Mah..... da vedere cosa tu intenda per "un pochino educato".Io la penso diversamente: gli Champagne top staccano nettamente dai base.. certo, chi li assaggia deve avere un palato un pochino educato, ma come deve averlo chi si approccia ai grandi Barolo.
Non nego, naturalmente, che ci sia una certa quantità di appassionati che poi diventano anche intenditori, di solito di vino e non solo di Champagne : ma bisognerebbe capire quanti sono, in relazione alla massa che lo consuma alle feste, quello o gli omologhi italiani.
Io so che ancora oggi, nei pranzi delle festività, queste bottiglie vengono più spesso riservate per essere stappate a fine pranzo - con ovvia, discreta delusione attorno alla loro gradevolezza - che bevute come invece andrebbe fatto e cioè con antipasti, tartine ecc., come aperitivo, cosa che a tanti evidentemente sembra uno spreco mentre invece è la morte sua.
Queste cose, per come la vedo io, influiscono sul gradimento di una bottiglia più della sua raffinatezza intrinseca : capire se un certo vino è prodotto partendo da un'unica partita di uva - come è per i vari Grand Cru ecc. - piuttosto che da una miscela selezionata da veri esperti è roba per un'elite di palati finissimi.
E del resto non è che lo dica io, sono state fatte prove - ad es. da associazioni di consumatori - che hanno evidenziato la difficoltà di questi giudizi, se li si vuole prendere sul serio (cioè bevendo campioni anonimi, altrimenti si è condizionati) è cosa per pochi.
Poi non so, magari tu sei uno di quei pochi.... per quanto mi riguarda ho provato, giusto un paio di volte nella vita, a bere Dom Perignon (quello "normale", che oggi costa forse sui 120 € a bottiglia) ma non mi era sembrato diverso dagli altri.
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