<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 383 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Attenzione alla differenza tra kW (potenza) e kWh ( energia).
Mediamente, nel centro Italia,, un impianto fotovoltaico produce 1100 kWh all'anno per 1 kW di potenza di picco.
Ad esempio un impianto da 6 kW di potenza produce circa 6600 kWh/anno.
Un po' di più al sud, un po' di meno al nord.
quindi per ricaricare una batteria da 60kw ci vogliono 60 ore?
 
Leggendo sui siti del settore, un impianto da 3kw produce da poco più di 3.000 kwh nel nord Italia ai 4.500 kwh anno al sud. La produzione estiva è circa il doppio di quella invernale.
 
quindi per ricaricare una batteria da 60kw ci vogliono 60 ore?

Se l'impianto produce 1 kW medio, si.
Ma se ne produce di più basta meno.
È un po' complicato.
Diciamo che, se faccio 15000 km/anno a 20 kWh/100 km, mi servono 3000 kWh/anno, per cui basterebbe un impianto da 3 kW.
Ma, purtroppo, né la produzione, né il consumo sono costanti, per cui bisogna vedere come si incrociano.
Anche qui potrebbe esserci un notevole "mismatching".
E, inoltre, fare dei ragionamenti di questo tipo, presuppone la presenza di un accumulatore di una certa capacità, altrimenti si rischia di perdere una parte consistente dell'energia prodotta.
 
quindi, se non ho capito male, viaggiare escusivamente con la corrente autoprodotta è praticamente impossibile.
i tempi di sosta in ricarica diventerebbero preponderanti sulle possibilità di utilizzo?
 
quindi, se non ho capito male, viaggiare escusivamente con la corrente autoprodotta è praticamente impossibile.
i tempi di sosta in ricarica diventerebbero preponderanti sulle possibilità di utilizzo?

Se hai un accumulatore, probabilmente, una volta che lo hai caricato, puoi trasferire l'energia alla batteria con potenze maggiori, ma qui, non so darti numeri.
 
Seconda cosa, l'eccedenza del fotovoltaico si immette in rete e viene remunerata quindi caricando l'auto si rinuncia anche alla remunerazione.
Molto meglio fare l’impianto a isola senza allaccio al gestore, perdi qualcosina in detrazioni ma ti risparmi una quantità infinita di rogne e pure un po’ di spese.
 
Alla fin fine la parola magica è infrastruttura.
Se non attrezzi il paese combini disastri.
E per attrezzare il paese o si prende l'impegno lo stato oppure solo le persone ricche potranno accedere a questa tecnologia.
Soprattutto perché i mutui ormai non li danno più a tutti come 20 anni fa senza tante garanzie
 
ma gli incentivi sono un altro discorso, e secondo me le case fanno bene a chiederli come pretendere investimenti sulle infrastrutture, il discorso che ascoltavo ieri invece era invece ai temi occupazionali ed industriali , e partivano da un assunto ovvero che da noi ormai la produzione automobilistica è marginale mentre invece è in piedi un attivo settore della componentistica.
Certo Tavares "piange" per ottenere incentivi , ciò è chiaro . Tuttavia in questo modo credo esprima tutta la immaturità , se così si può dire, del settore automotive ad adeguarsi ai diktat europei , i quali tenderebbero per contro a proporre l'Europa come il primo ( e ahimè l'unico per ora) continente a proibire tout court la costruzione di motori endotermici. A detta dei politici che hanno studiato tali leggi , e che secondo l'Ad di Stellantis ormai comanderebbero sull'industria , questo divieto , lungi dallo spingere sul baratro miliardi di investimenti industriali e sul lastrico milioni di operai diretti ed addetti dell'indotto, promuoverebbe l'area europea a leader mondiale delle tecnologie ed esempio vincente su tutti gli altri continenti per produzioni "pulite" , secondo i comandamenti del vangelo green. E' evidente come tutto ciò sia una chimera , che nei fatti produrrà conseguenze difficilmente immaginabili sull'occupazione e la mobilità dei cittadini Ue . Che l'industria dell'auto sia marginale poi mi suona un po' come ciò che dicevano certi "futuristi" negli anni '70 , raccontati da mio padre ,vale a dire che gli operai si sarebbero estinti , sostituiti completamente dai robot e che l'automobile sarebbe scomparsa a favore di un "nuovo modello di sviluppo" , basato sui tram , i treni e le metropolitane....A distanza di 50 anni , pur affiancati da strumenti automatici , gli operai , per rimanere in Europa , sono ancora milioni ed anzi l'industria ne chiede di più di quanto la bilancia demografica del continente ne possa fornire . Le auto sono ancora milioni e ancora se ne producono su larga scala ; per esempio , la Germania è diventata nel frattempo la "locomotiva di Europa" proprio principalmente grazie alla costruzione di automobili di qualità.Quindi personalmente ritengo che , al posto di leggi calate dall'alto , sarebbe stato meglio , in questo caso , lasciar fare al mercato , pur guidato da linee normative prudenti e sensate , che sarebbe stato certamente in grado di trovare formule produttive efficienti , accettate ed anzi richieste dal pubblico. La cosa più sensata , a mio modesto parere , ora sarebbe quella di introdurre proroghe calibrate per ottenere una transizione non traumatica verso forme di mobilità pulita

