<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I virtuosi (italiani) della Coppa Schneider | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

I virtuosi (italiani) della Coppa Schneider

:D E' sempre tutto collegato ...

Mario de Bernardi (Venosa, 1.7.1893 ? Roma, 8.4.1959) famoso vincitore della Coppa Schneider e detentore di record di velocità (512 km/h), iniziò la sua carriera come volontario in Libia durante la guerra del 1911 nel corpo del Genio e successivamente nell'Aviazione Militare.
Dopo aver assistito, nel 1911, al primi voli di guerra durante il conflitto di Libia al quale aveva partecipato come volontario, nel 1914 conseguì il brevetto di pilota. Dopo aver ottenuto il primo brevetto il 15 gennaio del 1914 passa in ottobre a far parte della 1^ Squadriglia che si costituiva a Piacenza. Nel 1915 entra alla Scuola Militare di Modena, conseguendo il grado di sottotenente del Genio nel 1916. Nel marzo dello stesso anno conseguiva il brevetto di pilota militare.
Nel corso della Prima guerra mondiale fece parte della squadra del Cavallino Rampante di Francesco Baracca (2º Reggimento Piemonte Reale Cavalleria- 91a Squadriglia Caccia) e fu il primo italiano ad abbattere un aereo nemico, nel cielo di Verona. Nella circostanza venne insignito della medaglia di bronzo al valor militare per l?impegno profuso nella difesa aerea di Verona. Al termine della guerra aveva al suo attivo l'abbattimento di dieci velivoli austriaci.
Procede nel contempo anche la sua carriera militare: nel 1923 è capitano, nel 1924 è maggiore.
Nel 1926 a Norfolk (Stati Uniti), partecipò alla coppa Schneider conquistando il primato mondiale di velocità per idrovolanti su diverse basi di distanza, raggiungendo i 416 chilometri orari con un idrovolante Macchi 52. Nel 1928, in una successiva edizione della stessa competizione, riuscì ad ottenere un nuovo trionfo internazionale aggiudicandosi (sempre su apparecchio Macchi 52, modificato), la priorità con 512.776 chilometri orari.
Nel 1928 è promosso tenente colonnello e, nello stesso anno, lasciava il servizio in quanto collocato in posizione ausiliaria.
Nel 1931 a Cleveland (Stati Uniti) vinse il campionato mondiale di acrobazia aerea.
Nel 1933, cu un Ca-111, compì il raid Roma-Mosca (2600km) con cinque passeggeri a bordo.
Nel 1941 collaudò il primo aereo a reazione italiano, il Caproni-Campini, volando da Milano a Roma.
Fu consulente tecnico delle Officine Caproni, la prima industria di costruzioni aviatorie italiane, e brevettò un nuovo sistema di comando per velivoli. Fu insignito di medaglia d'oro al Valore Aeronautico per il potenziamento dato all'aviazione italiana e per aver collaudato, portandolo in volo (novembre 1941), un apparecchio a propulsione ideato dall'ingegner Secondo Campini (sul percorso Milano-Guidonia).
Mario de Bernardi morì sull?aeroporto dell?Urbe a sessantasei anni in pratica su un campo di volo, durante un volo dimostrativo di un prototipo da lui ideato.
Nonostante l?infarto, riuscì ad atterrare e morì poco dopo.

1938 Il grande pilota italiano, a Ostia in veste di collaudatore, porta in volo per la prima volta il Saiman 202.
Alla fine del 1938 egli stesso inizia la produzione del Saiman 202, un aereo da turismo che verrà prodotto in oltre 500 esemplari fino al 1943: Protagonista di alcuni interessanti raid, sarà usato per la scuola e per collegamenti.
Progettato dall?ingegner Mario Bottini, era azionato dal motore Alfa Romeo 110 da 120cv.


Altro collegamento ..

