l'onde.
Come un singhiozzo in quell'autunno nero
il Piave mormorò: "Ritorna lo straniero!"
E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame
voleva sfogar tutte le sue brame,
vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora!
No, disse il Piave, no, dissero i fanti,
mai più il nemico faccia un passo avanti!
Si vide il Piave rigonfiar le sponde
e come i fanti combattevan l'onde.
Rosso del sangue del nemico altero,
il Piave comandò: "Indietro va', straniero!"
Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento
e la Vittoria sciolse l'ali al vento!
Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro e Battisti!
Infranse alfin l'italico valore
le forze e l'armi dell'impiccatore!
Sicure l'Alpi, libere le sponde,
e tacque il Piave, si placaron l'onde.
Sul patrio suol vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò né oppressi, né stranieri!
Cordiali Saluti
Fulcrum