<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 753 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Il che rende ancora più folle lo stop alle auto ICE in Europa.
E, aggiungerei, visto che diversi milioni di anni fa avevamo la stesa concentrazione di CO2 (cosa già sentita da parecchi studiosi è ricercatori), verrebbe da pensare ancora più amaramente alla "deposizione bulgara" della n. 1 di Arpa che ha sostanzialmente detto la stessa cosa (o vogliamo dire che 3/5 milioni di anni fa siamo stati sempre noi, con fabbriche e auto -termiche-a portare la CO2 a quei livelli?).

Noi siamo, al limite, una concausa. 100 anni, pur di "consumi", sono una briciolina, poi è giusto far meglio (eticamente, in maniera allargata intendo) mentre dal punto di vista pratico sarebbe stato meglio incidere su DOVE la molta CO2 viene prodotta e non su chi ne produce meno (peraltro prendendo decisioni che accelerano la produzione delocalizzata, che è una barzelletta visto che il cielo che abbiamo sopra la testa è unico).
 
.
Hanno fatto bene a purgarla, gli editti bulgari li faceva qualcun altro, ma chiuderei qui la questione ed i riferimenti politici.
:emoji_grin:
Dopodichè noi siamo abituati a vivere in questa era e non 200 Ma orsono (e non 3-5 Ma) ... da qui mettersi il problema di evitare di incidere come stiamo facendo principalmente e sopratutto noi, mentre il resto sono concause.
E quindi torniamo all'annoso dibattito: è giusto che impattino così tanto sul famoso 1% delle auto? E l'annosa risposta è: si impatta su tutto, ove possibile, fra cui il famoso 1%.
Il problema è che ci tocca personalmente in quanto appassionati di auto e proprietari per diletto, ma sopratutto per necessità. E ci impatta ancora di più, e non solo in questo comparto, perchè il nostro potere di acquisto (e di investimento sul nostro futuro quindi) è dannatamente basso.
 
è giusto che impattino così tanto sul famoso 1% delle auto? E l'annosa risposta è: si impatta su tutto, ove possibile, fra cui il famoso 2%.
L'annosa risposta, IMHO, è un NO (maiuscolo). Sarebbe giusto se ci fossero schei in abbondanza per sostenere sia questa INUTILE "transizione", sia per dedicarli a investimenti su azioni più efficaci (e ci vuole poco). Ma dal momento che i schei sono pochi, sprecarli per un'azione che porterà un contributo alla soluzione del problema che se va bene, sarà pari a zerovirgola, se va realisticamente sarà forse negativo, lo trovo stupido, a essere benevoli.
 
.
Hanno fatto bene a purgarla, gli editti bulgari li faceva qualcun altro, ma chiuderei qui la questione ed i riferimenti politici.
:emoji_grin:
Dopodichè noi siamo abituati a vivere in questa era e non 200 Ma orsono (e non 3-5 Ma) ... da qui mettersi il problema di evitare di incidere come stiamo facendo principalmente e sopratutto noi, mentre il resto sono concause.
E quindi torniamo all'annoso dibattito: è giusto che impattino così tanto sul famoso 1% delle auto? E l'annosa risposta è: si impatta su tutto, ove possibile, fra cui il famoso 1%.
Il problema è che ci tocca personalmente in quanto appassionati di auto e proprietari per diletto, ma sopratutto per necessità. E ci impatta ancora di più, e non solo in questo comparto, perchè il nostro potere di acquisto (e di investimento sul nostro futuro quindi) è dannatamente basso.
Non c'erano riferimenti politici, era un fatto di cronaca (tra l'altro recentissima)! :D

Quanto al resto chiedo venia perché devo essermi "capito" malissimo vista la risposta, cerco di essere più chiaro: il famoso 1% incide, eccome se incide, esattamente per l'1%! La mia idea è di non distrarre pensieri, risorse e programmi spezzettando in ogni ambito ma partire e lavorare INNANZITUTTO sui 5%, sui 10%, sui 30% perché incidere in una piccola frazione di quelli ti porta a un risultato assoluto molto più elevato della famosa frazione dell'1% di cui discutiamo.

E, attenzione, non è che una cosa sia meglio o peggio, facile o difficile, ma è proprio questione di risorse limitate e finite tale per cui NON SI PUÒ dedicarsi ad abbattere contemporaneamente tutto ma bisogna concordare e concentrarsi sulle cose più "inquinanti" e solo quelle, proprio per non distrarre e togliere risorse a quelle.

Poi, cosa abbiano deciso lo sappiamo (e lo "subiamo"), la cosa buffa è che tra 15/20 anni guideremo tutti elettrico (molti di noi anche prima) ma la concentrazione di CO2 sarà ancora ben superiore a quella di oggi (e lo dicono tutte le proiezioni che si leggono, da ogni parte del mondo).
 