Nel 1935, nel Gran Premio di Germania sulla pista di 22 km del Nürburgring, Nuvolari si impose guidando un'Alfa Romeo P3 ( con cilindrata aumentata, per l?occasione, a 3.2 litri ) un 8 cilindri in linea, sovralimentato, ma nettamente inferiore alle potenti vetture tedesche in gara.
Nuvolari vinse con una clamorosa rimonta dopo essere rimasto attardato nella sosta per il rifornimento di benzina ( al Box si ruppe la leva del rifornimento e così dovettero rabboccare a mano, con le taniche e l'imbuto) : ancora all'inizio dell'ultimo giro aveva un ritardo di 30" dal primo. Inizia a girare come un forsennato. Iniziano i ritiri, rimane in testa la Mercedes di Von Brauchitsch che sbaglia tattica e, sentendosi il fiato sul collo, maciulla le gomme. Nuvola lo passa e vince .. tutti attoniti .. impossibile !?!
Questo successo Alfa Romeo fece "alterare" non poco i gerarchi nazisti presenti al circuito, che invece si aspettavano di vedere una grande affermazione tedesca in loro presenza; non la pensava così Nuvolari che, così sicuro di una sua vittoria, aveva appositamente portato dall'Italia un Tricolore nuovo fiammante (aveva saputo che quello in dotazione agli organizzatori era logoro), che fece issare sul pennone più alto durante la cerimonia di premiazione. Si dice che gli organizzatori, non trovando il disco con la Marcia Reale (l'Inno Italiano dell'epoca) lo sostituirono con quello di "'O Sole mio"; Sugli spalti: 330.000 tedeschi furibondi !!

Ultimo collegamento: De Bernardi /Alfa Romeo/ Nuvolari

Aeroporto di Bovolone, in provincia di Verona (Lo stesso cielo dove De Bernardi abbattè il primo aereo).
Negli anni trenta nell'aeroporto fu ricoverato il velivolo Saiman 202 dell'asso del volante Tazio Nuvolari che egli usava regolarmente per medi/brevi spostamenti, soprattutto per pianificare i numerosi impegni e partecipazioni di lavoro .


Tutti questi personaggi, che hanno fatto la Storia di Alfa Romeo, hanno vissuto assieme gli stessi periodi, hanno guidato le stesse macchine ed hanno contribuito a portare sempre più in là il confine della temerarietà e della tecnica, portando sempre ma sempre all'eccesso i mezzi loro affidati.

Erano veramente dei GRANDI !!
 
Scusatemi un pò tutti ... :D :D :D :D

ma, volevo chiedervi se vi interessa ancora che continui su questo terreno prettamente storico ..

Siccome non vedo stelline nè alcuno che fiati, inizio a pensare che si tratti oramai di un monologo tra me e me.
 
RobyTs67 ha scritto:
A me interessa.

Ma lo fai solo per le stelline? :D

Certoche no!

Solo che se qualcuno mi da un segno minimo, continuo a portare avanti un lavoro (che non è poi così semplice mettere in relazione i fatti e le vite di simili calibri) altrimenti .. ma chi me lo fà fare ?! :shock: :shock:
 
automoto3 ha scritto:
:D E' sempre tutto collegato ...

