<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 169 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Anche per Tavares entro il 2030 (ma anche prima) si venderanno solo auto elettriche. Il motivo è molto semplice: l'Euro 7 (2027) obbligherebbe a investimenti enormi, che non avrebbero senso per pochi anni.
Ma infatti ogni qualvolta si dice che, tutto sommato, l'Europa ha ancora 13 anni a disposizione per il passaggio definitivo all'elettrico puro si dimentica di considerare l'imminente euro 7, che dovrebbe avere limiti così stringenti da rendere troppo oneroso adeguare gli attuali termici. Tanto vale passare subito all'elettrico, entro il 2027, il che significa che la transizione non la faremo nell'arco di 13 anni ma di soli 5
 
Sulle auto sono personalmente scettico perché essendo mobili potrebbero esserci dove non servono o non esserci dove servono quindi aggiungono ulteriore instabilità nella rete (o non ci puoi contare quando serve) e poi io non sarei contento di metterla in carica e trovarla a metà perché ha dovuto fornire energia invece di ricaricarsi.

Stavo pensando a lungo termine. Se immagini la maggior parte delle auto elettriche, ovvero milioni, parcheggiate ovunque. Quota rinnovabili preponderante. Ecco che si potrebbe usare le stesse auto per accumulare l'energia prodotta di giorno e prelevarla dalle stesse per una quota. Ammettendo poi la presenza di carica veloce nel caso la tua auto debba avere il pieno farai al momento una carica veloce.
 
Comunque, in paese, via le due colonnine del car sharing, le tre del supermercato, ce n'è sempre e solo tre "pubbliche"... in compenso ce ne sono 18 al Teatro della Luna (Forum)...
sarebbe mica ora di iniziare a "aprire" qualche strada, tirar cavi e piantare colonnine?
Siamo in novemila anime.

Proiettando questo dato a livello nazionale direi che "spingono" di più i costruttori di auto che i distributori di corrente.
 
Comunque, in paese, via le due colonnine del car sharing, le tre del supermercato, ce n'è sempre e solo tre "pubbliche"... in compenso ce ne sono 18 al Teatro della Luna (Forum)...
sarebbe mica ora di iniziare a "aprire" qualche strada, tirar cavi e piantare colonnine?
Siamo in novemila anime.

Proiettando questo dato a livello nazionale direi che "spingono" di più i costruttori di auto che i distributori di corrente.


Quelli fin quando non ci sara' uno zoccolo duro su cui contare....
Non ci pensano nemmeno ad aprire nuovi spazi di rifornimento
 
Quelli fin quando non ci sara' uno zoccolo duro su cui contare....
Non ci pensano nemmeno ad aprire nuovi spazi di rifornimento

Ma il PNRR per cosa è stato fatto?
I miliardi per la transizione energetica penso, spero, contemplano anche il "piantumare" strade e parcheggi, dalla città al paesino di 100 anime per "instradare" ed "educare", perchè "indottrinare" mi par troppo, in modo solerte gli automobilisti e i furgonisti a abbandonare i vecchi termici, per abbracciare la nuova dimensione che ci riporterà avanti a tutti nel mondo.
O no?

Perchè io, e come me molti, se non vedo la colonnina comoda non
compro, o meglio noleggio, la vettura "green" ma continuo con quelle di altri colori.

non che abbia intenzione di cambiare vettura nei prossimi anni, ma magari altri si.
 
Ma il PNRR per cosa è stato fatto?
I miliardi per la transizione energetica penso, spero, contemplano anche il "piantumare" strade e parcheggi, dalla città al paesino di 100 anime per "instradare" ed "educare", perchè "indottrinare" mi par troppo, in modo solerte gli automobilisti e i furgonisti a abbandonare i vecchi termici, per abbracciare la nuova dimensione che ci riporterà avanti a tutti nel mondo.
O no?

Perchè io, e come me molti, se non vedo la colonnina comoda non
compro, o meglio noleggio, la vettura "green" ma continuo con quelle di altri colori.

non che abbia intenzione di cambiare vettura nei prossimi anni, ma magari altri si.



Il fatto
( sempre )
che le si voglia fare....
Ma
( un' idea come un' altra ),
se poi i bandi per i progetti van deserti perche' l' imprenditore
non ci vede, almeno al momento,
" O bisinissse "

??
 
