PierUgoMaria1 ha scritto:
Salvatore Bragantini per ?Il Corriere della Sera?
La Fca targata Usa-Uk-Nl annuncia una spumeggiante operazione sul capitale; davanti alla maestria finanziaria da tutti osannata, giù il cappello, ma per i risultati industriali dovremo aspettare. Il Chief Executive Officer (Ceo) Sergio Marchionne ha estratto dal cilindro, anziché un banale aumento di capitale da 4 miliardi che metterebbe in sicurezza Fca finanziando il piano industriale da 50 miliardi in 5 anni, un?operazione finanziaria complessa ma assai gradita al mercato. Il titolo è balzato in alto, brinda chiunque possieda incentivi a questo legati, la famiglia «regnante» pure, ma che il tutto convenga anche a Fca e ai suoi azionisti «ordinari» è da vedere.
sergio marchionne
SERGIO MARCHIONNE
I debiti Fca, esclusi quelli legati all?acquisto di auto, sono oltre 11 miliardi, dieci volte i margini al lordo di interessi e tasse; una ricapitalizzazione per abbatterli ci stava, ma il Ceo non voleva chiamare un aumento di capitale che risulterà superfluo se il piano andrà bene generando la cassa prevista. C?è un però: questa viene dopo gli investimenti che la generano, non prima.....................
C'è da fare una precisazione su quanto affermato dal pur ottimo esperto Salvatore Brigantini.
A me hanno insegnato che il debito (che poi andrebbe considerato
al netto delle attività finanziarie) di un'azienda va valutato in relazione agli oneri che genera sul fatturato. Di solito non deve superare il 30% del fatturato per far si che gli oneri relativi incidano in una misura accettabile sul volume d'affari. Un indebiatamento finanziario netto del 10-15% di solito viene considerato fisiologico e ottimale.
Il fatturato FCA 2013 è stato pari a
84 miliardi (superiore alla sommatoria Fiat-Chrysler 2012) e quindi un indebitamento (che credo sia lordo) di
11 miliardi risulta pari al
13.09% dello stesso fatturato, generando oneri, ai tassi attuali, più che sostenibili per un gruppo di tale portata e forza contrattuale con gli Istituti di credito.
Dico ciò con la massima umiltà, ma precisando che ho la stessa laurea di Brigantini (Economia aziendale) e ho fatto il funzionario di banca, settorista e analista di bilanci anche di grosse aziende, per diversi anni.
Non tralascerei peraltro il fatto che il corpo imprenditoriale ha più o meno due schieramenti, uno pro-Marchionne e uno contro (capitanato come noto da Della Valle), e non so Brigantini, che è anch'esso un imprenditore, dove si colloca, o se si trova nel mezzo, indifferente.
Personalmente non credo che i possibili 4 miliardi derivanti dall'operazione in discorso verranno tutti destinati all'abbattimento del debito. Presumo che almeno una parte venga destinata a investimenti. Vedremo l'anno prossimo come si muoveranno le grandezze di bilancio, anche se lo sapremo solo ad aprile 2016.
Per dovere di cronaca e per l'ascolto di una "campana" diversa.