<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La prof fantasma.. | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

La prof fantasma..

Se vuoi difendere l'indifendibile fai pure.
20 anni su 24 di assenza dal lavoro.
Ripeto se c'erano delle motivazioni mediche valide era una persona che aveva diritto a un'invalidità.
Non a un lavoro che alla fine ha svolto qualcun altro al suo posto.
Leggi la risposta a U2511 così forse capisci cosa difendo.
 
Diciamo che come per tante cose sarebbe più opportuno che ognuno pensasse a quello che fa perché a sentire la gente per quanto lavora dovremmo avere una produttività almeno 3 volte superiore a quella che realmente abbiamo.
 
Imho basterebbe mettere da parte l'ipocrisia e ammettere che ci sono tutele sacrosante e tutele perfino eccessive in certi casi.
Che ci sono persone che legittimamente usufruiscono di tutele e diritti garantiti dalla legge (tutele che non tutti hanno la fortuna di avere) e persone che abusano di tali tutele e diritti.
Magari entro l'ambito della cosiddetta legalità ma in maniera assolutamente scorretta verso i colleghi,gli studenti e l'ente o l'istituzione per cui lavorano.
E il problema più grosso imho è che quando si verificano casi simili c'è sempre una grossa fetta di opinione pubblica che difende chi ha commesso gli abusi.
Perchè innanzitutto i danni che producono non si vedono.
Che cosa cambia se il ministero per 20 anni ha dovuto pagare 2,3,4 o chissà quanti insegnanti per fare il lavoro di 1 solo.
Che cosa cambia se gli studenti hanno avuto 10 insegnanti diversi e se hanno perso un sacco di tempo che poteva essere impiegato per avere una preparazione migliore.
Poi detto tra noi a occhio e croce se fosse andata a lavorare avrebbe potuto produrre danni anche maggiori,magari i supplenti che hanno sopperito alle sue assenze erano più preparati e professionali di lei.
E poi c'è questo modo di ragionare imho malsano da azzeccagarbugli secondo cui se esiste un diritto o una tutela si è sempre giustificati,anche quando una persona ne approfitta in maniera evidente.
Il fatto di aver diritto a tot giorni di permesso o a tot giorni di malattia non significa che io ne debba usufruire,a costo magari di inventarmi un mal di schiena e farmi fare un certificato dal medico.
Se ne ho bisogno ne usufruisco,se non ne ho bisogno no.
Io sono un dipendente e ho diritto a determinate tutele.
Non ho diritto ai 10 minuti di pausa ogni ora di lavoro,per fortuna dico perchè mi sembra una cosa ridicola almeno per chi svolge un lavoro di concetto su una sedia ergonomica.
Ho la malattia ma per fortuna non ne ho mai avuto bisogno.
Se mi chiedono di fermarmi mezz'ora in più lo faccio,se un sindacalista mi venisse a dire "Ma cosa fai?Hai diritto a staccare alle ore 12 precise non 1 minuto di più,questo è sfruttamento,puoi fare vertenza" lo manderei a fantastico.
Purtroppo a essere discriminato è chi ha un briciolo di etica del lavoro,non chi approfitta di ogni occasione per sottrarsi ai propri doveri mettendolo in quel posto agli altri.
 
Se non bisogna aggirare il problema ma risolverlo, perchè non ti sei rivolto all' URP dell'agenzia del territorio denunciando le difficoltà da te incontrate?
Forse perché non avrebbe risolto mai più il suo problema? La denuncia avrebbe dovuto essere fatta in altra sede, probabilmente. Ma non tutti si chiamano Don Chisciotte.
 
Diciamo che come per tante cose sarebbe più opportuno che ognuno pensasse a quello che fa perché a sentire la gente per quanto lavora dovremmo avere una produttività almeno 3 volte superiore a quella che realmente abbiamo.

Sicuramente le dichiarazioni vanno prese con le pinze come quelle sulle abilità di guida.
Se in Italia 7-8 persone su 10 si ritengono dei guidatori superiori alla media significa che i restanti 2-3 sarebbero talmente incapaci da abbassare la media della maggioranza di piloti professionisti.
Però imho non si può neanche pensare che tutti quanti battano la fiacca e che tutti quanti mentano o millantino quando scrivono che rispettano le regole o che non approfittano di certe tutele sul posto di lavoro.
 
Diciamo che come per tante cose sarebbe più opportuno che ognuno pensasse a quello che fa perché a sentire la gente per quanto lavora dovremmo avere una produttività almeno 3 volte superiore a quella che realmente abbiamo.

...però, in questo caso specifico, si parla di 20 anni di assenteismo su 24 di presenza, e pure di presenza di scarsa qualità..... direi che anche facendo un po' di tara, gli estremi per due pedate all'ombra ci sono tutti.
 
