<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 496 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Dalle mie parti, terra di orafi e case di moda, molti imprenditori stanno investendo fortemente nelle rinnovabili.
Sarà un caso?
C'è una piccola azienda che si occupa di automazione nella manutenzione del verde (fatturato di circa 60 mln con utili importanti), che sta investendo in ricerca per la produzione di idrogeno con l'eccesso di energia elettrica nei momenti di picco.
Al momento stimano un rendimento di conversione del 40% con buone prospettive di miglioramento.
Ecco, io la vedo una strategia che guarda al futuro.
Sarà la scelta giusta?
Non lo so, ripeto, non sono competente, ma sicuramente il titolare non è uno che si guarda le punte dei piedi.
 
Quanto tempo abbiamo perso e stiamo perdendo per supplicare i politici, italiani ed europei, a disattendere le scadenze piuttosto che investire nel cambiamento?
Ribalto la domanda. Perché mai dovremmo cambiare qualcosa che sappiamo fare piuttosto bene e che impatta pochissimo a livello di emissioni globali?
E, soprattutto, perché mai dovremmo sostituirlo con una tecnologia che è in mano ai nostri nemici dichiarati?
 
Dalle mie parti, terra di orafi e case di moda, molti imprenditori stanno investendo fortemente nelle rinnovabili.
Sarà un caso?
C'è una piccola azienda che si occupa di automazione nella manutenzione del verde (fatturato di circa 60 mln con utili importanti), che sta investendo in ricerca per la produzione di idrogeno con l'eccesso di energia elettrica nei momenti di picco.
Al momento stimano un rendimento di conversione del 40% con buone prospettive di miglioramento.
Ecco, io la vedo una strategia che guarda al futuro.
Sarà la scelta giusta?
Non lo so, ripeto, non sono competente, ma sicuramente il titolare non è uno che si guarda le punte dei piedi.

Sia oggi che giorni fa infatti ascoltavo discorsi sul fatto che in Italia ci sono aziende che hanno voltato pagina investendo su tecnologie rivolte al futuro, ma sembra che di queste nessuno gli interessi, come se non fossero aziende nostrane
 
Ribalto la domanda. Perché mai dovremmo cambiare qualcosa che sappiamo fare piuttosto bene e che impatta pochissimo a livello di emissioni globali?
E, soprattutto, perché mai dovremmo sostituirlo con una tecnologia che è in mano ai nostri nemici dichiarati?
E' in mano ai nemici perché gliel'abbiamo consentito, autoecludendoci di fatto.
Non siamo neanche produttori di petrolio, ma producevamo attime auto.
Non dobbiamo chiederci solo perché cambiare, ma anche perché NON cambiare!
 
Dalle mie parti, terra di orafi e case di moda, molti imprenditori stanno investendo fortemente nelle rinnovabili.
Sarà un caso?
C'è una piccola azienda che si occupa di automazione nella manutenzione del verde (fatturato di circa 60 mln con utili importanti), che sta investendo in ricerca per la produzione di idrogeno con l'eccesso di energia elettrica nei momenti di picco.
Al momento stimano un rendimento di conversione del 40% con buone prospettive di miglioramento.
Ecco, io la vedo una strategia che guarda al futuro.
Sarà la scelta giusta?
Non lo so, ripeto, non sono competente, ma sicuramente il titolare non è uno che si guarda le punte dei piedi.
È un ambito profondamente diverso dall’automotive in cui le emissioni possono essere significativamente ridotte (a differenza dell’auto in cui non riduci nulla ma solo lo sposti). Poi, nel futuro, se le rinnovabili diventeranno realmente efficienti, sarà la domanda stessa di mercato a chiedere i BEV, sui quali nel frattempo avremo maturato competenze e fonti di approvvigionamento diverse da quelle controllate da chi ci ha dichiarato guerra (ibrida).
 
E' in mano ai nemici perché gliel'abbiamo consentito, autoecludendoci di fatto.
Non siamo neanche produttori di petrolio, ma producevamo attime auto.
Non dobbiamo chiederci solo perché cambiare, ma anche perché NON cambiare!
Eh no, momento!
I nostri nemici, essendo del tutto incapaci di competere con noi sui termici, hanno sviluppato una loro tecnologia, e qui possiamo discutere sulla miopia delle nostre industrie che si sono fatti rubare know how sotto il naso (e mi tengo in modalità educata).
Ma nessuno e dico nessuno ci obbligava ad adottare la loro tecnologia. E qui mi fermo.
 
Detto questo, sostengo anch'io che la questione della mobilità elettrica, italiana ma anche europea, è solo una parte minimale del problema.
A me non da fastidio chi guida una termica, anzi vorrei prendermi una moto (ma la dolce metà mi rema contro!) e neanche penso troppo al lato "ambientale".
Dico solo: sono state prese delle decisioni? Bene, cerchiamo di coglierne gli aspetti positivi!
 
Eh no, momento!
I nostri nemici, essendo del tutto incapaci di competere con noi sui termici, hanno sviluppato una loro tecnologia, e qui possiamo discutere sulla miopia delle nostre industrie che si sono fatti rubare know how sotto il naso (e mi tengo in modalità educata).
Ma nessuno e dico nessuno ci obbligava ad adottare la loro tecnologia. E qui mi fermo.
Ok, potevamo svilupparne un'altra, alternativa!
Toyota ci sta provando con l'idrogeno...
 
E qui mi taccio perché sono totalmente ignorante.
Mi limito a dire che le rinnovabili sono già efficienti, hanno il solo limite della "imprevedibilità" di produzione.
Di contro le fossili per loro natura rinnovabili non lo saranno mai.
E se la direzione, nel bene o nel male, è quella di adottare sempre più rinnovabili, è inutile a parere mio perseverare nella difesa a oltranza di tecnologie ormai in esaurimento.
 
Mi limito a dire che le rinnovabili sono già efficienti, hanno il solo limite della "imprevedibilità" di produzione.
Chiedo conferma ai tecnici, ma mi pare che i migliori pannelli fotovoltaici rendano circa il 20%, e sono discontinui (oltre che estremamente inquinanti sia nella produzione che nello smaltimento). L’eolico rende ben di più, sempre che ci sia vento. Gli accumulatori hanno una densità energetica ridicola e pongono gli stessi gravi problemi ambientali dei pannelli fotovoltaici.
Le centrali a fissione atomica sono demonizzate dai minus habens di turno, quelle a fusione nucleare le vedremo o meglio i nostri discendenti le vedranno auspicabilmente verso fine secolo. Dobbiamo resistere con il mix disponibile per 60-70 anni, è davvero il caso di dichiarare la resa incondizionata all’Impero di Mezzo?
 
Potrei essere un minus habens anche io......
Non tanto per l'avversione verso tale fonte energetica, quanto per il timore di come verrebbero costruite, mantenute e smaltite a fine ciclo vita le centrali in Italia!
Oltre che i combustibili "esausti".
Ma qui vado proprio di pancia, ignoro veramente la materia.
 
Seguo ogni tanto qualche contributo del Prof. Armaroli.
Devo dire che inizialmente lo trovavo troppo categorico anch'io, nel tempo però trovo le sue argomentazioni interessanti.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto