<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il lavoro c'è, ma nessuno lo vuole | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Il lavoro c'è, ma nessuno lo vuole

dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
belpietro ha scritto:
dexxter ha scritto:
Aubrey ha scritto:
Claudio b. ha scritto:
Ti ripeto, non so che cosa vorrebbero fare gli italiani, ma mi guarderei bene dal farmelo dire da un giornale di xxxxxxxxxx, che mi sembra che sia il primo a rincoglionirli.
Ciao
Claudio

Guarda, io dai giornali non mi fare dire neppure la ricetta per la pasta in bianco, figuriamoci il lavoro che vorrei o dovrei fare.

ma guarda che nessuno ti dice ciò che devi fare; l'argomento è molto più semplice, ci sinlamenta della disoccupazione e contemporaneamente si dice che l'italiano non vuole fare certi lavori; e non si dice di
pulire i cessi.....

non è vero che non li VUOLE fare

più semplicemente non li SA fare.

almeno la ricerca che indichi tu, che riguarda le imprese artigiane e la ricerca di personale con una qualifica.

c'è poi il discorso del ponte e dell'acqua: un po' è per via del lavoratore che non sa fare, un po' per via dell'azienda che vuole assumere solo uno già bello e finito, invece che smazzarsi per formarselo in casa.
il che poi è colpa anche del sistema, in cui ci stanno dentro azienda, lavoratore e sistema formativo, il quale ultimo non incentiva a fare formazione (e fa ricadere alla fin fine i costi sull'azienda e sul lavoratore)
Quoto.

quoti? ok, ma perchè se cerchi lo stesso lavoratore tra gli extra li trovi; poi si scopre che ci sono 250000 imprenditori extra....
Credo che si tenda a generalizzare un pochino troppo. Se è vero che alcuni lavori non hanno più "appeal" non è dovuto al fatto che gli italiani abbiano perso la voglia di lavorare (non tutti almeno), ma forse alle condizioni di lavoro offerte.
Ho molti amici che fanno lavori molto duri (muratori, piastrellisti, fonderia) senza problemi. Ma lo fanno o da imprenditori (alcuni sono bravi mosaicisti che hanno studiato e si son fatti un mazzo tanto per imparare l'arte ed oggi guadagnano fior di quattrini....beati loro) o da operai presso aziende serie che oltre ad offrire condizioni di lavoro degne, pagano gli operai con regolarità e precisione.
Ne conosco di imprenditori che ".....ormai gli italiani hanno perso la voglia di lavorare....ci vogliono gli extracomunitari".
Se poi vai a vedere quello che offrono.....
Mi piacerebbe venisse fatto un bel censimento sulle attività imprenditoriali degli extracee. Anche nel mio piccolo paesello ci sono attività imprenditoriali di marocchini: vendita porta a porta! :twisted:
scusa Kren, ma non è quello che ho detto? si comincia da manovali e si finisce (non tutti ovviamente) da piccoli imprenditori.
Così come i laureati non è che arrivino tutti ad essere Amm Del. Però per diventarlo devi esserlo. ;)
E' chiaro che devi imparare. Non credo, guardandomi attorno, che, in generale, tra gli italiani la voglia di imparare e di lavorare manchi. Tutto qui.
prova a spigarmi come mai ci sono 3 mln di extracomun :shock: utari.
Verrei bannato all'istante. Mi pare che il turpiloquio non sia ammesso..... Se un giorno ci incontreremo potremo discuterne..... ;)

vieni a fare un giretto sul lago di Como..... ;)
Magari quest'estate..... ;)
 
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
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Kren ha scritto:
belpietro ha scritto:
dexxter ha scritto:
Aubrey ha scritto:
Claudio b. ha scritto:
Ti ripeto, non so che cosa vorrebbero fare gli italiani, ma mi guarderei bene dal farmelo dire da un giornale di xxxxxxxxxx, che mi sembra che sia il primo a rincoglionirli.
Ciao
Claudio

