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La figlia forse aiuterà la madre (Ferrari - Alfa Romeo) ? EDIT

HenryChinaski ha scritto:
...
Saluti a tutti.

Ma dove vai Henry :!: Stai qui e non te la prendere ;)

Se mi permetti, vorrei ricordarti che in un forum maturo il peso di ogni utente non è dato dalle sue opinioni, ma da ciò che scrive, dalla coerenza, dall'onestà intellettuale e dal livello del pensiero espresso.

Ergo, non ti curar e passa avanti
 
vecchioAlfista ha scritto:
Beh, bisogna ammettere che, per poter investire "di peso" al netto della quota stazionaria di mercato, il gruppone deve giocoforza passare dalla "leva finanziaria".

Quando poi il "valzer" di fusioni e scorpori porterà ad un asset definitivo, vedremo cosa resterà e - soprattutto - quanto verrà investito (nel nostro caso, per Alfa).

Sintetico ma efficace, per me hai capito tutto, quindi concordo. :D ;)
 
U2511 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Semmai il dubbio può riguardare l'utilizzo della liquidità che se ne ricaverà: ovvero sarà utilizzata nella parte maggiore per investire su nuovi modelli o per diminuire l'indebitamento? C'è da sperare che venga utilizzata in gran parte per investimenti.
Stavo per rispondere al tuo precedente post sul punto quando parlavi della "furbata dell'uomo col maglione", quando ho letto il tuo dubbio, che non solo condivido, ma che, forse sbagliando, risolvo a favore della parte evidenziata.

Che non ci siano molti soldi da investire lo si nota da tanti piccoli particolari: ad esempio, quanti si sono accorti che il 2.0mj della Renegade-500X è omologato in 5b (eh già ... dal 1° settembre le nuove omologazioni devono essere in Euro 6) e quanti si sono chiesti se forse la fretta di presentazione del modello non fosse dovuta proprio a questo fatto? Fare un Euro 6 su una cubatura di 2 litri costa più che non su una di 2.2, ok, ma così avremo un annetto (scarso) di produzione di 2.0 in E5b per poi upgradare al "nuovo" 2.2 in E6, con tanti auguri per la tenuta di valore dell'usato del nuovo "gioiellino" (anche perché non oso pensare allo stuolo di kmzero da targare assolutamente entro il 31.12.2015). Scusate, non è o.t., perché i vari marchi (tra cui AR) sono gestiti in logica di gruppo FCA, e se le logiche di gestione sono queste, non c'è da essere ottimista sull'impiego della nuova liquidità
FCA non e' l'unica. Addirittura Renault l'ha fatto sulla nuova Twingo che ha solo motorizzazioni a benzina, che invece in FCA sono gia' tutte EU6 da diversi mesi.
Comunque in teoria il discorso non dovrebbe valere per la 500X, perche' non penso possa esser stata omologata prima del 1° settembre.
 
pilota54 ha scritto:
Guardate che questa volta Maxetto ha sostanzialmente ragione. Cerco di dire in parole povere quello che lui ha detto addirittura in un rigo.

Avete compreso qual'è la furbata dell'uomo col maglione (che già ha fatto salire alle stelle il titolo FCA)?
Grazie Pilota ;)
 
transaxle73 ha scritto:
Io mi ricordo che una decina d'anni fa, quando Fiat era sull'orlo del fallimento aveva già ceduto il 34% di Ferrari a Mediobanca, poi se lo sono ricomprati. Ora rimettono sul mercato il 10%......
Le uniche notizie degne di nota che escono quando si parla di FCA sono quelle finanziarie, anzi i magheggi in borsa (convertendo, swap, Veba ecc. ecc.), mai che si parli di prodotto.....tanto mica sono produttori di automobili....o no?

PS: dopo la distruzione di Lancia, Autobianchi, Innocenti e Alfa Romeo spero che la Casa del Cavallino non faccia la stessa fine.
Non è che hai torto, si tende a mettere in evidenza le notizie finanziarie di Fiat o FCA.
C'è da ricordare, però, che il prodotto - ancor di più quello buono - si fa coi soldi e questi movimenti finanziari hanno lo scopo di fornirli.
 
pilota54 ha scritto:
Una sola osservazione sul tuo post: l'operazione (per me) non è mendace e nemmeno pericolosa, è solo furba. :D

Il titolo del topic, dove ho aggiunto un "forse", ci può anche stare perché è vero che FCA (in effetti non direttamente Alfa Romeo) trarrà un beneficio economico da questa operazione.

Uhm.... non é mendace. Vediamo... Ferrari non avrebbe assolutamente dovuto quotarsi in borsa, secondo il Marchionne di poche settimane fa. Invece ora si quota. Secondo lo stesso inoltre, FCA non avrebbe assolutamente necessitato di aumento di capitale. Invece, allo scadere del convertendo, leggo che i rispettivi possessori si ritroveranno in mano azioni Fca, di cui saranno soci. Quindi un aumento di fatto, per un quarto del valore di fca, realizzato peraltro mediante un barbatrucco atto a mascherarlo formalmente.

Se la manovra non é "mendace", forse bisogna capire che vocabolario italiano si stia consultando. Secondo il mio é mendace tre volte in un colpo solo.

Quanto al vantaggio economico, che vedi diretto ed automatico per Alfa, credo che giá se questo fosse stato a favore di fca, ci sarebbe comunque voluto un gesto deliberato per trasferirlo ad Alfa, una generositá di cui fin'ora non si é registrata traccia in trent'anni.

Ma se vale la regola secondo cui, davanti ad un'operazione fumosa di cui sfugge il significato ultimo, conviene sempre seguire dove si dirigono i soldi, a me pare che la maggior parte dei soldi, o del vantaggio, si diriga verso Exor. Che é la cassaforte di una famiglia, che più fonti danno interessata a diminuire il proprio coinvolgimento nell'automotive. A quanto pare quindi le risorse se possibile si allontanano fisicamente ancor di più da Alfa.
 
Maxetto883 ha scritto:
Mi sento molto offeso da ciò che ha scritto l'utente HenryChinaski.

Il moderatore Pilota54 ha già risposto all'utente HenryChinaski.
Dispiace che tu possa sentirti offeso dall'intervento di Henry, ricordiamo però che le questioni e le polemiche personali sono vietate dal regolamento e pertanto invitiamo tu ed Henry a chiarirvi privatamente.
 
pilota54 ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Beh, bisogna ammettere che, per poter investire "di peso" al netto della quota stazionaria di mercato, il gruppone deve giocoforza passare dalla "leva finanziaria".

Quando poi il "valzer" di fusioni e scorpori porterà ad un asset definitivo, vedremo cosa resterà e - soprattutto - quanto verrà investito (nel nostro caso, per Alfa).

Sintetico ma efficace, per me hai capito tutto, quindi concordo. :D ;)
la mia personale impressione è che non basti assolutamente la leva finanziaria, per altro indispensabile, ma che sia anche necessario un matrimonio se non di amore almeno di convenienza, ovviamente con un altro gruppo automobilistico, chiaramente si deve mettere assieme la cassa e sviluppare assieme le nuove auto, tutto in ottica di contenimento dei costi e di condivisioni di pianali, motori, unità produttive etc. etc.
 
Beh Franco, a livello di "massa critica", ci sono abbastanza marchi e segmenti per coprire e spalmare un investimento importante.

Il punto è se vi sono sufficienti denari, (come dici tu).
Ed è proprio il motivo per il quale viene esercitata la "leva".

Tornando in topic Alfa, l'importante è che sviluppo e progetto partano come "Alfa Romeo", se si vuole puntare ad un prodotto premium o spendibile come immagine prima ancora che tecnica.
Poi si può far "ricadere" a cascata sul resto del gruppo, per spalmare.
 
vecchioAlfista ha scritto:
Beh Franco, a livello di "massa critica", ci sono abbastanza marchi e segmenti per coprire e spalmare un investimento importante.

Il punto è se vi sono sufficienti denari, (come dici tu).

