<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 553 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Intanto sono tornati in discussione i più economici bio-fuel. Vedremo come finirà.
Io comunque sarei disposto a spendere anche 3 euro al litro, tanto faccio e farò sempre meno km in macchina…

però ci sono anche quelli dallo stipendio di 1.000 euro al mese che ci devono andare a lavoro, a me va bene trovare carburanti alternativi però deve restare anche l'interesse al potenziamento dei mezzi pubblici e di altre forme di trasporto soprattutto nei centri urbani.
 
ma chi lo ha detto che tutti devono andare al lavoro dalle 830 alle 9?

Tutti no però la maggior parte di quelli che per lavoro si devono interfacciare con la clientela lo fa nei canonici orari d'ufficio.
Anche gli orari scolastici sono fissi,nonostante forse in alcuni periodi dell'anno sarebbe più saggio se venissero adattati ad esempio al clima.
 
non ho letto nulla delle ultime 10 pagine, comunque l'idea di diversificare gli orari lavorativi non la vedo sbagliata......ma neanche giusta, come ogni soluzione può favorire qualcuno ma sfavorire qualcun'altro. Secondo me una regolamentazione del commercio e dell'industria ci vuole, nulla di chè ma un piano commerciale comunale, un piano industriale regionale, il giorno di chiusura settimanale e aggiungerei (rispetto agli anni 80) anche un attività comunale notturna che garantisca il minimo sindacale. Spesso mi capita di essere fuori sia per turismo che per lavoro e non riuscire a trovare nulla da mangiare, dalle 21 in poi l'unica cosa da fare è prendere l'autostrada e cercare un autogrill!!! A pranzo puoi mangiare ovunque e tutto quello che si vuole ma a cena c'è il deserto
 
Ora mi aspetto la solita reprimenda: eh, ma cosa vuoi che contiamo noi con il nostro parco circolante nel mondo?
Beh, vi rispondo così.
Il semplice fatto che ci sia tanta gente maleducata che butta a terra, spesso dalle auto, cicche, bottigliette, pacchetti di sigarette ecc., non significa che sia una bella cosa.
IO non lo faccio, a prescindere che il mio gesto sia ininfluente di fronte a quello di milioni di italiani maleducati.
Con i combustibili fossili è lo stesso, bisognerà pure che chi può inizi a farlo. E, credetemi, si può fare.
È più comodo il rifornimento di gasolio, così come è più comodo gettare la cicca dal finestrino.
Il ispetto delle regole, dell'ambiente, delle altre persone, implica sacrifici.
Ma l'egoismo, l'ignoranza, l'arroganza, la fanno spesso da padrone
 
avevano 2 auto su 6 protagonisti, phoebe un ex taxi (della nonna) e monica una porsche.
ma che vita facevano?
sempre nello stesso quartiere, allo stesso bar :D
Single (piu o meno) e niente figli, nessun pendolarismo.

Nostalgie televisive a parte, credo che si perda di vista una differenza fondamentale: la transizione energetica è un processo complesso che affronta vari problemi, molti invisibili al grande pubblico (decarbonizzazione dell'industria chimica, ad esempio). Quello che vediamo sull'auto è sostanzialmente un tentativo di cambiare il paradigma della mobilità ma tenendo conto delle sole esigenze delle grandi città, dimenticando che al di fuori la maggioranza della popolazione vive in zone provinciali/rurali/montane con esigenze e problematiche completamente diverse
 
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È più comodo il rifornimento di gasolio, così come è più comodo gettare la cicca dal finestrino
Però perdonami, sono cose diverse, chi butta la cicca per terra è una persona che denota scarso senso civico (esiste la pattumiera), chi usa un'auto a gasolio fa una cosa del tutto lecita. Poi possiamo discutere sull'esigenza di superare, in tempi più o meno brevi, le fonti fossili, ma considerare incivile una persona per il fatto di avere un'auto termica mi sembra fondamentalmente sbagliato. E non la metterei neppure sul piano dell'inquinamento, non soltanto perché anche un'auto elettrica inquina (pensiamo alle batterie) ma anche perché ogni azione che compiamo quotidianamente inquina, persino fare una doccia o una lavatrice
 
Con i combustibili fossili è lo stesso, bisognerà pure che chi può inizi a farlo. E, credetemi, si può fare.
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È più comodo il rifornimento di gasolio, così come è più comodo gettare la cicca dal finestrino.
Il ispetto delle regole, dell'ambiente, delle altre persone, implica sacrifici.
Ma l'egoismo, l'ignoranza, l'arroganza, la fanno spesso da padrone
Nel tuo caso l’energia elettrica necessaria è prodotta dai pannelli FV (e possiamo aprire un capitolo sulla sostenibilità di questa produzione industriale) ed accumulata in celle al litio (non serve nemmeno accennare all’inquinamento, anzi avvelenamento e intossicazione generati da questa attività estrattiva e di raffinazione, per non parlare del lavoro minorile in condizioni da miniere ottocentesche che vi è alla base).
Nel mio caso, ho un mix energetico con il 37% di gas, 7,5% di carbone, 4% di nucleare e meno della metà di “rinnovabili”.

Nel contempo, migliaia di mercantili, di cui ciascuno di essi emette come decine se non centinaia di migliaia di auto, continuano a scorrazzare attraverso gli oceani per portarci la maglietta da 5 euro acquistata online (ed anche lì il dispendio energetico della rete a livello globale non è poca cosa) oppure si continua a giocare con le criptovalute, la cui attività di mining assorbe un quantitativo spaventoso di energia elettrica, per lo più generata da centrali termoelettriche (fai una breve ricerca in rete e troverai numeri da tragedia).

Però dovrei sentirmi uno zozzone perché faccio il pieno di gasolio. Eh no Zeno, massimo rispetto per la tua scelta (e rinnovo i ringraziamenti per le preziose condivisioni che ci stai facendo, oltre che per i piacevoli momenti dati da alcuni esilaranti post :) ), molto interesse e diciamo “studi di fattibilità” per un eventuale inserimento di un EV ad uso urbano in famiglia – sulla base di motivi tecnici, non “ambientali di facciata”, ma, per cortesia, non assimiliamo il guidatore ICE a chi getta per terra la spazzatura. La gettiamo tutti, chi in un modo, chi nell’altro; chi sotto gli occhi di tutti, chi dietro l’angolo.
 
cosa vuoi che contiamo noi con il nostro parco circolante nel mondo?
Nulla, l'amico dell'ONU e un altro personaggio che non cito per amor di regolamento, questi discorsi li devono fare unicamente a chi è in testa alle classifiche mondiali di emissioni clima-alteranti. Stop, il resto è aria (decisamente) fritta che evidentemente a noi piace mangiare IMHO.

p.s. in UK è da circa due mesi che fa un "freddo cane" per essere estate, pur se inglese (circa 12°C). Quindi? Titoloni sul Times o pragmatismo nell'intraprendere passi equilibrati sul fronte delle emissioni (globali, non solo delle auto)? Quando da noi assimilano gli incendi con tanto di piromani filmati alla marmitta di una Panda (e ci sono fior di giornalisti che in questo periodo si dilettano in tali sciocchezze), capisco che ormai l'intelligenza umana, almeno in certi ambiti, è definitivamente perduta.

A dire il vero, sfrugugliando sul Times di oggi un titolo c'è... ma dice "We can't solve climate change without China, says Blair". Non penso serva la traduzione..
 
Ultima modifica:
Anche a me il parallelismo tra abbandono di rifiuti e utilizzo di un'auto termica sembra eccessivo.
Oggi come oggi diciamocelo avere un'auto elettrica non è per tutti,fare la raccolta differenziata o aspettare di trovare un cestino invece di gettare i rifiuti a terra è una cosa che possono fare tutti basta un po' di buona volontà.
Mentre per entrare in un concessionario e prendere una vettura elettrica nuova o farsi installare i pannelli sul tetto di casa la buona volontà non basta ma ci vogliono i schei (ho scritto giusto?).

Però condivido il ragionamento più ampio che fa zeno.
Anche se il grosso del problema dipende da altri non deve essere una scusa per non fare niente.
Ovviamente non auspico che la gente sia costretta a cambiare auto prima del tempo ma anche solo banalmente che inizi a usarla meglio o un po' meno quando è possibile.
 
ma chi lo ha detto che tutti devono andare al lavoro dalle 830 alle 9?
Perdonami, ma questa è una frase "miope". Oggi il 90% delle aziende ha orari di ingresso tarati fra le 8:30 e le 9, senza grandi flessibilità.
Chi lavora un aziende piu " illuminate " gode di qualche flessibilità in più, ma in genere gli orari "di fatto" sono quelli.
Fra l'altro chi ha figli in età scolare è ulteriormente vincolato agli orari di ingresso.
Quindi, per favore, smettiamola di gettare la croce su chi è abbastanza flessibile da abbracciare il cambiamento, perché al 90% non è colpa sua
 
Tutti no però la maggior parte di quelli che per lavoro si devono interfacciare con la clientela lo fa nei canonici orari d'ufficio.
Anche gli orari scolastici sono fissi,nonostante forse in alcuni periodi dell'anno sarebbe più saggio se venissero adattati ad esempio al clima.

io parlo per la mia di esperienza che è più dei centri urbani, secondo me in questo contesto tra chi può fare smart working e chi semplicemente può avere un orario più flessibile probabilmente arriviamo almeno al 40% di chi lavora, e con questa percentuale avresti possibilità di gestire meglio le risorse decongestionando gli spostamenti, poi come dice ottovalvole ovviamente il tutto deve essere regolato.
 
Perdonami, ma questa è una frase "miope". Oggi il 90% delle aziende ha orari di ingresso tarati fra le 8:30 e le 9, senza grandi flessibilità.
Chi lavora un aziende piu " illuminate " gode di qualche flessibilità in più, ma in genere gli orari "di fatto" sono quelli.
Fra l'altro chi ha figli in età scolare è ulteriormente vincolato agli orari di ingresso.
Quindi, per favore, smettiamola di gettare la croce su chi è abbastanza flessibile da abbracciare il cambiamento, perché al 90% non è colpa sua

hai ragione, non avevo specificato ma perchè ne avevamo parlato tempo fa, che questa non è responsabilità del lavoratore ma del sistema professionale nostrano che ancora lavora sull'orario invece che sulla produttività ( e si vedono anche i risultati), quindi come dici giustamente tu non è che la spinta deve arrivare dal lavoratore ma dall'alto.
Poi anche da me in cui tutti ormai fanno smart working ci sono alcuni che non lo vogliono fare , ma io questo non lo discuto, sono una percentuale minima e ce lo possiamo permettere.
 
Secondo me dipende dal tipo di lavoro.
Chi fa un lavoro di concetto e non ha scadenze giornaliere probabilmente se inizia a lavorare alle 8 o alle 10 cambia poco.
Ma se io per lavoro riempio gli scaffali del supermercato alle 8 deve essere già tutto pronto per i clienti.
E ogni giorno sarà così.
Anni fa ho parlato con un signore che lavorava nel mio stesso settore ed era stato qualche anno a Dubai e mi diceva che li il concetto del tempo era molto relativo.
Che magari aveva appuntamento con un cliente alle 11 e non vedendolo arrivare a mezzogiorno lo chiamava e questo gli rispondeva che avevano detto intorno alle 11...
Probabilmente li i soldi erano talmente tanti che ci si poteva permettere di essere flessibili o poco professionali a seconda dei punti di vista.
Chi invece per portare a casa lo stipendio che gli basta per arrivare a fine mese deve fare 8 ore di lavoro o di più (conosco un ragazzo che tira su 1000 euro scarsi al mese e lavora anche 10 ore al giorno,altro che salario minimo) non avrà margine per organizzare diversamente i propri orari.
E comunque non può farlo autonomamente perchè 9 su 10 è un dipendente o un collaboratore occasionale quindi deve fare come gli viene richiesto.
 
ho scritto giusto?

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