Guarda, io dai giornali non mi fare dire neppure la ricetta per la pasta in bianco, figuriamoci il lavoro che vorrei o dovrei fare.

ma guarda che nessuno ti dice ciò che devi fare; l'argomento è molto più semplice, ci sinlamenta della disoccupazione e contemporaneamente si dice che l'italiano non vuole fare certi lavori; e non si dice di
pulire i cessi.....

non è vero che non li VUOLE fare

più semplicemente non li SA fare.

almeno la ricerca che indichi tu, che riguarda le imprese artigiane e la ricerca di personale con una qualifica.

c'è poi il discorso del ponte e dell'acqua: un po' è per via del lavoratore che non sa fare, un po' per via dell'azienda che vuole assumere solo uno già bello e finito, invece che smazzarsi per formarselo in casa.
il che poi è colpa anche del sistema, in cui ci stanno dentro azienda, lavoratore e sistema formativo, il quale ultimo non incentiva a fare formazione (e fa ricadere alla fin fine i costi sull'azienda e sul lavoratore)
Quoto.

quoti? ok, ma perchè se cerchi lo stesso lavoratore tra gli extra li trovi; poi si scopre che ci sono 250000 imprenditori extra....
Credo che si tenda a generalizzare un pochino troppo. Se è vero che alcuni lavori non hanno più "appeal" non è dovuto al fatto che gli italiani abbiano perso la voglia di lavorare (non tutti almeno), ma forse alle condizioni di lavoro offerte.
Ho molti amici che fanno lavori molto duri (muratori, piastrellisti, fonderia) senza problemi. Ma lo fanno o da imprenditori (alcuni sono bravi mosaicisti che hanno studiato e si son fatti un mazzo tanto per imparare l'arte ed oggi guadagnano fior di quattrini....beati loro) o da operai presso aziende serie che oltre ad offrire condizioni di lavoro degne, pagano gli operai con regolarità e precisione.
Ne conosco di imprenditori che ".....ormai gli italiani hanno perso la voglia di lavorare....ci vogliono gli extracomunitari".
Se poi vai a vedere quello che offrono.....
Mi piacerebbe venisse fatto un bel censimento sulle attività imprenditoriali degli extracee. Anche nel mio piccolo paesello ci sono attività imprenditoriali di marocchini: vendita porta a porta! :twisted:
scusa Kren, ma non è quello che ho detto? si comincia da manovali e si finisce (non tutti ovviamente) da piccoli imprenditori.
Così come i laureati non è che arrivino tutti ad essere Amm Del. Però per diventarlo devi esserlo. ;)
E' chiaro che devi imparare. Non credo, guardandomi attorno, che, in generale, tra gli italiani la voglia di imparare e di lavorare manchi. Tutto qui.
prova a spigarmi come mai ci sono 3 mln di extracomun :shock: utari.
Verrei bannato all'istante. Mi pare che il turpiloquio non sia ammesso..... Se un giorno ci incontreremo potremo discuterne..... ;)

vieni a fare un giretto sul lago di Como..... ;)
Magari quest'estate..... ;)

moto o macchina? sei lontano?
 
