<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> "I problemi delle auto elettriche" e futuro auto elettrica in generale | Page 37 | Il Forum di Quattroruote

"I problemi delle auto elettriche" e futuro auto elettrica in generale

Interessanti riflessioni. Ovvio che lavora più il frigo, o la tv, in ore, o anche solo l'allarme... ma in energia consumata, credo che il boxer diesel li batta tutti. Metti solo 400h di funzionamento annuo, a 20kW medi... sono 8MWh... e sono stato cauto...

Interessante anche il tuo approccio matematico. Il senso delle mie osservazioni è comunque molto semplice, il futuro dell'auto non è destinato a vederne una riduzione numerica , ne tantomeno credo sia nell'interesse dei produttori. Ci sarà una trasformazione senza dubbio e non è detto che sia l'elettrico il punto di arrivo.
 
Interessante anche il tuo approccio matematico. Il senso delle mie osservazioni è comunque molto semplice, il futuro dell'auto non è destinato a vederne una riduzione numerica , ne tantomeno credo sia nell'interesse dei produttori. Ci sarà una trasformazione senza dubbio e non è detto che sia l'elettrico il punto di arrivo.
È difficile fare previsioni, specialmente se riguardano il fituro. N. Bohr.
Certamente le case costruttrici si stanno attrezzando verso una modalità condivisa dei veicoli, specie se a guida autonoma, e per abbattere le emissioni alla trazione elettrica, poi vedremo quali saranno i sistemi di accumulazione e generazione di energia. La velocità a cui cambiano le cose è crescente. Le innovazioni tecnologiche spesso sono improvvise e rivoluzionarie. Davvero difficile preconizzare lo scenario.
 
È difficile fare previsioni, specialmente se riguardano il fituro. N. Bohr.
Certamente le case costruttrici si stanno attrezzando verso una modalità condivisa dei veicoli, specie se a guida autonoma, e per abbattere le emissioni alla trazione elettrica, poi vedremo quali saranno i sistemi di accumulazione e generazione di energia. La velocità a cui cambiano le cose è crescente. Le innovazioni tecnologiche spesso sono improvvise e rivoluzionarie. Davvero difficile preconizzare lo scenario.

Sicuramente e ovviamente. Sono soltanto ipotesi.
 
il futuro dell'auto non è destinato a vederne una riduzione numerica , ne tantomeno credo sia nell'interesse dei produttori

Che senso ha che ognuno di noi abbia un auto personale parcheggiata per la maggior parte del tempo?
Potrebbe essere comunque interesse dei produttori un evoluzione che va verso "un servizio"; vendere auto o vendere un servizio di trasporto l'importante è fatturare!
 
Che senso ha che ognuno di noi abbia un auto personale parcheggiata per la maggior parte del tempo?
Potrebbe essere comunque interesse dei produttori un evoluzione che va verso "un servizio"; vendere auto o vendere un servizio di trasporto l'importante è fatturare!

Si certo anche questa è una possibilità. Ecco mettendo insieme la visione di ognuno di noi alla fine facendo una "media" magari ci si avvicina alla reale evoluzione del prossimo futuro.
 
Che senso ha che ognuno di noi abbia un auto personale parcheggiata per la maggior parte del tempo?

Il senso di disporne quando ti serve. Il che normalmente riguarda parecchie persone contemporaneamente, altrimenti non esisterebbero le "ore di punta". I servizi di car sharing e quant'altro esistono già da anni, non è che cambiare alimentazione delle auto ne faccia cambiare la natura: sono appunto servizi che possono andare benissimo per una parte dell'utenza, ma è una parte minoritaria, ristretta agli automobilisti saltuari (che se non ne usufruiscono già ci sarà pure un motivo....). Se la gran massa degli automobilisti dovessero rivolgersi al car sharing, ci vorrebbero comunque tante auto quanti i possibili utenti simultanei, e sarebbero comunque parcheggiate per la maggior parte del tempo. Cambierebbe solo il nome sul libretto, e l'incommensurabile rottura di scatole connessa all'impiego condiviso (per capirci: niente più borse e scatole abbandonate nel bagagliaio, la giacca lasciata sul sedile, la macchina è sporca ma non ho tempo/voglia di lavarla....).
 
Che senso ha che ognuno di noi abbia un auto personale parcheggiata per la maggior parte del tempo?
Questo vale per molti ambiti, dagli elettrodomestici come le lavanderie a gettone, i macchinari professionali speciali, i sistemi di storage, computing, AI, logistica, lavoro flessibile, uso delle fonti energetiche, etc. Serve una visione globale che cozza con l'inveterata abitudine italica all'individualismo imperante.
 
normalmente riguarda parecchie persone contemporaneamente, altrimenti non esisterebbero le "ore di punta
Infatti si va verso una flessibilità di orari, modalità di lavoro, anche a distanza, e con una gestione sistemica dei mezzi con tempi di utilizzo e di ricarica, sopratutto in ambito urbano, dove la necessità di decongestionamento fisico e chimico sarà utile per rendere vivibili i centri storici. Si passa inevitabilmente attraverso una fase progettuale e programmatica. Come avviene già in ambito agricolo con i grandi macchinari speciali aka mietitrebbie o in ambito edilizio con gru e ponteggi... addirittura in ambito sanitario con apparecchi speciali come CT, NMR, mammografi mobili su veicoli ruotati. Idem per scuole ed attività culturali itineranti e virtuali.
 
Come avviene già in ambito agricolo con i grandi macchinari speciali aka mietitrebbie

Qui è avvenuto l'esatto contrario: nel caso delle grandi attrezzature, che costano come un appartamento vista Colosseo, si è passati da una stagionalità del lavoro "diluita", nel senso che quando ero ragazzo io la stagione della raccolte del grano durava tre settimane e quella del mais un mese, oggi il grano sparisce in cinque giorni e il mais in una decina, grazie appunto a macchine gigantesche che quando entrano in un campo letteralmente lo bevono. Il tutto ha un prezzo: una drastica contrazione del tempo di lavoro utile anche ai fini dell'ammortamento delle macchine, e questo si vede bene nei piazzali dei concessionari: innumerevoli sono i casi di contoterzisti che non riescono a pagare il mezzo, rimettendoci anche la camicia, per cui sopravvivono solo realtà imprenditoriali molto grandi, e che di solito hanno anche altre attività, come il movimento terra in appoggio all'edilizia e l'autotrasporto per compensare i periodi morti (di fatto, oggi una mietitrebbia con il suo solo lavoro non si ammortizza). Però è un ambito completamente diverso rispetto alla mobilità personale.
 
Il senso di disporne quando ti serve. Il che normalmente riguarda parecchie persone contemporaneamente, altrimenti non esisterebbero le "ore di punta". I servizi di car sharing e quant'altro esistono già da anni, non è che cambiare alimentazione delle auto ne faccia cambiare la natura: sono appunto servizi che possono andare benissimo per una parte dell'utenza, ma è una parte minoritaria, ristretta agli automobilisti saltuari (che se non ne usufruiscono già ci sarà pure un motivo....). Se la gran massa degli automobilisti dovessero rivolgersi al car sharing, ci vorrebbero comunque tante auto quanti i possibili utenti simultanei, e sarebbero comunque parcheggiate per la maggior parte del tempo. Cambierebbe solo il nome sul libretto, e l'incommensurabile rottura di scatole connessa all'impiego condiviso (per capirci: niente più borse e scatole abbandonate nel bagagliaio, la giacca lasciata sul sedile, la macchina è sporca ma non ho tempo/voglia di lavarla....).

E io aggiungerei anche un aspetto , messo in evidenza dalla pandemia totale che stiamo ancora vivendo , vale a dire la scarsa propensione a condividere un bene con il quale si ha un rapporto fisico totale ; l'auto , come si sa, soprattutto si tocca : maniglie , cambio , leve e tasti e per una condivisione totale credo sia impossibile igienizzare abitacoli e maniglie ad ogni utilizzo , senza contare il cambio dell'aria , difficoltoso soprattutto in inverno...

Da qui , oltre che da altri impulsi identificativi e "desideranti" ,la propensione , non tanto alla proprietà , quanto all'uso esclusivo del bene automobile...
 
Aggiungerei anche che la pandemia ha già fornito una prima implementazione di qualche aspetto che potrebbe caratterizzare l'evoluzione del modello sociale (smart working, DaD, acquisti online....). Sinceramente, di queste «innovazioni» non ne rimpiango nemmeno una, anzi il pensiero che dopo l'illusoria evasione arriverà presto la Delta a rimettere le cose come stavano mi rende già molto, ma molto nervoso......
 
Il senso di disporne quando ti serve. Il che normalmente riguarda parecchie persone contemporaneamente, altrimenti non esisterebbero le "ore di punta".

Assumendoti un costo maggiore per poterne disporre esclusivamente!
Nelle ore di punta vedo tantissimi veicoli di 1,5t e passa che viaggiano esclusivamente con il solo conducente a bordo e magari il percorso con altri è sovrapponibile. Visto che il tragitto casa-lavoro è programmato e programmabile per la maggioranza dei lavoratori sarebbe abbastanza semplice rinunciare ad una esclusività inutile e magari ottenerne anche un costo economico/ambientale/infrastrutturale minore.

I servizi di car sharing e quant'altro esistono già da anni, non è che cambiare alimentazione delle auto ne faccia cambiare la natura: sono appunto servizi che possono andare benissimo per una parte dell'utenza, ma è una parte minoritaria, ristretta agli automobilisti saltuari (che se non ne usufruiscono già ci sarà pure un motivo....).

Il grosso salto, a mio parere, si farà con la guida autonoma. L'attuale car sharing è sostenibile solo in grossi centri con alte concentrazioni e quindi "spazi ravvicinati". Con un auto che viene verso di te e non conduci, quindi non ti assumi i rischi di danneggiamento, incidenti e quant'altro, il tutto diventerà molto più competitivo anche nel piccolo.
Chi vorrà ancora l'esclusività e pretenderà di condurre l'auto pagherà cara questa "necessità".

Se la gran massa degli automobilisti dovessero rivolgersi al car sharing, ci vorrebbero comunque tante auto quanti i possibili utenti simultanei, e sarebbero comunque parcheggiate per la maggior parte del tempo.

Condividendo i percorsi si potrebbero ridurre considerevolmente; sarebbero come delle sorta di mini-bus che contatti tramite App secondo le tue necessità. Se il viaggio lo programmi per tempo pagherai pochissimo, se invece lo ordini immediatamente, senza nessun preavviso, logicamente avresti un costo molto più alto. Vedila come la logistica.
 
Assumendoti un costo maggiore per poterne disporre esclusivamente!
Mica detto, anzi. Dipende solo dalla frequenza di utilizzo del servizio: se ti serve una volta a settimana forse fai pari, se ti serve ogni giorno conviene senza se e senza ma un'auto di proprietà. Senza considerare le esternalità negative non monetizzabili (tradotto: rotture di scatole che non hanno prezzo)
Visto che il tragitto casa-lavoro è programmato e programmabile per la maggioranza dei lavoratori sarebbe abbastanza semplice rinunciare ad una esclusività inutile e magari ottenerne anche un costo
Neanche per idea. L'idea del car pooling è vecchia come il cucco, come mai lo fanno in pochissimi? Non basta che siano sovrapponibili i percorsi, devono esserlo anche gli orari. Meglio il trasporto pubblico, a questo punto.
Il grosso salto, a mio parere, si farà con la guida autonoma.
Cioè, mai. La guida autonoma non è fattibile, non in questo secolo per lo meno.
Condividendo i percorsi si potrebbero ridurre considerevolmente; sarebbero come delle sorta di mini-bus che contatti tramite App secondo le tue necessità.
A questo punto prendo il minibus.
 
Dopo 37 pagine di topic una cosa (mi) appare chiara :
non sono pochi coloro che mostrano di gradire
un modello sociale in stile formicaio ordinato.
Forse non ha torto un certo sociologo quando parla di crisi dell'individualismo occidentale.
 
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