Imho basterebbe mettere da parte l'ipocrisia e ammettere che ci sono tutele sacrosante e tutele perfino eccessive in certi casi.
Che ci sono persone che legittimamente usufruiscono di tutele e diritti garantiti dalla legge (tutele che non tutti hanno la fortuna di avere) e persone che abusano di tali tutele e diritti.
E poi c'è questo modo di ragionare imho malsano da azzeccagarbugli secondo cui se esiste un diritto o una tutela si è sempre giustificati,anche quando una persona ne approfitta in maniera evidente.
Il fatto di aver diritto a tot giorni di permesso o a tot giorni di malattia non significa che io ne debba usufruire,a costo magari di inventarmi un mal di schiena e farmi fare un certificato dal medico.
Se ne ho bisogno ne usufruisco,se non ne ho bisogno no.
Probabilmente non riesco a spiegarmi....
Qui non c'entra nulla il modo da azzeccagarbugli, se una persona si approfitta, si inventa, mistifica, utilizza un diritto concesso dalla legge quando non ne avrebbe la necessità
commette un illecito.
Quello che non è chiaro, e che io contesto con forza, e che questi diritti non sempre si limitano alla settimanetta di malattia annuale, ma a volte comportano assenze di mesi, a volte anni.
Visto che ami gli esempi di vita vissuta, te ne cito uno: una mia conoscente, deceduta a 51 anni dopo aver lottato per quasi 10 contro una rara forma neoplastica. Di questi dieci ne avrà lavorati forse 2.
I suoi colleghi hanno preteso che non venisse sostituita e si sono sobbarcati gran parte del suo lavoro, perchè era una professionista esemplare, stimata e competente, e non volevano in alcun modo mortificarla.
Ragionando come ragioni tu, non era in grado di produrre come da contratto, quindi via ed avanti un altro.
E per inciso, popolino e comare non era rivolto nemmeno a te, ma a quelli che si ergono a giudici dopo aver letto la notiziola su Facebook. Spero tu non ne faccia parte.