Mario de Bernardi (Venosa, 1.7.1893 ? Roma, 8.4.1959) famoso vincitore della Coppa Schneider e detentore di record di velocità (512 km/h), iniziò la sua carriera come volontario in Libia durante la guerra del 1911 nel corpo del Genio e successivamente nell'Aviazione Militare.
Dopo aver assistito, nel 1911, al primi voli di guerra durante il conflitto di Libia al quale aveva partecipato come volontario, nel 1914 conseguì il brevetto di pilota. Dopo aver ottenuto il primo brevetto il 15 gennaio del 1914 passa in ottobre a far parte della 1^ Squadriglia che si costituiva a Piacenza. Nel 1915 entra alla Scuola Militare di Modena, conseguendo il grado di sottotenente del Genio nel 1916. Nel marzo dello stesso anno conseguiva il brevetto di pilota militare.
Nel corso della Prima guerra mondiale fece parte della squadra del Cavallino Rampante di Francesco Baracca (2º Reggimento Piemonte Reale Cavalleria- 91a Squadriglia Caccia) e fu il primo italiano ad abbattere un aereo nemico, nel cielo di Verona. Nella circostanza venne insignito della medaglia di bronzo al valor militare per l?impegno profuso nella difesa aerea di Verona. Al termine della guerra aveva al suo attivo l'abbattimento di dieci velivoli austriaci.
Procede nel contempo anche la sua carriera militare: nel 1923 è capitano, nel 1924 è maggiore.
Nel 1926 a Norfolk (Stati Uniti), partecipò alla coppa Schneider conquistando il primato mondiale di velocità per idrovolanti su diverse basi di distanza, raggiungendo i 416 chilometri orari con un idrovolante Macchi 52. Nel 1928, in una successiva edizione della stessa competizione, riuscì ad ottenere un nuovo trionfo internazionale aggiudicandosi (sempre su apparecchio Macchi 52, modificato), la priorità con 512.776 chilometri orari.
Nel 1928 è promosso tenente colonnello e, nello stesso anno, lasciava il servizio in quanto collocato in posizione ausiliaria.
Nel 1931 a Cleveland (Stati Uniti) vinse il campionato mondiale di acrobazia aerea.
Nel 1933, cu un Ca-111, compì il raid Roma-Mosca (2600km) con cinque passeggeri a bordo.
Nel 1941 collaudò il primo aereo a reazione italiano, il Caproni-Campini, volando da Milano a Roma.
Fu consulente tecnico delle Officine Caproni, la prima industria di costruzioni aviatorie italiane, e brevettò un nuovo sistema di comando per velivoli. Fu insignito di medaglia d'oro al Valore Aeronautico per il potenziamento dato all'aviazione italiana e per aver collaudato, portandolo in volo (novembre 1941), un apparecchio a propulsione ideato dall'ingegner Secondo Campini (sul percorso Milano-Guidonia).
Mario de Bernardi morì sull?aeroporto dell?Urbe a sessantasei anni in pratica su un campo di volo, durante un volo dimostrativo di un prototipo da lui ideato.
Nonostante l?infarto, riuscì ad atterrare e morì poco dopo.

1938 Il grande pilota italiano, a Ostia in veste di collaudatore, porta in volo per la prima volta il Saiman 202.
Alla fine del 1938 egli stesso inizia la produzione del Saiman 202, un aereo da turismo che verrà prodotto in oltre 500 esemplari fino al 1943: Protagonista di alcuni interessanti raid, sarà usato per la scuola e per collegamenti.
Progettato dall?ingegner Mario Bottini, era azionato dal motore Alfa Romeo 110 da 120cv.


Altro collegamento ..

Nel 1935, nel Gran Premio di Germania sulla pista di 22 km del Nürburgring, Nuvolari si impose guidando un'Alfa Romeo P3 ( con cilindrata aumentata, per l?occasione, a 3.2 litri ) un 8 cilindri in linea, sovralimentato, ma nettamente inferiore alle potenti vetture tedesche in gara.
Nuvolari vinse con una clamorosa rimonta dopo essere rimasto attardato nella sosta per il rifornimento di benzina ( al Box si ruppe la leva del rifornimento e così dovettero rabboccare a mano, con le taniche e l'imbuto) : ancora all'inizio dell'ultimo giro aveva un ritardo di 30" dal primo. Inizia a girare come un forsennato. Iniziano i ritiri, rimane in testa la Mercedes di Von Brauchitsch che sbaglia tattica e, sentendosi il fiato sul collo, maciulla le gomme. Nuvola lo passa e vince .. tutti attoniti .. impossibile !?!
Questo successo Alfa Romeo fece "alterare" non poco i gerarchi nazisti presenti al circuito, che invece si aspettavano di vedere una grande affermazione tedesca in loro presenza; non la pensava così Nuvolari che, così sicuro di una sua vittoria, aveva appositamente portato dall'Italia un Tricolore nuovo fiammante (aveva saputo che quello in dotazione agli organizzatori era logoro), che fece issare sul pennone più alto durante la cerimonia di premiazione. Si dice che gli organizzatori, non trovando il disco con la Marcia Reale (l'Inno Italiano dell'epoca) lo sostituirono con quello di "'O Sole mio"; Sugli spalti: 330.000 tedeschi furibondi !!

Ultimo collegamento: De Bernardi /Alfa Romeo/ Nuvolari

Aeroporto di Bovolone, in provincia di Verona (Lo stesso cielo dove De Bernardi abbattè il primo aereo).
Negli anni trenta nell'aeroporto fu ricoverato il velivolo Saiman 202 dell'asso del volante Tazio Nuvolari che egli usava regolarmente per medi/brevi spostamenti, soprattutto per pianificare i numerosi impegni e partecipazioni di lavoro .


Tutti questi personaggi, che hanno fatto la Storia di Alfa Romeo, hanno vissuto assieme gli stessi periodi, hanno guidato le stesse macchine ed hanno contribuito a portare sempre più in là il confine della temerarietà e della tecnica, portando sempre ma sempre all'eccesso i mezzi loro affidati.

Erano veramente dei GRANDI !!
Aggiungo solo DER TEUFEL!!!

Scrisse Indro Montanelli: "Mentre Nuvolari naufragava fra le fronde di lauro della corona, qualche migliaio di occhi azzurri fissavano sbarrati e increduli i resti del bolide rosso sui quali l'italiano aveva tagliato in testa il traguardo. Essi cercavano invano il perchè 'tecnico' di questa assurda vittoria e, non trovandolo, si sfogavano ad invocare
'der Teufel', cioè il diavolo." '

Il link della dicsussione in cui l'ho postato. ;)
http://forum.quattroruote.it/posts/list/31672.page
 
Tazio Nuvolari.

"?Freni? A cosa cosa servono i freni??

Al Tourist Trophy dopo aver dominato con una MG gli chiedono se gli erano piaciuti i freni.

"Non saprei dire non e' che li abbia usati un granche'"....
 
Durante la sessione di prove del venerdì, al GP di Tripoli del 1936, Nuvolari esce di strada a causa dello scoppio di una gomma della sua vettura e finisce contro il terrapieno che delimita la pista. E' sbalzato fuori dalla macchina e violentemente vola nella sabbia. All'ospedale viene visitato e gli riscontrano fratture al collo guaribili in una ventina di giorni. "Domani correrò" dichiara Tazio.
Il giorno dopo viene calato di peso dai meccanici nella macchina e parte con l'intento di vincere. Nei primi giri lotta per la testa della corsa ma poi, a causa del forte dolore (!), deve lasciare le prime posizioni. Continua comunque la gara e resiste in buona posizione. Sembra impossibile che continui anche perchè, oltre alla dolorosissima frattura, la gara è lunga 500 chilometri e si svolge con più di quaranta gradi di temperatura. Ma riesce, nonostante cio', a concludere la gara all'ottavo posto! Viene poi estratto dall'auto dai meccanici e festeggiato più di Achille Varzi, vincitore materiale della corsa.
 
Durante le prove del GP di Monza del 1932 Nuvolari (Alfa Romeo P3) lotta con Fagioli (Maserati 16 cilindri). I due forzano al massimo per prevalere l'uno sull'altro. Ad un certo punto Fagioli sbanda paurosamente e Tazio, che lo segue, è costretto a dribblare l'avversario con una acrobatica manovra. L'auto sembra uscire di strada, ma il mantovano riesce a controllarla. Nella difficilissima manovra "Nivola" si distorce un polso e viene bendato con una fasciatura rigida.
Durante la gara Nuvolari è primo e resiste ai suoi inseguitori: il dolore al polso è pero' molto forte. Tazio si volta spesso indietro per paura di essere superato e nei rettilinei, ad oltre 200 km/h, toglie la mano dal volante per farla riposare e guida con una sola! Il dolore nelle curve è terribile: deve impugnare con forza il volante con entrambe le mani per controllare l'auto. Sarà purtroppo sfortunato: all'ultimo giro, con la vittoria in tasca, resta senza benzina e arriva terzo!
 
