<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La Luna, 50 anni fa......... | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

La Luna, 50 anni fa.........

Si parla di tecnologia o della luna
Io 50 anni fa ero di guardia a Rivoli alpino della Taurinense e guardando la luna piena,(sembrava una formaggia ) e che sarebbe stata calpestata dopo poco pensai che mi sarebbe proprio piaciuto essere la sulla Luna.Pero' come passa il tempo sembrava ieri, come vorrei essere ancora la a rimirar la luna.
Ci scommetto che ti sarebbe piaciuto, invece di essere di piantone, stare davanti al televisore per quella notte straordinaria.
 
Ho appena visto la trasmissione della Rai condotta dai due Angela.

Fatta bene, illustrando tutti i momenti della missione Apollo 11, dalla progettazione del gigantesco missile e del modulo lunare, fino al ritorno in patria, con alcuni spezzoni delle dirette Rai (allora unica emittente) dell'epoca.
 
Io invece avevo otto anni, ma mi ricordo bene. Sembrava che il mondo stesse cambiando veramente, quali speranze, quali sogni. Dopo la Luna già si parlava di andare poi su Marte, poi Venere, di installare colonie lunari e marziane.

Quelli furono i (per carita' giustificati) voli pindarici ed ottimistici dei media e della comunita' scientifica esterna alla NASA, in realta' il "progetto luna' fu sin dall'inizio un programma minimalista ovvero mettere un'uomo sull luna e basta, niente basi lunari in futuro, nemmeno allo studio.
Addirittura nei piani originali era previsto di farci arrivare solo una persona (utilizzando una capsula Gemini ampiamente modificata).
 
È vero, nonostante lo stesso Von Braun nelle interviste indicasse l' impresa lunare come la prima di una serie di esplorazioni volte a portare l'uomo anche sugli altri pianeti del sistema solare.
In realtà dopo le missioni Apollo la NASA abbassò il tiro, fu messo in orbita attorno alla Terra lo Skylab, stazione spaziale ricavata dal terzo stadio del razzo saturno V, poi arrivarono le navette Shuttle. Siamo rimasti nel giardino di casa, in orbite di cinque-seicento km di distanza dal nostro pianeta, ben altra cosa dei 380.000 km percorsi per raggiungere la luna, e su traiettorie di volo extraorbitale, molto più complesso e rischioso.
Col passare degli anni e con il mutare degli assetti politici mondiali, il sempre maggior peso dell'economia tale da condizionare le politiche all'inizio dei due blocchi (portando quello sovietico alla disgregazione, ma questa è un' altra storia), poi dei singoli stati, ed il progresso tecnologico unito a costi di realizzazione contenuti hanno privilegiato l'esplorazione spaziale basata su sonde robotiche, di molte meno pretese rispetto ad equipaggi umani in termini di potenza necessaria alla partenza, e conseguente risparmio di tutti i sistemi necessari alla sopravvivenza degli astronauti.
Si è persa (penso razionalmente) la componente romantico-avventurosa legata alla presenza fisica da sempre costante nella storia delle esplorazioni dell'uomo, rimanendo tutte le altre motivazioni di questa pulsione che anima il genere umano, che vanno dal desiderio di conoscere e scoprire a quello di conquista, e con tutte le rispettive sfaccettature ed implicazioni, positive e negative.
Vedremo ora i cinesi, dichiarano di voler riportare loro prossimamente l'uomo sulla luna. Riapertura di un mondo diviso in nuovi blocchi, quello emergente cinese e quello "storico" occidentale (ammesso e non concesso che lo si possa ancora definire così) e di nuove corse allo spazio?
Di certo, tra lo spedire sulla Luna tre ragazzoni americani alti 1.90 m e 100 kg cadauno con tutti i costi annessi e connessi, ed una triste ed economica sonda automatizzata da 50 kg, magari i cinesi hanno trovato il giusto compromesso: due loro astronauti sui 50 kg a testa, un po' di riso bollito per sfamarsi, e via...il risparmio è assicurato. Variante della storica frase: " un piccolo passo per un uomo, ma un grande risparmio per l'umanità!".
 
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Personalmente credo che lo stop più significativo sia stato rinunciare al sostituto dello space shuttle...di certo una epopea sugnificativo per la colonizzazione dell'orbita per esperimenti scientifici...
 