dexxter ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
claudioval.carb ha scritto:
Io non capisco perchè ce la si prende tanto con chi ha fatto l'università e poi non vuole fare lo spazzino; se uno investe tempo e danaro è chiaro che poi voglia vedere un ritorno, a meno di non avere famiglia a carico, e allora ci si adatta a tutto. Altrimenti avrebbe iniziato un lavoro 5/6 anni prima e a 30 anni avrebbe già una casa e una famiglia, mentre chi ha fatto l'università a trentanni ha una stanza in affitto e una uno del 92....
Ottimo intervento, cinque stelle. Non si capisce perchè chi ha le capacità e i titoli(titoli conquistati sputando sangue sui libri, magari mentre gli altri si andavano a divertire, perchè studiare è FATICA) si debba pure sentir dare del fannullone perchè non accetta di fare il parrucchiere.
Emanuele, non si dice nell'articolo che chi è laureato deve andare a fare il parrucchiere o cuoco o ciabattino, si indica semplicemente ai giovani che con queste professioni si ha quasi la certezza di non rimanere disoccupato.
Ah questo è poco ma sicuro. Così come è molto probabile che un idraulico/elettricista/calzolaio in proprio arrivi a guadagnare in moltissimi casi più di un laureato. Conosco idraulici ed elettricisti che sicuramente, a giudicare da fattori diversi, guadagnano molto più di me(quadro) e forse anche più di mio padre(dirigente presso una Direzione Generale, 35 anni di banca). Quanto sia giusto non lo so, ma è così. Poi ci sarebbe anche da considerare la "questione fiscale" legata al lavoro autonomo e che non sto qui ad approfondire.
Saluti
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
dexxter ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
claudioval.carb ha scritto:
Io non capisco perchè ce la si prende tanto con chi ha fatto l'università e poi non vuole fare lo spazzino; se uno investe tempo e danaro è chiaro che poi voglia vedere un ritorno, a meno di non avere famiglia a carico, e allora ci si adatta a tutto. Altrimenti avrebbe iniziato un lavoro 5/6 anni prima e a 30 anni avrebbe già una casa e una famiglia, mentre chi ha fatto l'università a trentanni ha una stanza in affitto e una uno del 92....
Ottimo intervento, cinque stelle. Non si capisce perchè chi ha le capacità e i titoli(titoli conquistati sputando sangue sui libri, magari mentre gli altri si andavano a divertire, perchè studiare è FATICA) si debba pure sentir dare del fannullone perchè non accetta di fare il parrucchiere.
Emanuele, non si dice nell'articolo che chi è laureato deve andare a fare il parrucchiere o cuoco o ciabattino, si indica semplicemente ai giovani che con queste professioni si ha quasi la certezza di non rimanere disoccupato.
Ah questo è poco ma sicuro. Così come è molto probabile che un idraulico/elettricista/calzolaio in proprio arrivi a guadagnare in moltissimi casi più di un laureato. Conosco idraulici ed elettricisti che sicuramente, a giudicare da fattori diversi, guadagnano molto più di me(quadro) e forse anche più di mio padre(dirigente presso una Direzione Generale, 35 anni di banca). Quanto sia giusto non lo so, ma è così. Poi ci sarebbe anche da considerare la "questione fiscale" legata al lavoro autonomo e che non sto qui ad approfondire.
Saluti

è solo una questione di domanda - offerta. ;)
PS: lasciamo perdere le tasse ch'è meglio.
 
sì, ho capito, ma qui si passa ad un discorso più generale. intendo dire, se un giovane per avere il futuro assicurato deve fare per forza lavori che non hanno alcuna influenza sulle scelte decisionali di un paese....nel senso, ok, facciamo i panettieri, gli idraulici e tutto il resto, ok, chi fa il resto, ovvero, chi va oltre il lavoro di impegato (non tanto nel presente quanto nel futuro)?
uno immagina che il percorso lavorativo sia qualcosa che ti porti a stare sempre meglio e a fare lavori sempre più importanti a livello di responsabilità. il punto è che non è più così, perchè i pochi laureati che hanno la fortuna di trovare un lavoro serio (per es. ingegneri ed economisti, un lavoro si trova sempre..) vengono messi a fare cose idiote e spesso non vengono usati per quello che sanno, lasciando quei lavori a chi è lì da dieci anni. li fa sempre nella stessa maniera e non porta alcuna innovazione...
vabbè, sono andao un po' oltre, fatto sta che un laureato (serio) dovrebbe avere almeno l'opportunità di dimostrare quanto vale e di crescere, quindi tutti i capi/capetti & co. di 60 e rotti anni a casa!
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Ah questo è poco ma sicuro. Così come è molto probabile che un idraulico/elettricista/calzolaio in proprio arrivi a guadagnare in moltissimi casi più di un laureato. Conosco idraulici ed elettricisti che sicuramente, a giudicare da fattori diversi, guadagnano molto più di me(quadro) e forse anche più di mio padre(dirigente presso una Direzione Generale, 35 anni di banca). Quanto sia giusto non lo so, ma è così. Poi ci sarebbe anche da considerare la "questione fiscale" legata al lavoro autonomo e che non sto qui ad approfondire.
Saluti