Questo pensiero prende campo perchè sui giornali ci finiscono questi casi limite, non le migliaia di professionisti silenti che il loro lavoro lo fanno eccome, spesso sottopagati.
I lavativi o gli approfittatori esistono, sarebbe stupido negarlo. Ma personalmente comincio ad essere insofferente all'equazione dipendente pubblico=fancazzista.
Aggiungo, perchè non vorrei essere frainteso, che il cittadino che non riceve un adeguato servizio ha tutte le ragioni di lamentarsi, ma che sarebbe bene che lo facesse con cognizione di causa. Non è certo colpa dei fancazzisti, ma dei continui tagli al finanziamento del SSN, della pubblica istruzione e delle forze dell'ordine.
Ci sono bravissimi funzionari pubblici ed altri per cui andrebbero riaperte le miniere del Sulcis. Solo che nel pubblico sei quasi inamovibile, per cui se ti imbatti nel fancazzista di turno devi arrangiarti senza pretese di avere giustizia, che è pressoché impossibile. Sono quasi 30 anni che tanto mi scontro con incalliti fancazzisti quanto opero con brave persone, ho perso ogni speranza di vedere qualsivoglia miglioramento. La tecnica di sopravvivenza è simile a quella di riconoscere per tempo le deiezioni canine per strada ed evitarle, senza pretendere di sanzionare il proprietario del peloso quattro zampe che è mission impossible.
 
Forse perché non avrebbe risolto mai più il suo problema? La denuncia avrebbe dovuto essere fatta in altra sede, probabilmente. Ma non tutti si chiamano Don Chisciotte.

Aggiungo un minimo di contesto.
L'agenzia del territorio in questione si trovava a oltre 1000 km da dove risiedo.
Io mi sono recato presso l'agenzia del territorio della mia città e ho chiesto "Cosa devo fare per risolvere questo problema?".
E l'impiegata mi ha risposto "Presentare istanza e allegare questo,questo e quest'altro documento".
Ho fatto quanto mi è stato consigliato e dopo circa 1 mese ho ricevuto una busta gialla con un timbro rosso che indicava che la mia istanza/pratica era stata rigettata.
Sono tornato all'agenzia del territorio e anche gli impiegati non capivano perchè fosse stata respinta.
Poi dopo innumerevoli tentativi al telefono mi è stato spiegato cosa ci voleva per sbloccare la situazione.
Ovviamente non ero contento ma che opzioni avevo?
Una volta sistemata la faccenda ho scritto a chi in teoria avrebbe dovuto vigilare sul rispetto delle regole e sul modo di lavorare dei rappresentati dello stato sul territorio.
E non è successo nulla.
Potevo andare avanti a costo di interpellare le fdo o programmi giornalistico scandalistici tipo le iene o striscia.
Avrei dovuto farlo?
Forse si.
Sarebbe servito?
Forse no.
 
Solo che nel pubblico sei quasi inamovibile, per cui se ti imbatti nel fancazzista di turno devi arrangiarti senza pretese di avere giustizia, che è pressoché impossibile.

Aggiungo anche un dettaglio.
Imho ci vuole il pelo sullo stomaco anche solo per far valere il diritto di un cittadino a ricevere dei servizi decenti.
Io non sono capace,sono un pollo.
Mi è capitato tante volte di stare in coda delle mezze ore in qualche ufficio,pubblico e privato,e di notare che la persona che in teoria doveva ricevermi magari chiacchierava con un collega senza premere il tastino che faceva scorrere la fila sul tabellone.
In quei casi li o alzi la voce o stai zitto e sopporti.
Io purtroppo non sono capace di alzare la voce.

Sto pensando di scrivere un reclamo alla mia banca perchè da quando c'è un "nuovo" cassiere le rare volte che ci devo andare ho notato che le code sono aumentate e il livello di cortesia è sceso notevolmente.
Ma dubito che servirebbe a qualcosa.
Certe persone occupano delle posizioni privilegiate e sanno che salvo casi proprio estremi nessuno potrà mai toccarle.
 
