<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I vostri genitori vi hanno aiutato? | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

I vostri genitori vi hanno aiutato?

per capire meglio il mio punto di vista:

Marco capitolo 12

41 E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. 42 Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. 43 Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44 Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
 
arhat ha scritto:
pi_greco ha scritto:
arhat ha scritto:
pi_greco ha scritto:
io intendo dire che non è solo stato un sostegno morale, ma TUTTO il merito è loro, io ho solo reso una piccola parte dell'investimento, vedi, un genitore molto potente e ricco spesso fa molto poco per un figlio, in quanto non deve privarsi di nulla, un genitore "umile" no, dà tutto, si priva anche del necessario e soffre delle sconfitte del figlio e della propria impotenza...

non sono d'accordo con te, il merito del frutto è di chi ha seminato e fatto crescere, anche se non sempre raccoglie per quanto ha seminato, IMHO, ovviamente, ma la penso così

quanto ti odio.
me lo merito!
ma ti riconosco che fai di tutto per ottenerlo. 8)
tutt'alpiù mi insaccherai al prossimo suiNIcidio!
 
Se pi_greco cita la Bibbia e Arhat non sviene, ritengo che sia opportuno cercare degli spunti di riflessione.
Io sarò brutale: il genitore ricco copre il cùlo del figlio.
Questa è la miglior garanzia di successo per chi cresce, il poter fare quello che si vuole, anche il bravo, nella consapevolezza di avere una bella uscita di sicurezza sempre e comunque.
La conclusione che ne traggo è che le carte che un genitore umile ha a disposizione per tirare su suo figlio sono molto più basse: può solo insegnare al figlio l'onestà e la fatica.
Chi dovrà essere onesto e farsi il mazzo è il figlio, non c'è dubbio, ma senza quell'insegnamento non saremmo nulla, perché non abbiamo nulla tranne che questo.
Claudio
 
Lo so che sai che lo so, ma se non lo sapessi ti risponderei che dalle tue parole si evincono due possibilità.

1. non hai figli ........ e non ti arreca alcun danno consigliare a chi ne ha di crescerli portatori di grave handicap.

2. sei ricco. ......... e tutto il resto non conta.
 
LUISELLA1972 ha scritto:
FedeSiena ha scritto:
LUISELLA1972 ha scritto:
.....il merito non è solo di chi ha "seminato", ma anche di chi, recependo, ha saputo far tesoro degli insegnamenti di famiglia: ho avuto dei genitori meravigliosi e per questo sono stata fortunata. E spero che anche loro siano stati un pochino fortunati ad avere una figlia, qual son io, non troppo deficiente.
E con qs passo e chiudo, le polemiche mi paiono fuori luogo, specialmente per un argomento così delicato.
Buone cose.

Scusate ma io non capisco proprio la polemica di Pi_Greco.

Sappiamo tutti il valore della Luisella, perchè instaurare polemiche inutili?

Per inciso, concordo pienamente con l'affermazione di Luisella qua sopra.
Meno, con Pi_greco che dice che un genitore ricco fa spesso poco per i propri figli.
:rolleyes:
Secondo me invece non è così, un genitore ricco è in genere più possibilitato a fare qualcosa per i figli al contrario di un genitore "umile".

Ti ringrazio, sei davvero gentile. :oops:
Io non ho nulla contro i genitori abbienti che aiutano i figli: anch'io, se fossi ricca ed avessi un figlio, cercherei di aiutarlo finanziariamente, per consentirgli di costruirsi un futuro felice. Quello che intendevo dire è che i genitori devono fare sì la loro parte, aiutando i figli nei limiti delle loro possibilità (specie dal punto di vista economico....), ma anche che pure i figli stessi devono fare il loro meglio per realizzarsi. Le persone che mi urtano non sono i figli di papà capaci e volenterosi, che ripagano i genitori con brillanti risultati scolastici (prima) e lavorativi (poi), ma i figli di papà che, adagiandosi su metaforici cuscini di piume, sciupano tempo e denaro (quest'ultimo di papà.....) per divertirsi e per frivolezze varie, senza costruire qualcosa di concreto.
Sono perfettamente d'accordo con te. Inoltre, indipendetemente dalla capacità economica e dalla posizione sociale, è importante trasmettere ai figli la concezione del valore del denaro, e l'importanza di guadagnarselo con impegno. Nonostante i miei non avessero problemi economici mio padre si rifiutò decisamente di comprarmi l'auto dopo aver conseguito la patente nonostante fosse a conoscenza di quanto mi piacessero le auto. Disse che me la sarei comprata da solo con i miei soldi. Respinse pure la mia richiesta di utilizzare le sue. Fece benissimo. Per il resto, seppure sempre con equilibrio, i miei mi hanno consentito nel periodo degli studi di vivere decisamente bene... Grazie all'aiuto dei miei ho potuto studiare a Roma e abitare in un bel quartiere. L'ambiente tra l'altro è stato molto stimolante, ho avuto l'opportunità di toccare con mano ciò che stavo studiando grazie ad un mio parente che allora aveva un incarico nello staff dirigenziale di una delle principali imprese del Paese. Magari altrove non avrei avuto le stesse possibilità, e per questo ringrazio i miei. La macchina me la sono comprata lo stesso, con i miei soldi non troppo tempo dopo ;)
 
arhat ha scritto:
Lo so che sai che lo so, ma se non lo sapessi ti risponderei che dalle tue parole si evincono due possibilità.

1. non hai figli ........ e non ti arreca alcun danno consigliare a chi ne ha di crescerli portatori di grave handicap.

2. sei ricco. ......... e tutto il resto non conta.
Ecco, la 2 escludiamola, altrimenti non era vera la 1.
Però consiglio solo di, se sei morto di fame e vuoi fare un figlio, crescerlo onesto.
Così una possibilità di vivere in modo decente gliela dai, e lo metti nella poco invidiabile situazione di farsi un mazzo per cinquant'anni per realizzare quella possibilità.
Guai a credere di poter entrare nel club della felicità senza portare i soldi per l'ingresso.
No, perché l'illusione c'è.

Claudio
 
arhat ha scritto:
pi_greco ha scritto:
lo so, non ce l'ha mai fatta nessuno
e non t'azzardare a proseguire su questa china, che poi finisci per cominciare a recitare dall' art. 1 e sei marchiato per sempre.

l'unica china che conosco è quella del barolo chinato da bere in un bicchiere di cioccolato fondente, una vera esperienza degustativa...
 
arhat ha scritto:
...
1. non hai figli ........ e non ti arreca alcun danno consigliare a chi ne ha di crescerli portatori di grave handicap.

...

mio nonno buonanima era un baciapile

eppure diceva sempre:

"uardti semper da previ, dai frà e da cui sensa masnà"

trad. "Guardati sempre dai preti, dai frati e da quelli senza figli"
 
pi_greco ha scritto:
arhat ha scritto:
...
1. non hai figli ........ e non ti arreca alcun danno consigliare a chi ne ha di crescerli portatori di grave handicap.

...

mio nonno buonanima era un baciapile

eppure diceva sempre:

"uardti semper da previ, dai frà e da cui sensa masnà"

trad. "Guardati sempre dai preti, dai frati e da quelli senza figli"

Anche mia zia diceva "preti, dotori e comare, no te impazzare"
 
Io ho trovato il primo posto di lavoro a mezzo di annunci sui giornali..... da l' in poi si procede in via autonoma.

Devo comnunque ringraziare tantissimo i miei genitori per la vicinanza che ho ottenuto da loro durante tutto l'arco della crescita e degli studi.

Regards,
The frog
 
Insomma, se hai la fortuna di crescere in una famiglia agiata sei un povero stronzo...

Peggiorate di giorno in giorno :D
 
Deb81 ha scritto:
Insomma, se hai la fortuna di crescere in una famiglia agiata sei un povero stronzo...

Peggiorate di giorno in giorno :D
Alla faccia del riassunto !!!

Diciamo che se hai alle spalle una famiglia che ti fa trovare la pappa pronta, una volta che chiude i rubinetti, non è detto che tu ce la faccia tranquillamente.
Se invece parti da zero e cresci da solo, è più facile arrivare a potersi togliere delle soddisfazioni.
Io la vedo così.
 
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