faustoegino ha scritto:Ci sono categorie svantaggiate che, a ben vedere, certi svantaggi se li sono un po' cercati, con la complicità dell'assistenzialismo pubblico. Le casalinghe, per poter avere la pensione, devono pagare i contributi, come tutti. Mia madre era casalinga , e queste cose le dico anche a lei. Mia moglie lavora, e la cosa non è sempre piacenole, avendo tre figli, ma dobbiamo pensare all'oggi e al domani di tutti.
Ecco: questa e' una stortura: una persona fa un lavoro PESANTE ma non retribuito: perche' dovrebbe versare contributi, se non ha reddito?
Mi rendo conto che e' un paradosso difficile, perche' ugualmente si potrebbe chiedere "perche' deve prendere una pensione, se non versa contributi?".
Io non ho una risposta. Ma d'altro canto non sono pagato migliaia di ? al mese per trovarla. I nostri politici si'.
Ma è la piaga del lavoro nero (e del''evasione fiscale), soprattutto, a produrre un'infinità di guai, e lo stato non può soccorrere chi succhia senza pietà le risorse, pretende e pretende, senza contribuire al bene pubblico.
Ribadisco:
1) Gli Enti Previdenziali diano lo stesso trattamento a tutti (a parità di versamenti), con metodo di calcolo rigorosamente contributivo.
2) Gli anziani (e i sindacati, nei quali i pensionati sono circa il 50%), non facciano pagare ai giovani gli attuali trattamenti pensionistici, che i giovani non vedranno mai, spostando in là il momento del disastro sociale.
3) Se dovessi lasciare in anticipo questa valle di lacrime, vorrei che il capitale accantonato rimanesse nella disponibilità degli eredi.
4) Lo Stato (e non attraverso l'INPS) pensi un po' di più agli anziani e alle famiglie, favorendo le azioni e i comportamenti solidali e che portino meno oneri di assistenza per lo stato stesso.
Mi fermo
La nostra gerontocrazia dovrebbe pensare un po' di piu' ai giovani...