Secondo me non è così poco. Quanto guadagni l'idraulico è dato anche da quanti richiedono la sua opera e quanti come lui siano in grado di prestarla. Banche ce ne sono ad ogni angolo e sono tutte uguali, mentre i soldi latitano. Prova a cercare un idraulico.... :rolleyes:...e conta quanti bagni e lavandini ci sono in una casa.
Rispettando la speranza di ognuno di veder premiati i propri studi, non si può pretendere il posto assicurato per qualsiasi titolo si abbia conseguito. La domanda ha ancora un certo potere sul mercato del lavoro. Se a 35 anni stai ancora a casa aspettando il posto giusto, qualcosa che non va ci deve essere.....
C'è qualcosa che non va anche nel fatto che periodicamente nascano (ma poi non muoiano più..) delle figure professionali inutili, spinte da una regolamentazione demente. Il consulente, per esempio, in tutte le sue sfaccettature....
Forse il problema è solo quello di far incontrare domanda e offerta. Certo è che se nessuna delle due si muove verso l'altra..... :rolleyes:
 
avere almeno l'opportunità di dimostrare quanto vale e di crescere, quindi tutti i capi/capetti & co. di 60 e rotti anni a casa![/quote]

e perchè uno dovrebbe andare a casa a 60 anni? se si trova bene perchè dovrebbe? poi c'è il problema pensionistico.......
 
dexxter ha scritto:
avere almeno l'opportunità di dimostrare quanto vale e di crescere, quindi tutti i capi/capetti & co. di 60 e rotti anni a casa!

e perchè uno dovrebbe andare a casa a 60 anni? se si trova bene perchè dovrebbe? poi c'è il problema pensionistico.......[/quote]

vabbè, 65, 70, quello che è.
Però non dovrebbe succedere (e succede...) che chi va in pensione ufficialmente poi rientra, e non dalla finestra, per fare consulente o simile con lo stesso stipendio di prima...poi abbiamo delle persone che dovrebbero farlo di mestiere quello di risolvere il problema pensionistico, e non solo....mica ci devo pensare io, o tu, cmq non dico altro
 
I giovani HANNO VOGLIA di lavorare.

Ed hanno anche voglia di inseguire i propri sogni e di sputare sangue per arrivarci. Poi ti scontri col sistema e o ti adegui ad essere schiavo o emigri.
Per sistema intendo lo sfruttamento (i contratti flessibili che ci hanno riportato indietro di 200 anni), il nepotismo, le raccomandazioni, la formazione spesso e volentieri quasi inesistente, i datori di lavoro che vogliono la pappa pronta e non hanno mazzi di formarsi le risorse in casa (quanti annunci vedete in giro che non riportino "si richiede esperienza minimo xx anni nel settore"???), la meritocrazia inesistente ed in genere una classe dirigente miope e sfruttatrice.

I fannulloni esistono. Dai 15 ai 70 anni. Se volete un capro espiatorio, bhè, non sono i giovani. Siamo la prima generazione dal dopoguerra che vivrà peggio della precedente. Ho visto le ultime proiezioni, quando sarò vecchio (tipo a 90 anni visto come gira) percepirò una pensione intorno al 5% rispetto all'ultimo stipendio ma continuerò a pagarle a voi che ci accusate. La situazione l'avete creata voi, diciamo, "stagionati". Ora non lamentatevi, voi almeno per il rotto della cuffia vi salverete. Sulle nostre spalle... :(

Scusate, ma quando sento certi discorsi mi infervoro... :rolleyes:
 
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
belpietro ha scritto:
dexxter ha scritto:
Aubrey ha scritto:
Claudio b. ha scritto:
Ti ripeto, non so che cosa vorrebbero fare gli italiani, ma mi guarderei bene dal farmelo dire da un giornale di xxxxxxxxxx, che mi sembra che sia il primo a rincoglionirli.
Ciao
Claudio