Ma per me c'è un problema sociale, o meglio un argomento sociale che deve essere affrontato, anzi probabilmente doveva essere affrontato già da tempo.
Togli pure probabilmente. Ogni cambiamento radicale, perchè di questo che si tratta, che tocca i punti : finanza e gestione di una famiglia è un problema sociale che deve essere sistemato prima del cambiamento. Mentre qui si è voluto cambiare indistintamente senza sapere chi era, anzi poteva, essere "preparato" e di chi no, infischiandosi delle problematiche che paesi noti devono affrontare. Alla faccia dell' UNIONE Europea.

se tra 13 anni o quanti saranno la maggior parte dei paesi avrà gestito la transizione mentre noi saremo ancora alle calende greche credo che le case se ne faranno una ragione e guarderanno altri mercati.
Qui ci puoi anche giocarti lo stipendio. Di fatto ti accompagnano alla gogna.
 
Ecco i punti salienti dell'intervista congiunta di Tavares e De Meo alla stampa francese :
-Auto perennemente sotto accusa e sempre più limitate negli spostamenti, rallentate e bloccate mentre i loro proprietari vengono spennati per fare cassa.
-Le quattro ruote, additate come l’origine di ogni male cittadino, devono affrontare una crescente “autofobia”, pregiudizio che sta serpeggiando soprattutto tra i più giovani.
Un turbinio di negatività che merita una risposta corale e importante: una risposta che sembra voler dare Carlos Tavares, ceo del gruppo Stellantis, al lavoro su "un forum della mobilità libera" da lanciare all’inizio del prossimo anno.

Nonostante il trasporto rappresenti soltanto il 12% del totale delle emissioni complessive, l’industria automotive è tra quelle che più sta investendo e che più si sta impegnando per la transizione ecologica, a partire dall’auto elettrica che si sta sviluppando a una velocità senza precedenti. Nonostante questo, il numero uno di Stellantis teme che gli atteggiamenti vessatori nei confronti dell’automobilista non siano destinati a cambiare, anzi: il top manager prevede sempre più limitazioni al trasporto privato e all’accessibilità delle metropoli, tasse e sanzioni crescenti, problemi di privacy e, non ultimo, il consolidamento di quella sorta di "senso di colpa" che viene costantemente trasmesso da autorità e media. Per questo, nelle pieghe di una lunga intervista confronto con Luca de Meo, capo della Renault, sulle pagine del quotidiano Le Parisien, Tavares ha annunciato la realizzazione di un forum per "liberare l’individuo". O per lo meno, creare una narrazione alternativa all'autofobia: "Quando avremo solo auto pulite, sicure e convenienti", si è chiesto retoricamente il ceo di Stellantis, "continueremo a fare pressione sull'automobile? Vogliamo proporre delle soluzioni, ma a condizione che la società accetti che la libertà di movimento individuale, familiare e professionale, resti un asse fondamentale del nostro stile di vita. Un domani la società lo accetterà? Affinché questo argomento possa essere dibattuto, creeremo un forum per la libertà di movimento".
 
forse non capisco io. Se io ho una produzione di un tot in un posto, poi tutto quel tot lo vendo in un altro paese di che mi dovrei preoccupare ? Ovviamente il tutto è visto dagli occhi della casa produttrice , mettendo da parte altri discorsi sociali.
Se i tuoi committenti sono in Europa e se non hanno più bisogno di te o non più nella stessa misura, ti attacchi.
 
Ma se si sono pure lamentati dicendo, sia Tavares che De Meo : non è poi visto che le auto non inquineranno più troverete altri modi per tassarle ?
Pochi si rendono conto di quanto denaro gli Stati prelevino dall’automotive. Se si dovesse portare a termine la transizione come la vede Bruxelles (io ne dubito fortemente), ci sarebbe un tale shock fiscale da far saltare pensioni e sanità pubblica.
 
Pochi si rendono conto di quanto denaro gli Stati prelevino dall’automotive. Se si dovesse portare a termine la transizione come la vede Bruxelles (io ne dubito fortemente), ci sarebbe un tale shock fiscale da far saltare pensioni e sanità pubblica.

Se poi aggiungiamo pure le accise sui carburanti... 40-50 miliardi puliti in Italia. Mentre altri 20 tra iva per parti di ricambio, lubrificanti e imposte varie sui lavoratori del settore.
 
Pochi si rendono conto di quanto denaro gli Stati prelevino dall’automotive. Se si dovesse portare a termine la transizione come la vede Bruxelles (io ne dubito fortemente), ci sarebbe un tale shock fiscale da far saltare pensioni e sanità pubblica.
Se poi aggiungiamo pure le accise sui carburanti... 40-50 miliardi puliti in Italia. Mentre altri 20 tra iva per parti di ricambio, lubrificanti e imposte varie sui lavoratori del settore.

