Ho davvero tante passioni, tuttte più o meno platoniche, nel senso di non consumate, dato il budget ristretto. Ma di moto ed auto, ma anche di mezzi agricoli, pesanti, da cantiere etcetcetc, sono un malato osservatore dalla primissima infanzia, diciamo che dopo le prime parole, ho imparato a fare brumbrum. Sfogliavo QR piccolissimo, poi ho imparat a leggerlo a 5 anni e poi a divorarlo nei dettagli (ricordo ancora le mitiche prove tecniche e gli spaccati). Sono cresciuto anche ai bordi delle piste (principalmente fettucciati sterrati), ho sperperato una fortuna in settimanali, mensili e pubblicazioni motoristiche di ogni genere, ora, che la cinquantina è passata, sto tornando bambino e torno alla lettura esclusiva di QR. La passione della novità tecnica ha lasciato il posto alle soluzioni più ingegneristicamente utili, in primis sicurezza, comfort, consumi, emissioni, anche perchè la bella guida oramai è impraticabile, per intasamento delle strade, sempre le stesse da 50 anni e sempre meno ben tenute e sempre più affollate. Ma quando hai un mezzo, senza che sia nulla di straordinario, come quello che ho ora (una legacy V serie S-Dynamic), so che il limite a cui posso spingermi con confidenza è enormemente più alto delle auto anni 70-80-90 che avevo sempre guidato. Ma comunque troppo oltre le condizioni in cui poterle esprimere. Allora ti viene in mente a cosa possano servire soluzioni sempre sognate, come i quadrilateri sovrapposti, il multilink, le 4wd e 4ws permanenti, i motori ad elevato rendimento, prima SOHC, poi DOHC, poi i 4 o addirittura 5 valvole per cilindro a tetto o emisferiche, le sovralimentazioni in serie (turbo-turbo o volumex-turbo), le trazioni integrali con torsen o i giunti ferguson, gli intercooler, e chi più ne ha più ne metta... se ormai il valore aggiunto di una vettura sono le plastiche morbide della plancia o il tablettone con cui fare playlist e chat per me inaccettabili quando si guida e su tale attività ritengo meglio concentrarmi... che dire, simili considerazioni forse le facevano gli amanti dei cavalli e magari delle carrozze finemente decorate quando vedevano le prime screanzate automobili cavalcando il proprio destriero, stesso discorso forse per i velisti puristi quando vedono gli yacht più che pletorici che solcano possentemente lo stesso specchio dove loro bordeggiano leggiadri. Stesso discorso lo facevano i puristi della musica con strumenti acustici, in opposizione a quelli elettronici sintetizzati o campionati... già... le auto di adesso sono già molto di più (in senso prestazionale, di sicurezza, comfort e abitabilità) delle auto da sogno di pochi decenni addietro. Ma non risvegliano più passioni, perchè sono prodotti in serie che condividono soluzioni ingegneristicamente vincenti. Anche chi come me ha sempre scelto la strada nel bosco meno battuta, prima o poi dovrà uniformarsi alla massa, volente o nolente. Scusate lo sfogo.