E, aggiungerei, visto che diversi milioni di anni fa avevamo la stesa concentrazione di CO2 (cosa già sentita da parecchi studiosi è ricercatori), verrebbe da pensare ancora più amaramente alla "deposizione bulgara" della n. 1 di Arpa che ha sostanzialmente detto la stessa cosa (o vogliamo dire che 3/5 milioni di anni fa siamo stati sempre noi, con fabbriche e auto -termiche-a portare la CO2 a quei livelli?).

Noi siamo, al limite, una concausa. 100 anni, pur di "consumi", sono una briciolina, poi è giusto far meglio (eticamente, in maniera allargata intendo) mentre dal punto di vista pratico sarebbe stato meglio incidere su DOVE la molta CO2 viene prodotta e non su chi ne produce meno (peraltro prendendo decisioni che accelerano la produzione delocalizzata, che è una barzelletta visto che il cielo che abbiamo sopra la testa è unico).
La concentrazione di CO2 di 3/5 milioni di anni fa non è arrivata in solo 50 anni come è successo a noi ma in decine di migliaia di anni (fanno eccezione forse i periodi di estinzione di massa).
L’uomo non è una semplice concausa limitata, ed è proprio la scienza a dircelo.
 
In realtà, la scienza semplicemente non può dirlo. Può ipotizzarlo, ma mancano i presupposti del metodo scientifico (sperimentazione con più ripetizioni e testimone di controllo) per poterlo affermare con il convenzionale livello di probabilità.
Non è solo un ipotesi che è stata l’attività dell’uomo a causare un’impennata esponenziale della CO2 negli ultimi 50 anni…
 
Ultima modifica:
La concentrazione di CO2 di 3/5 milioni di anni fa non è arrivata in solo 50 anni come è successo a noi ma in decine di migliaia di anni (fanno eccezione forse i periodi di estinzione di massa).
L’uomo non è una semplice concausa limitata, ed è proprio la scienza a dircelo.
Al di là di (inutili) sofismi su quanto sia concausa (tanto poco) o causa principale o unica causa si può comunque pensare a come migliorare.

L'aver scelto di investire così tante risorse (non solo economiche ma anche di attenzione, di persone, di pensieri) per andare a impattare in maniera risibile quella fettina dell'1% è una strategia che non so se e quanto pagherà, a mio parere sarebbe stato meglio investire quella stessa quantità di risorse (in aggiunta a quelle già stanziate) per incidere ancora di più su una delle (tante) fette più grandi!

Concentrarsi sull'obiettivo più grande (e comune) dovrebbe essere la via... Il "divide et impera" era un concetto utilizzato anche in guerra tantissimi secoli fa e fa leva sulla difficoltà di intervenire su più fronti in maniera ugualmente efficace; la storia dovrebbe insegnare, purtroppo non si è scelta questa via.
 
Al di là di (inutili) sofismi su quanto sia concausa (tanto poco) o causa principale o unica causa si può comunque pensare a come migliorare.

L'aver scelto di investire così tante risorse (non solo economiche ma anche di attenzione, di persone, di pensieri) per andare a impattare in maniera risibile quella fettina dell'1% è una strategia che non so se e quanto pagherà, a mio parere sarebbe stato meglio investire quella stessa quantità di risorse (in aggiunta a quelle già stanziate) per incidere ancora di più su una delle (tante) fette più grandi!

Concentrarsi sull'obiettivo più grande (e comune) dovrebbe essere la via... Il "divide et impera" era un concetto utilizzato anche in guerra tantissimi secoli fa e fa leva sulla difficoltà di intervenire su più fronti in maniera ugualmente efficace; la storia dovrebbe insegnare, purtroppo non si è scelta questa via.

Esatto, a prescindere da quale sia la causa (o le cause).
 
Sì che lo è. Abbiamo un testimone non trattato per verificarla?
Quindi l’attività dell’uomo non è la causa dell’impennata di CO2 negli ultimi decenni e del conseguente cambiamento climatico? Interessante. C’è qualche altra spiegazione plausibile?
Temo di non comprendere cosa intendi per “testimone non trattato”.
 
Ultima modifica:
Quindi l’attività dell’uomo non è la causa dell’impennata di CO2 negli ultimi decenni e del conseguente cambiamento climatico?
Non ho detto che non lo è, ho detto che non è possibile verificare sperimentalmente che sia l'unica o la principale
C’è qualche altra spiegazione plausibile?
Attività vulcanica, macchie solari, variazioni del ciclo del carbonio...
Temo di non comprendere cosa intendi per “testimone non trattato”.
E' un termine usato nelle prove sperimentali. Quando si testa qualcosa (una concimazione, un trattamento fitosanitario, un tipo di lavorazione del terreno....) si lascia un "testimone", ovvero un gruppo di controllo per vedere se c'è un effetto statisticamente significativo di ciò che si sta testando
 
Attenzione che noi europei non abbiamo deciso per le auto elettriche come unica soluzione al cambiamento climatico.
Ci sono tante altre direttive che parlano di energia, riscaldamento degli edifici, allevamenti e altro ancora. Tutte cose che impattano economicamente. Ciò che si dice è che ciò che ci costa oggi 10 per fare la transizione energetica ci costerà 100 fra 50 anni se non facciamo nulla.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto