Mario de Bernardi (Venosa, 1.7.1893 ? Roma, 8.4.1959) famoso vincitore della Coppa Schneider e detentore di record di velocità (512 km/h), iniziò la sua carriera come volontario in Libia durante la guerra del 1911 nel corpo del Genio e successivamente nell'Aviazione Militare.
Dopo aver assistito, nel 1911, al primi voli di guerra durante il conflitto di Libia al quale aveva partecipato come volontario, nel 1914 conseguì il brevetto di pilota. Dopo aver ottenuto il primo brevetto il 15 gennaio del 1914 passa in ottobre a far parte della 1^ Squadriglia che si costituiva a Piacenza. Nel 1915 entra alla Scuola Militare di Modena, conseguendo il grado di sottotenente del Genio nel 1916. Nel marzo dello stesso anno conseguiva il brevetto di pilota militare.
Nel corso della Prima guerra mondiale fece parte della squadra del Cavallino Rampante di Francesco Baracca (2º Reggimento Piemonte Reale Cavalleria- 91a Squadriglia Caccia) e fu il primo italiano ad abbattere un aereo nemico, nel cielo di Verona. Nella circostanza venne insignito della medaglia di bronzo al valor militare per l?impegno profuso nella difesa aerea di Verona. Al termine della guerra aveva al suo attivo l'abbattimento di dieci velivoli austriaci.
Procede nel contempo anche la sua carriera militare: nel 1923 è capitano, nel 1924 è maggiore.
Nel 1926 a Norfolk (Stati Uniti), partecipò alla coppa Schneider conquistando il primato mondiale di velocità per idrovolanti su diverse basi di distanza, raggiungendo i 416 chilometri orari con un idrovolante Macchi 52. Nel 1928, in una successiva edizione della stessa competizione, riuscì ad ottenere un nuovo trionfo internazionale aggiudicandosi (sempre su apparecchio Macchi 52, modificato), la priorità con 512.776 chilometri orari.
Nel 1928 è promosso tenente colonnello e, nello stesso anno, lasciava il servizio in quanto collocato in posizione ausiliaria.
Nel 1931 a Cleveland (Stati Uniti) vinse il campionato mondiale di acrobazia aerea.
Nel 1933, cu un Ca-111, compì il raid Roma-Mosca (2600km) con cinque passeggeri a bordo.
Nel 1941 collaudò il primo aereo a reazione italiano, il Caproni-Campini, volando da Milano a Roma.
Fu consulente tecnico delle Officine Caproni, la prima industria di costruzioni aviatorie italiane, e brevettò un nuovo sistema di comando per velivoli. Fu insignito di medaglia d'oro al Valore Aeronautico per il potenziamento dato all'aviazione italiana e per aver collaudato, portandolo in volo (novembre 1941), un apparecchio a propulsione ideato dall'ingegner Secondo Campini (sul percorso Milano-Guidonia).
Mario de Bernardi morì sull?aeroporto dell?Urbe a sessantasei anni in pratica su un campo di volo, durante un volo dimostrativo di un prototipo da lui ideato.
Nonostante l?infarto, riuscì ad atterrare e morì poco dopo.
1938 Il grande pilota italiano, a Ostia in veste di collaudatore, porta in volo per la prima volta il Saiman 202.
Alla fine del 1938 egli stesso inizia la produzione del Saiman 202, un aereo da turismo che verrà prodotto in oltre 500 esemplari fino al 1943: Protagonista di alcuni interessanti raid, sarà usato per la scuola e per collegamenti.
Progettato dall?ingegner Mario Bottini, era azionato dal motore Alfa Romeo 110 da 120cv.
Altro collegamento ..
Nel 1935, nel Gran Premio di Germania sulla pista di 22 km del Nürburgring, Nuvolari si impose guidando un'Alfa Romeo P3 ( con cilindrata aumentata, per l?occasione, a 3.2 litri ) un 8 cilindri in linea, sovralimentato, ma nettamente inferiore alle potenti vetture tedesche in gara.
Nuvolari vinse con una clamorosa rimonta dopo essere rimasto attardato nella sosta per il rifornimento di benzina ( al Box si ruppe la leva del rifornimento e così dovettero rabboccare a mano, con le taniche e l'imbuto) : ancora all'inizio dell'ultimo giro aveva un ritardo di 30" dal primo. Inizia a girare come un forsennato. Iniziano i ritiri, rimane in testa la Mercedes di Von Brauchitsch che sbaglia tattica e, sentendosi il fiato sul collo, maciulla le gomme. Nuvola lo passa e vince .. tutti attoniti .. impossibile !?!
Questo successo Alfa Romeo fece "alterare" non poco i gerarchi nazisti presenti al circuito, che invece si aspettavano di vedere una grande affermazione tedesca in loro presenza; non la pensava così Nuvolari che, così sicuro di una sua vittoria, aveva appositamente portato dall'Italia un Tricolore nuovo fiammante (aveva saputo che quello in dotazione agli organizzatori era logoro), che fece issare sul pennone più alto durante la cerimonia di premiazione. Si dice che gli organizzatori, non trovando il disco con la Marcia Reale (l'Inno Italiano dell'epoca) lo sostituirono con quello di "'O Sole mio"; Sugli spalti: 330.000 tedeschi furibondi !!
Ultimo collegamento: De Bernardi /Alfa Romeo/ Nuvolari
Aeroporto di Bovolone, in provincia di Verona (Lo stesso cielo dove De Bernardi abbattè il primo aereo).
Negli anni trenta nell'aeroporto fu ricoverato il velivolo Saiman 202 dell'asso del volante Tazio Nuvolari che egli usava regolarmente per medi/brevi spostamenti, soprattutto per pianificare i numerosi impegni e partecipazioni di lavoro .
Tutti questi personaggi, che hanno fatto la Storia di Alfa Romeo, hanno vissuto assieme gli stessi periodi, hanno guidato le stesse macchine ed hanno contribuito a portare sempre più in là il confine della temerarietà e della tecnica, portando sempre ma sempre all'eccesso i mezzi loro affidati.
Erano veramente dei GRANDI !!