La domanda è, ne vale la pena?
E ho provato a ragionare su quali sacrifici richiede l'uso di un'elettrica.
La premessa, ovviamente, è poter ricaricare comodamente a casa o sul luogo di lavoro.
Non credo di essere lontano dall'automobilista medio, con i miei 20.000 km. annui circa e rare trasferte a lungo raggio.
Dunque, nell'uso quotidiano ovviamente nessuno.
E neanche nelle gite fuori porta di 3-400 km. tra andata e ritorno, perché a meno di destinazioni desertiche, una ricarica all'arrivo la si trova più o meno ovunque.
Personalmente da Valdarno vado spesso a Livorno, Cesenatico, Fano, Rimini, Bologna, Val di Chiana, Orvietano, Grossetano, senza alcun problema, semmai parcheggiando comodamente mentre ricarico.
Rimane il dubbio dei lunghi trasferimenti, con la premessa che comincio a considerare, come l'Avvocato di Rovigo, che ormai sia quasi più piacevole viaggiare in treno e/o aereo.
Comunque, vediamo di fare due conti.
Facciamo non più di 2/3 viaggi all'anno di 8-900 km. tra andata e ritorno.
Che implicano, spannometricamente, 9 ore buttate per le ricariche.
Altrettanto spannometricamente, gli stessi viaggi richiederebberi circa 3 ore di soste chiamiamole fisiologiche.
Quindi 6 ore in un anno.
Andrebbero contabilizzati anche i tempi per i tagliandi e i rifornimenti, ma facciamo finta di niente.
Quanto valgono 6 ore?
Dunque, ipotizziamo di ricaricare senza FV, 20.000 per 15kWh/100 km. (mi tengo volutamente largo, il mio consumo medio su 30.000 km. sono 13,5), sono 3.000 kWh, 900 euro.
Con un buon diesel facciamo 1.000 lt. per 20.000 (sono ottimista, vi voglio bene), diciamo 1.700 euro.
800 euro di differenza, vogliamo metterci qualcosina per tagliandi, freni, ecc?
Se arrotondo a 1.000 penso di non commettere reato.
Ecco, le mie 6 ore buttate, valgono 1.000 euro.
Può valerne la pena?
E ho provato a ragionare su quali sacrifici richiede l'uso di un'elettrica.
La premessa, ovviamente, è poter ricaricare comodamente a casa o sul luogo di lavoro.
Non credo di essere lontano dall'automobilista medio, con i miei 20.000 km. annui circa e rare trasferte a lungo raggio.
Dunque, nell'uso quotidiano ovviamente nessuno.
E neanche nelle gite fuori porta di 3-400 km. tra andata e ritorno, perché a meno di destinazioni desertiche, una ricarica all'arrivo la si trova più o meno ovunque.
Personalmente da Valdarno vado spesso a Livorno, Cesenatico, Fano, Rimini, Bologna, Val di Chiana, Orvietano, Grossetano, senza alcun problema, semmai parcheggiando comodamente mentre ricarico.
Rimane il dubbio dei lunghi trasferimenti, con la premessa che comincio a considerare, come l'Avvocato di Rovigo, che ormai sia quasi più piacevole viaggiare in treno e/o aereo.
Comunque, vediamo di fare due conti.
Facciamo non più di 2/3 viaggi all'anno di 8-900 km. tra andata e ritorno.
Che implicano, spannometricamente, 9 ore buttate per le ricariche.
Altrettanto spannometricamente, gli stessi viaggi richiederebberi circa 3 ore di soste chiamiamole fisiologiche.
Quindi 6 ore in un anno.
Andrebbero contabilizzati anche i tempi per i tagliandi e i rifornimenti, ma facciamo finta di niente.
Quanto valgono 6 ore?
Dunque, ipotizziamo di ricaricare senza FV, 20.000 per 15kWh/100 km. (mi tengo volutamente largo, il mio consumo medio su 30.000 km. sono 13,5), sono 3.000 kWh, 900 euro.
Con un buon diesel facciamo 1.000 lt. per 20.000 (sono ottimista, vi voglio bene), diciamo 1.700 euro.
800 euro di differenza, vogliamo metterci qualcosina per tagliandi, freni, ecc?
Se arrotondo a 1.000 penso di non commettere reato.
Ecco, le mie 6 ore buttate, valgono 1.000 euro.
Può valerne la pena?