<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I.T.I.S. Indirizzo Meccanica e Meccatronica: CHIEDO PARERI | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

I.T.I.S. Indirizzo Meccanica e Meccatronica: CHIEDO PARERI

Ok, sì, però una scuola superiore ti forma la mente in un certo modo. Cambiare prospettiva dopo è molto faticoso e pur con tanta volontà, potrebbe essere molto difficile superare l'ostacolo.
 
Verissimo.
Scelsi di iscrivermi a ragioneria perché era l'unica scuola superiore presente al paesello ed io non avevo nessuna voglia di dovermi alzare dal letto in anticipo per pigliare treno o pullman per andare in città..
Verissimo proprio per questo non ha senso secondo me al giorno d’oggi un itis se non sei sicuro di voler fare quel lavoro.
Secondo me al giorno d’oggi per lavorare devi avere una laurea, per questo inviterò le mie figlie a fare un liceo, in quegli anni potranno pensare a cosa vogliono fare da grandi
 
perchè la matematica dell'itis è infininitamente più semplice di quella dello scientifico.
Ma anche no. La matematica che abbiamo fatto al mio itis (famigerato perché piuttosto esigente) ha aiutato a passare analisi 1 e 2 in scioltezza molto dei miei compagni che hanno proseguito con l’università
 
Ultima modifica:
C'è anche da dire che di solito un ragazzo/a che ha appena preso la terza media non ha le idee chiare su cosa vuole fare da grande.
E a volte non ce le ha neanche dopo il diploma di scuola superiore!
 
C'è anche da dire che di solito un ragazzo/a che ha appena preso la terza media non ha le idee chiare su cosa vuole fare da grande.
E a volte non ce le ha neanche dopo il diploma di scuola superiore!

Pure secondo me, scegliere la scuola superiore a 14 anni è un errore. I ragazzi che sbagliano sono molti.
Tanto, i primi due anni di superiori sono simili in tutte le scuole, però, una volta che sei lì, spesso non si cambia, anche per pigrizia o per non lasciare i compagni.
Magari a 16 si sarebbe un pelo più consapevoli.
 
Al liceo il biennio è simile, ma non uguale per tutti. Comunque credo sia possibile spostarsi da un liceo all'altro senza grossi traumi. Diverso è invece se si è iniziato un tecnico o un professionale. Lì credo che se sbagli e vuoi cambiare perdi l'anno.
 
A mio giudizio, giudicare la validità delle scuole in base ai risultati universitari ottenuti dai ragazzi, può essere fuorviante.
Bisogna almeno tenere conto delle condizioni all'ingresso e di quelle al contorno.
Spesso, al liceo, vengono indirizzati i ragazzi che, già alle medie, mostrano di essere più dotati.
Spesso i ragazzi che frequentano il liceo provengono da ambienti familiari più stimolanti e che possono offrire maggiori opportunità in generale.

Comunque, dei 170 del mio corso di ingegneria meccanica, il migliore era Claudio Domenicali, attualmente AD Ducati, proveniente dall'istituto Tecnico Comunale Aldini - Valeriani di Bologna.
 
A mio giudizio, giudicare la validità delle scuole in base ai risultati universitari ottenuti dai ragazzi, può essere fuorviante.
Bisogna almeno tenere conto delle condizioni all'ingresso e di quelle al contorno.
Spesso, al liceo, vengono indirizzati i ragazzi che, già alle medie, mostrano di essere più dotati.
Spesso i ragazzi che frequentano il liceo provengono da ambienti familiari più stimolanti e che possono offrire maggiori opportunità in generale.


Verissimo: la percentuale di benestanti e ottimi alunni che va al liceo è molto più alta rispetto agli altri istituti, ma A PRIORI, nel senso che ci vengono mandati dalle scuole medie, perciò l'analisi dei dati a posteriori risulta fuorviante.
In ogni caso, non credo se ne esca: è impossibile valutare la qualità delle scuole, è impossibile generalizzare e non ci sono dati che ci permettano di dare valutazioni oggettive. Infatti la discussione che si stava facendo era sul programma e quello è oggettivamente valutabile.
 
E tra l'altro non dimentichiamoci che c'è la variabile dell'insegnante che ti capita.
E purtroppo è verissimo. Devo ammettere che l'insegnate migliore avuta all'ITIS era di italiano.
E mi ha insegnato ad argomentare, tant'è che il mio tema di maturità era tra i migliori della scuola.

Oggi mi piangono gli occhi nel leggere certi documenti tecnici, scritti da laureati, che sembrano un incrocio fra la favola di cappuccetto rosso e Toto che chiede indicazioni al vigile milanese ( - per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?)

PS: probabilmente lei, ormai dall'alto, leggendo i miei post starà a sua volta piangendo :(
 
È esattamente il contrario, in tanti anni di università, da studente, ricercatore e docente a Fisica, posso testimoniarlo senza tema di smentita.

Prendo atto di quanto affermi e lo prendo per buono, devo però fare notare che la mia personale esperienza è all'opposto: tutte le persone che conosco che hanno fatto un percorso umanistico sono decisamente avverse al pensiero scientifico e faticano a comprendere anche i concetti più semplici inerenti la scienza.
Evidentemente manca un tassello, le differenze sono troppo evidenti.
 
Prendo atto di quanto affermi e lo prendo per buono, devo però fare notare che la mia personale esperienza è all'opposto: tutte le persone che conosco che hanno fatto un percorso umanistico sono decisamente avverse al pensiero scientifico e faticano a comprendere anche i concetti più semplici inerenti la scienza.
Evidentemente manca un tassello, le differenze sono troppo evidenti.
Guarda che PiGreco credo si riferisse ad altro. Persone con una formazione di base classica, che hanno poi intrapreso un percorso scientifico. E non per capirci gente che ha fatto il classico per poi laurearsi in storia antica.
 
Guarda che PiGreco credo si riferisse ad altro. Persone con una formazione di base classica, che hanno poi intrapreso un percorso scientifico. E non per capirci gente che ha fatto il classico per poi laurearsi in storia antica.

Ok, mi era sfuggito. Grazie per l'obiezione.
Però questo non sposta il discorso di tanto, perché chi studia al classico e poi va a fare fisica o ingegneria è una percentuale ridottissima di studenti, che evidentemente, per motivi più disparati, sono già molto attratti dalla materia scientifica e che sicuramente hanno già dentro di loro acquisito qualche conoscenza extra-scolastica che li ha fatti decidere di cambiare strada. Sono quindi un campione per niente significativo: anzi, sono l'eccezione per definizione.
 
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