<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il problema di Fiat non è la Fiom, ma che non sa più fare auto | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Il problema di Fiat non è la Fiom, ma che non sa più fare auto

Dati 2004 costo medio orario in euro per lavoratore nel settore privato, esclusa l'agricoltura, per aziende sopra i 10 dipendenti:

Danimarca 30,7
Svezia(*) 30,4
Belgio 29,9
Francia 28,2
Olanda 27,4
Finlandia 26,8
Germania 26,2
Gran Bretagna 24,7
Italia 21,3
Spagna 14,7
Grecia(*) 13,3
Portogallo 9,5

(*)Valori 2003.

Secondo dati OCSE il costo del lavoro ha avuto variazioni annue medie di questo genere:

primo dato: 2001-04 secondo dato: 2005-07

Stati Uniti 3,4 4,1
Giappone 1,4 0,1
Germania 1,2 0,8
Francia 3,2 3,3
Italia 2,3 2,2

Direi che quindi non è possibile dire che il costo del lavoro in Germania sia il doppio rispetto al nostro senza contare che negli ultimi anni anche per via del costo energetico credo che la nostra posizione sia ancora peggiorata rispetto a Inghilterra, Germania e Francia.

Dati che trovate qui:

http://www.aeeeitalia.it/documenti/EurispesStudiosalari.pdf

http://www.cesos.org/progetti/MATERIALI/RAPPORTOCESOS/20062007/Rapporto/sez4.pdf
 
pilota54 ha scritto:
ovvero opinione personale, in Italia si deve fare soprattutto una cosa: acquistare auto italiane, prodotti italiani, merce italiana. Basta con questo esaltare sempre ciò che avviene all'estero e autodemolirsi. Ci sarà anche in Italia qualche italiano degno di nota o no? Facciamo davvero tanto schifo? Se vogliamo DAVVERO aiutare la nostra economia compriamo italiano, mettiamoci seriamente a lavorare e a far lavorare il nostro proverbiale ingegno italico.

Come già accennato da altri, questo sarebbe auspicabie nel momento in cui:

1. Mi offri un prodotto equivalente come caratteristiche al prodotto estero
2. Mi offri un prodotto più attraente (per prezzo, qualità, estetica, ecc.)
3. Mi offri un prodotto.

Attualmente, se parliamo di auto, i tre punti non ci sono (ma pure se parliamo di linee aeree, per esempio. Di prodotti di alta tecnologia, ecc.)

L'italianità di per sé non è una caratteristica sufficiente, a mio modo di vedere.
 
Mi domando e vi chiedo, quanti di noi siano mai entrati in uno stabilimento Fiat, per poi poter esprimere una opinione. Chiaro che il prodotto va valutato da finito se non si conoscono i processi di produzione che usano in Fiat, e valutando il prodotto finito, mi pare che il GAP tra le tedesche e le Fiat di recente sia stato limato. Le Fiat non sono più quelle di 15 anni fa, ma è evidente che non sono neanche le Audi di oggi, di sicuro però valgono quello che costano ed offrono un'affidabilità dignitosa.
Credo all'operaia la quale dice che non possono fermare la produzione, ma mi chiedo, non può essere che ci sia un metodo diverso per recuperare l'errore di produzione?? Certo che si..anzi, ne sono sicuro.
Non è detto quindi che il metodo tedesco sia il giusto e quello italiano sbagliato, sono differenti, punto. Parlo dei soli processi di produzione ora, e non tiro in ballo quelli giapponesi perché impallirebbero pure i tedeschi.
Poi per quanto riguarda programmazione, gamma, condivisione di pianali ecc, sono d'accordissimo, si deve fare meglio, si deve differenziare in modo netto e raffinato la produzione alfa da quella Fiat, ma questo è un altro discorso
 
autofede2009 ha scritto:
chiedo alla moderazione di chiudere cortesemente questo thread... chi vuole può continuare a discutere nello stesso aperto in fiat... e chiedo di chiudere anche quello uguale aperto in lancia... grazie

Alfa e Lancia si producono in stabilimenti Fiat, i processi produttivi quindi sono quelli. Del resto sarebbe un po' curioso che la moderazione chiudesse un thread cui sta partecipando.

Questo vizio di voler tentare di far chiudere i thread poco simpatici non si perde mai, eh?
 
BelliCapelli3 ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
chiedo alla moderazione di chiudere cortesemente questo thread... chi vuole può continuare a discutere nello stesso aperto in fiat... e chiedo di chiudere anche quello uguale aperto in lancia... grazie

Alfa e Lancia si producono in stabilimenti Fiat, i processi produttivi quindi sono quelli. Del resto sarebbe un po' curioso che la moderazione chiudesse un thread cui sta partecipando.

Questo vizio di voler tentare di far chiudere i thread poco simpatici non si perde mai, eh?
I messaggi identici e ripetuti in sedi diverse non sono vietati?
 
reFORESTERation ha scritto:
Credo all'operaia la quale dice che non possono fermare la produzione, ma mi chiedo, non può essere che ci sia un metodo diverso per recuperare l'errore di produzione?? Certo che si..anzi, ne sono sicuro.
Non è detto quindi che il metodo tedesco sia il giusto e quello italiano sbagliato, sono differenti, punto. Parlo dei solo processi di produzione ora, e non tiro in ballo quelli giapponesi perché impallirebbero pure i tedeschi.

Temo tu sia fuori strada, chi sa qualcosa di processi produttivi, sa che le cose non stanno così. Il controllo qualità a fine produzione appartiene a schemi produttivi retaggio degli anni 60, che infatti non usa più nessuno, perchè, soprattutto su un prodotto estremamente complesso come una vettura, poco efficace.

Il motivo, se ci si pensa bene, è comprensibile anche a chi non è addetto ai lavori: se ispezioni una vettura finita e scopri una componente difettosa, per sostituirla, facilmente dovrai sventrare mezza macchina, e poi riassemblarla, con procedimenti che non saranno più quelli standard di linea: pensa al dover smontare / rimontare una plancia, al dover sventrare una porzione di moquette per poi ridoverla stendere: il lavoro non verrà mai come da produzione di linea, ed ecco scricchiolii ed imperfezioni d'assemblaggio varie. Pensa se invece che una componente salta poi fuori un intero lotto...un disastro, con decine di auto che vanno smontate e rimontate una per una, praticamente a mano, e con costi uomo che, se uno opera seriamente, si decuplicano.

Se poi uno opera poco seriamente, si accorge che c'è da far troppo lavoro, che il gioco non vale la candela, dà una rabberciata e richiude tutto: ci penserà l'officina in garanzia, che costa meno. Ed è solo a queste condizioni che questo tipo di controllo può costarti meno.

È proprio per questo che in ogni impianto moderno il controllo qualità si prima all'accettazione materiali, e poi a bordo linea: se.qualcosa non va la linea si.ferma finchè non hai risolto, costa meno e viene meglio. E se operi così, il controllo qualità finale non serve quasi a niente. Sono stati i giapponesi ad insegnarlo a tutto il mondo, tedeschi compresi, e non solo in campo automobilistico.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
reFORESTERation ha scritto:
Credo all'operaia la quale dice che non possono fermare la produzione, ma mi chiedo, non può essere che ci sia un metodo diverso per recuperare l'errore di produzione?? Certo che si..anzi, ne sono sicuro.
Non è detto quindi che il metodo tedesco sia il giusto e quello italiano sbagliato, sono differenti, punto. Parlo dei solo processi di produzione ora, e non tiro in ballo quelli giapponesi perché impallirebbero pure i tedeschi.

Temo tu sia fuori strada, chi sa qualcosa di processi produttivi, sa che le cose non stanno così. Il controllo qualità a fine produzione appartiene a schemi produttivi retaggio degli anni 60, che infatti non usa più nessuno, perchè, soprattutto su un prodotto estremamente complesso come una vettura, poco efficace.

Il motivo, se ci si pensa bene, è comprensibile anche a chi non è addetto ai lavori: se ispezioni una vettura finita e scopri una componente difettosa, per sostituirla, facilmente dovrai sventrare mezza macchina, e poi riassemblarla, con procedimenti che non saranno più quelli standard di linea: pensa al dover smontare / rimontare una plancia, al dover sventrare una porzione di moquette per poi ridoverla stendere: il lavoro non verrà mai come da produzione di linea, ed ecco scricchiolii ed imperfezioni d'assemblaggio varie. Pensa se invece che una componente salta poi fuori un intero lotto...un disastro, con decine di auto che vanno smontate e rimontate una per una, praticamente a mano, e con costi uomo che, se uno opera seriamente, si decuplicano.

