SIMObmw||| ha scritto:Punto83 ha scritto:SIMObmw||| ha scritto:iCastm ha scritto:SIMObmw||| ha scritto:iCastm ha scritto:SIMObmw||| ha scritto:iCastm ha scritto:SIMObmw||| ha scritto:iCastm ha scritto:SIMObmw||| ha scritto:iCastm ha scritto:SIMObmw||| ha scritto:Da azionista, la scelta di diversificare è secondo me una scelta corretta, soprattutto in un settore come quello finanziario caratterizzato da multipli ancora mediamente bassi
Fatta quesa considerazione, la richiesta di incentivi è, per usare un termine ormai abusato, SCANDALOSA, punto.
Le case automobilistiche, tutte, la devono semplicemente smettere di battere cassa ricattando gli stati con l'arma dei tagli. Se il settore è morto, come è morto, lo si lasci perire in pace, e i soldi degli incentivi (che siano tantissimi o pochissimi non mi interessa) dirottati verso una vera riqualificazione delle risorse espulse dal settore automobilistico.
Ma, vi prego, BASTA aiuti ad un morto! e BASTA con AD che piangono miseria 3 mesi dopo aver tentato una seconda acquisizione in un semestre
Ti darei ragione se il settore automobilistico fosse veramente morto, dunque ci troveremmo di fronte ad una crisi dell'offerta. Ovvero i prodotti delle Case non interessano il pubblico.
Ma non è così. Chi nel lunghissimo listino delle auto non desidera almeno un modello? Direi tutti.
Stiamo perciò di fronte una crisi della domanda. Mi piacerebbe comprare una vettura, ma non ho i soldi. L'incentivo perciò aiuta Case e soprattutto concessionari, ma in primis aiuta l'acquirente.
Ovviamente non si può andare avanti all'infinito con gli incentivi, vanno bene solo nel breve periodo. Nel medio lungo sono necessarie soluzioni strutturali più efficienti. Se si cominciasse ad eliminare tantissima burocrazia che rallenta la costruzione di infrastrutture e la nascita di nuovi stabilimenti produttivi non ci guadagnerebbe solo il settore auto.
Come definiresti, se non come morto un settore che soffre di:
- cronica sovracapacità produttiva
- domanda satura, in calo e che necessita di essere sostenuta da incentivi su base regolare (non mi sembra che quelli di quest'anno siano i primi, e di certo non saranno gli ultimi)
Io, scusa, ma lo definisco defunto. Questo non vuol dire che all'interno del settore non ci saranno aziende che sopravviveranno in prosperità ovviamente
Il mercato dell'auto è malato, ma non defunto.
Un mercato defunto ad esempio è quello dei videoregistratori.
L'esempio non c'entra niente.
Il mercato dei videoregistratori è morto perchè sorpassato tecnologicamente da nuovi prodotti sostitutivi (DVD, hard disk multimediali ecc ecc)
Il mercato automobilistico ha capacità produttiva in eccesso all'attuale domanda, e di molto. La strada è molto semplice, e non servono incentivi: riduci la capacità prodttiva nei mercati saturi (quelli occidentali), cerchi di cogliere la crescita dei mercati emergenti (asiatici)
Chi lo riuscirà a fare sopravviverà in un mercato che per anni sarà cmq molto ridimensionato
L'esempio c'entra, tanto che ne hai colto pure il significato. L'automobile non è un prodotto superato dunque il suo mercato non è morto.
Il problema dell'eccesso di capacità produttiva c'è, ma non la si può ridurre così in quattroequattrotto senza pensare alle possibili conseguenze a livello sociale nel breve termine.
Su questo sono d'accordo.
Quello che dico è che invece di drogare il mercato della domanda sarebbe più lungimirante predisporre scivoli e strutture di riqualificazione per quei lavoratori che SICURAMENTE prima o poi saranno espulsi dal settore
Certo che vanno predisposti, ma sono soluzioni a medio lungo periodo. Nel breve la soluzione migliore sono gli incentivi.
Migliori per chi scusa?
Per:
lo Stato: ricava dai maggiori introiti di iva molto più di quanto spende per gli incentivi;
le Province: maggiori introiti da Ipt;
le Regioni: dagli introti del bollo se si rottamassero vetture meno potenti di quelle acquistate;
le Case: per ovvi motivi;
i concessionari: per ovvi motivi;
gli acquirenti: per ovvi motivi;
i lavoratori degli stabilimenti dove si producono le auto incentivate e quelli dell'indotto che fornisce componenti per le auto suddette: non vengono cassintegrati o licenziati.
Il tutto vale solo nel breve periodo, nel medio-lungo si creerebbe l'effetto contrario.
Lo stato recupera l'IVA su tutti i beni, perchè allora non incentivare l'acquisto di frigoriferi, gelati, articoli erotici ecc ecc?
Gli acquirenti, leggi risposta sopra
I lavoratori saranno sicuramente espulsi prima o poi. C'è veramente qualcuno che pomigliano e termini rimarranno aperti scusa?
Ti faccio una proposta: invece di dare gli incentivi al settore dell'auto, diamoli ai consumi DI QUALUNQUE bene, cosa ne dici? Tu ce l'hai per comprarti la tua auto, io per comprarmi un orologio, la mia fidanzata per una borsetta ecc ecc
Sempre con la storia di Pomigliano e Termini che non c'entra nulla con la crisi e con gli incentivi derivati per sostenere la domanda...mi risulta che piu' o meno tutti chiudano,l'esempio Opel per dire mi pare abbastanza lampante e senza incentivi sarebbe pure peggio...
Tutti chiudono, tutti continueranno a chiudere finchè la capacità produttiva non tornerà a livelli accettabili rispetto alla domanda, con o senza incentivi
Gli incentivi sono un modo per prolugare l'agonia di quegli impianti che saranno di fatto chiusi, come dice giustamente mucchetti. Per cui, inutili nel medio termine, e visto che uno stato dovrebbe pensare alla stabilità STRUTTURALE dell'economia e dell'impiego...
Dici bene: inutili nel medio termine. Ma nel breve?
Smettiamo di ragionare sulle teorie e andiamo un po' più nel profondo.
Quali sono i modelli incentivati prodotti in Italia? Alfa Romeo Mi.To, Fiat Punto Classic, Fiat Grande Punto, Fiat Punto Evo, Fiat Idea, Fiat Bravo, Lancia Ypsilon, Lancia Musa, Lancia Delta. Se le vendite non fossero state sostenute cosa sarebbe stato delle persone che lavorano all'assemblaggio di suddette vetture? E alle aziende dell'indotto?
Se l'impatto sul sociale fosse stato minore allora avremmo potuto rispondere: - Si arrangiassero - ma è alquanto difficile far arrangiare migliaia di persone. Una quantità che non viene coinvolta nelle crisis degli altri settori. Si potesse aiutare tutti lo si farebbe, ma non potendo si interviene nel settore più efficace.
Viene insegnato in tutti i corsi universitari di Produzione industriale: "il Giappone sarebbe ancora la terra dei samurai se non ci fosse stata la Toyota. Non parliamo dunque di quello che sarebbe l'Italia senza Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Autobianchi, Innocenti, Maserati e Ferrari". L'automobile è il bene di largo consumo più complesso che ci sia, non si possono fare paragoni.