<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 481 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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e questo che quindi non riesco a capire come si può gestire in un futuro scenario
Il futuro scenario, si sarebbe delineato lo stesso anche senza l'imposizione delle auto elettriche: invasione del mercato europeo da parte dei cinesi. In altre parti del mondo, con potere d'acquisto molto basso (e quindi ormai sempre più simile al nostro) la fanno da padrone proprio le Case asiatiche (cinesi, o giapponesi assemblate in Thailandia o India eccetera). Stellantis vuole commercializzare solo auto "finte" premium da 35 mila euro in su? Perfetto, sarebbero arrivate (e sono già arrivate, vedi DR) le cinesi da 15 mila.

Attualmente IMVHO la problematica dei prezzi / carenza di auto accessibili non è ancora del tutto scoppiata in quanto esiste ancora un valido serbatoio dell'usato... caro, ma esiste.
 
si sono dismesse tipologie di vetture che andavano incontro all'esigenze della fascia più debole e si sono sviluppati segmenti che vanno contro a questo.
Questa cosa è in qualche modo conseguenza della spinta a migliorare le prestazioni di sicurezza attiva/passiva e per ridurre le emissioni. Il “costo fisso” di tali interventi incide in misura inversamente proporzionale all’incremento di categoria del veicolo. Se a questo ci aggiungiamo il “colpo di grazia” delle sanzioni CO2, dell’obbligo a elettrificare e, quasi in concomitanza, le perturbazioni correlate al post-Covid, direi che abbiamo la tempesta perfetta.
 
ma se è necessario allora diventa d'interesse sociale di tutti e come tale deve essere gestito.
Non posso far finta di non vedere che negli ultimi 20 anni le case automobilistiche hanno cercato il massimo dell'utile e lo hanno fatto alzando l'asticella dell'offerta, si sono dismesse tipologie di vetture che andavano incontro all'esigenze della fascia più debole e si sono sviluppati segmenti che vanno contro a questo. Le aziende automobilistiche sono private, non è che gli puoi andare a dire che devono vendere per forza vetture low cost o comunque di segmenti economici , e questo che quindi non riesco a capire come si può gestire in un futuro scenario , a prescindere dalla transizione o meno.
Poi possiamo anche fare un altro discorso, noi siamo appassionati e viviamo l'automobile come passione, quindi siamo disposti a pagare e anche tanto, più volte qui ho letto che se la benzina costasse 3 o 4 euro no problem, però l'automobile non è solo un oggetto passionale, è anche un mezzo d'utilità e forse questo ci sfugge
Anche se quello che dici è abbastanza giusto ammetterai che la transizione sta dando il colpo di grazia peggiorando ulteriolmente una situazione già complessa dovuta alle tasse sulla CO2 e ai vari Euro 5-6-7. Aggiungiamoci la vergognosa speculazione sul costo dell'energia che con la scusa della guerra ha fatto guadagnare decine di miliardi alle varie compagnie energetiche.
Ci sono moltissime materie prime che sono calate quasi a livello pre conflitto eppure i supermercati non hanno diminuito i prezzi nemmeno di un centesimo e anzi continuano ad aumentarli. Ci stanno guadagnado tutti fuorchè la povera gente.
 
Anche se quello che dici è abbastanza giusto ammetterai che la transizione sta dando il colpo di grazia peggiorando ulteriolmente una situazione già complessa dovuta alle tasse sulla CO2 e ai vari Euro 5-6-7. Aggiungiamoci la vergognosa speculazione sul costo dell'energia che con la scusa della guerra ha fatto guadagnare decine di miliardi alle varie compagnie energetiche.
Ci sono moltissime materie prime che sono calate quasi a livello pre conflitto eppure i supermercati non hanno diminuito i prezzi nemmeno di un centesimo e anzi continuano ad aumentarli. Ci stanno guadagnado tutti fuorchè la povera gente.

indubbiamente da noi la transizione sarà un ulteriore aggravio ma il problema gia c'era e come per tanti altri discorsi nostrani è stato messo da parte perchè non interessava ai tanti.
 
Questa cosa è in qualche modo conseguenza della spinta a migliorare le prestazioni di sicurezza attiva/passiva e per ridurre le emissioni. Il “costo fisso” di tali interventi incide in misura inversamente proporzionale all’incremento di categoria del veicolo. Se a questo ci aggiungiamo il “colpo di grazia” delle sanzioni CO2, dell’obbligo a elettrificare e, quasi in concomitanza, le perturbazioni correlate al post-Covid, direi che abbiamo la tempesta perfetta.

pienamente d'accordo, ma se tu paese basi la mobilità sul principio che ogni cittadino in età produttiva (e non) debba averla allora di rimando nasce un problema sociale che poi è quello che come dici tu abbiamo cominciato a sentire ancora più pressante negli ultimi 3 anni.
 
Milano, 1960:
"L’estate 1960 a Milano s’apre così. Che non sia un’estate «troppo calda». Titolo del Corriere del 2 luglio: «Montagne di valigie in stazione Centrale». Iniziano le ferie: 518 treni al giorno. Già pieni."

https://milano.corriere.it/notizie/...ta-202a6810-8384-4bc4-b43d-ccf5073ffxlk.shtml


Nessuno vuol tornare a quelle situazioni (peraltro normali in India o Cina all'approssimarsi di festività religiose o nazionali)...in sostanza, nessuno avallerà alcuna "transizione" verso un qualcosa che gli toglierà ulteriori risorse economiche... E' questo che non hanno capito i "legislatori".
 
Milano, 1960:
"L’estate 1960 a Milano s’apre così. Che non sia un’estate «troppo calda». Titolo del Corriere del 2 luglio: «Montagne di valigie in stazione Centrale». Iniziano le ferie: 518 treni al giorno. Già pieni."

https://milano.corriere.it/notizie/...ta-202a6810-8384-4bc4-b43d-ccf5073ffxlk.shtml


Nessuno vuol tornare a quelle situazioni (peraltro normali in India o Cina all'approssimarsi di festività religiose o nazionali)...in sostanza, nessuno avallerà alcuna "transizione" verso un qualcosa che gli toglierà ulteriori risorse economiche... E' questo che non hanno capito i "legislatori".
Nel 1960 si poteva arrivare in treno a Cortina. Nel 2023 no.
 
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In teoria per i lunghi spostamenti e per il commuting lavorativo in città ogni persona dovrebbe poter agevolmente scegliere il trasporto pubblico. Sia perchè è molto sensato, sia perchè in certi casi diventa addirittura inevitabile.
Per il resto l'auto resta uno strumento di indipendenza/libertà (e realizzazione personale) secondo solo al conto in banca e forse alla casa di proprietà.
In ogni caso, pur da amante della guida, ci sono situazioni e spostamenti che, a meno di non dover/voler portare quintali di souvenir enogastronomici, sono molto più gradevoli e rapidi con i mezzi pubblici, quali appunto treni ed aerei.
 
io non ne ho idea.
pero', questi blackout, avvengono solo in estate, o quantomeno, piu' spesso.
magari gli uffici son utenze connesse a reti che hanno un consumo normalmente alto, ed estate o inverno, son costanti, mentre i residenziali, vanno in crisi in estate, quando i clima stan accesi tutta la notte, e non in inverno, quando il bollitore lo usi 90 secondi
 
Stato
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