Concordo con entrambi. Se Fca possiede ormai da due anni ben 6 marchi, più o meno omogenei, e quindi sinergizzabili, ma non riesce ad inserirvi alcun contenuto sinergico, al punto che uno di questi marchi é stato chiuso, e l'unico mattoncino comune che sono riusciti a partorire ( piattaforma cusw ) non trova il successo con alcun marchio eccetto Jeep... significa che si sono comprati una formidabile dentiera tutta d'oro , ma siccome l'hanno comprata a stradebito, adesso non hanno i soldi per il pane.

Possono anche trovare un partner per il pane... ma comunque la si voglia girare, é il classico gigante coi piedi d'argilla: non sta in piedi, hai voglia a smanettare con leve, ingranaggi , bacchette magiche ed ali di pipistrello.
 
Salvatore Bragantini per ?Il Corriere della Sera?

La Fca targata Usa-Uk-Nl annuncia una spumeggiante operazione sul capitale; davanti alla maestria finanziaria da tutti osannata, giù il cappello, ma per i risultati industriali dovremo aspettare. Il Chief Executive Officer (Ceo) Sergio Marchionne ha estratto dal cilindro, anziché un banale aumento di capitale da 4 miliardi che metterebbe in sicurezza Fca finanziando il piano industriale da 50 miliardi in 5 anni, un?operazione finanziaria complessa ma assai gradita al mercato. Il titolo è balzato in alto, brinda chiunque possieda incentivi a questo legati, la famiglia «regnante» pure, ma che il tutto convenga anche a Fca e ai suoi azionisti «ordinari» è da vedere.

sergio marchionne
SERGIO MARCHIONNE
I debiti Fca, esclusi quelli legati all?acquisto di auto, sono oltre 11 miliardi, dieci volte i margini al lordo di interessi e tasse; una ricapitalizzazione per abbatterli ci stava, ma il Ceo non voleva chiamare un aumento di capitale che risulterà superfluo se il piano andrà bene generando la cassa prevista. C?è un però: questa viene dopo gli investimenti che la generano, non prima.

L?operazione per Fca è la quadratura del cerchio. Essa cederà il 10% di Ferrari sul mercato e scinderà il resto della partecipazione in Ferrari a favore dei propri azionisti. Exor, che ha il 30% del capitale Fca (ma il 46% dei voti, per le magie del voto multiplo), controllerà in diretta Ferrari con il 24% (Piero Ferrari manterrà il 10%); come lei tutti gli azionisti Fca riceveranno azioni della «Rossa». Fca venderà poi azioni proprie (in portafoglio o derivanti dal recesso nella fusione Fiat-Chrysler) e emetterà un prestito convertendo per 2,5 miliardi. In tutto incasserà 4 miliardi, senza però fomentare dubbi sull?esecuzione del piano quinquennale.

piero ferrari sergio marchionne
PIERO FERRARI SERGIO MARCHIONNE
Le azioni Ferrari in distribuzione incentiveranno a comprare azioni Fca o sottoscrivere il convertendo: lo farà anche Exor pagando 600 milioni, per 300 a carico della famiglia Agnelli/Elkann. L?operazione conviene alla famiglia: far calare la quota Exor in Fca, che produce auto con prezzi, e margini, troppo bassi. Ciò nel quadro di un grande accordo con altri produttori di alti volumi, che darà la «scala» necessaria a ricostituire i margini. La famiglia si ritirerà nell?altissimo di gamma di Ferrari, mantenendo solo un investimento finanziario in Fca; incerta, in tale quadro, la sorte di Alfa Romeo e Maserati, marche «alto di gamma» direttamente possedute da Fca, sul cui rilancio è incardinato l?ultimo, ambiziosissimo piano quinquennale.

Ferrari sede Maranello
FERRARI SEDE MARANELLO
L?operazione è firmata da JPMorgan Chase, il cui aiuto il Ceo ha apprezzato nei negoziati per la fusione Fiat-Chrysler; è evidente l?abilità sartoriale di chi ha disegnato un vestito su misura per le complesse esigenze dei controllanti. Non si vedono però i vantaggi per gli altri, cioè gli azionisti «ordinari», ma soprattutto l?oggetto stesso, dell?operazione: Fca. Il guadagno immediato per gli azionisti è sì evidente, ma altrettanto evidente è il depauperamento di Fca che ne deriva. Questa sarà privata del gioiello della corona per assecondare i comodi di Exor, che così sborserà molti meno soldi e si troverà in grembo il controllo di Ferrari. Chapeau !

sergio marchionne Harald Wester e john elkann
SERGIO MARCHIONNE HARALD WESTER E JOHN ELKANN
La scelta di quotarsi a New York però cambierà le cose. Finché s?era nel lasco ecosistema italico, con due chiacchiere nelle stanze giuste tutto filava liscio. Sarebbe strano se Ceo e presidente Fiat, di casa negli Usa, ignorassero la litigiosità americana e il braccio, troppo lungo, dello zio Sam. Essi sanno che Fca, quotata a New York, va gestita dal Cda nell?interesse non degli azionisti, bensì di Fca stessa. Per gli Usa una quotata è entità autonoma con vita propria, affidata alle cure del suo Cda, che ha verso di lei un dovere fiduciario, non verso gli azionisti. Fca è società di diritto olandese, ma dei legalismi europei poco si cura lo zio Sam, che spesso li taglia come Alessandro il nodo gordiano; si veda la mega multa inflitta alla francese Bnp Paribas per aver violato le sanzioni Usa all?Iran.

Il Sole 24 Ore del 31 ottobre, nella stessa pagina in cui narra le mirabilie dello spin-off Ferrari, riporta anche il margine operativo di Volkswagen al 30 settembre: 9 miliardi. Se il Ceo tedesco annuncia margini dieci volte quelli di Fiat, non è perché è più bravo. La differenza sta in una politica pluridecennale di investimenti su tutta la gamma, in un rapporto con i sindacati che la cogestione agevola; non da ultimo, nella scelta di tenere sotto lo stesso tetto tutti i marchi, dalla «macchina del popolo» a Porsche e Lamborghini.

john e lavinia elkann 74c3ed69cee473732d478e811ebc1c47
JOHN E LAVINIA ELKANN 74C3ED69CEE473732D478E811EBC1C47
Per Marchionne invece «le automobili sono paradossalmente incidentali per Ferrari, che è essenzialmente un marchio di lusso» . C?è una bella differenza fra chi persegue il colpo finanziario ad effetto e chi cura l?interesse di lunga lena delle imprese: solo il secondo assicura lo sviluppo industriale, l?occupazione, in definitiva il livello economico e civile di un Paese.

Questa sì sarebbe una bella «riforma di struttura». Speriamo che i «disertori societari» come li chiama Obama, i comandanti che lasciano la barca in pericolo ? talvolta avviene in Italia ? ci risparmino i loro pensosi sermoni su cosa deve fare chi sulla barca crede doveroso restare.
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
Uhm.... non é mendace. Vediamo... Ferrari non avrebbe assolutamente dovuto quotarsi in borsa, secondo il Marchionne di poche settimane fa. Invece ora si quota.
Eh, ma ci sono milioni di buone ragioni ...

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-11-04/marchionne-guadagna-107-milioni-stock-option-2006-093021.shtml?uuid=ABJO779B

"La stock option era stata attribuita al manager nel 2006 e scadeva ieri 3 novembre. Fino a pochi giorni prima della scadenza l'opzione era out of the money, ovvero non avrebbe garantito a Marchionne alcun guadagno. È stato l'annuncio del 29 ottobre della quotazione di Ferrari, che ha spinto il titolo Fiat Chrysler al rialzo di oltre il 12%, a dare la spinta decisiva"

Commento dell'utente "marinaio1" di oggi 04-11-2014 ore 09:55:09
Praticamente ha guadagnato sulla sua decisione. E poi è andato personalmente all'incasso. A tutti gli altri non è permesso. Ma a quei livelli si. Prima di tutto lucrare.
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
Per Marchionne invece «le automobili sono paradossalmente incidentali per Ferrari, che è essenzialmente un marchio di lusso»
Non è che sia ancora arrabbiato per aver dovuto buttare un maglione? :twisted:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2007/11/marchionne.shtml?uuid=6c96cd50-89f4-11dc-90f5-00000e251029&DocRulesView=Libero

http://www.youtube.com/watch?v=lkzBDXgc06U
 
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