Il 15 Giugno 1935 Tazio Nuvolari tenta di battere, sull'autostrada Firenze-Mare (nel tratto del rettilineo di 8km presso Altopascio), due primati mondiali di velocità utilizzando la "mostruosa" Alfa Romeo "bimotore", creata da Enzo Ferrari per resistere alle imbattibili Mercedes e Auto Union. La giornata scelta per il tentativo e' poco felice poichè tira un forte vento, Nuvolari pero' prova ugualmente e parte. Mentre la macchina viaggia a circa 320 chilometri orari, viene investita lateralmente da una forte raffica di vento che causa una spaventosa sbandata di oltre 200 metri. Il mantovano riesce comunque a controllare l'auto dimostrando una freddezza e un'energia fuori dal comune: l'auto pesa 1300 chili ed è molto difficile da controllare già a 150 km/h! Nonostante lo spaventoso "imprevisto" Tazio prosegue, neutralizza un'altra analoga sbandata poco dopo, e stabilisce due primati: percorre in 11'' il chilometro lanciato alla media di 321,420 km/h e in 17'' il miglio lanciato con media di 323,125 km/h (con una punta, nell'ultimo tratto percorso, di oltre 360 chilometri orari).
"Non avevo mai affrontato un pericolo così tremendo, nemmeno il giorno in cui presi fuoco a Pau" dichiarerà anni dopo ricordando l'episodio.....
 
automoto3 ha scritto:
RobyTs67 ha scritto:
A me interessa.

Ma lo fai solo per le stelline? :D

Certoche no!

Solo che se qualcuno mi da un segno minimo, continuo a portare avanti un lavoro (che non è poi così semplice mettere in relazione i fatti e le vite di simili calibri) altrimenti .. ma chi me lo fà fare ?! :shock: :shock:

Ciao. :D

Solo oggi, dopo tanti giorni da che avevo letto i primi interessanti messaggi , ho avuto l'occasione di ancora lustrarmi gli occhi su quanto Tu e gli altri amici avete postato.

Personalmente in un mio messaggio precedente Ti ( e Vi ) avevo esortato a proseguire perche' cio' di cui si parla, cio' che si espone in questo topic e' storia bellissima e di notevole interesse.

Se poi per completezza si fa anche riferimento ai motori Alfa, che tanta parte hanno avuto in quel tempo anche in campo " aviazione " , tanto meglio, visto che siamo nel Forum di Alfa.

Quindi , per quel che mi concerne, Tu e gli ALTRI AMICI TUTTI che avete partecipato - ( compreso l'amico Pilota Roberto - se lo ritiene opportuno) per favore SEGUITATE a scrivere e ad informarci.

Per quanto e' attinente a tutto il lavoro di intarsio, di incastro , di materiale pregiato che stai svolgendo hai tutta la mia comprensione poiche' ho rispolverato e visionato 1 dei 9 volumi della mia Enciclopedia dell'Aviazione (formata da 120 dispense) e sinceramente mi sono spaventato da tale e tanto materiale in essa e' profuso e quindi comprendo il Tuo enorme sforzo.
Ma soprattutto Ti se ne deve dare merito per cio' che svolgi.

Spero la mia opinione possa essere condivisa anche da altri amici.

Con amicizia caro " automoto3 " :D ed un saluto anche a "RobyTs67 " che anch'egli condivide con me.
Ciao. :D

Scusami per un O.T.= Solo oggi ho notato il riavvicinarsi di " 156jtd " .
Gli porgo ( se mi legge ) un Bentornato :D
 
giampi47 ha scritto:
Ciao. :D

Solo oggi, dopo tanti giorni da che avevo letto i primi interessanti messaggi , ho avuto l'occasione di ancora lustrarmi gli occhi su quanto Tu e gli altri amici avete postato.

Personalmente in un mio messaggio precedente Ti ( e Vi ) avevo esortato a proseguire perche' cio' di cui si parla, cio' che si espone in questo topic e' storia bellissima e di notevole interesse.

Se poi per completezza si fa anche riferimento ai motori Alfa, che tanta parte hanno avuto in quel tempo anche in campo " aviazione " , tanto meglio, visto che siamo nel Forum di Alfa.

Quindi , per quel che mi concerne, Tu e gli ALTRI AMICI TUTTI che avete partecipato - ( compreso l'amico Pilota Roberto - se lo ritiene opportuno) per favore SEGUITATE a scrivere e ad informarci.

Per quanto e' attinente a tutto il lavoro di intarsio, di incastro , di materiale pregiato che stai svolgendo hai tutta la mia comprensione poiche' ho rispolverato e visionato 1 dei 9 volumi della mia Enciclopedia dell'Aviazione (formata da 120 dispense) e sinceramente mi sono spaventato da tale e tanto materiale in essa e' profuso e quindi comprendo il Tuo enorme sforzo.
Ma soprattutto Ti se ne deve dare merito per cio' che svolgi.

Spero la mia opinione possa essere condivisa anche da altri amici.

Con amicizia caro " automoto3 " :D ed un saluto anche a "RobyTs67 " che anch'egli condivide con me.
Ciao. :D

Scusami per un O.T.= Solo oggi ho notato il riavvicinarsi di " 156jtd " .
Gli porgo ( se mi legge ) un Bentornato :D

Ok .. vi ringrazio per avermi rincuorato un pò !! :oops:

Iniziavo a pensare male ..

Effettivamente, è un lavoraccio andare a ritroso e mettere insieme tutti i fatti e i personaggi, nel loro specifico contesto storico.

Di materiale a cui attingere ce n'è forse anche troppo .. il problema dei problemi è "come mettere in relazione" tutte queste cose.

Cmq .. continuerò a scavare e a tenervi informati, sempre nella convinzione che per capire l'attualità, il quotidiano, SI DEVE conoscere il proprio passato.
E' l'unica chiave di lettura che la storia ci concede. ;) ;)
 
Erano altri anni, altri uomini ..

Desenzano, sul Garda, la famosa base aeronautica per il «Reparto Alta Velocità», aperta nel 1928.

Il colonnello pilota Mario Bernasconi divenne subito il comandante della Scuola.
Il 15 maggio 1928 Francesco Agello fece il suo ingresso all'idroscato di Desenzano, forse attirato dalla dura, inesorabile selezione attraverso la quale dovevano passare tanti piloti prima di giungere, privilegio di pochi, a mettere l'ambitissima V rossa sopra l'aquila d'oro, il segno distintivo dell'allora purissima aristocrazia del volo.

Francesco Agello si era dedicato in gioventù a molti sport. La sua grande passione giovanile era la motocicletta. Fu il primo mezzo a dargli la dimestichezza con il motore a scoppio e a infondergli l'amore della velocità e del rischio. A vent'anni decise di inoltrare la domanda per entrare nell'Aeronautica e nell'aprile del 1924 l'aquila d'oro luccicava sul suo petto.

Quando seppe che si cercavano dei piloti per costituire il Reparto Alta Velocità non ebbe alcun indugio: fece subito domanda. Fu tra i prescelti per aver dato prova di grande abilità e coraggio in diverse occasioni. Più volte aveva rischiato la vita a bordo degli idrovolanti. Una volta fu durante l'ammaraggio: non poté più dominare la macchina e fece un gran tuffo nel lago, sollevando un'altissima colonna di schiuma. Riuscì ad uscire a gran fatica dall'abitacolo che stava per diventare la sua tomba. Si sentì spingere in alto dalla cintura pneumatica e rivide il sole.

Un'altra volta, in partenza, fece un tuffo ancor più profondo. Aveva decollato tirando forte la cloche a sé e raggiungendo subito un'altissima velocità: la macchina fu letteralmente strappata dall'acqua. Improvvisamente il velivolo iniziò a «picchiare» ed Agello a tirare a sé la cloche, ma l'apparecchio non accennava a rialzare il muso. Vide l'acqua vicina, pensò: addio, è finita! Un gran colpo e un'immane colonna d'acqua ai lati, poi il silenzio e l'oscurità. Stava sott'acqua e affondava con il motore e la fusoliera. Ma non si perdette d'animo: si disimpegnò dalle bretelle e cercò inutilmente di uscire da dove era entrato. Si dette allora a menar pugni e calci e ginocchiate fino ad aprire un varco e sbucare fuori non si sa come.

Che tipacci .. :thumbup: :thumbup:

Continua ...

Buon W End a tutti !
 
automoto3 ha scritto:
Erano altri anni, altri uomini ..

Desenzano, sul Garda, la famosa base aeronautica per il «Reparto Alta Velocità», aperta nel 1928.

Il colonnello pilota Mario Bernasconi divenne subito il comandante della Scuola.
Il 15 maggio 1928 Francesco Agello fece il suo ingresso all'idroscalo di Desenzano, forse attirato dalla dura, inesorabile selezione attraverso la quale dovevano passare tanti piloti prima di giungere, privilegio di pochi, a mettere l'ambitissima V rossa sopra l'aquila d'oro, il segno distintivo dell'allora purissima aristocrazia del volo.

Francesco Agello si era dedicato in gioventù a molti sport. La sua grande passione giovanile era la motocicletta. Fu il primo mezzo a dargli la dimestichezza con il motore a scoppio e a infondergli l'amore della velocità e del rischio. A vent'anni decise di inoltrare la domanda per entrare nell'Aeronautica e poco dopo, con il tipico ardore giovanile, l'aquila d'oro luccicava sul suo petto.

Quando seppe che si cercavano dei piloti per costituire il Reparto Alta Velocità non ebbe alcun indugio: fece subito domanda. Fu tra i prescelti per aver dato prova di grande abilità e coraggio in diverse occasioni. Più volte aveva rischiato la vita a bordo degli idrovolanti. Una volta fu durante l'ammaraggio: non poté più dominare la macchina e fece un gran tuffo nel lago, sollevando un'altissima colonna di schiuma. Riuscì ad uscire a gran fatica dall'abitacolo che stava per diventare la sua tomba. Si sentì spingere in alto dalla cintura pneumatica e rivide il sole.

Un'altra volta, in partenza, fece un tuffo ancor più profondo. Aveva decollato tirando forte la cloche a sé e raggiungendo subito un'altissima velocità: la macchina fu letteralmente strappata dall'acqua. Improvvisamente il velivolo iniziò a «picchiare» ed Agello a tirare a sé la cloche, ma l'apparecchio non accennava a rialzare il muso. Vide l'acqua vicina, pensò: addio, è finita! Un gran colpo e un'immane colonna d'acqua ai lati, poi il silenzio e l'oscurità. Stava sott'acqua e affondava con il motore e la fusoliera. Ma non si perdette d'animo: si disimpegnò dalle bretelle e cercò inutilmente di uscire da dove era entrato. Si dette allora a menar pugni e calci e ginocchiate fino ad aprire un varco e sbucare fuori non si sa come.

Che tipacci .. :thumbup: :thumbup:

Continua ...

Buon W End a tutti !
 
Altro paradosso storico : il "Programma R" :rolleyes:

Importante faccenda vissuta dalla Regia Aeronautica poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Si trova ben poco su questo particolare argomento ..

E poi la Scuola di Guidonia, il RAV, il Gruppo Sperimentale, il Centro Studi ed Esperienze ..

:shock: :shock:
 
automoto3 ha scritto:
Altro paradosso storico : il "Programma R" :rolleyes:

Importante faccenda vissuta dalla Regia Aeronautica poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Si trova ben poco su questo particolare argomento ..

E poi la Scuola di Guidonia, il RAV, il Gruppo Sperimentale, il Centro Studi ed Esperienze ..

:shock: :shock:

Continua, é un piacere leggere certi argomenti :thumbup:e grazie per l'impegno che ci metti.
 
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