Guarda, io dai giornali non mi fare dire neppure la ricetta per la pasta in bianco, figuriamoci il lavoro che vorrei o dovrei fare.

ma guarda che nessuno ti dice ciò che devi fare; l'argomento è molto più semplice, ci sinlamenta della disoccupazione e contemporaneamente si dice che l'italiano non vuole fare certi lavori; e non si dice di
pulire i cessi.....

non è vero che non li VUOLE fare

più semplicemente non li SA fare.

almeno la ricerca che indichi tu, che riguarda le imprese artigiane e la ricerca di personale con una qualifica.

c'è poi il discorso del ponte e dell'acqua: un po' è per via del lavoratore che non sa fare, un po' per via dell'azienda che vuole assumere solo uno già bello e finito, invece che smazzarsi per formarselo in casa.
il che poi è colpa anche del sistema, in cui ci stanno dentro azienda, lavoratore e sistema formativo, il quale ultimo non incentiva a fare formazione (e fa ricadere alla fin fine i costi sull'azienda e sul lavoratore)
Quoto.

quoti? ok, ma perchè se cerchi lo stesso lavoratore tra gli extra li trovi; poi si scopre che ci sono 250000 imprenditori extra....
Credo che si tenda a generalizzare un pochino troppo. Se è vero che alcuni lavori non hanno più "appeal" non è dovuto al fatto che gli italiani abbiano perso la voglia di lavorare (non tutti almeno), ma forse alle condizioni di lavoro offerte.
Ho molti amici che fanno lavori molto duri (muratori, piastrellisti, fonderia) senza problemi. Ma lo fanno o da imprenditori (alcuni sono bravi mosaicisti che hanno studiato e si son fatti un mazzo tanto per imparare l'arte ed oggi guadagnano fior di quattrini....beati loro) o da operai presso aziende serie che oltre ad offrire condizioni di lavoro degne, pagano gli operai con regolarità e precisione.
Ne conosco di imprenditori che ".....ormai gli italiani hanno perso la voglia di lavorare....ci vogliono gli extracomunitari".
Se poi vai a vedere quello che offrono.....
Mi piacerebbe venisse fatto un bel censimento sulle attività imprenditoriali degli extracee. Anche nel mio piccolo paesello ci sono attività imprenditoriali di marocchini: vendita porta a porta! :twisted:
scusa Kren, ma non è quello che ho detto? si comincia da manovali e si finisce (non tutti ovviamente) da piccoli imprenditori.
Così come i laureati non è che arrivino tutti ad essere Amm Del. Però per diventarlo devi esserlo. ;)
E' chiaro che devi imparare. Non credo, guardandomi attorno, che, in generale, tra gli italiani la voglia di imparare e di lavorare manchi. Tutto qui.
prova a spigarmi come mai ci sono 3 mln di extracomun :shock: utari.
Verrei bannato all'istante. Mi pare che il turpiloquio non sia ammesso..... Se un giorno ci incontreremo potremo discuterne..... ;)

vieni a fare un giretto sul lago di Como..... ;)
Magari quest'estate..... ;)

moto o macchina? sei lontano?
Senza dubbio in macchina. Sono Friulano.
 
jaccos ha scritto:
I giovani HANNO VOGLIA di lavorare.

Ed hanno anche voglia di inseguire i propri sogni e di sputare sangue per arrivarci. Poi ti scontri col sistema e o ti adegui ad essere schiavo o emigri.
Per sistema intendo lo sfruttamento (i contratti flessibili che ci hanno riportato indietro di 200 anni), il nepotismo, le raccomandazioni, la formazione spesso e volentieri quasi inesistente, i datori di lavoro che vogliono la pappa pronta e non hanno mazzi di formarsi le risorse in casa (quanti annunci vedete in giro che non riportino "si richiede esperienza minimo xx anni nel settore"???), la meritocrazia inesistente ed in genere una classe dirigente miope e sfruttatrice.

