Thefrog ha scritto:512scodalunga ha scritto:alkiap ha scritto:Questo è sbagliato.alfistaConvinto ha scritto:la lamborghini è molto più italiana della fiat!
e se la vogliamo dire tutta quasi la totalità delle lamborghini prodotte è opera d'arte! lo stesso non si può dire delle ferrari!
Lamborghini oramai condivide componentistica con VW, e da appassionato vedere lo stesso alzacristallo di una Passat (esempio casuale), inorridisco.
Il motore V10 poi è completamente Made in Germany..... altro che italiano
Anch'io posso inorridire di questi componenti, ma una Lamborghini d'epoca l'avete mai vista? Io parlo di Miura, Urraco, Espada....
Secondo voi la componentistica secondaria da dove arrivava? Era progettata esclusivamente per una produzione di 500 vetture l'anno? Sognate pure!
Gli alzacristalli, i pulsanti e a volte anche i fanali posteriori arrivavano dalla componentistica FIAT! Trovavi su una Lamborghini (ma pure Ferrari) gli stessi componenti montati sulle fiat 128 e 131. Come ho giò detto, le economie di scala esistono da secoli, e le fanno tutti da secoli. VW ha dei contratti in corso di componentistica con varie ditte (probabile poche ma presenti anche in Italia) che forniscono componentistica per tutto il gruppo. Fanno tutti così, e non accettarlo significa uscire dal Mondo!
Per il V10 della Gallardo, non è crucco al 100%. Lamborghini lavorava alla "piccola p140" alla fine degli anni 80 per sostituire la Jalpa, ma i soliti guai finanziari bloccarono tutto. La p140 era mossa da un v10 sviluppato internamente da circa 400cv:
http://www.flickr.com/photos/43427412@N03/4717381031/in/set-72157624133900569/
Nel 1995 Giugiaro utilizzò il telaio e motore V10 della p140 per la sua stupenda Italdesign Calà (chi ricorda Need For Speed 2 del 1997?)
Non ne ho certezza matematica, ma è molto probabile che lo sviluppo del v10 della Gallardo sia partito da lì, e i Tedeschi sicuramente l'avranno rimaneggiato pesantemente. Che poi l'abbiano sfruttato pure sulla rs6 e sulla r8 è uno scempio, ma le economia di scala costringono a questo per tenere aperti baracca e burattini!
Comunque, prima di sparare sentenze a raffica, vi invito a studiarvi decentemente la STORIA di tutte queste case. Tanti fatti diventeranno più comprensibili e li vedrete con una diversa luce.
Alan
Il punto fondamentale e' che la progettazione delle Lamborghini non avviene certamente in Italia. La fabbrica italiana delle lambo e' quasi ridotta ad un assemblamento di pezzi provenienti da fuori e, sopratutto, progettati fuori.
Regards,
The frog
Al 100% sicuramente no. Il centro di design l'hanno aperto A Sant'Agata nel 2003 (l'ho visto costruire praticamente passando su quella strada molto spesso). Ora, secondo te, lo tengono aperto per tenerci dentro la mensa aziendale o il magazzino pezzi di ricambio? Lì si è progettato tutto il design dalla Réventon in poi. Che altri pezzi li facciano progettare in crucconia, sarei imbecille a dire il contrario.
A questo punto invece dammi argomentazioni valide e correlate da prove che la progettazione Lamborghini avviene tutta a Inglostad!
Ma mi sembri un pò troppo categorico e di parte per dare giudizi sereni. E per carità, sono di parte pure io, ma parlo di una realtà che ho visto e conosciuto di persona. Ai 40 anni della Fabbrica, maggio 2003, ero lì ad ammirare l'ultima Miura prodotta nel 1973, e conosco di persona l'amministratrice del museo.
Tu puoi dire altrettanto? Io non ho la certezza di dove sia locata la progettazione, ma non vado a sbilanciarmi su sentenze esagerate. Mi permetto di scrivere ciò di cui ho la certezza, e sull'aurea di tristezza che aleggia nel vedere arrivare in fabbrica le bisarche coi telai della Gallardo da assemblare sono pure d'accordo con te, ma non esageriamo!
Come la storia che se la Lamborghini chiude, la Ferrari assorbe in blocco tutta la manodopera.... Ma hai mai cercato lavoro ultimamente? Ti hanno risposto tutti che assumono a mani basse?! Aggiungi la crisi del settore auto e della componentistica. Dammi retta: se Lamborghini chiude sono razzi mazzi palazzi acidi per tanta gente. Non sicuramente per i manager crucchi, ma per le famiglie degli operai, molti dei quali lavorano lì anche col cuore per passione.
Chiudo qui, non condivido per niente la tua posizione ma la rispetto
Cordialmente
Alan