<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il costo reale di una Panda da 11.400 euro! | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Il costo reale di una Panda da 11.400 euro!

Probabilmente questo tuttologo quando va al ristorante pretende di mangiare allo stesso costo di quando mangia a casa.
Che mondo bislacco.
Il bello è che anche quando si mangia a casa, se si fa la spesa al supermercato come fanno quasi tutti, si spende molto molto di più che coltivando l'orticello e allevando i polli, e quindi essendo autosufficienti sul mangiare.
Che mondo bislacco e ingiusto... :emoji_laughing:
 
era per dire che, quando compri qualcosa, non compri solo l'oggetto, ma anche tutto il lavoro fatto per fartelo avere in mano.

le castagne cadono dagli alberi ma, se le compri al supermercato, le devi pagare.
e non paghi la castagna, ma il lavoro di qualcuno che le ha raccolte, confezionate, portate al supermercato e te le tiene li' a disposizione


Non e' che hai quotato il post sbagliato
( sull' oro alle stelle )
ma adattissimo al mio post 11

?!?

:emoji_stuck_out_tongue_winking_eye: :emoji_stuck_out_tongue: :emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
 
Non e' che hai quotato il post sbagliato
( sull' oro alle stelle )
ma adattissimo al mio post 11

?!?

:emoji_stuck_out_tongue_winking_eye: :emoji_stuck_out_tongue: :emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
quoto giusto
io non sbaglio mai, per definizione :emoji_sunglasses: :p

era per dire che era indipendente dal prezzo di oggi.
l'oro e' li' che ti aspetta, in un fiume o sottoterra. basta prenderlo, come le castagne :D
solo che, se poi vuoi comprarti una sterlina d'oro, dall'orefice, devi pagare il lavoro di chi l'ha "trovato", lavorato e portato da te.
e' quello che paghi 100 euro al grammo, il lavoro di chi ha permesso che tu possa avere in tasca una sterlina d'oro.
non l'oro in se.

forse sto andando troppo sul filosofico :D:D
 
bha, ragionamento che vale per qualunque cosa.
non penserai che il telefono da 1000 euro che hai in mano, costi davvero 1000 euro?
ne costera' 200 se va bene.
poi il concessionario non e' un parassita, e' un commerciante, come tutti gli altri.
il 99,99% delle cose che compriamo, passano da un commerciante

aggiungo che, da quello che era la mia esperienza, gli stampi (di qualunque oggetto), sono soggetti ad usura. man mano che li usi, cambiano le dimensioni e, dopo un po', van rifatti
Ad essere sinceri con le auto va ancora discretamente tra costo reale e costo di vendita. Pensa ai marchi del lusso che vendono anche a 300/400 euro un paio jeans con due paillettes e 4 buchi fatto in Bangladesh a 5/10 euro (vabbè mettici pure trasporto e iva). Stesso discorso per borse e altri ammenicoli, basta che abbiano una bella "firma".
Il vero scandalo nel settore auto sono i costi dei pezzi di ricambio. Sembra sia il vero core business altro che prezzi di listino.
 
di Armando La Torre - tuttologo -


"Se il prezzo di listino di una Panda base è di circa 11.400 €, qual è all'incirca il costo industriale di produzione?
Quel prezzo di listino non è il valore dell'auto, è il prezzo della tua inconsapevolezza in materia di economia industriale, un numero studiato a tavolino per sfruttare la tua percezione.


La dura e cruda verità è che il costo industriale puro per assemblare una Fiat Panda base, ovvero la somma del valore dei materiali grezzi, della manodopera e dell'energia consumata in fabbrica, si aggira in una forbice tra i 4.000 e i 5.000 euro, e sono persino generoso.

Stiamo parlando di un veicolo progettato decenni fa, il cui stampo è stato ammortizzato da ere geologiche, costruito con lamiere sottili, plastiche economiche e componenti standardizzati prodotti in massa in paesi dove il costo del lavoro è una barzelletta. Ogni singolo pezzo di quella macchina è il risultato di una negoziazione al ribasso con i fornitori, una lotta al centesimo per limare i costi fino all'osso. Quello che esce dalla catena di montaggio non è un'automobile nel senso nobile del termine, ma il più efficiente assemblaggio di materiali a basso costo che la legge consenta di mettere su quattro ruote.


Su quel misero costo di produzione si abbatte una valanga di ricarichi che compongono il prezzo finale, una montagna di spese che tu paghi fino all'ultimo centesimo. Prima di tutto, ci sono i costi "invisibili" dell'azienda: ricerca e sviluppo (per un progetto vecchio di vent'anni), marketing e pubblicità (per convincerti che quel cassone di metallo sia la scelta giusta per te), logistica e trasporto (per spostare il rottame dalla Polonia fino al concessionario sotto casa tua).

Poi arriva la parte più succosa, il margine di profitto per Stellantis, che deve remunerare azionisti e manager strapagati. A questo si aggiunge il margine del concessionario, un altro parassita nella catena che deve pagare showroom, venditori e campagne promozionali. Infine, come un avvoltoio finale, arriva lo Stato, che si prende la sua fetta enorme sotto forma di IVA, un'imposta che paghi non sul costo di produzione, ma sul prezzo finale già gonfiato da tutti gli altri.

Quando finalmente firmi il contratto per la tua Panda da 11.400 euro, stai pagando meno di 5.000 euro per un'auto e più di 6.000 euro per finanziare un intero ecosistema che vive sulle tue spalle. Stai pagando lo stipendio di un pubblicitario a Milano, il bonus di un dirigente a Parigi, il profitto di un concessionario nella tua città e le tasse per un governo perennemente a caccia di soldi. Il prezzo di listino non riflette il valore intrinseco del bene, ma il massimo importo che il mercato è disposto a tollerare per un prodotto di base. Non siamo clienti, siamo polli da spennare alla fine di una lunga e famelica catena alimentare industriale e finanziaria."
Rodo' digli al tuttologo ,se lo vedi, che gli mancano le basi per approcciarsi a certi argomenti.
Che per carita', lontani dal dire che stiamo trattando un argomento di chissa' che complessita' , pero'
mi sa' tanto di certi argomenti trattati in modalita' populista che si leggono da chi non ci capisce una mazza.
E questo non ci capisce una mazza fidati.
E poi si lamenta pure se la paga 11400 quando io senza rottamazione e la volessi pagare l'allestimento medio
(con radio e sedili regolabili in altezza! ) + vernice la pago quasi 17000 euro!
ma sara' pure tirchio?
 
Ad essere sinceri con le auto va ancora discretamente tra costo reale e costo di vendita. Pensa ai marchi del lusso che vendono anche a 300/400 euro un paio jeans con due paillettes e 4 buchi fatto in Bangladesh a 5/10 euro (vabbè mettici pure trasporto e iva). Stesso discorso per borse e altri ammenicoli, basta che abbiano una bella "firma".
Il vero scandalo nel settore auto sono i costi dei pezzi di ricambio. Sembra sia il vero core business altro che prezzi di listino.

Vogliamo parlare di cosa costano 50 ml. di profumo?

A me sto ragionamento sulla Panda a 11.400 euro mi pare una vaccata.
 
Probabilmente questo tuttologo quando va al ristorante pretende di mangiare allo stesso costo di quando mangia a casa.
Che mondo bislacco.
Peggio, pretende di pagare al ristorante la somma del costo della verdura al contadino e della carne all'allevatore.
Oltre al fatto che 4'000 euro, considerando materiali, manodopera, macchinari ed energia mi sembra ridicolmente basso.
Divertentissimo poi la definizione data ai concessionari, cioè loro, dovrebbero tenere le auto in salone, fartele vedere/provare, gratuitamente, poi di notte fanno un altro lavoro per vivere :D
 
di Armando La Torre - tuttologo -


"Se il prezzo di listino di una Panda base è di circa 11.400 €, qual è all'incirca il costo industriale di produzione?
Quel prezzo di listino non è il valore dell'auto, è il prezzo della tua inconsapevolezza in materia di economia industriale, un numero studiato a tavolino per sfruttare la tua percezione.


La dura e cruda verità è che il costo industriale puro per assemblare una Fiat Panda base, ovvero la somma del valore dei materiali grezzi, della manodopera e dell'energia consumata in fabbrica, si aggira in una forbice tra i 4.000 e i 5.000 euro, e sono persino generoso.

Stiamo parlando di un veicolo progettato decenni fa, il cui stampo è stato ammortizzato da ere geologiche, costruito con lamiere sottili, plastiche economiche e componenti standardizzati prodotti in massa in paesi dove il costo del lavoro è una barzelletta. Ogni singolo pezzo di quella macchina è il risultato di una negoziazione al ribasso con i fornitori, una lotta al centesimo per limare i costi fino all'osso. Quello che esce dalla catena di montaggio non è un'automobile nel senso nobile del termine, ma il più efficiente assemblaggio di materiali a basso costo che la legge consenta di mettere su quattro ruote.


Su quel misero costo di produzione si abbatte una valanga di ricarichi che compongono il prezzo finale, una montagna di spese che tu paghi fino all'ultimo centesimo. Prima di tutto, ci sono i costi "invisibili" dell'azienda: ricerca e sviluppo (per un progetto vecchio di vent'anni), marketing e pubblicità (per convincerti che quel cassone di metallo sia la scelta giusta per te), logistica e trasporto (per spostare il rottame dalla Polonia fino al concessionario sotto casa tua).

