<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il costo reale di una Panda da 11.400 euro! | Il Forum di Quattroruote

Il costo reale di una Panda da 11.400 euro!

di Armando La Torre - tuttologo -


"Se il prezzo di listino di una Panda base è di circa 11.400 €, qual è all'incirca il costo industriale di produzione?
Quel prezzo di listino non è il valore dell'auto, è il prezzo della tua inconsapevolezza in materia di economia industriale, un numero studiato a tavolino per sfruttare la tua percezione.


La dura e cruda verità è che il costo industriale puro per assemblare una Fiat Panda base, ovvero la somma del valore dei materiali grezzi, della manodopera e dell'energia consumata in fabbrica, si aggira in una forbice tra i 4.000 e i 5.000 euro, e sono persino generoso.

Stiamo parlando di un veicolo progettato decenni fa, il cui stampo è stato ammortizzato da ere geologiche, costruito con lamiere sottili, plastiche economiche e componenti standardizzati prodotti in massa in paesi dove il costo del lavoro è una barzelletta. Ogni singolo pezzo di quella macchina è il risultato di una negoziazione al ribasso con i fornitori, una lotta al centesimo per limare i costi fino all'osso. Quello che esce dalla catena di montaggio non è un'automobile nel senso nobile del termine, ma il più efficiente assemblaggio di materiali a basso costo che la legge consenta di mettere su quattro ruote.


Su quel misero costo di produzione si abbatte una valanga di ricarichi che compongono il prezzo finale, una montagna di spese che tu paghi fino all'ultimo centesimo. Prima di tutto, ci sono i costi "invisibili" dell'azienda: ricerca e sviluppo (per un progetto vecchio di vent'anni), marketing e pubblicità (per convincerti che quel cassone di metallo sia la scelta giusta per te), logistica e trasporto (per spostare il rottame dalla Polonia fino al concessionario sotto casa tua).

Poi arriva la parte più succosa, il margine di profitto per Stellantis, che deve remunerare azionisti e manager strapagati. A questo si aggiunge il margine del concessionario, un altro parassita nella catena che deve pagare showroom, venditori e campagne promozionali. Infine, come un avvoltoio finale, arriva lo Stato, che si prende la sua fetta enorme sotto forma di IVA, un'imposta che paghi non sul costo di produzione, ma sul prezzo finale già gonfiato da tutti gli altri.

Quando finalmente firmi il contratto per la tua Panda da 11.400 euro, stai pagando meno di 5.000 euro per un'auto e più di 6.000 euro per finanziare un intero ecosistema che vive sulle tue spalle. Stai pagando lo stipendio di un pubblicitario a Milano, il bonus di un dirigente a Parigi, il profitto di un concessionario nella tua città e le tasse per un governo perennemente a caccia di soldi. Il prezzo di listino non riflette il valore intrinseco del bene, ma il massimo importo che il mercato è disposto a tollerare per un prodotto di base.
Non siamo clienti, siamo polli da spennare alla fine di una lunga e famelica catena alimentare industriale e finanziaria."
 
Ultima modifica di un moderatore:
bha, ragionamento che vale per qualunque cosa.
non penserai che il telefono da 1000 euro che hai in mano, costi davvero 1000 euro?
ne costera' 200 se va bene.
poi il concessionario non e' un parassita, e' un commerciante, come tutti gli altri.
il 99,99% delle cose che compriamo, passano da un commerciante

aggiungo che, da quello che era la mia esperienza, gli stampi (di qualunque oggetto), sono soggetti ad usura. man mano che li usi, cambiano le dimensioni e, dopo un po', van rifatti
 
bha, ragionamento che vale per qualunque cosa.
non penserai che il telefono da 1000 euro che hai in mano, costi davvero 1000 euro?
ne costera' 200 se va bene.
poi il concessionario non e' un parassita, e' un commerciante, come tutti gli altri.
il 99,99% delle cose che compriamo, passano da un commerciante

aggiungo che, da quello che era la mia esperienza, gli stampi (di qualunque oggetto), sono soggetti ad usura. man mano che li usi, cambiano le dimensioni e, dopo un po', van rifatti
Senza parlare della roba da mangiare...
Davvero qualcuno crede che quello che si spende per mangiare equivale a poco più di quello che costa produrre gli alimenti?
 
Gli stampi dell'attuale modello non sono gli stessi dei modelli precedenti, né le lamiere né i cristalli, sono tutti stati riprogettati.
In più, queste vetture sono quelle con il minor margine di ricavo, visto che i medesimi impianti di componentistica producono parti praticamente equivalenti che saranno poi montate su vetture vendute a prezzi estremamente più alti.
Definire poi una parte della catena commerciale come "parassita" equivale solo ad alzare fuffa inutile, oppure non sapere minimamente di che si sta parlando, se l'autore volesse comprarsi un auto coreana sarebbe disponibile ad andare in Corea per firmare il contratto e poi dalla catena di montaggio la guiderebbe fino a casa sua?
Ergo, articolo farcito di immani gran minchiat...
 
Ultima modifica:
Settimana scorsa avevo una Panda come auto sostitutiva.....
( targata GX, quindi freschissima )
Ma i fanali, fanno una luce che.....
...sembra quasi arancione....
Illuminava di piu' la mia 125SM degli anni 70s.

Esiste almeno uno Xeno come optional

??
 
di Armando La Torre - tuttologo -


"Se il prezzo di listino di una Panda base è di circa 11.400 €, qual è all'incirca il costo industriale di produzione?
Quel prezzo di listino non è il valore dell'auto, è il prezzo della tua inconsapevolezza in materia di economia industriale, un numero studiato a tavolino per sfruttare la tua percezione.


La dura e cruda verità è che il costo industriale puro per assemblare una Fiat Panda base, ovvero la somma del valore dei materiali grezzi, della manodopera e dell'energia consumata in fabbrica, si aggira in una forbice tra i 4.000 e i 5.000 euro, e sono persino generoso.

Stiamo parlando di un veicolo progettato decenni fa, il cui stampo è stato ammortizzato da ere geologiche, costruito con lamiere sottili, plastiche economiche e componenti standardizzati prodotti in massa in paesi dove il costo del lavoro è una barzelletta. Ogni singolo pezzo di quella macchina è il risultato di una negoziazione al ribasso con i fornitori, una lotta al centesimo per limare i costi fino all'osso. Quello che esce dalla catena di montaggio non è un'automobile nel senso nobile del termine, ma il più efficiente assemblaggio di materiali a basso costo che la legge consenta di mettere su quattro ruote.


Su quel misero costo di produzione si abbatte una valanga di ricarichi che compongono il prezzo finale, una montagna di spese che tu paghi fino all'ultimo centesimo. Prima di tutto, ci sono i costi "invisibili" dell'azienda: ricerca e sviluppo (per un progetto vecchio di vent'anni), marketing e pubblicità (per convincerti che quel cassone di metallo sia la scelta giusta per te), logistica e trasporto (per spostare il rottame dalla Polonia fino al concessionario sotto casa tua).

Poi arriva la parte più succosa, il margine di profitto per Stellantis, che deve remunerare azionisti e manager strapagati. A questo si aggiunge il margine del concessionario, un altro parassita nella catena che deve pagare showroom, venditori e campagne promozionali. Infine, come un avvoltoio finale, arriva lo Stato, che si prende la sua fetta enorme sotto forma di IVA, un'imposta che paghi non sul costo di produzione, ma sul prezzo finale già gonfiato da tutti gli altri.

Quando finalmente firmi il contratto per la tua Panda da 11.400 euro, stai pagando meno di 5.000 euro per un'auto e più di 6.000 euro per finanziare un intero ecosistema che vive sulle tue spalle. Stai pagando lo stipendio di un pubblicitario a Milano, il bonus di un dirigente a Parigi, il profitto di un concessionario nella tua città e le tasse per un governo perennemente a caccia di soldi. Il prezzo di listino non riflette il valore intrinseco del bene, ma il massimo importo che il mercato è disposto a tollerare per un prodotto di base. Non siamo clienti, siamo polli da spennare alla fine di una lunga e famelica catena alimentare industriale e finanziaria."


Resta il fatto che,
da quel che si legge su siti del settore....
Difficile
( Ferrari & C giusti, a parte ),
andare per un produttore di auto a profitti oltre il 12%
 
Perche' tutti....
( nei momenti di incertezza massima resta comunque il top )
.....Banche comprese
lo compravano,
( fino alla settimana scorsa almeno ).
era per dire che, quando compri qualcosa, non compri solo l'oggetto, ma anche tutto il lavoro fatto per fartelo avere in mano.

le castagne cadono dagli alberi ma, se le compri al supermercato, le devi pagare.
e non paghi la castagna, ma il lavoro di qualcuno che le ha raccolte, confezionate, portate al supermercato e te le tiene li' a disposizione
 
era per dire che, quando compri qualcosa, non compri solo l'oggetto, ma anche tutto il lavoro fatto per fartelo avere in mano.

le castagne cadono dagli alberi ma, se le compri al supermercato, le devi pagare.
e non paghi la castagna, ma il lavoro di qualcuno che le ha raccolte, confezionate, portate al supermercato e te le tiene li' a disposizione
Poi se compri quelle già sbucciate, cotte al vapore e imbustate, le paghi ancora di più!
Ma è normale tutto questo, mi stupisce che ci sia ancora gente che si stupisce e si indigna per ciò.
Funziona così per qualsiasi bene di consumo, piaccia o non piaccia.
 
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