<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il lavoro c'è, ma nessuno lo vuole | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Il lavoro c'è, ma nessuno lo vuole

dexxter ha scritto:
è da tempo che lo dico. L'altra sera ho sentito il TV dire da un pasticciere ( di colore) che un pasticciere molto bravo può guadagnare come un dirigente, eppure, i giovani preferiscono il call center. Valli a capire
Se è vero che alcuni laureati finiscono nei call center, è anche vero che ormai la classe dirigente di questo Paese è costituita quasi esclusivamente(ed è un bene) da laureati. Ciò significa che senza laurea in certi campi non si raggiungeranno mai determinati livelli. Alcuni miei compagni di studi, conoscenti, coetanei, con una laurea in tasca, oggi ricoprono posizioni di tutto rispetto in diverse realtà, sia pubbliche che private. Io stesso non mi lamento della mia attuale posizione e non ho difficoltà a dire che un posto da parrucchiere, dopo ANNI DI SUDORE sui libri, non l'avrei mai accettato perchè lo ritengo riduttivo per le mie capacità e per la mia carriera si studi. Mi sarei adattato a fare di tutto se ne avessi avuto la necessità, ma per fortuna non era il mio caso.
Saluti
 
metallo666 ha scritto:
migliazziblu ha scritto:
FedeSiena ha scritto:
biasci ha scritto:
Tutte belle frasi (più o meno).
Ma perchè non riesco a trovare uno straccio di magazziniere che sappia usare un trapano e un paio di attrezzi elementari che però abbia VOGLIA DI LAVORARE? :evil:

Perchè non lo paghi proporzionatamente al lavoro che fa ma gli dai uno stipendio fisso a fine mese.
;)
Per questo chi deve lavorare lo fa in modo "comodo" anche perchè non è abbastanza incentivato e sa che a fine mese i suoi 900 euro li prende comunque.

Se non sei alla famosa canna del gas ( repetita iuvant ) vai a fare il cuoco a 941 Euri al mese e lavori 60 ore alla settimana?
Rispondersi in coscienza.
Ciao
P.S. dimenticavo: Natale, Capodanno, Sabato , Domenica e chi piu' ne ha....
si, è come dici Tu. ti toccano diversi anni di gavetta.
ma poi se non sei un minkione racogli i frutti e non sono pochi.
la mia risposta un pò cafona a fedesiena, è "figlia" dei miei prima anni lavorativi. dove appunto gli orari erano massacranti e i soldi in rapporto davvero pochi.
allora tutti i miei amici mi davano del pirla, loro uscivano tutte le sere con ragazze e compagnia io lavoravo almeno fino alla mezzanotte.
però adesso loro guidano l'utilitaria e faticano ad arrivare a 1300 ? al mese.
la mia vita è invece radicalmente cambiata.

Ti ricordi Morandi?
" Uno su mille ce la fa "
Onore a te ( e non sto scherzando ), perche' conosco bene la cosa.
Ciao
 
84Christian ha scritto:
jo74bg ha scritto:
84Christian ha scritto:
ferrets ha scritto:
http://www.ilgiornale.it/interni/il_lavoro_ce_ma_nessuno_vuole/15-03-2010/articolo-id=429571-page=0-comments=1

poi ci riempiamo di immigrati :?
Gli ItaGliani vorrebbero fare:
- l'università fino ai 30 anni o più;
- gli emuli di Corona;
- gli amici di Maria;
- il partecipante ai reality;
- il calciaTTore
- il selezionatore di attrici hard

e intanto l'ItaGlia sotto questo punto di vista la mandano avanti gli extracee :rolleyes: (anzi nemmeno sempre, leggere l'ultima parte dell'articolo)
Ti dico solo di non bestemmiare quando per una minoranza imbecille veniamo additati tutti. Tanto per cominciare vediamo sempre più giovani che si piegano a condizioni sempre peggiori, per non dire disumane pur di trovare uno straccio di lavoro. E' facile che cogliendo la nostra disperazione i datori ne approfittano per farci contratti a loro piacimento a condizioni dettate esclusivamente da loro con sindacati che fanno sempre più acqua da tutte le parti.

Immagino tu abbia almeno 35/40 anni per dire una cosa del genere. Sai, la tua generazione sotto il punto di vista lavorativo è molto più fortunata della mia.

Christian

non pensare che quelli di 35/40 anni hanno cominciato a fare lavori d oro,
da qualche parte bisogna iniziare,a 16 anni ho iniziato in una ditta di sbancamenti e gli unici attrezzi che utilizzavo erano il piccone e la pala,e quando andava bene si faceva l asfalto,e come paga prendevo 6000lire all ora :evil:
con gli straordinari arrivavo a 1.100.000lire
Intanto vedo anche oggi ragazzi dell'età mia o anche più giovani fare lavori di tutti i tipi, specialmente aiutante barman e similari.
A volte ho l'impressione (e non solo io) che alcuni politici comprino i media per voltare la cosa e puntare come al solito il dito contro noi giovani approfittando di quella minoranza sfaticata in modo da mettere a tacere il fatto che l'Italia ultimamente abbiano fallito. Più precisamente è facile intervistare tantissimi giovani e rendere pubbliche solo quelle interivste nelle quali si trovino i "fannulloni". Per non parlare di come possano essere facilmente falsificate le statistiche. Te lo dico io che lavoro in un'impresa di pulizie e quasi ogni giorno viene e chiama gente disperata in cerca di lavoro e molto disponibile (te lo dice un collaboratore che lavora in ufficio e che quindi quasi sempre prende le telefonate).
Con questo non voglio mettere in dubbio quel che tu dici, ma suggerisco a te (ed agli altri utenti) di guardare la situazione da più punti di vista.

guarda che anch io sono daccordo con te',dicevo solo che quando ho iniziato non e' che avevo tanta scelta nemmeno io,mi sono adattato a lavorare in fabrica o a fare il muratore,insomma quello che c' era da fare.
la situazione in italia e' pietosa,credo lo sappiamo tutti,
oggi sto' lavorando domani non si sa',ormai a parte lo statale non c e' posto fisso che tenga,nella mia ditta ne hanno buttati fuori otto.
il problema secondo me' e' che molti studiano per lavori dove si sa' gia' che di posti non ce ne sono,e ormai al giorno d oggi bisogna specializzarsi un po per tutto,mia moglie ha studiato anni per ritrovarsi oggi a fare l operaia,perche ha fatto una scuola del caiser dove alla fine ha trovato un vicolo cieco.
se non cambia qualcosa non so' dove andreno a finire :?
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Non è affatto vero che tutti i laureati finiscono nei call center o non trovano collocazione adeguata, almeno secondo la mia personale esperienza. I giovani vanno spronati, almeno quelli che hanno voglia di fare e capacità, a proseguire negli studi. Come ricordava correttamente Belpi, in Italia i laureati sono ancora troppo pochi.

Mai affermato che tutti i laureati non trovano un'occupazione adeguata.

Ti posso dire, dalla mia esperienza personale, che ci sono laureati che fanno molta fatica (ho un'amica 30enne laureata in lingue straniere con 105/110 che a sei anni dalla laurea non riesce ancora ad avere un lavoro dignitoso per il suo titolo di studio, così come mio cugino laureato in fisica nucleare con 110 e lode e dottore di ricerca a 35 anni ha dovuto migrare in Australia per essere considerato a dovere) mentre altri che riescono molto bene (due amici entrambi laureati in economia e commercio con 110 e lode oggi sono, a meno di 35 anni, in posizioni di responsabilità in importanti istituti bancari italiani).

Poi ci sono quelli come me che con una banale maturità scientifica hanno preferito non fare l'università e buttarsi subito nel mondo del lavoro e dopo la dovuta gavetta oggi, a 34 anni, ho un'interessante posto di lavoro in una importante multinazionale con un buon inquadramento e uno stipendio decisamente interessante.
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
claudioval.carb ha scritto:
Io non capisco perchè ce la si prende tanto con chi ha fatto l'università e poi non vuole fare lo spazzino; se uno investe tempo e danaro è chiaro che poi voglia vedere un ritorno, a meno di non avere famiglia a carico, e allora ci si adatta a tutto. Altrimenti avrebbe iniziato un lavoro 5/6 anni prima e a 30 anni avrebbe già una casa e una famiglia, mentre chi ha fatto l'università a trentanni ha una stanza in affitto e una uno del 92....
Ottimo intervento, cinque stelle. Non si capisce perchè chi ha le capacità e i titoli(titoli conquistati sputando sangue sui libri, magari mentre gli altri si andavano a divertire, perchè studiare è FATICA) si debba pure sentir dare del fannullone perchè non accetta di fare il parrucchiere.
Emanuele, non si dice nell'articolo che chi è laureato deve andare a fare il parrucchiere o cuoco o ciabattino, si indica semplicemente ai giovani che con queste professioni si ha quasi la certezza di non rimanere disoccupato.
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Aubrey ha scritto:
belpietro ha scritto:
io non ho dati precisi, ma se le mie letture en-passant sono corrette l'Italia sforna MENO laureati di quanti
Se le nostre università sfornano meno laureati di quanti ne servirebbero, perchè ho parecchi amici 30enni laureati con ottimi voli (tutti sopra il 105) disoccupati cronici (ovvero da più di 5
- o queste statistiche lasciano il tempo che trovano
- produciamo pochi laureati e di questi pochi la maggior parte ha seguito corsi di studio inutili al mercato del lavoro
Non è affatto vero che tutti i laureati finiscono nei call center o non trovano collocazione adeguata, almeno secondo la mia personale esperienza. I giovani vanno spronati, almeno quelli che hanno voglia di fare e capacità, a proseguire negli studi. Come ricordava correttamente Belpi, in Italia i laureati sono ancora troppo pochi.
dipende di quali laureati si parla; mancano sicuramente laureati in fisica e matematica e ci sono troppi laureati in filosofia o sociologia. Lauree difficilmente
spdndibili.
 
Aubrey ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Non è affatto vero che tutti i laureati finiscono nei call center o non trovano collocazione adeguata, almeno secondo la mia personale esperienza. I giovani vanno spronati, almeno quelli che hanno voglia di fare e capacità, a proseguire negli studi. Come ricordava correttamente Belpi, in Italia i laureati sono ancora troppo pochi.

Mai affermato che tutti i laureati non trovano un'occupazione adeguata.

Ti posso dire, dalla mia esperienza personale, che ci sono laureati che fanno molta fatica (ho un'amica 30enne laureata in lingue straniere con 105/110 che a sei anni dalla laurea non riesce ancora ad avere un lavoro dignitoso per il suo titolo di studio, così come mio cugino laureato in fisica nucleare con 110 e lode e dottore di ricerca a 35 anni ha dovuto migrare in Australia per essere considerato a dovere) mentre altri che riescono molto bene (due amici entrambi laureati in economia e commercio con 110 e lode oggi sono, a meno di 35 anni, in posizioni di responsabilità in importanti istituti bancari italiani).

Poi ci sono quelli come me che con una banale maturità scientifica hanno preferito non fare l'università e buttarsi subito nel mondo del lavoro e dopo la dovuta gavetta oggi, a 34 anni, ho un'interessante posto di lavoro in una importante multinazionale con un buon inquadramento e uno stipendio decisamente interessante.

E' la mia storia ....... tranne per il fatto che la scelta di dover andare a lavorare e non proseguire gli studi fu dettata da un lutto familiare.

Probabilmente oggi rifarei la stessa scelta anche senza "condizionamenti".
 
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
belpietro ha scritto:
dexxter ha scritto:
Aubrey ha scritto:
Claudio b. ha scritto:
Ti ripeto, non so che cosa vorrebbero fare gli italiani, ma mi guarderei bene dal farmelo dire da un giornale di xxxxxxxxxx, che mi sembra che sia il primo a rincoglionirli.
Ciao
Claudio

Guarda, io dai giornali non mi fare dire neppure la ricetta per la pasta in bianco, figuriamoci il lavoro che vorrei o dovrei fare.

ma guarda che nessuno ti dice ciò che devi fare; l'argomento è molto più semplice, ci sinlamenta della disoccupazione e contemporaneamente si dice che l'italiano non vuole fare certi lavori; e non si dice di
pulire i cessi.....

non è vero che non li VUOLE fare

più semplicemente non li SA fare.

almeno la ricerca che indichi tu, che riguarda le imprese artigiane e la ricerca di personale con una qualifica.