https://www.sicurauto.it/news/attua...n-il-piu-alto-numero-di-impiegati-automotive/

Sono 2.501.787 gli occupati diretti del settore auto in Europa. L'Acea pubblica la classifica generale dei posti divisi tra gli Stati. La Germania prima
 
Ultima modifica:
Mi chiedo se, e fino a che punto, davvero non si rendano conto che un'azione che si regge interamente su incentivi pubblici non può autosostenersi.... perchè tra l'ignoranza e la malafede non so cosa sia peggio (forse l'ignoranza E la malafede?).
 
Certo Tavares "piange" per ottenere incentivi , ciò è chiaro . Tuttavia in questo modo credo esprima tutta la immaturità , se così si può dire, del settore automotive ad adeguarsi ai diktat europei , i quali tenderebbero per contro a proporre l'Europa come il primo ( e ahimè l'unico per ora) continente a proibire tout court la costruzione di motori endotermici. A detta dei politici che hanno studiato tali leggi , e che secondo l'Ad di Stellantis ormai comanderebbero sull'industria , questo divieto , lungi dallo spingere sul baratro miliardi di investimenti industriali e sul lastrico milioni di operai diretti ed addetti dell'indotto, promuoverebbe l'area europea a leader mondiale delle tecnologie ed esempio vincente su tutti gli altri continenti per produzioni "pulite" , secondo i comandamenti del vangelo green. E' evidente come tutto ciò sia una chimera , che nei fatti produrrà conseguenze difficilmente immaginabili sull'occupazione e la mobilità dei cittadini Ue . Che l'industria dell'auto sia marginale poi mi suona un po' come ciò che dicevano certi "futuristi" negli anni '70 , raccontati da mio padre ,vale a dire che gli operai si sarebbero estinti , sostituiti completamente dai robot e che l'automobile sarebbe scomparsa a favore di un "nuovo modello di sviluppo" , basato sui tram , i treni e le metropolitane....A distanza di 50 anni , pur affiancati da strumenti automatici , gli operai , per rimanere in Europa , sono ancora milioni ed anzi l'industria ne chiede di più di quanto la bilancia demografica del continente ne possa fornire . Le auto sono ancora milioni e ancora se ne producono su larga scala ; per esempio , la Germania è diventata nel frattempo la "locomotiva di Europa" proprio principalmente grazie alla costruzione di automobili di qualità.Quindi personalmente ritengo che , al posto di leggi calate dall'alto , sarebbe stato meglio , in questo caso , lasciar fare al mercato , pur guidato da linee normative prudenti e sensate , che sarebbe stato certamente in grado di trovare formule produttive efficienti , accettate ed anzi richieste dal pubblico. La cosa più sensata , a mio modesto parere , ora sarebbe quella di introdurre proroghe calibrate per ottenere una transizione non traumatica verso forme di mobilità pulita

https://www.sicurauto.it/news/attua...n-il-piu-alto-numero-di-impiegati-automotive/

Sono 2.501.787 gli occupati diretti del settore auto in Europa. L'Acea pubblica la classifica generale dei posti divisi tra gli Stati. La Germania prima

sempre in riferimento al dibattito che ascoltavo io , li si faceva riferimento alla situazione nostrana, non a quella Europea, il motivo nasceva dal fatto che i paesi che hanno bloccato per ora l'iter legislativo parlano di salvaguardia d'interessi nazionali .
Poi io francamente non ho questa percezione o comunque queste conoscenze per capire se in Italia sia preminente ormai la parte componentistica, e poi è sempre da capire come diceva secondo me giustamente U2511 quando con le EV la parte componentistica sarà ancora prioritaria.
 
Ultima modifica:
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto