<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Interrogativo: consumi in ripresa. | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Interrogativo: consumi in ripresa.

Sicuramente non comporta danni.
Ovviamente con una marcia più bassa fai prima ma se non hai problemi di "tempo" vai tranquillo che non fai nessun danno.

Ciao.
 
consumi di meno tenedo le marce alte ed impiegando un po' più di tempo per sportarti, oppure usando le marce basse ed arrivando prima?
la risposta è evidentemente la UNO
la scalata è invece vivamente consigliata in caso di regime eccessivamente basso: mai scendere sotto i 1.500 rpm, per evitare cattiva miscelazione e vibrazione ssgradevoli e dannose.
bisogna aggiungere qualche rpm in caso di strada in salita / motore partcolarmente pigro / turbo lag eccessivo
 
mikuni ha scritto:
Ho risposto così perchè l'ho letto da diverse parti.

Il discorso del sottocoppia vale con le auto di una volta. D'altronde basta provare guardando il cdb con il consumo istantaneo.
Octane pensa semrep che l'auto di riferimento sia la Civic TypeR.
peccato che quel motore rappresenti meno del 1% dell'offerta motoristica mondiale e meno dello 0.01% del parco auto mondiale circolante
 
Grattaballe ha scritto:
A parità di prestazione ottenuta, la marcia più alta consuma SEMPRE meno. E' una questione di rapporti di trasmissione......non c'è centralina che tenga e nemmeno regime di coppia/potenza ( serve ripetere che non esiste un solo regime di coppia massima, bensì uno per ogni possibile apertura della farfalla?). Si può comunque controllare col computer di bordo.
Affondando l'acceleratore in quinta non si riversano secchiate di benzina nei collettori. Viene iniettata la quantità che serve all'accelerazione che ipoteticamente viene richiesta dalla posizione del pedale, ovviamente mediata dai segnali di velocità del veicolo, numero dei giri, sensore di detonazione se presente, ecc. ecc.
La secchiata di benzina entrava solo coi carburatori, la cui pompa di ripresa era insensibile a tutti i parametri fuorchè alla posizione della farfalla, dalla quale era comandata......

Non e' cosi'.
Se sfrutti la coppia, la coppia non viene fuori da niente.
Viene fuori, per l'appunto, da SECCHIATE DI BENZINA consumate dal motore.
Un rapporto piu' lungo comporta un'accelerazione piu' lenta, dunque una transizione piu' lenta alla velocita' superiore desiderata. Scalando di una marcia il rapporto piu' corto permette un'accelerazione piu' rapida sprecando meno benzina.
Questo e' un fatto spiegato persino nelle nostre vituperate scuole guida.
Il carburatore non c'entra.
 
mafalda ha scritto:
mikuni ha scritto:
Ho risposto così perchè l'ho letto da diverse parti.

Il discorso del sottocoppia vale con le auto di una volta. D'altronde basta provare guardando il cdb con il consumo istantaneo.
Octane pensa semrep che l'auto di riferimento sia la Civic TypeR.
peccato che quel motore rappresenti meno del 1% dell'offerta motoristica mondiale e meno dello 0.01% del parco auto mondiale circolante

Quanto detto vale su QUALSIASI auto, ed e' uno dei cardini della guida economica, spiegato nelle scuole guida e persino sui libretti d'istruzione di molte auto.
La gente oggi non capisce come funziona una centralina e la parola "elettronica" ha sostituito quella che nel medioevo era la parola "magia".
Ma di magie non ce ne sono.
Riprendere da marce alte comporta consumi MOLTO piu' elevati, perche' sottopone il motore a un carico superiore, e perche' mantiene il regime di accelerazione (che richiede la MEDESIMA coppia) piu' a lungo.
Questa e' una base del funzionamento dei motori a combustione interna.
 
Con questo spero di rispondere esaurientemente anche a Chiaro Scuro.
Premetto che la cosa e' complessa, e dunque lunga da spiegare.

Un conto e' la teoria, che ha delle belle formulette semplici semplici per casi specifici e un conto e' la realta' che e' COMPLESSA.
Le formule sono dei MODELLI della realta' che sono validi solo a patto di applicarle entro specifiche limitazioni e assunti di base, detti &quot;condizioni al contorno&quot;, che non hanno nulla a che fare con l'insalata ma riguardano quello che potremmo definire l'&quot;ambiente&quot; in cui funziona la formula.
Questa deve essere semplice, perche' deve RAPPRESENTARE un aspetto della realta', in modo da renderlo analizzabile, ma non bisogna commettere l'errore di scambiare la mappa con il territorio.

Il regime di massima efficienza termodinamica del motore e' quel regime a cui la maggior quantita' di energia chimica contenuta nel quantitativo X di benzina iniettata viene convertita in energia termica e quindi energia cinetica.
Il regime di massima effficienza volumetrica e' quello in cui la quantita' d'aria immessa nei cilindri e' maggiore. Puo' anche essere &gt1, nel caso in cui effetti di scavenging permettano una leggera sovralimentazione e producano l'immissione di una quantita' d'aria leggermente superiore alla cilindrata nominale geometrica del motore.
Questi due regimi in buona approssimazione coincidono e tipicamente sono comparabili al regime di coppia massima.
Ne verrebbe da pensare che il regime di coppia massima sia SEMPRE il regime di minor consumo, ma non e' cosi'.
Perche' la realta' e' complessa, e comprende fattori che la formuletta non considera.

Prima di tutto, perche' il motore puo' girare a quel regime solo a patto di avere una data apertura della farfalla, che permetta al motore di ingoiare abbastanza aria da mantenere tale regime, e a cui corrisponde una data immissione di benzina, proporzionale all'aria aspirata, per mantenere il rapporto stechiometrico (in regime costante ci si approssima molto al rapporto stechiometrico ideale, dunque per ora assumiamo che si mantenga questo, poi vedremo).
Questa benzina, bruciando, produce energia.
Ma non e' detto che, alla velocita' a cui sto andando, io ABBIA BISOGNO di tale energia... ;)
Per questo mi puo' convenire tenere un regime piu' basso con una marcia piu' alta che mi permette di tenere un'apertura della farfalla minore, di aspirare meno aria, di iniettare meno benzina. Questa verra' bruciata con minore efficienza, ma pazienza, ne consumo comunque meno e, a regime costante, mi conviene bruciarne solo quella che mi permette strettamente di mantenere la velocita' ottimale a cui ho ancora una resistenza aerodinamica trascurabile ma mi muovo con sufficiente celerita'.
Dunque, terro' la marcia piu' alta possibile, magari spostandomi a 40 all'ora in sesta?

Di nuovo, non e' cosi' semplice.
Il motore non e' un idea teorica, ma un oggetto reale.
Bisogna introdurre il concetto di carico del motore.
Sappiamo che una cosa e' la velocita' dell'auto, un'altra l'accelerazione.
Un'altra cosa ancora e' il carico del motore, ossia quanta resistenza a essere spostato il pistone oppone ai gas di combustione.
Un'auto a velocita' costante, paradossalmente, puo' produrre un carico motore molto piu' basso di un'auto in accelerazione da ferma.
Per capire il concetto di carico del motore, puo' essere utile vedere il rapporto innestato dal punto di vista opposto: solitamente siamo soliti considerarlo un &quot;moltiplicatore&quot; di coppia. Vediamolo invece come un riduttore di sforzo per il motore, un po' come facciamo con le marce della bicicletta.
Se riprendo da bassi giri con un rapporto alto, la resistenza offerta dall'inerzia del veicolo e dall'aerodinamica non viene demoltiplicata, e grava con forza sui pistoni, che offrono grande resistenza allo spostamento.
Questo produce aumento delle temperature della camera di scoppio, aumento di carico su tutte le parti meccaniche (cuscinetti, testate, perni di biella ecc), fasce elastiche, deformazioni dovuti ad aumenti delle pressioni eccetera e, in casi estremi, puo' produrre battito in testa.
Dunque, viaggiare a velocita' costante col motore drasticamente sottocoppia e' dannosissimo al motore. Per questo, comunque, dovremo tenere un regime basso, ma che non sia tanto sotto il regime di coppia della marcia innestata da produrre un carico esagerato sul motore (quello che si dice in gergo &quot;motore imballato&quot;).

Un altro aspetto che limita la teoria e' il fatto che il motore e' collegato alle ruote e queste e il motore han regimi di rotazione drasticamente diversi, dunque deve esserci accoppiato un riduttore di qualche genere. Inoltre, anche le ruote non girano sempre allo stesso regime: accelerano e rallentano. Dunque il rapporto di riduzione deve variare. Questo rapporto di riduzione variabile e' il cambio, che non varia con continuita', ma a gradini.
Di nuovo, nell'ambito di un certo gradino dobbiamo trovare il regime che ci consente di stare al minor numero di giri senza scendere troppo sottocoppia e che ci permetta di tenere la farfalla piu' chiusa possibile.
Oppure sceglierci un altro gradino.
Non sempre questo e' possibile, persino a regime costante, perche' potremmo dover tenere una velocita' elevata che richieda piu' potenza di quella che il motore eroga a regime di coppia massima (la potenza massima e' a regimi superiori di quello di coppia massima, tipicamente).
Inoltre, bisogna considerare che le candele del motore sono costruite per operare a livello ottimale a una data temperatura, che l'auto e' progettata per mantenere, IN MEDIA nell'arco dell'inviluppo di guida tipico.
Se la candela si scalda troppo, si logora prematuramente e puo' portare ad accensioni anticipate che, di nuovo, ci daranno battito in testa. E il surriscaldamento aviene non necessariamente a regimi alti e a velocita' elevate, ma a CARICO ELEVATO del motore (non a caso il battito in testa e' piu' comune riprendendo da regimi bassi e velocita' ridotte con marce alte... ).
Se viceversa viaggio molto a lungo con un regime troppo &quot;economico&quot; e quindi freddo, posso produrre imbrattamento delle candele, che si raffreddano troppo per riuscire a bruciare le morchie prodotte dalla combustione della benzina. A questo punto le morchie, che sono conduttive, essendo residui carboniosi, creano un percorso a resistenza piu' bassa dell'apertura tra elettrodo e massa, e parte dell'energia della scintilla si scarica in quella direzione, riducendo la bonta' dell'accensione, portando la candela a sporcarsi ulteriormente e gravando pesantemente sull'accensione, fino a produrre potenzialmente dei guasti.
Dunque, anche qui bisogna fare attenzione.

E questo, a regime costante.
Dunque, ricapitolando, dobbiamo tenere la valvola a farfalla piu' chiusa possibile (cosi' che venga iniettata la minor quantita' di benzina strettamente indispensabile a produrre l'energia che ci serve per ciclo del motore) e il regime piu' basso possibile (cioe' il minor numero di cicli per unita' di tempo) compatibilmente con l'esigenza di mantenere il motore a un regime sufficiente a non surriscaldarsi e a non portare a un imbrattamento delle candele.
Nelle moderne auto con sensori di battito in testa a ionizzazione, che verificano la bonta' dell'arco, la centralina puo' provvedere entro certi limiti a generare condizioni che riducono l'imbrattamento smagrendo la miscela e variando l'anticipo, ma, di nuovo, l'elettronica e' scienza, non magia, e non puo' fare miracoli. La centralina non e' uno stregone, e' un pezzo di plastica e silicio che contiene delle tabelle di funzionamento pensate per le condizioni tipiche in cui ci si aspetta che il motore lavori.
Se noi a bella posta generiamo condizioni estreme, la centralina non riuscira' a compensare, anche perche' il motore, come detto, e' un oggetto fisico vincolato a dei limiti specifici. Se ne abusi sistematicamente, lo rompi, e nessuna centralina lo potra' impedire.

