<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il liceo classico serve ancora a qualcosa? | Page 11 | Il Forum di Quattroruote

Il liceo classico serve ancora a qualcosa?

Non ho mai approfondito.... ci ho fatto delle "litigate" sull'arte moderna (memorabile una sui tagli di Fontana, già allora come oggi ritenevo che a fare uno sbrego su una tela fosse capace qualsiasi mentecatto), ma tutto sommato era una brava persona.

Beh l' arte moderna....
Anche per me....
....Che piu' classico non si puo', non e' facile l' approccio
 
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Dal punto di vista meccanico e non analitico, con il compasso e un rapidograph da 0,10 tracci una circonferenza perfetta nei limiti della punta e del tipo di carta, ma dato un cerchio di 0,10 di spessore e un buon tecnigrafo è difficile circoscrivere perfettamente tale cerchio con un quadrato sempre a 0,10. Con una lente ce la puoi anche fare, ma ci metti molto di più. Quindi opto per circonferenza/diametro.

Guaglio' ... e sabato sera ma lassate sta ...

:emoji_joy::emoji_joy::emoji_joy:
 
Mi sa che ci avevo azzeccato sull'andazzo

Sono "arrivato" ora e non ci sto capendo una "tagliarami" ...

Io ho fatto lo scientifico ma non è stato all'altezza di preparami all'università (colpa dei docenti of course ...) con il classico era ancora peggio.

Oggi il meglio (anche se è più corretto il meno peggio, visto il livello delle scuole attuali), sembrerebbe l'itis.
Almeno guardando l'offerta l'offerta formativa sul mio territorio.
 
E la lametta per grattare gli errori (che poi a ripassarci sopra la sbavatura di inchiostro era sicura), poi inventarono una gomma apposta.

Io mi sono diplomato nel 2006 ma usavamo ancora la lametta.
I miei rapidi della Rotring scrivevano malissimo per quello che li avevo pagati quindi le mie tavole erano generalmente una schifezza.
Solo il compasso della Werein di mio padre non mi ha mai tradito,un altro pianeta rispetto a quelli moderni che ho acquistato.

E i caratteri trasferibili?

Ne ho qualche foglio e sono tentato di acquistarne altri che ho visto online.
Ma a scuola non li ho mai usati.
 
Ce ne sono sicuramente molti. Ma tra i tanti ingegneri brillanti, quello che ho conosciuto, con tanti brevetti sua a livello industriale che militare, viene proprio dal liceo classico Beccaria di Milano... sì, proprio quello, allievo del prof. Vecchioni, quello che traduceva da ragazzo, dal greco, senza vocabolario...
Di nuovo riprendiamo casi aneddotici, valevoli e validi solo ed esclusivamente per sè stessi medesimi.
 
Ovviamente.
La differenza imho sta nel fatto che uscendo da un liceo sei costretto a frequentare l'università per avere delle opportunità decenti.
Mentre uscendo da un istituto tecnico si può iniziare a lavorare subito e magari formarsi al di fuori dell'università.
Si ma si tratta di una formazione di un livello più basso, soprattutto in un mondo sempre più tecnologico, connesso e complesso come quello di oggi.

Che dopo un liceo ci sia necessariamente l'università, beh è un falso mito. Alla fine la forma mentis che il liceo (per lo meno sulla carta) offre consente a chi esce da quel tipo di formazione, di imparare con più facilità tutto.

E soprattutto non fa si che ci siano delle scelte obbligate già a 14 anni. Un ragazzo a 14 anni che si iscrive a un perito elettronico, che fa se dopo 3 anni capisce di non sopportare l'elettronica??? O l'alberghiero.
 
Però mi sembra un po' ingeneroso nei confronti di chi studia e ha studiato negli istituti tecnici.
Imho come hanno scritto altri dipende dai professori che trovi.
E soprattutto nel momento in cui ti candidi per un lavoro puoi avere la forma mentis che vuoi ma se il titolo di studio che hai per chi deve selezionare vale zero è difficile convincerlo a scegliere te invece di un altro candidato.

Io se tornassi indietro credo che farei un istituto tecnico.
Sarà stata colpa mia,però coi professori che ho avuto mi sento di dire che non è un problema isolato ma riguarda molti studenti usciti dalla mia scuola,ma una volta arrivato all'Università non mi sono sentito assolutamente in vantaggio rispetto ad altri studenti che non avevano fatto il liceo.
Poi ho fatto lo scientifico ma come dicevo uno scientifico in cui tutti,professori alunni e genitori,avevano accettato il fatto che quasi nessuno dopo il diploma si sarebbe iscritto a facoltà scientifiche perchè la preparazione era scarsa.

Dei miei compagni di corso ricordo una ragazza uscita dal classico che era brava.
Due compagne che venivano dallo stesso scientifico,quello più in della mia città,una delle due era una macchina da guerra dava un esame dopo l'altro.
L'altra è andata decisamente più piano.
Di liceali che si sono ritirati comunque ne ho visti una marea.
Non è ingeneroso, è un dato di realtà.

A ingegneria che ha fatto il tecnico, a parte sulle materie di base associate alla sua formazione (elettronica, meccanica etc etc) fa un fatica terribile. E la % di abbandono è più alta. Rispetto a chi a arriva da uno scientifico o da un classico.
 
Miei amici in contatto con l'IIT di Genova che , come si sa, studia la robotica e l'IA da un punto di vista teorico/pratico e ha già realizzato robot e sistemi intelligenti , arti artificiali comandati da impulsi del sistema neurologico dell'uomo , automi a forma di animali per il salvataggio nelle calamità ecc , mi dicono che vi è un'altissima percentuale di laureati in filosofia , lettere e psicologia fra il personale , accanto ovviamente ad ingegneri , fisici e matematici . La formazione umanistica , che mette le basi proprio nel liceo classico , aiuterebbe appunto da una parte alla correlazione teorica e pratica uomo-macchina-intelligenza artificiale e , dall'altra , a far accettare , armonizzare ed aiutare la psiche umana a coordinarsi con i robot e con l'IA .
Non dimentichiamoci poi , che senza l'arte , la letteratura e la filosofia , l'uomo non sarebbe riuscito a formulare e servirsi della tecnologia e neppure a definire la matematica e la fisica . Non a caso molti filosofi antichi e moderni erano pure matematici , astronomi , fisici ed esperti in geometria .

https://www.iit.it/it/home
 
Si ma si tratta di una formazione di un livello più basso, soprattutto in un mondo sempre più tecnologico, connesso e complesso come quello di oggi.

Che dopo un liceo ci sia necessariamente l'università, beh è un falso mito. Alla fine la forma mentis che il liceo (per lo meno sulla carta) offre consente a chi esce da quel tipo di formazione, di imparare con più facilità tutto.

E soprattutto non fa si che ci siano delle scelte obbligate già a 14 anni. Un ragazzo a 14 anni che si iscrive a un perito elettronico, che fa se dopo 3 anni capisce di non sopportare l'elettronica??? O l'alberghiero.

Hai centrato un punto dolente....
Tanti fanno l' alberghiero....
( un po' sperando di diventare il neo Cannavacciuolo
un po' tanto perche' lo stimano facile )
Poi quando si accorgono che solo
" Uno su 1.000 ce la fa "....
Scatta il dramma.
 
Che dopo un liceo ci sia necessariamente l'università, beh è un falso mito. Alla fine la forma mentis che il liceo (per lo meno sulla carta) offre consente a chi esce da quel tipo di formazione, di imparare con più facilità tutto.

Non sono d'accordo.
Oggi con un diploma di liceo non hai alcuna corsia preferenziale rispetto a un diplomato presso altre scuole se si tratta di cercare un primo lavoro qualsiasi.
E il diploma di liceo non basta più per tutti i lavori impiegatizi,ormai ci vuole la laurea.

Quanto al fatto che la formazione dei licei sarebbe più alta dipende molto dal liceo.
Io in 5 anni non sono mai andato una volta volta in laboratorio per lezioni di chimica.
Che io sappia solo una mia compagna di classe ha continuato a studiare in quel settore.
Idem matematica e fisica il livello,non mio ma il livello medio della scuola,era molto molto basso.
Infatti pochissimi hanno fatto ingegneria (credo uno o due su oltre 20 della mia classe) e che io sappia nessun altro ha scelto facoltà scientifiche.
 
Anche ai miei tempi;
Ingegneria era una scelta rarissima,
come Chimica del resto.
Avevano la fama di essere entrambe difficilissime.
Il grosso si buttava su Medicina e in seconda scelta Legge.
 
Anche ai miei tempi;
Ingegneria era una scelta rarissima,
come Chimica del resto.
Avevano la fama di essere entrambe difficilissime.
Il grosso si buttava su Medicina e in seconda scelta Legge.

Anche all'università, non esistono corsi di Laurea più difficili a prescindere, l'unica differenza la fa la qualità (e la voglia/dedizione di fare didattica seriamente) dei prof.
La stessa materia poteva sembrare facile o difficilissima proprio in funzione di chi la insegnava. E spesso, se non sempre, si impara ed apprende di più da quei docenti che riescono a far sembrare semplice una materia che in realtà non lo è.
Ho fatto a distanza di pochi mesi scienza delle costruzioni e tecnica delle costruzioni; 18 al primo e 30 al secondo, e non perché l'esame fosse una formalità, anzi ...

Poi sono stato un po, fino a quando ho rotto, anche dall'altra parte della barricata, e jfiamente degli studenti importava ad un docente su 20 ...
 
Diciamo che tutto puo' essere facile o difficile
seconda di come siamo portati per la tal materia....

Il difficile era stimato nelle 2 varianti....
1) Da capire: Matematica & C e Chimica
2) Da memorizzare: Medicina e Legge

Oggi non saprei; ci non decine di Facolta'

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