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La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Giusto per dare un pò di numeri
Reti A.T. (per lo più aeree) a 380 kV e 220 kV circa 23.000 km
Reti A.T. 150/132 kV circa 40.000 km
Cabine primarie A.T-M.T. N. 1800
Cabine secondarie M.T - B.T. 450.000 !!
Secondo me il problema va ristretto alle cabine secondarie che alimentano circa 31.000.000 di utenze (appartamenti, negozi,botteghe artigiane ecc. ecc.)
Se facciamo un calcolo spiccio ciascuna cabina secondaria alimenta in media 70 utenze.
Insomma ci sono una montagna di cabine che noi magari non notiamo ma ci sono.
Probabilmente a voi 70 utenze sembrano poche ma ad una media (per difetto) di 3,3 kW fanno un totale 230 kW che in B.T. (220 volt più una piccola parte di 380 volt) vuol dire parlare di 1000 Ampere. Un cavo tripolare da 240 mm2 porta circa 440 A. Normalmente si preferisce utilizzare cavi unipolari (530 A) in due o più terne
Questo vi fa capire che bestie di cavi possono partire da una cabina. Poi, ovviamente, a seconda della distribuzione delle utenze possono utilizzare molti più cavi con sezioni inferiori e comunque le sezioni tendono a calare verso le ultime utenze (se alimentate in serie, in parallelo il discorso cambia). Il tutto senza superare i 100/200 mt altrimenti sono guai per le cadute di tensione che (mi pare) devono stare entro un 3% quindi il cavo va dimensionato anche su questo parametro.
Ora provate ad immaginare che un 30/40% delle utenze voglia cambiare il contratto da 3 kW (3,3 effettivi) a 4,5 o 6 kW. Penso che ognuno di voi può facilemente calcolare l'incremento di amperaggio e relativo aumento delle sezioni dei cavi. Ci saranno casi in cui i cavi installati avranno margini ed altri dove margini non ci saranno.
Ricordo che la rete va strutturata per la massima potenza installata e a nulla valgono le fasce orarie (calcolo che può essere applicato alla produzione non alla distribuzione)
Moltiplicate il tutto per 450.000 stazioni secondarie.
Se qualcuno di voi ha una mezza idea di chiedere un aumento della potenza all'Enel gli consiglio spassionatamente di farlo il prima possibile, Non è detto che tra un anno sia così scontato che glielo concedano in breve tempo.
 
Ed è la situazione odierna, una capacità di produzione già ben dimensionata ed una rete locale distributiva inadeguata a causa della moda italica di ritenere la manutenzione solo un’attività straordinaria e non ordinaria.
Stai in altre parole dicendo che abbiamo una capacità produttiva non utilizzata pari ad almeno quel 14-15% circa di fabbisogno di energia elettrica che importiamo dall’estero?

Sulla manutenzione sfondi porte aperte.
 
14-15% circa di fabbisogno di energia elettrica che importiamo dall’estero?
In realtà, da quanto evinco dalle informazioni captate dalla radio, mi pare che il piano energetico sia comunitario, e che import ed export siano sui piatti di una bilancia in un "bilancio" sistemico globale, merci primarie (agroalimentare e vitivinicolo), secondarie (energia e manifatturiero), terziarie (servizi e turismo). Non so come possano tener conto di tutto, se non con macroanalisi e macrovaroabili. Boh... capisco esportare più in alcuni settori e importare più in altri, ma abolire o sfalciare in massima parte un settore strategico da sempre per l'Italia, mi pare poco lungimirante. Questo, beninteso, fuori da ogni valutazione di questo o precedenti governi, nazionali o comunitari.
 
Il che confermerebbe che la UE andrebbe tolta di mezzo, per come è adesso.
Personalmente l'interpreterei al contrario, ma andiamo in politica. Di certo, al momento, le cose stanno così. E, come paese fondatore, ne siamo più che responsabili, direi primi attori. Quindi, come sempre, chi è causa del suo mal... faccia le sue valutazioni alle prossime elezioni. Ognuno per come la pensa.
 
Il che confermerebbe che la UE andrebbe tolta di mezzo, per come è adesso.
si e no ? nel senso e' indubbio che determinate scelte vengano imposte da determinati paesi ( e noi non siamo tra quelli) e' anche vero che interi settori della nostra ecomomia dipendano dagli "aiuti" europei. mi preoccupa altresi' che i nostri legislatori dipendano in toto dalle "leggi" europee anche se dicono il contrario per cui avere idee proprie come sviluppare le rete eletriche di domani esantano dalle capacità nostre sia fisiche sia neurali.
 
Concorderai con me però che l'avevamo fondata con ben altri scopi... ma hai ragione, non andiamo oltre.
:emoji_wink:
Nacque, storicamente, come mercato comune, hai ragione, ma i padri fondatori, primi attori illustri statisti italiani, erano già indirizzati verso una unione o una federazione. Non dimentichiamoci che venvamo da secoli di guerre ininterrotte, e, salvo la polveriera balcanica, la UE, ha garantito non solo non belligeranza, ma cooperazione. In questa ottica, se ben bilanciato, un piano unico per primario, secondario e terziario non mi disturba. Salvo che si barattino le casse di arance o le botti di vino con manufatti di alta tecnologia. Insomma essere interdipendenti ha un senso di cooperazione, non di vassallaggio. E qui le acquisizioni aziendali sono state significative in tal senso.
 
Non è detto, molti cc ed aziende possono avere surplus.
infatti, le proiezioni che ricordavo indicavano il 20%. Probabilmente al 30% ci arrivi con i surplus.
Può essere che l'egocentrico tycoon si riferisse solo alle sue...
Ne dubito. Ho l'impressione che per Musk il settore auto non sia il centro dei suoi interessi, a maggior ragione adesso che è entrato a pieno titolo nello staff dello spettinato, e che le Tesla non sono più le uniche a correre nel campionato. Inoltre, 1,8 milioni di unità vendute, per la prima volta in calo in un decennio, sono tante o tantissime, ma su 70 milioni stimati nel mondo siamo ancora un po' lontani....
 
Decisamente no. Un conto è dire che non hai soldi in banca, un conto è aver le mani bucate. Ed è la situazione odierna, una capacità di produzione già ben dimensionata ed una rete locale distributiva inadeguata a causa della moda italica di ritenere la manutenzione solo un’attività straordinaria e non ordinaria.
Decisamente sì, se il conto in banca è tuo ma la carta di credito ce l'ha la tua ex moglie. O viceversa, se preferisci.
 
Decisamente sì, se il conto in banca è tuo ma la carta di credito ce l'ha la tua ex moglie. O viceversa, se preferisci.
Io credo che siamo su concetti inconciliabili. Impossibile fare un bilancio agendo solo su entrate o sulle uscite.
Sopratutto, gli investimenti non sono addebitabili alle uscite, come i proventi non sono entrate, ma sono capitalizzazioni. Nella fattispecie energetica, fuor di metafora economica, il bilancio energetico non va solo visto come entrate ed uscite. A parità di bilancio, mettiamo in pari, per mera ipotesi scolastica, prediligo un bilancio con minori entrate e minori uscite, con un risparmio e, casomai, una capitalizzazione nel senso di ricerca della rinnovabilità, sostenibilità e sviluppo tecnologico (sì il risparmio energetico si fa anche e sopratutto con la ricerca scientifica e tecnologica). Investire nel futuro, non nel passato...
 
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