Aggiungiamo che la vastissima maggioranza delle centraline in circolazione, persino quelle di molte auto sportive, non operano a ciclo chiuso, ma SEMI chiuso.
La sonda Lambda che controlla i gas, e' tipicamente una sonda narrow band, ossia capace di percepire una gamma stretta di variazioni, che restituisce un valore di &quot;OK&quot; oppure &quot;ALTO&quot; oppure &quot;BASSO&quot;. Si dice che il sistema funziona in commutazione. Finche' ci si trova in valori PROSSIMI alla banda di percezione della sonda, e i parametri primari di funzionamento del motore (massa d'aria, temperatura, pressione, regime di rotazione) variano nella prossimita' della lettura precedente di OK, il sistema funziona a ciclo chiuso. Ossia:
La sonda legge un valore.
Se e' corretto, la centralina mantiene invariati i parametri.
Se e' alto o basso, la centralina corregge e valuta se la lettura seguente e' OK.
Se invece il regime di rotazione, la temperatura dell'aria in ingresso, la massa d'aria aspirata e la pressione sono DRASTICAMENTE fuori dai parametri della precedente lettura di OK, allora il sistema funziona a ciclo aperto. Ossia, imposta i valori predeterminati dal costruttore per quel regime, pressione, temperatura e massa, e presume che vadano bene.
Naturalmente, a questo punto bisogna andare MOLTO cauti, e quindi in caso di brusca accelerata, dove si richiede prontamente potenza, la miscela viene ULTERIORMENTE ARRICCHITA (e non poco!) per garantire che non vi sia battito in testa, per compensare errori di lettura o condizioni di transitori che possono ingannare i sensori (che hanno un loro ciclo d'isteresi e dunque &quot;inerzie&quot; di lettura) e, soprattutto, il carico aumentato del motore.
In queste condizioni vengono passati parametri il cui scopo e', passata la condizione transitoria, riportare il tutto nella zona di &quot;OK&quot; della tabella, in cui si miscela a livello stechiometrico (piu' un po' di &quot;grasso&quot; per sicurezza, sempre e comunque).
Solo con una sonda lambda wide band, usata tipicamente solo con motori da competizione e con centraline estremamente sofisticate, si ha un funzionamento SEMPRE a ciclo chiuso.

Le cose si complicano ulteriormente in accelerazione.
Le condizioni che abbiamo visto fin'ora sono &quot;statiche&quot;, non nel senso che l'auto non si muove, ma nel senso che non cambiano le condizioni in cui opera il motore: si suppone che stiamo viaggiando a regime di massima economia.

Se acceleriamo ci portiamo in condizioni dinamiche.
Il regime del motore varia, variano le risposte di aspirazione e scarico al regime armonico degli impulsi di pressione che li percorrono, varia il CARICO del motore.
E subentrano le condizioni di transitorio di cui si parlava prima.
Dunque, il sistema come prima cosa ARRICCHISCE drammaticamente la miscela, per preservarsi da condizioni di aumento estremo di temperatura che possono portare allo sfondamento di un pistone, e poi fornisce quello che deve secondo i parametri impostati nella tabella.
Il risultato e' che, se riprendo con una marcia ALTA, ho un CARICO maggiore sul motore (e la centralina arricchisce di piu') e ho una coppia che deve confrontarsi con una &quot;resistenza meno demoltiplicata&quot; (per restare sulla visione al contrario o &quot;della bicicletta&quot; di prima).
Dunque deve produrre energia piu' a lungo per ottenere pari risultato.
La cosa e' lampante andando in bicicletta, dove l'energia necessaria alla ripresa la produciamo noi, non qualcun'altro, e dove non ci sogneremmo mai di accelerare nella marcia piu' alta, ma scaliamo prontamente per raggiungere la velocita' desiderata per poi tornare alla marcia piu' alta che ci consenta di pedalare con il giusto impegno senza spomparci, ma senza nemmeno girare a vuoto rischiando uno stiramento o un crampo (ehi, proprio come un motore! :D).
Dunque, nel transitorio, scaleremo marcia in modo da ottenere la transizione di velocita' in un tempo minore. Avremo un consumo leggermente maggiore, ma per molto meno tempo, dunque il risultato e' che ci guadagnamo.
Naturalmente non significa &quot;il minor tempo possibile&quot;, perche' per ottenere la miglior accelerazione possibile dobbiamo passare dal regime di coppia massima poi a quello di potenza massima, col risultato che consumiamo moltissimo.
Ossia, il computer di bordo che presenta il consumo istantaneo in questo caso inganna.
Il consumo istantaneo accelerando da marcia alta e' piu' basso, ma siccome impieghiamo molto piu' tempo a raggiungere la velocita' desiderata, il consumo COMPLESSIVO dell'operazione e' superiore che non scalando, dove consumiamo di piu' nell'unita' di tempo, ma impieghiamo meno unita' di tempo a compiere l'accelerazione.
Dobbiamo scalare marcia, accelerare con decisione nel regime di coppia massima, e poi portarci nuovamente in regime statico.

Per questo la marcia economica e' un'arte, esattamente come la guida sportiva, tanto che un tempo (e ancora oggi in ambito accademico e di ricerca) esistevano proprio delle gare di economia dove vinceva chi percorreva piu' km con meno consumi, e non era da tutti riuscirci.
Ogni motore e' diverso, e ogni auto e' diversa. Serve sensibilita' per la meccanica, per il carico del motore (che e' molto piu' difficile da percepire che non la velocita' o l'accelerazione, specie nelle auto superisolate e superfiltrate di oggi), per le condizioni ambientali e, soprattutto, regolarita' ed evitare il piu' possibile i transitori.
 
Complimenti 99octane, hai risposto alla mia domanda. Che studi hai fatto per sapere tutte queste cose?
Immagino che tu sia ingegnere...
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
mikuni ha scritto:
E' sempre la uno in ogni caso. Questo con le moderne auto gestite dall'elettronica.
Di una vecchia auto a carburatori e puntine platinate ci sarebbe da discutere.
Anche qualora a 70 Km/h, con il rapporto più alto, il motore sia decisamente sottocoppia?
decisamente, e una prova che non ho mai fatto, pero' ho fatto la ripresa vera e propria 1 2 3 4 5a con l'econometro impostato e portandola su di giri mi faceva la luce rosso fuoco e segnava 23 litri x 100 km in un lancio di due km di strada libera chiusa al traffico.
 
Octane, io però non parlavo di ripresa con un motore sottocoppia e parlavo anche a parità di tempo di ripresa!

Considerando che per mia abitudine tendo a salire in fretta di marcia ma senza mai stare con il motore sottocoppia, mi chiedo come posso consumare poco (per alcuni i miei consumi sono impossibili e quindi sono uno sparaballe) facendo un uso "scorretto" della ripresa (purtroppo per il tragitto casa lavoro sono costretto a fare molti sorpassi).

Ciao.
 
99octane ha scritto:
Per quanto concerne specificamente il consumo, un conto e' riprendere nella marcia in cui ci si trova se si e' in regime di coppia massima. In questo caso, non serve certo scalare.
Il caso piu' comune e' di viaggio a velocita' costante in regime di consumo minimo, che e' quello che permette di mantenere la minor apertura della farfalla, al minor numero di giri senza scendere sotto coppia, ossia senza sentire il motore che fatica "imballato".
Naturalmente questo regime va trovato per sensibilita', perche' non esiste una formuletta semplice che ti dice "in questa marcia tieni questi giri", perche' tutto dipende dalla curva di coppia del motore. Quel che va bene su un V8 americano con coppia massima a 3000 giri non va bene su un V6 giapponese che ha il suo picco di coppia a 6000 giri.
Inoltre, il tutto dipende dalla velocita', perche' piu' sale la velocita' piu' resistenza aerodinamica bisogna vincere. Per questo i regimi di consumo minimo di solito sono a velocita' abbastanza basse.
Ora, trovandoci a questo regime, siamo QUASI sottocoppia, ma non esattamente. Se dobbiamo riprendere, per qualsiasi motivo, anche ipotizzando di avere tutto il tempo che vogliamo, e' nettamente conveniente scalare, portandoci a regime di massima efficienza del motore, e accelerare con decisione, senza affondare appieno il gas, ma richiedendo una buona accelerazione per un tempo RIDOTTO, e poi salire nuovamente di marcia appena raggiunta la velocita' desiderata riportandoci in condizioni di minimo consumo, piuttosto che riprendere a basso regime, richiedendo una marea di benzina usata solo per portare in coppia il motore e vincere l'inerzia del veicolo a un regime troppo basso per generare la forza necessaria ad accelerare, e solo a quel punto cominciare a usare la benzina che stiamo consumando per accelerare effettivamente il veicolo.
Non a caso, tutti i manuali di auto e i consigli di guida economica consigliano di scalare una marcia e accelerare con decisione, e poi riportarsi in una marcia alta.
Allo stesso modo, accelerando da fermi, e' bene accelerare con decisione e prontamente portandosi il prima possibile (senza affondare il gas, ma tenendosi in regime di coppia massima) alla velocita' desiderata e poi inserire la marcia piu' alta che ci consente di tenerla senza soffocare il motore.
Mitico Octane, mi capitava ogni tanto di fare questo errore per non scalare. Da oggi scalerò :D
 
Provate a fare un pieno in modalità "scalata" e un altro in modalità "marcia alta". Poi mi dite......
La gestione del motore tiene conto del rapporto inserito ( anche dal confronto velocità-n° di giri..) e chi ha il CdB si accorgerà immediatamente che riprendendo in quinta non supererà MAI un certo consumo. Cosa che avviene puntualmente nelle marce più basse. Nel mio caso, in quinta affondando da qualsiasi velocità, il consumo non sale mai al di sopra delle 18 miglia/gallone. In prima arriva a segnare 6 e scalando una marcia, l'accelerazione migliora di poco ma il consumo aumenta anche del 25%. Fate un pò i conti di quanto tempo a pelo di gas vi servirà per riportare in media quei 10 secondi passati consumando il 25% in più.
Tralaltro il tempo entra come costante nel calcolo del consumo, quindi più tempo trascorrete consumando molto, più sarà alto il consumo medio finale.
 
99octane ha scritto:
Quanto detto vale su QUALSIASI auto, ed e' uno dei cardini della guida economica, spiegato nelle scuole guida e persino sui libretti d'istruzione di molte auto.
La gente oggi non capisce come funziona una centralina e la parola "elettronica" ha sostituito quella che nel medioevo era la parola "magia".
Ma di magie non ce ne sono.
Riprendere da marce alte comporta consumi MOLTO piu' elevati, perche' sottopone il motore a un carico superiore, e perche' mantiene il regime di accelerazione (che richiede la MEDESIMA coppia) piu' a lungo.
Questa e' una base del funzionamento dei motori a combustione interna.
http://forum.quattroruote.it/posts/list/7288.page
scalavi 2-3 marce a volta ogni volta che dovevi accelerare di 10 Kmh? :lol:
scalare vuol dire portare il motore a regimi più alti: + regime più consumo, visto che se non ricordo male il solo attrito dei segmenti è proporzionale al quadrato del regime. punto. poi ci sono tutti gli altri attriti interni. ripunto.
inoltre parzializzi il gas, e la farfalla parzializzata comporta un rendimento peggiore. ri-punto.
tu fai come ti pare, io continuo a fare come dico io, e con la mia Clio dCi sto sempre sopra i 20 Km/l effettivi (7-800 Km tra un pieno e l'altro), in cui difficilmente supero i 2500 rpm (tranne che in autostrada), e quando c'è da superare il gas lo schiaccio, eccome, e senza scalare...
 
marcoamedeo ha scritto:
Complimenti 99octane, hai risposto alla mia domanda. Che studi hai fatto per sapere tutte queste cose?
Immagino che tu sia ingegnere...

