Con l'elettrica, minimo avrei dovuto cercare una ricarica vicino alla clinica, quindi abbonamenti, applicazioni, complicazioni, costi, perdita di tempo e rotture di zebedei. Ecco cosa si scontra con la vita normale e si torna da nonna Papera senza passare dal via.
Allora, se vogliamo fare i puntigliosi, concordo, in parte, sulla prima questione.
Avresti si dovuto cercare una ricarica vicino alla clinica.
MA questo fa parte della mancanza di infrastrutture.
Ho avuto lo stesso "problema" l'estate scorsa, quando ho dovuto portare a più riprese mia mamma a Careggi.
Ho virgolettato problema perché in realtà non lo è stato, andavo e tornavo tranquillamente con circa il 40/50% di batteria.
Ma nei pressi della clinica mi sarebbe stato abbastanza facile ricaricare.
La questione delle app è effettivamente fastidiosa.
Ma anche qui, una volta ottenute come nel mio caso le card, l'operazione di ricarica è molto facile, si striscia la card e si attacca la spina, si striscia nuovamente e si toglie. Più semplice che usare la carta di credito, se vuoi.
Con il plug and charge, poi, basterebbe attaccare il cavo! (Tesla docet!)
Vogliamo dire, o ridire, o ri-ridire, che non si fa niente di concreto da parte di chi decide per limitare i disagi?
Per l'ultima volta, vorrei che fosse chiaro il mio pensiero.
Nessuno nasconde che ci siano delle difficoltà, in alcuni casi ipotetiche, in altri reali.
Ma si tende ad attribuire i problemi solo alle BEV in quanto tali.
Invece a mio modo di vedere il vero problema è rendere le ricariche capillari e semplici, mettendo quante più persone possibile nelle condizioni di una fruizione agevole del sistema.
Questo sempre se si ritiene di incentivare la mobilità elettrica.
Se invece si deve continuare con il modello attuale di una mobilità legata alle fonti fossili basta dirlo!
Sarò il primo ad adeguarmi.
Con qualche rimpianto ma senza drammi.
Del resto, per quanto abbia le mie convinzioni, non ho scelto certo la id.3 per salvare il pianeta.