<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 1468 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Come detto più volte, idealmente l'auto rimane ferma quasi la totalità del tempo (il luogo e le modalità di ricarica sono aspetti oggettivamente dove occorre lavorare).
Essendo che non esiste una colonnina per auto e che oltre un certo tempo devi uscire, sganciare l'auto dalla ricarica, sederti in auto e andare trovarti un parcheggio per rientrare poi a lavoro/casa/etc non lo vedo propriamente una cosa ottimizzata. Il discorso storage funziona idealmente (e dovrebbe essere strutturato e non "alla bisogna") perché se tu ricarichi l'auto ma poi la scarichi immettendo in rete ti troverai nuovamente l'auto da ricaricare e quindi inutilizzabile.
Qualcuno aveva scritto sulla convenienza di comprarsi una seconda auto al posto degli accumulatori per fare storage .... concettualmente è una roba che non sta in piedi ma, praticamente, viste le idiozie di norme cui ci sottoponiamo, potrebbe persino avere qualche ragione.
 
E non mi stancherò mai di ricordare che impianti da 7 kW di potenza occupano meno di 30 mq.
Hai idea di quanti siano 30 mq netti di cui disporre per installare codesto impianto?
Significano almeno 40-45 lordi che per un paio di falde di tetto ben esposte non sono proprio pochi e comunque riguardano al massimo le villette singole perciò, in larga parte, persone quanto meno benestanti.
Si tagliano però fuori quelli che vivono nelle villette/palazzi a schiera, nei condomini, nei centri storici, non benestanti in genere, etc
 
Ultima modifica:
Essendo che non esiste una colonnina per auto e che oltre un certo tempo devi uscire, sganciare l'auto dalla ricarica, sederti in auto e andare trovarti un parcheggio per rientrare poi a lavoro/casa/etc non lo vedo propriamente una cosa ottimizzata. Il discorso storage funziona idealmente (e dovrebbe essere strutturato e non "alla bisogna") perché se tu ricarichi l'auto ma poi la scarichi immettendo in rete ti troverai nuovamente l'auto da ricaricare e quindi inutilizzabile.
Qualcuno aveva scritto sulla convenienza di comprarsi una seconda auto al posto degli accumulatori per fare storage .... concettualmente è una roba che non sta in piedi ma, praticamente, viste le idiozie di norme cui ci sottoponiamo, potrebbe persino avere qualche ragione.
Come detto, sono questioni sulle quali si può lavorare. Lasciare l'auto in ricarica a 1,5 kW di potenza per 8 ore lavorative può esser fatto con praticamente qualsiasi presa elettrica.

Una BEV mediamente capiente 40-50 kWh ne consumerà circa 15 per percorrere 100 km. (e la percorrenza media è largamente inferiore), conservandone comodamente ulteriori 15 potenzialmente per usi domestici (che non sono affatto pochi).
Implementazioni complicate, certo, ma fattibili.
 
Hai idea di quanti siano 30 mq netti di cui disporre per installare codesto impianto?
Significano almeno 40-45 lordi che per un paio di falde di tetto ben esposte non sono proprio pochi e comunque riguardano al massimo le villette singole perciò, in larga parte, persone quanto meno benestanti.
Si tagliano però fuori quelli che vivono nelle villette/palazzi a schiera, nei condomini, nei centri storici, etc

No, perché?
Un impianto FV non ha bisogno di ulteriori spazi oltre ai pannelli (il 50% in più poi è un dato che proprio non sta in piedi)

Ripeto, se c'è la volontà le cose sono fattibili.
Le CER sono state pensate apposta.
Non ci sono solo le abitazioni private dove installare il FV, ci sono industrie, scuole, ospedali, parcheggi, ettari ed ettari potenzialmente usufruibili a costo praticamente 0.
Ma, certo, se si guarda allo stato attuale delle cose hai perfettamente ragione.
Invito però a guardare in prospettiva, non solo la punta dei propri piedi.
 
Lasciare l'auto in ricarica a 1,5 kW di potenza per 8 ore lavorative può esser fatto con praticamente qualsiasi presa elettrica.
A patto di avere le colonnine, mettiamo per un parcheggio di 250 dipendenti? E chi le pagherebbe, inteso sia come installazione, cablaggi, contatori, gestione e fatturazione al dipendente (il quale potrebbe aver da ridire sulle tariffe, ad esempio)?
 
A patto di avere le colonnine, mettiamo per un parcheggio di 250 dipendenti? E chi le pagherebbe, inteso sia come installazione, cablaggi, contatori, gestione e fatturazione al dipendente (il quale potrebbe aver da ridire sulle tariffe, ad esempio)?
Per 1,5 kW di potenza basta una comunissima presa schuko.

E comunque, ripeto, tutte cose potenzialmente fattibili.
Quello che non è fattibile è estrarre petrolio laddove non c'è.
 
Stop per me. Come funziona il metodo scientifico non è opinione di nessuno, ma un dato di fatto. Basta informarsi.
La tua confusione è tra metodo scientifico e orientamento delle ricerche, ma è chiaro che fai finta di non capire la differenza. Mi meraviglio del fatto che vengano vendute le sigarette ad esempio, visto che per la scienza non dovrebbero esistere e fanno sicuramente più danni di una Dodge Charger del 1969. Dato incontrovertibile, stop e chiuso il cinema (biglietti esauriti).
 
Il "ragionamento" che facevo è se le batterie per l'accumulo costano tanto e in vendita ci sono vetture elettriche con un pacco batteria di pari capacità che nessuno vuole perchè l'autonomia è risicata forse potrebbe costare meno comprare un'auto elettrica che le batterie di accumulo.
Una sorta di power bank su ruote.
 
La tua confusione è tra metodo scientifico e orientamento delle ricerche, ma è chiaro che fai finta di non capire la differenza. Mi meraviglio del fatto che vengano vendute le sigarette ad esempio, visto che per la scienza non dovrebbero esistere. Dato incontrovertibile, stop e chiuso il cinema (biglietti esauriti).
Premesso che sono assolutamente contro il tabagismo, osservo che con le attuali restrizioni la questione riguarda solo il singolo (mi perdonerà eta*beta, ma si tratta di autolesionismo, come il mio eccesso di alimentazione del resto).
Le emissioni nocive riguardano la collettività...
 
per la scienza non dovrebbero esistere
La Scienza non è Morale. La Scienza è Fattuale. Dimostra, se ne ha i dati significativi, se il tabagismo è nocivo e come. Non può dare orientamenti sulla produzione, consumo, costi e contromisure. Per quello esiste la politica, che non è una scienza, con buona pace dei laureati nella disciplina. Ma la politica è off limits e non vado oltre. Nessuno scienziato, vero, può imporre una propria visione, ha il dovere deontologico di attenersi alle misure.
 
Nessuno schieramento. Solo dati sperimentali. Stop.
Sono un sostenitore convinto della scienza ma questo non impedisce di vedere che la scienza è sostenuta da chi ha risorse e ne dispone per fare business.
Non è un caso che ricerca e sviluppo passino in larga parte da enti privati che hanno obbiettivi diversi da quelli che, per esempio, dovrebbe/potrebbe avere un ente pubblico nei riguardi del benessere dell'umanità.
Possiamo dire che la scienza dei privati spesso non si pone problemi ulteriori alle combinazioni chimico-fisiche-matematiche? Che produce la cura per il "male" che ha preventivamente ideato?
(Parlando a zia perché suocera intenda) Che chi produce software è anche quello che produce il virus e ti vende l'antivirus?
È un modello che non mi pare in discussione ma che invece mette molto in discussione l'approccio alle questioni.
 
Stato
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