I fannulloni esistono. Dai 15 ai 70 anni. Se volete un capro espiatorio, bhè, non sono i giovani. Siamo la prima generazione dal dopoguerra che vivrà peggio della precedente. Ho visto le ultime proiezioni, quando sarò vecchio (tipo a 90 anni visto come gira) percepirò una pensione intorno al 5% rispetto all'ultimo stipendio ma continuerò a pagarle a voi che ci accusate. La situazione l'avete creata voi, diciamo, "stagionati". Ora non lamentatevi, voi almeno per il rotto della cuffia vi salverete. Sulle nostre spalle... :(

Scusate, ma quando sento certi discorsi mi infervoro... :rolleyes:

Quando ci si infervora si corre il rischio di scrivere cose fuori dalla realtà.

Se permetti io mi salverò, se mi salverò, grazie ai miei 30 e passa anni di lavoro, ai contributi sempre pagati e per le tasse sempre versate fino all'ultimo cent. E finchè ciò avverrà anche il giovane disoccupato potrà avvalersi di garanzie "sociali".

Da "stagionato" non mi lamento e soprattutto non mi sento reponsabile di alcunchè.

Per la cronaca sono padre di due figli uno dei quali è alla ricerca di un lavoro.
 
ilSagittario ha scritto:
jaccos ha scritto:
I giovani HANNO VOGLIA di lavorare.

Ed hanno anche voglia di inseguire i propri sogni e di sputare sangue per arrivarci. Poi ti scontri col sistema e o ti adegui ad essere schiavo o emigri.
Per sistema intendo lo sfruttamento (i contratti flessibili che ci hanno riportato indietro di 200 anni), il nepotismo, le raccomandazioni, la formazione spesso e volentieri quasi inesistente, i datori di lavoro che vogliono la pappa pronta e non hanno mazzi di formarsi le risorse in casa (quanti annunci vedete in giro che non riportino "si richiede esperienza minimo xx anni nel settore"???), la meritocrazia inesistente ed in genere una classe dirigente miope e sfruttatrice.

I fannulloni esistono. Dai 15 ai 70 anni. Se volete un capro espiatorio, bhè, non sono i giovani. Siamo la prima generazione dal dopoguerra che vivrà peggio della precedente. Ho visto le ultime proiezioni, quando sarò vecchio (tipo a 90 anni visto come gira) percepirò una pensione intorno al 5% rispetto all'ultimo stipendio ma continuerò a pagarle a voi che ci accusate. La situazione l'avete creata voi, diciamo, "stagionati". Ora non lamentatevi, voi almeno per il rotto della cuffia vi salverete. Sulle nostre spalle... :(

Scusate, ma quando sento certi discorsi mi infervoro... :rolleyes:

Quando ci si infervora si corre il rischio di scrivere cose fuori dalla realtà.

Se permetti io mi salverò, se mi salverò, grazie ai miei 30 e passa anni di lavoro, ai contributi sempre pagati e per le tasse sempre versate fino all'ultimo cent. E finchè ciò avverrà anche il giovane disoccupato potrà avvalersi di garanzie "sociali".

Da "stagionato" non mi lamento e soprattutto non mi sento reponsabile di alcunchè.

Per la cronaca sono padre di due figli uno dei quali è alla ricerca di un lavoro.

Hai presente cos'è il patto generazionale?
Un tempo i contributi inps erano la tua pensione, poi ci hanno mangiato talmente stanto sopra che non c'erno più soldi da parte. Così è nato il patto generazionale. I contributi che versi non vengono messi da parte per la TUA pensione ma per pagare quella di chi è in pensione mentre lavori. Solo che io pago la tua, ma non avrò la mia.
Sia chiaro, la colpa non e tua come non è degli onesti lavoratori che pagano le tasse. E' di chi per decenni ci ha marciato. E sentirsi dare la colpa quando siamo le vittime sacrificali, scusa ma mi fa si infervorare...
 
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