c'è poi il discorso del ponte e dell'acqua: un po' è per via del lavoratore che non sa fare, un po' per via dell'azienda che vuole assumere solo uno già bello e finito, invece che smazzarsi per formarselo in casa.
il che poi è colpa anche del sistema, in cui ci stanno dentro azienda, lavoratore e sistema formativo, il quale ultimo non incentiva a fare formazione (e fa ricadere alla fin fine i costi sull'azienda e sul lavoratore)
Quoto.

quoti? ok, ma perchè se cerchi lo stesso lavoratore tra gli extra li trovi; poi si scopre che ci sono 250000 imprenditori extra....
Credo che si tenda a generalizzare un pochino troppo. Se è vero che alcuni lavori non hanno più "appeal" non è dovuto al fatto che gli italiani abbiano perso la voglia di lavorare (non tutti almeno), ma forse alle condizioni di lavoro offerte.
Ho molti amici che fanno lavori molto duri (muratori, piastrellisti, fonderia) senza problemi. Ma lo fanno o da imprenditori (alcuni sono bravi mosaicisti che hanno studiato e si son fatti un mazzo tanto per imparare l'arte ed oggi guadagnano fior di quattrini....beati loro) o da operai presso aziende serie che oltre ad offrire condizioni di lavoro degne, pagano gli operai con regolarità e precisione.
Ne conosco di imprenditori che ".....ormai gli italiani hanno perso la voglia di lavorare....ci vogliono gli extracomunitari".
Se poi vai a vedere quello che offrono.....
Mi piacerebbe venisse fatto un bel censimento sulle attività imprenditoriali degli extracee. Anche nel mio piccolo paesello ci sono attività imprenditoriali di marocchini: vendita porta a porta! :twisted:
 
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
belpietro ha scritto:
dexxter ha scritto:
Aubrey ha scritto:
Claudio b. ha scritto:
Ti ripeto, non so che cosa vorrebbero fare gli italiani, ma mi guarderei bene dal farmelo dire da un giornale di xxxxxxxxxx, che mi sembra che sia il primo a rincoglionirli.
Ciao
Claudio

Guarda, io dai giornali non mi fare dire neppure la ricetta per la pasta in bianco, figuriamoci il lavoro che vorrei o dovrei fare.

ma guarda che nessuno ti dice ciò che devi fare; l'argomento è molto più semplice, ci sinlamenta della disoccupazione e contemporaneamente si dice che l'italiano non vuole fare certi lavori; e non si dice di
pulire i cessi.....

non è vero che non li VUOLE fare

più semplicemente non li SA fare.

almeno la ricerca che indichi tu, che riguarda le imprese artigiane e la ricerca di personale con una qualifica.

c'è poi il discorso del ponte e dell'acqua: un po' è per via del lavoratore che non sa fare, un po' per via dell'azienda che vuole assumere solo uno già bello e finito, invece che smazzarsi per formarselo in casa.
il che poi è colpa anche del sistema, in cui ci stanno dentro azienda, lavoratore e sistema formativo, il quale ultimo non incentiva a fare formazione (e fa ricadere alla fin fine i costi sull'azienda e sul lavoratore)
Quoto.

quoti? ok, ma perchè se cerchi lo stesso lavoratore tra gli extra li trovi; poi si scopre che ci sono 250000 imprenditori extra....
Credo che si tenda a generalizzare un pochino troppo. Se è vero che alcuni lavori non hanno più "appeal" non è dovuto al fatto che gli italiani abbiano perso la voglia di lavorare (non tutti almeno), ma forse alle condizioni di lavoro offerte.
Ho molti amici che fanno lavori molto duri (muratori, piastrellisti, fonderia) senza problemi. Ma lo fanno o da imprenditori (alcuni sono bravi mosaicisti che hanno studiato e si son fatti un mazzo tanto per imparare l'arte ed oggi guadagnano fior di quattrini....beati loro) o da operai presso aziende serie che oltre ad offrire condizioni di lavoro degne, pagano gli operai con regolarità e precisione.
Ne conosco di imprenditori che ".....ormai gli italiani hanno perso la voglia di lavorare....ci vogliono gli extracomunitari".
Se poi vai a vedere quello che offrono.....
Mi piacerebbe venisse fatto un bel censimento sulle attività imprenditoriali degli extracee. Anche nel mio piccolo paesello ci sono attività imprenditoriali di marocchini: vendita porta a porta! :twisted:
scusa Kren, ma non è quello che ho detto? si comincia da manovali e si finisce (non tutti ovviamente) da piccoli imprenditori.
Così come i laureati non è che arrivino tutti ad essere Amm Del. Però per diventarlo devi esserlo. ;)
 
dexxter ha scritto:
belpietro ha scritto:
dexxter ha scritto:
Aubrey ha scritto:
Claudio b. ha scritto:
Ti ripeto, non so che cosa vorrebbero fare gli italiani, ma mi guarderei bene dal farmelo dire da un giornale di xxxxxxxxxx, che mi sembra che sia il primo a rincoglionirli.
Ciao
Claudio

Guarda, io dai giornali non mi fare dire neppure la ricetta per la pasta in bianco, figuriamoci il lavoro che vorrei o dovrei fare.

ma guarda che nessuno ti dice ciò che devi fare; l'argomento è molto più semplice, ci sinlamenta della disoccupazione e contemporaneamente si dice che l'italiano non vuole fare certi lavori; e non si dice di
pulire i cessi.....

non è vero che non li VUOLE fare

più semplicemente non li SA fare.

almeno la ricerca che indichi tu, che riguarda le imprese artigiane e la ricerca di personale con una qualifica.

c'è poi il discorso del ponte e dell'acqua: un po' è per via del lavoratore che non sa fare, un po' per via dell'azienda che vuole assumere solo uno già bello e finito, invece che smazzarsi per formarselo in casa.
il che poi è colpa anche del sistema, in cui ci stanno dentro azienda, lavoratore e sistema formativo, il quale ultimo non incentiva a fare formazione (e fa ricadere alla fin fine i costi sull'azienda e sul lavoratore)

nell'articolo si parla di pasticcieri, meccanici, calzolai ecc ecc. Per esempio per calzolaio non c'è una scuola (per meccanici e pasticcieri ci sono spesso corsi regionali), ciò vuol dire che uno deve imparare il mestiere sul campo
Fino a poco tempo fa di fronte allo studio dove lavoro c'era un negozietto di un calzolaio che ha chiuso per mancanza di lavoro, piuttosto che di personale.
Ormai le scarpe non le ripara più nessuno (solo io che sono taccagno).
 
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
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Aubrey ha scritto:
Claudio b. ha scritto:
Ti ripeto, non so che cosa vorrebbero fare gli italiani, ma mi guarderei bene dal farmelo dire da un giornale di xxxxxxxxxx, che mi sembra che sia il primo a rincoglionirli.
Ciao
Claudio

Guarda, io dai giornali non mi fare dire neppure la ricetta per la pasta in bianco, figuriamoci il lavoro che vorrei o dovrei fare.

ma guarda che nessuno ti dice ciò che devi fare; l'argomento è molto più semplice, ci sinlamenta della disoccupazione e contemporaneamente si dice che l'italiano non vuole fare certi lavori; e non si dice di
pulire i cessi.....

non è vero che non li VUOLE fare

più semplicemente non li SA fare.

almeno la ricerca che indichi tu, che riguarda le imprese artigiane e la ricerca di personale con una qualifica.

c'è poi il discorso del ponte e dell'acqua: un po' è per via del lavoratore che non sa fare, un po' per via dell'azienda che vuole assumere solo uno già bello e finito, invece che smazzarsi per formarselo in casa.
il che poi è colpa anche del sistema, in cui ci stanno dentro azienda, lavoratore e sistema formativo, il quale ultimo non incentiva a fare formazione (e fa ricadere alla fin fine i costi sull'azienda e sul lavoratore)
Quoto.

quoti? ok, ma perchè se cerchi lo stesso lavoratore tra gli extra li trovi; poi si scopre che ci sono 250000 imprenditori extra....
Credo che si tenda a generalizzare un pochino troppo. Se è vero che alcuni lavori non hanno più "appeal" non è dovuto al fatto che gli italiani abbiano perso la voglia di lavorare (non tutti almeno), ma forse alle condizioni di lavoro offerte.
Ho molti amici che fanno lavori molto duri (muratori, piastrellisti, fonderia) senza problemi. Ma lo fanno o da imprenditori (alcuni sono bravi mosaicisti che hanno studiato e si son fatti un mazzo tanto per imparare l'arte ed oggi guadagnano fior di quattrini....beati loro) o da operai presso aziende serie che oltre ad offrire condizioni di lavoro degne, pagano gli operai con regolarità e precisione.
Ne conosco di imprenditori che ".....ormai gli italiani hanno perso la voglia di lavorare....ci vogliono gli extracomunitari".
Se poi vai a vedere quello che offrono.....
Mi piacerebbe venisse fatto un bel censimento sulle attività imprenditoriali degli extracee. Anche nel mio piccolo paesello ci sono attività imprenditoriali di marocchini: vendita porta a porta! :twisted:
scusa Kren, ma non è quello che ho detto? si comincia da manovali e si finisce (non tutti ovviamente) da piccoli imprenditori.
Così come i laureati non è che arrivino tutti ad essere Amm Del. Però per diventarlo devi esserlo. ;)
E' chiaro che devi imparare. Non credo, guardandomi attorno, che, in generale, tra gli italiani la voglia di imparare e di lavorare manchi. Tutto qui.
 
Kren ha scritto:
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Claudio b. ha scritto:
Ti ripeto, non so che cosa vorrebbero fare gli italiani, ma mi guarderei bene dal farmelo dire da un giornale di xxxxxxxxxx, che mi sembra che sia il primo a rincoglionirli.
Ciao
Claudio

Guarda, io dai giornali non mi fare dire neppure la ricetta per la pasta in bianco, figuriamoci il lavoro che vorrei o dovrei fare.

ma guarda che nessuno ti dice ciò che devi fare; l'argomento è molto più semplice, ci sinlamenta della disoccupazione e contemporaneamente si dice che l'italiano non vuole fare certi lavori; e non si dice di
pulire i cessi.....

non è vero che non li VUOLE fare

più semplicemente non li SA fare.

almeno la ricerca che indichi tu, che riguarda le imprese artigiane e la ricerca di personale con una qualifica.

c'è poi il discorso del ponte e dell'acqua: un po' è per via del lavoratore che non sa fare, un po' per via dell'azienda che vuole assumere solo uno già bello e finito, invece che smazzarsi per formarselo in casa.
il che poi è colpa anche del sistema, in cui ci stanno dentro azienda, lavoratore e sistema formativo, il quale ultimo non incentiva a fare formazione (e fa ricadere alla fin fine i costi sull'azienda e sul lavoratore)

nell'articolo si parla di pasticcieri, meccanici, calzolai ecc ecc. Per esempio per calzolaio non c'è una scuola (per meccanici e pasticcieri ci sono spesso corsi regionali), ciò vuol dire che uno deve imparare il mestiere sul campo
Fino a poco tempo fa di fronte allo studio dove lavoro c'era un negozietto di un calzolaio che ha chiuso per mancanza di lavoro, piuttosto che di personale.
Ormai le scarpe non le ripara più nessuno (solo io che sono taccagno).

Non so che dirti, io sono conoscente di un calzolaio che di lavoro ne ha fin troppo. E' vero che come dici tu tanti modelli scarpe ormai van buttate se si rovinano ma, chi butta un paio di scarpe per non rifare un tacco? sai quante volte devi rifarei tacchi alle scarpe con tacco a spillo?
 
Kren ha scritto:
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Ti ripeto, non so che cosa vorrebbero fare gli italiani, ma mi guarderei bene dal farmelo dire da un giornale di xxxxxxxxxx, che mi sembra che sia il primo a rincoglionirli.
Ciao
Claudio

Guarda, io dai giornali non mi fare dire neppure la ricetta per la pasta in bianco, figuriamoci il lavoro che vorrei o dovrei fare.

ma guarda che nessuno ti dice ciò che devi fare; l'argomento è molto più semplice, ci sinlamenta della disoccupazione e contemporaneamente si dice che l'italiano non vuole fare certi lavori; e non si dice di
pulire i cessi.....

non è vero che non li VUOLE fare

più semplicemente non li SA fare.

almeno la ricerca che indichi tu, che riguarda le imprese artigiane e la ricerca di personale con una qualifica.

c'è poi il discorso del ponte e dell'acqua: un po' è per via del lavoratore che non sa fare, un po' per via dell'azienda che vuole assumere solo uno già bello e finito, invece che smazzarsi per formarselo in casa.
il che poi è colpa anche del sistema, in cui ci stanno dentro azienda, lavoratore e sistema formativo, il quale ultimo non incentiva a fare formazione (e fa ricadere alla fin fine i costi sull'azienda e sul lavoratore)
Quoto.