In realtà secondo me i progetti continuano ad avanzare, basti pensare ai booster che tornano a terra da soli ed atterrano sulle loro zampe,è che sono mutate le esigenze, prima erano bellico-strategiche, e quindi il fattore costo passava in secondo piano, oggi sono scientifico-commerciali, e spendere 100 miliardi per un progetto spaziale diventa politicamente improponibile....
 
e quindi il fattore costo passava in secondo piano, oggi sono scientifico-commerciali, e spendere 100 miliardi per un progetto spaziale diventa politicamente improponibile....
Certo.
Alla fine è sempre un rapporto costi-benefici.
All'epoca della guerra fredda i due blocchi si contrapponevano in ogni campo, ed investire qualsiasi cifra e risorse in quello tecnologico-militare era ritenuto fondamentale per garantire ad entrambi la difesa dei propri interessi (politici ed economici).
Kennedy col famoso discorso al Congresso del 1961 in cui annunciava la volontà di mandare un uomo (americano) sulla luna e riportarlo a casa sano e salvo, non trovò nessuna opposizione dai membri del congresso stesso, i quali condividevano tutti quanto grande sarebbe stata la ricaduta sia in termini di prestigio internazionale, sia (soprattutto) in quelli tecnologici (ergo militari) ed economici (in particolare per le industrie americane strategiche e più innovative all'epoca).
Il poter dimostrare con i fatti per una delle due parti contrapposte la propria superiorità era un modo assai efficace per dissuadere l'altra ad intraprendere un' eventuale azione di attacco (soprattutto a sorpresa) sul principio del MAD (mutua distruzione assicurata).
Oggi quegli equilibri basati sugli ICBM (i missili balistici nucleari) non esistono più.
Le nuove armi strategiche sono quelle economiche, non servono razzi per veicolarle, ecco perchè l' investire in vettori viene fatto a ragion veduta, con obiettivi di cui siano chiari i ritorni a fronte degli investimenti necessari, calcolatrice alla mano.
Un po' una contraddizione: puntiamo allo spazio, ma con idee terra-terra, lo è stato prima con la guerra fredda, oggi nell'epoca delle guerre economiche globalizzate.
Mi chiedo (andando OT) sempre chi, di questi stati di conflitto non convenzionale, alla fine avrà fatto, o farà, più vittime.
 
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Bisogna considerare che allora c'era la "guerra fredda" e gli americani dovevano dimostrare che erano più forti dei russi.

Infatti tutti i piani spaziali sono stati ridimensionati (anche perchè costosissimi) dopo la fine della guerra fredda.
 
In realtà i soldi investiti nei progetti spaziali hanno reso moltissimo... infatti i paesi che hanno proseguito ad investire in ricerca ed innovazione, sono ai vertici per la qualità di vita. Alcuni studi hanno dimostrato che ognuno di noi entra in contatto almeno 36 volte al giorno con oggetti che sono stati sviluppati grazie alle tecnologie aerospaziali... il teflon, il memory foam, gli occhiali antiriflesso e polarizzati (stile revo), le cellule fotovoltaiche, il velcro, il GPS...etcetcetc. Alcune pubblicazioni hanno stimato in 5/20$ guadagnati ogni dollaro investito in ricerca aerospaziale... senza progresso non c'è futuro...
 
Un confronto tra i linguaggi di programmazione per me è improbabile , è cambiato probabilmente ogni aspetto di questa attività, ed è cambiato anche quello che ora viene richiesto ad un programmatore rispetto a quello che veniva chiesto 50 anni
Io ho iniziato 35 anni fa con i PLC ed allora dovevi costantemente fare i conti con l'hardware, il tempo ciclo era importante,quando oggi tranne in applicazioni veramente spinte, manco ci fai caso, avevi 32 ingressi ed altrettante uscite, temporizzatori e contatori limitati quando oggi sono migliaia. Oggi l'hardware è praticamente sempre sovradimensionato. Eppure anche allora, con le scatolette che c'erano, si facevano girare impianti interi, la grande differenza erano le interfacce con l'esterno..
 
gli americani dovevano dimostrare che erano più forti dei russi.
E viceversa. Anche i russi intrapresero un loro programma lunare, prova è che svilupparono il razzo N1, un lanciatore grosso quanto il Saturno V, ma dotato di razzi propulsori meno sofisticati ed efficienti, come si dimostrò nei test di lancio. Quel programma fu poi annullato, ormai erano in ritardo e gli americani erano già allunati.
Le soluzioni tecniche dei razzi lanciatori alla fine erano similari, di certo perchè bene o male le conoscenze ingegneristiche aerospaziali all'epoca quelle erano e tutte da sviluppare, poi da tenere in considerazione che parecchi tecnici esperti, presenti sia tra americani che tra russi, erano quelli tedeschi che avevano sviluppato le V2 (in primis Von Braun passato agli Usa).
Ricordo una vignetta dell'epoca riportata in vecchio libro di astronautica che non so più dove l'ho messo, in cui si incontravano in orbita i due primi satelliti artificiali, il russo Sputnik e l'americano Explorer I, e lassù da soli, il primo diceva al secondo " finalmente possiamo parlare tedesco!".
 
Personalmente credo che lo stop più significativo sia stato rinunciare al sostituto dello space shuttle...di certo una epopea sugnificativo per la colonizzazione dell'orbita per esperimenti scientifici...



Lo chiedo a te perche' sei del mestiere....

Alla fine e' stata solo un' avventura o e' rimasto qualche cosa di tangibile....
??
Qualcosa di concreto per l' umanita'.....
Allora si facevano mirabolanti congetture, roba che nemmeno Verne poteva immaginare

Denghiu

Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi che fai
Silenziosa luna?
 
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