No, sono un informatico autodidatta (per il semplice fatto che mio padre e' nel settore da sempre e il primo computer che ho visto andava a nastro perforato e avevo 8 anni, da li' segue il resto :D ).
Cio' che so di auto e motori l'ho imparato (e lo sto imparando) per passione, documentandomi ogni volta che non sapevo o non capivo qualcosa e ogni volta che trovavo delle incongruenze in quel che sapevo.
Un ingegnere, con una formazione fisica e matematica molto piu' rigorosa, la sa molto piu' lunga. ;)
Ho avuto la fortuna di avere amici specializzati nella preparazione di motori da competizione che corrono (e vincono) con auto di varie categorie, e di incontrare persone molto piu' esperte di me, professionisti del settore, tra cui meccanici Ferrari, giusto per citarne uno, che hanno avuto la pazienza di spiegarmi quando chiedevo. Il minimo che posso fare per ripagarle di questo dono e' spiegare a mia volta a chi mi chiede, nei limiti delle mie possibilita'. ;)
 
chiaro_scuro ha scritto:
Octane, io però non parlavo di ripresa con un motore sottocoppia e parlavo anche a parità di tempo di ripresa!

Se c'e' una marcia piu' alta, non puo' esserci parita' di tempo di ripresa, a meno di non tirare il motore molto di piu'. ;)
E' nella natura delle cose.

Considerando che per mia abitudine tendo a salire in fretta di marcia ma senza mai stare con il motore sottocoppia, mi chiedo come posso consumare poco (per alcuni i miei consumi sono impossibili e quindi sono uno sparaballe) facendo un uso "scorretto" della ripresa (purtroppo per il tragitto casa lavoro sono costretto a fare molti sorpassi).

Ciao.

Molto dipende dall'elasticita' del motore. Ci sono motori che perdonano molto di piu' di altri.
Un motore come quello della Z4, per esempio, fa comunque i 9 con un litro in citta' anche se lo guida una certa persona che si dimentica di cambiare e quasi usa la terza e ciao :p :D
Poi ci sono i motori, come quello della Evo, che per come li guidi, bevono sempre e comunque. :rolleyes: :D
 
Grattaballe ha scritto:
Provate a fare un pieno in modalità "scalata" e un altro in modalità "marcia alta". Poi mi dite......
La gestione del motore tiene conto del rapporto inserito ( anche dal confronto velocità-n° di giri..) e chi ha il CdB si accorgerà immediatamente che riprendendo in quinta non supererà MAI un certo consumo. Cosa che avviene puntualmente nelle marce più basse. Nel mio caso, in quinta affondando da qualsiasi velocità, il consumo non sale mai al di sopra delle 18 miglia/gallone. In prima arriva a segnare 6 e scalando una marcia, l'accelerazione migliora di poco ma il consumo aumenta anche del 25%. Fate un pò i conti di quanto tempo a pelo di gas vi servirà per riportare in media quei 10 secondi passati consumando il 25% in più.
Tralaltro il tempo entra come costante nel calcolo del consumo, quindi più tempo trascorrete consumando molto, più sarà alto il consumo medio finale.

Come ho spiegato, le cose stanno diversamente.
E non so che computer di bordo tu abbia, ma quello dell'Ibiza, che e' considerato uno dei piu' precisi in circolazione, se affondi il gas in quinta arriva a segnare i 3 con un litro... ;)
Usa il CdB con il consumo MEDIO e non quello ISTANTANEO, e vedrai delle sorprese. Io, col mio metodo, con un 3.0 di cilindrata in statale faccio i 16 con un litro, e in citta' gli 11... e senza essere una chicane semovente. ;)
E con la Evo faccio gli 8,5 (che e' roba da record :D)
Comunque, il funzionamento del motore e' quello sopra citato.
Magari oggi con i vari multiair eccetera qualcosina cambiera', ma e' da vedere.
 
Back
Alto