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La mia prima elettrica ID.3

L'idea di ricaricare mentre si fa la spesa non mi convince.
Spiego.
Io vado a fare la spesa quasi sempre prima di andare a lavorare (anche se col caldo per ovvie ragioni non si può fare).
Se in quell'orario le colonnine nel parcheggio del supermercato fossero occupate sarebbe una bella rogna per me.
All'esselunga dove vado di solito mi sembra che ci siano 2 colonnine,non ho notato se gli stalli sono 4 oppure 2.
Comunque anche se fossero 4 non sono molti a fronte di una clientela di qualche decina di clienti per volta,nei weekend anche centinaia.
E poi se la spesa dura più della ricarica che faccio?
Parcheggio il carrello e esco per staccare la spina e lasciare il posto a chi ne ha bisogno?
Penso che correrei il rischio solo in caso di una spesa leggera che richieda pochi minuti,in modo da poter fare i miei acquisti senza il timore di dover correre fuori perchè la ricarica è completa.
 
Scusa la mia ignoranza sulle cose di elettricità....
Mi (ci) spieghi perché queste enormi differenze nella potenza di ricarica applicata tra corrente alternata e continua ?
Dipende dalla necessità di smaltire (come calore, o che ?) le fasi "sbagliate" della AC ?

Non sono un elettrotecnico, ma direi che, per l'AC, serve un trasformatore e un raddrizzatore a bordo dell'automobile che ne installerà uno di una certa potenza per i soliti motivi di costi, ingombri e pesi.
La DC, invece, la butti nella batteria, più o meno così come è. Devi solo regolare il flusso.
 
Ho ricordi vaghi e grossi buchi di memoria, ma mi pare che la AC, oscillando, non eroga energia come la DC che è continua e per questo, per calcolare il valore effettivo della corrente in un circuito AC si debba calcolare il cosiddetto "valore efficace", che corrisponde alla divisione per la radice quadrata di due del picco della AC. Quindi, al di là della perdita di energia consumata per la conversione, della dispersione in calore, c'è anche da aggiungere questo valore matematico all'equazione. Ma forse qualcuno più in forma di me è in grado di spiegarla meglio.
 
Leggo, soprattutto negli ultimi tempi, del "flop" delle auto elettriche.
Poi però leggo anche che Tesla è in vetta alle classifiche di vendita.
Ora, le cose mal si conciliano.
Non sono mai stato un "complottista", tuttavia non sfugge che le problematiche legate alla mobilità elettrica paiono spesso "suggerite" dai gruppi industriali legati alla mobilità convenzionale, se così vogliamo chiamarla.
E poi ci sono le compagnie energetiche, che dall'altra parte stanno continuando ad estendere la rete delle colonnine.
Per quanto riguarda la soddisfazione dei fruitori delle EV, frequentando alcuni gruppi sembra che le cose non stiano come raccontate dalla stampa.

Come stanno effettivamente le cose?
Secondo me, Tesla è come Apple. Tesla è Tesla, gli altri sono gli altri (ho messo giù in forma educata lo storico concetto del Marchese del Grillo ;) )
 
Ho ricordi vaghi e grossi buchi di memoria, ma mi pare che la AC, oscillando, non eroga energia come la DC che è continua e per questo, per calcolare il valore effettivo della corrente in un circuito AC si debba calcolare il cosiddetto "valore efficace", che corrisponde alla divisione per la radice quadrata di due del picco della AC. Quindi, al di là della perdita di energia consumata per la conversione, della dispersione in calore, c'è anche da aggiungere questo valore matematico all'equazione. Ma forse qualcuno più in forma di me è in grado di spiegarla meglio.

Il valore "di targa" di tensione che si legge è già quello efficace, quindi il valore massimo diviso per radice quadrata di 2.
Poi, con l'alternata, c'è un'altra questione, se tensione e corrente si sfasano. In quel caso, il valore di potenza attiva in alternata non è il semplice V x I, ma bisogna moltiplicare anche per il coseno dell'angolo sfasamento tra tensione e corrente, ovviamente sempre minore o uguale a 1.
Addirittura, se tensione e corrente vanno in quadratura, sfasamento di 90°, la potenza attiva va a 0.
 
Scusa la mia ignoranza sulle cose di elettricità....
Mi (ci) spieghi perché queste enormi differenze nella potenza di ricarica applicata tra corrente alternata e continua ?
Dipende dalla necessità di smaltire (come calore, o che ?) le fasi "sbagliate" della AC ?
Forse sto dicendo una castronata, ma mi pare di ricordare che alcune dorsali di trasmissione ad alta capacità siano in CC.
Un motivo ci sarà
 
Il valore "di targa" di tensione che si legge è già quello efficace, quindi il valore massimo diviso per radice quadrata di 2.
Poi, con l'alternata, c'è un'altra questione, se tensione e corrente si sfasano. In quel caso, il valore di potenza attiva in alternata non è il semplice V x I, ma bisogna moltiplicare anche per il coseno dell'angolo sfasamento tra tensione e corrente, ovviamente sempre minore o uguale a 1.
Addirittura, se tensione e corrente vanno in quadratura, sfasamento di 90°, la potenza attiva va a 0.
Perdona la domanda da ignorante, ma il cosφ è sommariamente zero per carichi resistivi, mentre viaggia verso uno per quelli induttivi?
 
Perdona la domanda da ignorante, ma il cosφ è sommariamente zero per carichi resistivi, mentre viaggia verso uno per quelli induttivi?

Per carichi resistivi, φ=0 e quindi cosφ=1
Se i carichi hanno una parte induttiva o capacitiva, φ diventa diverso da 0 e quindi cosφ diventa minore di 1.
Possibilmente non troppo.
Le grosse utenze pagano anche penalità al GSE se hanno dei cosφ troppo bassi perché, sostanzialmente, ingombrano la rete molto più della potenza attiva che viene effettivamente scambiata.
Sono costretti a rifasare la loro corrente, in genere mettendo dei condensatori in parallelo al carico.
 
Forse sto dicendo una castronata, ma mi pare di ricordare che alcune dorsali di trasmissione ad alta capacità siano in CC.
Un motivo ci sarà

Le linee in cavo per AT e AAT (ma anche MT) possono essere usate per lunghezze limitate a causa delle perdite capacitive fase-fase e fase-terra .
Per questo si ricorre generalmente , per le connessioni più lunghe , alle linee aeree ; nel caso in questo non sia possibile (per es. cavi sottomarini Italia-Sardegna o Italia Grecia) , si passa a HVDC , cioè alla conversione AC-DC in partenza e alla riconversione DC-AC all'arrivo .
 
Leggo, soprattutto negli ultimi tempi, del "flop" delle auto elettriche.
Poi però leggo anche che Tesla è in vetta alle classifiche di vendita.
Ora, le cose mal si conciliano.
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Come stanno effettivamente le cose?
Tesla era già nel complesso molto più avanti (prestazioni, autonomia, software, supercharger) poi ha pure tagliato parecchio i prezzi tanto che il confronto con i listini di molti altri marchi è impietoso.
Quali BEV vendono bene o almeno abbastanza nelle loro categorie? Sicuramente quelle che hanno un buon value for money. Ad esempio le Tesla Ma anche la Mg4 e simili. Ma anche certe come la BMW i4 che escono abbastanza bene dal confronto con l'equivalente termico dello stesso marchio.
Secondo me non c'è un vero flop delle BEV. Solo che la gente si fa due conti e compra un modello elettrico quando valuta che sia una buona scelta.
 
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