quoti? ok, ma perchè se cerchi lo stesso lavoratore tra gli extra li trovi; poi si scopre che ci sono 250000 imprenditori extra....
Credo che si tenda a generalizzare un pochino troppo. Se è vero che alcuni lavori non hanno più "appeal" non è dovuto al fatto che gli italiani abbiano perso la voglia di lavorare (non tutti almeno), ma forse alle condizioni di lavoro offerte.
Ho molti amici che fanno lavori molto duri (muratori, piastrellisti, fonderia) senza problemi. Ma lo fanno o da imprenditori (alcuni sono bravi mosaicisti che hanno studiato e si son fatti un mazzo tanto per imparare l'arte ed oggi guadagnano fior di quattrini....beati loro) o da operai presso aziende serie che oltre ad offrire condizioni di lavoro degne, pagano gli operai con regolarità e precisione.
Ne conosco di imprenditori che ".....ormai gli italiani hanno perso la voglia di lavorare....ci vogliono gli extracomunitari".
Se poi vai a vedere quello che offrono.....
Mi piacerebbe venisse fatto un bel censimento sulle attività imprenditoriali degli extracee. Anche nel mio piccolo paesello ci sono attività imprenditoriali di marocchini: vendita porta a porta! :twisted:
scusa Kren, ma non è quello che ho detto? si comincia da manovali e si finisce (non tutti ovviamente) da piccoli imprenditori.
Così come i laureati non è che arrivino tutti ad essere Amm Del. Però per diventarlo devi esserlo. ;)
E' chiaro che devi imparare. Non credo, guardandomi attorno, che, in generale, tra gli italiani la voglia di imparare e di lavorare manchi. Tutto qui.
prova a spigarmi come mai ci sono 3 mln di extracomun :shock: utari.
 
dexxter ha scritto:
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Ti ripeto, non so che cosa vorrebbero fare gli italiani, ma mi guarderei bene dal farmelo dire da un giornale di xxxxxxxxxx, che mi sembra che sia il primo a rincoglionirli.
Ciao
Claudio

Guarda, io dai giornali non mi fare dire neppure la ricetta per la pasta in bianco, figuriamoci il lavoro che vorrei o dovrei fare.

ma guarda che nessuno ti dice ciò che devi fare; l'argomento è molto più semplice, ci sinlamenta della disoccupazione e contemporaneamente si dice che l'italiano non vuole fare certi lavori; e non si dice di
pulire i cessi.....

non è vero che non li VUOLE fare

più semplicemente non li SA fare.

almeno la ricerca che indichi tu, che riguarda le imprese artigiane e la ricerca di personale con una qualifica.

c'è poi il discorso del ponte e dell'acqua: un po' è per via del lavoratore che non sa fare, un po' per via dell'azienda che vuole assumere solo uno già bello e finito, invece che smazzarsi per formarselo in casa.
il che poi è colpa anche del sistema, in cui ci stanno dentro azienda, lavoratore e sistema formativo, il quale ultimo non incentiva a fare formazione (e fa ricadere alla fin fine i costi sull'azienda e sul lavoratore)
Quoto.