Si segano il ramo su cui sono seduti....
??
E' talmente assurdo che fatico a credere che possa essere cosi'
( Li prenderanno da altre parti )
 
Ecco i punti salienti dell'intervista congiunta di Tavares e De Meo alla stampa francese :
-Auto perennemente sotto accusa e sempre più limitate negli spostamenti, rallentate e bloccate mentre i loro proprietari vengono spennati per fare cassa.
-Le quattro ruote, additate come l’origine di ogni male cittadino, devono affrontare una crescente “autofobia”, pregiudizio che sta serpeggiando soprattutto tra i più giovani.

Un turbinio di negatività che merita una risposta corale e importante: una risposta che sembra voler dare Carlos Tavares, ceo del gruppo Stellantis, al lavoro su "un forum della mobilità libera" da lanciare all’inizio del prossimo anno.

Nonostante il trasporto rappresenti soltanto il 12% del totale delle emissioni complessive, l’industria automotive è tra quelle che più sta investendo e che più si sta impegnando per la transizione ecologica, a partire dall’auto elettrica che si sta sviluppando a una velocità senza precedenti. Nonostante questo, il numero uno di Stellantis teme che gli atteggiamenti vessatori nei confronti dell’automobilista non siano destinati a cambiare, anzi: il top manager prevede sempre più limitazioni al trasporto privato e all’accessibilità delle metropoli, tasse e sanzioni crescenti, problemi di privacy e, non ultimo, il consolidamento di quella sorta di "senso di colpa" che viene costantemente trasmesso da autorità e media. Per questo, nelle pieghe di una lunga intervista confronto con Luca de Meo, capo della Renault, sulle pagine del quotidiano Le Parisien, Tavares ha annunciato la realizzazione di un forum per "liberare l’individuo". O per lo meno, creare una narrazione alternativa all'autofobia: "Quando avremo solo auto pulite, sicure e convenienti", si è chiesto retoricamente il ceo di Stellantis, "continueremo a fare pressione sull'automobile? Vogliamo proporre delle soluzioni, ma a condizione che la società accetti che la libertà di movimento individuale, familiare e professionale, resti un asse fondamentale del nostro stile di vita. Un domani la società lo accetterà? Affinché questo argomento possa essere dibattuto, creeremo un forum per la libertà di movimento".


Nonostante le " belle " parole....
( Danno l' idea che lui sia persino meno convinto di noi )
Prospetta di vendere gia' nel 2030, il 70% di vetture Stellantis....

https://www.startmag.it/smartcity/carlos-tavares-stellantis/
Al paragrafo " Numeri e obiettivi di S. "

....A pile.
Mah
?!?
 
Ultima modifica:
Tanto per battere sul chiodo, per chi pensa che solo noi Italiani siamo nelle beghe ecco qui giusto giusto una freschissima intervista a Zipse dell'ACEA, ovvero l'associazioni dei costruttori europei :

Purtroppo, i dati dei primi 8 mesi dell'anno ha portato l'Associazione a rivedere in maniera importante le sue stime. Il dato del 2022 è poi ancora più negativo se confrontato con quello pre-pandemia del 2019. Infatti, di questo passo, ACEA afferma che il mercato automotive europeo potrebbe perdere il 26% in termini di volume rispetto al 2019.

E per il futuro non ci sono segnali positivi, anzi, stanno salendo i timori per l'arrivo di ulteriori problemi. Infatti, come evidenzia Oliver Zipse, presidente di ACEA e CEO di BMW, fino a questo momento, il mercato automotive è stato limitato dal lato dell'offerta poiché la continua carenza di componenti ha limitato i volumi di produzione. Tuttavia, adesso, con l'aumento dell'inflazione e con i timori di una recessione, nei prossimi mesi anche la domanda potrebbe risentirne.

Nonostante uno scenario molto incerto, le case automobilistiche stanno continuando ad investire in ricerca e sviluppo e nelle competenze e tecnologie che guidano la transizione verde e digitale. Tuttavia, la trasformazione che sta vivendo il settore automotive può essere raggiunta con successo solo da un settore che rimarrà competitivo anche in futuro.

Per questo, ACEA chiede un quadro politico che consenta al mercato di riprendersi e di poter continuare ad investire nella mobilità ad emissioni zero

Per garantire un ritorno alla crescita con una quota ancora maggiore delle vendite di veicoli elettrici in modo da poter raggiungere gli obiettivi climatici abbiamo urgente bisogno che le condizioni quadro giuste siano messe in atto. Queste includono una maggiore resilienza nelle catene di approvvigionamento europee, una legge dell'UE che garantisca l'accesso strategico alle materie prime necessarie per la mobilità elettrica e un'accelerazione dell'implementazione delle infrastrutture di ricarica.

Alla faccia che in Europa, "che conta", sta meglio di noi.
A me hanno sempre insegnato che : volare alto è meglio ma una eventuale caduta sarà più rovinosa...
 
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