<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La salvezza dell'auto costruita in Italia poteva essere trovata nello stile? | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

La salvezza dell'auto costruita in Italia poteva essere trovata nello stile?

Dall'articolo di quattroruote sul numero di gennaio 2025 l'industria italiana dell'auto, non quell'industria, quella che è italiana e indipendente, starebbe lavorando ad automobili elettriche piccole, con piccole batterie modulari in grado così di poter gestire anche gite fuoriporta, e non solamente un uso urbano, sulla base delle Kei car giapponesi.

Vedremo se la cosa avrà un seguito al di là di prototipo o esercizio di "stile" e se lo stile italiano, riconoscibile e ammirato nel mondo tornerà a fare capolino....
 
Secondo voi la nuova Fiat Panda ha una linea frutto del design italico immediatamente riconoscibile oppure è un'auto che poteva fare chiunque in qualunque parte del mondo?
 
Ma a parte questa piccolezza e a parte nel laterlale ricordi vagamente la silhouette della vecchia Panda tu ci noti maestria Italiana inteso come design?
Per nulla. Il nostro design industriale era famoso per la razionalità degli elementi che assolvevano in un colpo solo a due scopi: estetica e funzionalità. Purtroppo, l'automotive italiano è stato sempre permeato (salvo casi rarissimi) dal risparmio dei costi di produzione, che io ho sempre chiamato "lesina".

Qui l'estetica è ridotta ad un ammasso di linee abbinate a caso richiamanti un tostapane fatto col Lego, mentre la funzionalità va a farsi benedire, a cominciare dallo schienale, passando per le maniglie di appiglio, finendo con l'insulso porta-cellulare.
 
Ciò nonostante, pur lesinando sui costi, Giugiaro ha partorito l'iconica Panda ispirandosi (ipse dixit) alla scatola delle scarpe. Per me l'unica, vera Panda. La rivorrei, 4wd Sisley...
Giugiaro, che a me non piace come stilista, ebbe il merito di costruire intorno alla Panda una grande "narrazione" (una volta si diceva semplicemente "storia") di design industriale, quando invece alcune soluzioni si rivelarono assai costose da produrre... Tipo il parabrezza che all'epoca nessuno era più in grado di produrre in quanto le fabbriche di vetri non erano più attrezzate per realizzare cristalli piani stratificati. Giugiaro invece descrisse la soluzione (in realtà il vetro non era totalmente piatto ma con una curvatura leggerissima) proprio per "risparmiare costi"... il risparmio in effetti arrivò dopo, ma le primissime Panda 30 montavano il parabrezza temperato (quello che va in mille pezzi impedendo la visuale, ma senza creare scaglie che feriscono) come i laterali di tutte le auto, per non ritardare ulteriormente la presentazione.

Non so come fecero ad omologarlo, probabilmente in quegli anni era ancora consentito... Secondo me la chiave di successo della Panda fu non tanto la cifra stilistica, quanto la sua estrema versatilità... Una volta ottenuto il propulsore "giusto" a 4 cilindri (anche il 750 aste e bilancieri andava bene) potevi andare in campagna come in autostrada, certo con tutte le rinunce del caso.
 
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