quoti? ok, ma perchè se cerchi lo stesso lavoratore tra gli extra li trovi; poi si scopre che ci sono 250000 imprenditori extra....
Credo che si tenda a generalizzare un pochino troppo. Se è vero che alcuni lavori non hanno più "appeal" non è dovuto al fatto che gli italiani abbiano perso la voglia di lavorare (non tutti almeno), ma forse alle condizioni di lavoro offerte.
Ho molti amici che fanno lavori molto duri (muratori, piastrellisti, fonderia) senza problemi. Ma lo fanno o da imprenditori (alcuni sono bravi mosaicisti che hanno studiato e si son fatti un mazzo tanto per imparare l'arte ed oggi guadagnano fior di quattrini....beati loro) o da operai presso aziende serie che oltre ad offrire condizioni di lavoro degne, pagano gli operai con regolarità e precisione.
Ne conosco di imprenditori che ".....ormai gli italiani hanno perso la voglia di lavorare....ci vogliono gli extracomunitari".
Se poi vai a vedere quello che offrono.....
Mi piacerebbe venisse fatto un bel censimento sulle attività imprenditoriali degli extracee. Anche nel mio piccolo paesello ci sono attività imprenditoriali di marocchini: vendita porta a porta! :twisted:
scusa Kren, ma non è quello che ho detto? si comincia da manovali e si finisce (non tutti ovviamente) da piccoli imprenditori.
Così come i laureati non è che arrivino tutti ad essere Amm Del. Però per diventarlo devi esserlo. ;)
E' chiaro che devi imparare. Non credo, guardandomi attorno, che, in generale, tra gli italiani la voglia di imparare e di lavorare manchi. Tutto qui.
prova a spigarmi come mai ci sono 3 mln di extracomun :shock: utari.
Verrei bannato all'istante. Mi pare che il turpiloquio non sia ammesso..... Se un giorno ci incontreremo potremo discuterne..... ;)
 
Kren ha scritto:
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Ti ripeto, non so che cosa vorrebbero fare gli italiani, ma mi guarderei bene dal farmelo dire da un giornale di xxxxxxxxxx, che mi sembra che sia il primo a rincoglionirli.
Ciao
Claudio

Guarda, io dai giornali non mi fare dire neppure la ricetta per la pasta in bianco, figuriamoci il lavoro che vorrei o dovrei fare.

ma guarda che nessuno ti dice ciò che devi fare; l'argomento è molto più semplice, ci sinlamenta della disoccupazione e contemporaneamente si dice che l'italiano non vuole fare certi lavori; e non si dice di
pulire i cessi.....

non è vero che non li VUOLE fare

più semplicemente non li SA fare.

almeno la ricerca che indichi tu, che riguarda le imprese artigiane e la ricerca di personale con una qualifica.

c'è poi il discorso del ponte e dell'acqua: un po' è per via del lavoratore che non sa fare, un po' per via dell'azienda che vuole assumere solo uno già bello e finito, invece che smazzarsi per formarselo in casa.
il che poi è colpa anche del sistema, in cui ci stanno dentro azienda, lavoratore e sistema formativo, il quale ultimo non incentiva a fare formazione (e fa ricadere alla fin fine i costi sull'azienda e sul lavoratore)
Quoto.

quoti? ok, ma perchè se cerchi lo stesso lavoratore tra gli extra li trovi; poi si scopre che ci sono 250000 imprenditori extra....
Credo che si tenda a generalizzare un pochino troppo. Se è vero che alcuni lavori non hanno più "appeal" non è dovuto al fatto che gli italiani abbiano perso la voglia di lavorare (non tutti almeno), ma forse alle condizioni di lavoro offerte.
Ho molti amici che fanno lavori molto duri (muratori, piastrellisti, fonderia) senza problemi. Ma lo fanno o da imprenditori (alcuni sono bravi mosaicisti che hanno studiato e si son fatti un mazzo tanto per imparare l'arte ed oggi guadagnano fior di quattrini....beati loro) o da operai presso aziende serie che oltre ad offrire condizioni di lavoro degne, pagano gli operai con regolarità e precisione.
Ne conosco di imprenditori che ".....ormai gli italiani hanno perso la voglia di lavorare....ci vogliono gli extracomunitari".
Se poi vai a vedere quello che offrono.....
Mi piacerebbe venisse fatto un bel censimento sulle attività imprenditoriali degli extracee. Anche nel mio piccolo paesello ci sono attività imprenditoriali di marocchini: vendita porta a porta! :twisted:
scusa Kren, ma non è quello che ho detto? si comincia da manovali e si finisce (non tutti ovviamente) da piccoli imprenditori.
Così come i laureati non è che arrivino tutti ad essere Amm Del. Però per diventarlo devi esserlo. ;)
E' chiaro che devi imparare. Non credo, guardandomi attorno, che, in generale, tra gli italiani la voglia di imparare e di lavorare manchi. Tutto qui.
prova a spigarmi come mai ci sono 3 mln di extracomun :shock: utari.
Verrei bannato all'istante. Mi pare che il turpiloquio non sia ammesso..... Se un giorno ci incontreremo potremo discuterne..... ;)

vieni a fare un giretto sul lago di Como..... ;)
 
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