<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 842 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Consolati, vale anche per me.

Ci mancherebbe non era una risposta polemica, solo che aprire certi temi significherebbe "vaporizzare" il regolamento.

Non ho niente contro il tuo approccio, penso solo he ognuno debba fare le sue scelte consapevolmente, liberalmente ed assumendosene le conseguenze (preciso che l'ultima considerazione vale principalmente per me, nel senso che io per primo mi assumo la responsabilità le conseguenze delle mie scelte).
 
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Molti post che sto leggendo ultimamente sono davvero interessanti, ma vanno molto OT e inevitabilmente declinano su argomenti non validi in questo forum.
Intervengo solo per fare un plauso alla passione ed alla voglia di dialogo di tutti, prima che torniamo a parlare di come abbiamo capito questo transizione e di come vorremmo che fosse.
 
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Molti post che sto leggendo ultimamente sono davvero interessanti, ma vanno molto OT e inevitabilmente declinano su argomenti non validi in questo forum.
Intervengo solo per fare un plauso alla passione ed alla voglia di dialogo di tutti, prima che torniamo a parlare di come abbiamo capito questo transizione e di come vorremmo che fosse.
Io francamente questa transizione non l'ho capita, (quella sulle auto elettriche) per esempio, ma è un problema mio...
 
A me è perfettamente chiaro come vedono la c.d. "transizione" le forze politiche in campo : c'è la c.d. "maggioranza Ursula" ecc. ecc.
Senonché, parlare più dettagliatamente di tutto questo significherebbe parlare di politica, poco ma sicuro, andando contro il regolamento del forum.
Dico solo che il modo in cui i cittadini UE voteranno quest'anno alle Europee - varrà ovviamente anche per le prossime elezioni sempre UE - avrà senz'altro una notevole influenza proprio sulla "transizione", sui sui modi e sui suoi tempi, nonché sulla sua stessa natura.

Che a te era chiaro non ne dubitavo, non ricordo un argomento in cui hai un leggero dubbio e a scanzo di equivicio devo dire che un poco ti ammiro perché avere sempre una granitica sicurezza in ogni argomento, convinto sempre di cosa sia bianco e nero probabilmente fa vivere più sereni.
Per il resto continuo a seguire la mia posizione, che del resto non credo che sia vietata, fino a quando avremo un sistema politico che vive di elezioni e si muove solo quindi in ottica consenso elettorale io mi astengo, poi come detto giustamente non mi sento di esprimere nessun giudizio sulle scelte che chi è eletto prende, ma di continuare a criticare il metodo politico.
Poi se vogliamo parlare di passato ti potrei ricordare di come almeno 2 delle più grandi dittature sono andate al potere in maniera democratica, anzi una lo ha fatto dopo 4 anni di continue e democratiche elezioni, per dire che continuare a parlare solo di elezioni è limitativo

Aggiungo a scanso di equivoci che si discute in grande amicizia, i temi toccati sono delicati ma se si fa in modo rispettoso è un piacere confrontarsi
 
Ultima modifica:
....quindi? aboliamo le elezioni?

No, diamogli il giusto valore che meritano, e non ne aumentiamo perché non è detto che sia sempre necessaria l'elezione diretta. Le elezioni di giugno vertono sul governo Europeo, la valenza Nazionale non serve, invece dandogliela si perde di vista proprio il contenuto finale, ma stessa cosa dicasi per qualsiasi altra elezione, ognuna deve essere fine a se stessa
 
Sottoscrivo ogni singola parola!
Mi permetto solo di aggiungere, a rischio di cartellino rosso insindacabile, che un sistema democratico abbisognerebbe di un'informazione libera e indipendente, non asservita ai c.d. poteri forti.


Quando, e dove la trovi....
....Dimmelo.
Anche se " stagionato ", qual sono,
mi ci trasferisco domattina
 
No, diamogli il giusto valore che meritano, e non ne aumentiamo perché non è detto che sia sempre necessaria l'elezione diretta. Le elezioni di giugno vertono sul governo Europeo, la valenza Nazionale non serve, invece dandogliela si perde di vista proprio il contenuto finale, ma stessa cosa dicasi per qualsiasi altra elezione, ognuna deve essere fine a se stessa


Purtroppo non e' cosi'.

Della valenza Nazionale si e' parlato
( fra le alte sfere )
giusto ieri....
Come una specie di pagella sull' attuale " gestione ".

D' altro canto,
di cio' che puo' tornare " utile ",
DA CHIUNQUE
( e' importante rimarcarlo )
non si butta nulla.
 