Imho basterebbe mettere da parte l'ipocrisia e ammettere che ci sono tutele sacrosante e tutele perfino eccessive in certi casi.
Che ci sono persone che legittimamente usufruiscono di tutele e diritti garantiti dalla legge (tutele che non tutti hanno la fortuna di avere) e persone che abusano di tali tutele e diritti.
E poi c'è questo modo di ragionare imho malsano da azzeccagarbugli secondo cui se esiste un diritto o una tutela si è sempre giustificati,anche quando una persona ne approfitta in maniera evidente.
Il fatto di aver diritto a tot giorni di permesso o a tot giorni di malattia non significa che io ne debba usufruire,a costo magari di inventarmi un mal di schiena e farmi fare un certificato dal medico.
Se ne ho bisogno ne usufruisco,se non ne ho bisogno no.
Probabilmente non riesco a spiegarmi....
Qui non c'entra nulla il modo da azzeccagarbugli, se una persona si approfitta, si inventa, mistifica, utilizza un diritto concesso dalla legge quando non ne avrebbe la necessità commette un illecito.
Quello che non è chiaro, e che io contesto con forza, e che questi diritti non sempre si limitano alla settimanetta di malattia annuale, ma a volte comportano assenze di mesi, a volte anni.
Visto che ami gli esempi di vita vissuta, te ne cito uno: una mia conoscente, deceduta a 51 anni dopo aver lottato per quasi 10 contro una rara forma neoplastica. Di questi dieci ne avrà lavorati forse 2.
I suoi colleghi hanno preteso che non venisse sostituita e si sono sobbarcati gran parte del suo lavoro, perchè era una professionista esemplare, stimata e competente, e non volevano in alcun modo mortificarla.
Ragionando come ragioni tu, non era in grado di produrre come da contratto, quindi via ed avanti un altro.
E per inciso, popolino e comare non era rivolto nemmeno a te, ma a quelli che si ergono a giudici dopo aver letto la notiziola su Facebook. Spero tu non ne faccia parte.
 
...però, in questo caso specifico, si parla di 20 anni di assenteismo su 24 di presenza, e pure di presenza di scarsa qualità..... direi che anche facendo un po' di tara, gli estremi per due pedate all'ombra ci sono tutti.
Nel caso specifico sono 20 anni di assenze purtroppo giustificate....professionisti compiacenti o faciloni? Probabilmente sì.
Però è stata silurata non per questo, ma perchè era una incompetente, e vuoi sapere una cosa? Son più contento così...
 
Mi piacerebbe parlare con questa signora e sentire come si giustifica...

Nel mio caso, 33 anni di lavoro e 20 (VENTI) giorni di malattia, covid compreso.
 
Riporto un caso non estremo come quello della professoressa ma che imho illustra piuttosto bene il motivo per cui non basta essere in regola con le carte per poter dire di essere a posto con la coscienza.

Una signora che conosco ha lavorato per 30 anni in un'azienda privata.
Negli ultimi 5-10 anni diciamo che il suo attaccamento alla maglia è venuto meno.
Ha iniziato ad abusare (io scrivo il termine che ritengo corretto dal mio punto di vista,poi ognuno si farà la sua idea) delle tutele sacrosante che dovrebbero avere tutti i lavoratori arrivando di fatto a negarle ai suoi colleghi.
Per anni,non mesi ma anni,ha utilizzato le proprie ferie,i propri permessi e la malattia per anticipare il weekend facendolo iniziare il venerdì e per allungarlo fino al lunedì o anche oltre.
Esempio classico giorno di ferie o di permesso il venerdì,sabato e domenica a casa,e lunedì certificato medico.
In pratica per anni ha lavorato 3-4 giorni a settimana.
E se le chiedevi cosa aveva fatto nel weekend ti diceva che era andata a fare tale escursione o che aveva fatto la mini maratona.
Poi il lunedì,probabilmente era anche vero,mal di schiena,male al collo etc etc.

Ora dal punto di vista giuridico non ha commesso alcun illecito,soprattutto quando il malessere era reale e non ha iniziato a mettersi in malattia per abitudine.
Se tu vai del medico di base e gli dici che hai mal di schiena non ti chiede se te lo sei procurato bighellonando o lavando i pavimenti di casa.
Un mal di schiena è un mal di schiena.

I colleghi,comprensibilmente,non erano contenti del fatto che erano costretti a lavorare con un organico ridotto.
E che non potevano usufruire delle proprie ferie e dei propri permessi con altrettanta libertà visto che all'appello mancava sempre la stessa persona e che volenti o nolenti gli altri hanno dovuto sopperire a questa assenza.
Addirittura con un collega,che si è ritrovato in una difficile situazione famigliare,sono volate parole grosse perchè ha rinfacciato alla mia conoscente il fatto che le sue assenze erano ripetute e sistematiche e non gli permettevano di assentarsi nemmeno in una situazione di emergenza.

Alla fine della fiera qualche dipendente stanco di vivere in un ambiente lavorativo in cui le tutele non erano le stesse per tutti se ne è andato.
E alla lunga l'azienda ha chiuso (non solo per quel motivo ma comunque quando ti vengono a mancare dei collaboratori preziosi e il clima non è molto sereno se stavi pensando di chiudere è la spintarella in più) e la mia conoscente,che per età non poteva ancora andare in pensione,è stata mi sembra 2 o 3 anni attaccata alla disoccupazione/mobilità.

Formalmente ha usufruito di tutele e diritti che sono sacrosanti.
Ma imho ha esagerato a scapito dei colleghi e probabilmente anche della clientela.
 
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