Se poi uno opera poco seriamente, si accorge che c'è da far troppo lavoro, che il gioco non vale la candela, dà una rabberciata e richiude tutto: ci penserà l'officina in garanzia, che costa meno. Ed è solo a queste condizioni che questo tipo di controllo può costarti meno.

È proprio per questo che in ogni impianto moderno il controllo qualità si prima all'accettazione materiali, e poi a bordo linea: se.qualcosa non va la linea si.ferma finchè non hai risolto, costa meno e viene meglio. E se operi così, il controllo qualità finale non serve quasi a niente. Sono stati i giapponesi ad insegnarlo a tutto il mondo, tedeschi compresi, e non solo in campo automobilistico.
Non posso rispondere oltre, sappi però che non è propriamente del tutto giusto quanto affermi
 
reFORESTERation ha scritto:
Non posso rispondere oltre, sappi però che non è propriamente del tutto giusto quanto affermi

Io ti porto la mia esperienza peronale, che conoscerà pure delle eccezioni... ma in campo automotive so che solo Fiat fa così.

Poi se non puoi rispondere non vale! :lol:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
reFORESTERation ha scritto:
Non posso rispondere oltre, sappi però che non è propriamente del tutto giusto quanto affermi

Io ti porto la mia esperienza peronale, che conoscerà pure delle eccezioni... ma in campo automotive so che solo Fiat fa così.

Poi se non puoi rispondere non vale! :lol:

In mp va bene?? Non è che non posso..non voglio?? Ti mando un mp
 
BelliCapelli3 ha scritto:
reFORESTERation ha scritto:
Credo all'operaia la quale dice che non possono fermare la produzione, ma mi chiedo, non può essere che ci sia un metodo diverso per recuperare l'errore di produzione?? Certo che si..anzi, ne sono sicuro.
Non è detto quindi che il metodo tedesco sia il giusto e quello italiano sbagliato, sono differenti, punto. Parlo dei solo processi di produzione ora, e non tiro in ballo quelli giapponesi perché impallirebbero pure i tedeschi.

Temo tu sia fuori strada, chi sa qualcosa di processi produttivi, sa che le cose non stanno così. Il controllo qualità a fine produzione appartiene a schemi produttivi retaggio degli anni 60, che infatti non usa più nessuno, perchè, soprattutto su un prodotto estremamente complesso come una vettura, poco efficace.

Il motivo, se ci si pensa bene, è comprensibile anche a chi non è addetto ai lavori: se ispezioni una vettura finita e scopri una componente difettosa, per sostituirla, facilmente dovrai sventrare mezza macchina, e poi riassemblarla, con procedimenti che non saranno più quelli standard di linea: pensa al dover smontare / rimontare una plancia, al dover sventrare una porzione di moquette per poi ridoverla stendere: il lavoro non verrà mai come da produzione di linea, ed ecco scricchiolii ed imperfezioni d'assemblaggio varie. Pensa se invece che una componente salta poi fuori un intero lotto...un disastro, con decine di auto che vanno smontate e rimontate una per una, praticamente a mano, e con costi uomo che, se uno opera seriamente, si decuplicano.

Se poi uno opera poco seriamente, si accorge che c'è da far troppo lavoro, che il gioco non vale la candela, dà una rabberciata e richiude tutto: ci penserà l'officina in garanzia, che costa meno. Ed è solo a queste condizioni che questo tipo di controllo può costarti meno.

È proprio per questo che in ogni impianto moderno il controllo qualità si prima all'accettazione materiali, e poi a bordo linea: se.qualcosa non va la linea si.ferma finchè non hai risolto, costa meno e viene meglio. E se operi così, il controllo qualità finale non serve quasi a niente. Sono stati i giapponesi ad insegnarlo a tutto il mondo, tedeschi compresi, e non solo in campo automobilistico.

secondo me il discorso è molto più semplice: se uno compra una Giulietta e un'altro una Golf sei sicuro che quello con la Golf ha più possibilitá di avere un auto che va senza problemi rispetto a quello che ha comprato la Giulietta?
 
Back
Alto