@Zero_cilindri
Casca a "fagiolo" questo articolo di vaielettrico.it.
Sono andato “alla fonte” :
Da verificare. Recurrent avrebbe sottolineato come i suoi dati sull'esaurimento precoce della portata delle batterie in condizioni di caldo estremo siano
ancora insufficienti per trarre conclusioni scientifiche granitiche. ''La perdita di autonomia a 38° si basa su dati estremamente limitati'', afferma il CEO Scott Case, il quale spiega anche come la raccolta stessa dei dati sia difficile a causa del fatto che ''la maggior parte della guida viene effettuata all'inizio della giornata, prima che venga raggiunta la temperatura di picco''.
L'ingegnere. Secondo Greg Less del Battery Lab dell'Università del Michigan, la diminuzione della portata alle alte temperature va ricercata nella chimica degli accumulatori stessi. ''Una volta che sei sopra i 38° gradi, inizi ad avere una rottura dello strato di emissione passiva sull'anodo. Quella rottura causerà quindi il consumo dell'elettrolita liquido, che ridurrà la durata della batteria''. A scanso di equivoci: non si parla, nello studio, di perdita di autonomia dovuto al consumo di energia da parte del sistema di aria condizionata. Bensì di perdita di autonomia per ragioni chimico-fisiche da clima esterno.
Non disperarsi. Il caldo anomalo ''scioglie'' l'autonomia, gli esperti di Recurrent fanno tuttavia notare come temperature meno estreme, sulle proprietà delle batterie, abbiano in realtà un'influenza minima. Cioè un calo, secondo gli studi, del -5% a 32° e solo del -2,8% a 26°. E in fondo, se è vero che in inverno registrare temperature inferiori allo zero, almeno in Nord Italia, è un fenomeno piuttosto frequente e potenzialmente prolungato nel tempo, viceversa un caldo superiore ai 38° (facendo gli scongiuri) raramente ci accompagna per mesi interi o anche solo settimane, per di più rimanendo circoscritto a determinate giornate estive e a una breve fascia oraria pomeridiana. Momento nel quale, se possibile, il buon senso invita comunque ad evitare di mettersi in marcia.