Poi arriva la parte più succosa, il margine di profitto per Stellantis, che deve remunerare azionisti e manager strapagati. A questo si aggiunge il margine del concessionario, un altro parassita nella catena che deve pagare showroom, venditori e campagne promozionali. Infine, come un avvoltoio finale, arriva lo Stato, che si prende la sua fetta enorme sotto forma di IVA, un'imposta che paghi non sul costo di produzione, ma sul prezzo finale già gonfiato da tutti gli altri.

Quando finalmente firmi il contratto per la tua Panda da 11.400 euro, stai pagando meno di 5.000 euro per un'auto e più di 6.000 euro per finanziare un intero ecosistema che vive sulle tue spalle. Stai pagando lo stipendio di un pubblicitario a Milano, il bonus di un dirigente a Parigi, il profitto di un concessionario nella tua città e le tasse per un governo perennemente a caccia di soldi. Il prezzo di listino non riflette il valore intrinseco del bene, ma il massimo importo che il mercato è disposto a tollerare per un prodotto di base.
Non siamo clienti, siamo polli da spennare alla fine di una lunga e famelica catena alimentare industriale e finanziaria."

Ma chi sarebbe questo tale Armando La Torre - Tuttologo? Esatto, è un tuttologo, ovvero uno che segue un po' tutto e ha un'infarinatura di tutto, ma non può certo salire in cattedra ad insegnare economia, magari anche ai laureati in economia.
Diciamo che quelle voci di "bilancio" che lui indica ci sono, ma sono normali, non c'è nulla di strano o di truffaldino, fanno parte dei costi che portano al prezzo finale. E anche il margine di utile è giusto che ci sia.

Topic in probabile chiusura.
 
Ultima modifica:
Poi oh tipico di noi italiani...una degli ultimi esemplari di veicolo a 4 ruote prodotto in Italia, giù a criticarlo.
Costa troppo certo, come quasi tutte le auto. La vendessero a 10 mila euro saremmo tutti contenti, come ad avere le segmento B a partire da 15 mila con motore e dotazione decente, e perché no anche le elettriche a pari prezzo delle termiche...del resto in un'Italia con gli stipendi fermi da 20 anni, facile fare questi ragionamenti.
 
quoto giusto
io non sbaglio mai, per definizione :emoji_sunglasses: :p

era per dire che era indipendente dal prezzo di oggi.
l'oro e' li' che ti aspetta, in un fiume o sottoterra. basta prenderlo, come le castagne :D
solo che, se poi vuoi comprarti una sterlina d'oro, dall'orefice, devi pagare il lavoro di chi l'ha "trovato", lavorato e portato da te.
e' quello che paghi 100 euro al grammo, il lavoro di chi ha permesso che tu possa avere in tasca una sterlina d'oro.
non l'oro in se.

forse sto andando troppo sul filosofico :D:D


Beh....

Insomma....

Che sia propro li' li'.
Tanto che ne cercano in continuazione
( Le miniere, tra l' altro, non sono eterne )

E comunque fin quando la richiesta sale, il prezzo pure....


La Sterlina oro, come i Marenghi i Krand e altre sono un discorso a parte....
E comunque hanno il doppio prezzo: compro / vendo
 
Ultima modifica:
Ad essere sinceri con le auto va ancora discretamente tra costo reale e costo di vendita. Pensa ai marchi del lusso che vendono anche a 300/400 euro un paio jeans con due paillettes e 4 buchi fatto in Bangladesh a 5/10 euro (vabbè mettici pure trasporto e iva). Stesso discorso per borse e altri ammenicoli, basta che abbiano una bella "firma".
Il vero scandalo nel settore auto sono i costi dei pezzi di ricambio. Sembra sia il vero core business altro che prezzi di listino.


Questo e' proprio un vero schifo, direi planetario....
Potebbero farle qui da noi a 100 Euri in piu'....
E saremmo tutti felici e contenti ugualmente
 
Quando facevo il progettista di refrigeratori commerciali e di mobili per mense self service, prodotti in piccola serie, anni '90, il listino era circa 3,5 volte il CID, poi tali prodotti venivano venduti ai grossisti con circa il 60% di sconto rispetto al listino. Non so quanto li pagassero i clienti finali.
Poi, bisogna anche vedere cosa consideri dentro al CID perché ci sono diverse scuole di pensiero.
 
Peggio, pretende di pagare al ristorante la somma del costo della verdura al contadino e della carne all'allevatore.
Oltre al fatto che 4'000 euro, considerando materiali, manodopera, macchinari ed energia mi sembra ridicolmente basso.
Divertentissimo poi la definizione data ai concessionari, cioè loro, dovrebbero tenere le auto in salone, fartele vedere/provare, gratuitamente, poi di notte fanno un altro lavoro per vivere :D



Perche' una cucina
di marca media
di 4 metri....
Nemmeno di legno

Senza elettrodomestici....
Non costa gia' lei sugli 11.400 Euri

??
 
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