Ultima modifica:
[...] Per il resto continuo a seguire la mia posizione, che del resto non credo che sia vietata, fino a quando avremo un sistema politico che vive di elezioni e si muove solo quindi in ottica consenso elettorale io mi astengo, poi come detto giustamente non mi sento di esprimere nessun giudizio sulle scelte che chi è eletto prende, ma di continuare a criticare il metodo politico.
Potrei anche capire chi critica il "metodo" politico, anche se una critica, per avere un'efficacia, dovrebbe essere accompagnata da una proposta alternativa : ed io francamente non ricordo di aver sentito proporre, da parte dei tanti critici del sistema, alternative credibili e che siano davvero tali.... si resta, praticamente sempre, sul terreno delle critiche generiche ed inconcludenti, che brillano per l'assenza di controproposte.
La realtà è che criticare è facile e può farlo davvero chiunque,
proporre alternative credibili dopo tutto quel che c'è voluto per realizzare un sistema democratico sia pure per forza imperfetto (secoli di lotte alla tirannia pagate a carissimo prezzo, guerre) non è così facile e lì subito cascano gli asini.

Comunque, se come detto potrei anche cercare di capire chi critica il metodo politico, mi risulta invece completamente inconcepibile il concetto di "non esprimere nessun giudizio sulle scelte che chi è eletto" : fino a prova contraria sono un essere pensante e ragionante, ci sono cose che mi vanno bene ed altre per niente, e la sola idea di non giudicare mi ripugna, è da ignavi e la sentirei come profondamente umiliante per la mia stessa dignità di uomo.
 
No, diamogli il giusto valore che meritano, e non ne aumentiamo perché non è detto che sia sempre necessaria l'elezione diretta. Le elezioni di giugno vertono sul governo Europeo, la valenza Nazionale non serve, invece dandogliela si perde di vista proprio il contenuto finale, ma stessa cosa dicasi per qualsiasi altra elezione, ognuna deve essere fine a se stessa
Un'elezione vale per se stessa, ma ha anche un'indicazione di "trend" politico che vale qualcosa, che è indicativa di come la pensa la gente e che quindi viene valutata e soppesata, ed interessa moltissimo, dagli addetti ai lavori, tutti.
Non c'è nulla di strano né di anomalo in questo, è normale dialettica politica e non c'è da meravigliarsi, né scandalizzarsi, se i vari personaggi dei diversi schieramenti ne danno interpretazioni anche contradditorie : solo nelle dittature c'è il pensiero unico.
 
Potrei anche capire chi critica il "metodo" politico, anche se una critica, per avere un'efficacia, dovrebbe essere accompagnata da una proposta alternativa : ed io francamente non ricordo di aver sentito proporre, da parte dei tanti critici del sistema, alternative credibili e che siano davvero tali.... si resta, praticamente sempre, sul terreno delle critiche generiche ed inconcludenti, che brillano per l'assenza di controproposte.
La realtà è che criticare è facile e può farlo davvero chiunque,
proporre alternative credibili dopo tutto quel che c'è voluto per realizzare un sistema democratico sia pure per forza imperfetto (secoli di lotte alla tirannia pagate a carissimo prezzo, guerre) non è così facile e lì subito cascano gli asini.

Comunque, se come detto potrei anche cercare di capire chi critica il metodo politico, mi risulta invece completamente inconcepibile il concetto di "non esprimere nessun giudizio sulle scelte che chi è eletto" : fino a prova contraria sono un essere pensante e ragionante, ci sono cose che mi vanno bene ed altre per niente, e la sola idea di non giudicare mi ripugna, è da ignavi e la sentirei come profondamente umiliante per la mia stessa dignità di uomo.

La critica, che in principio come termine non aveva un significato negativo, prevede già la proposta, avere un politica che non è semplice contrapposizione ma confronto e sintesi. Poi tu legittimamente mi dici che questa è un utopia, per me invece può essere una tendenza, ma deve partire dal basso che vuol dire pretendere da parte dei cittadini un metodo del genere.
Chi ha pensato la democrazia non credo che avesse come ideale il politico attuale calato nella realtà televisiva o dei social, e qui si innesca anche il discorso del ruolo delle elezioni che proprio per i tempi che viviamo dovrebbeto essere gestite con attenzione, ma non è che io nego il concetto di elezione a favore di una dittatura, semplicente il principio elettorale si deve inquadrare in quello che dicevo in merito al confronto e alla sintesi e fuori dello schema vincitore e vinto, mi sembra che Platone stesso diceva nella Repubblica che alla fine se tutti facessero buona politica ci sarebbe meno interesse ad essere il vincitore delle elezioni perché chi viene eletto lo fa nel rispetto di tutti e accogliendo tutti i punti di vista. È dittatura questa?
 
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