<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> i laureati in Italia | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

i laureati in Italia

99octane ha scritto:
Te la giro in un altro modo: che ci riescono in 5 ce ne sono meno di 1 su 100.

Oddio, direi che ad occhio e croce sono un pochini di più, diciamo un 30% si laurea "in tempo", comunque è ancora poco.
Poi, bisognerebbe analizzare il perchè la gente non si laurea in tempo e qui ci sarebbe molto da scrivere: c'è chi non si laurea in tempo perchè il tempo lo perde nei locali notturni oppure pensa a "godersi" i piaceri della vita dei 20 anni, c'è chi non si laurea in tempo perchè oggettivamente non ne ha le capacità intellettive (e ci sarebbe da chiedersi cosa c'è venuto a fare all'Università... :rolleyes: ), c'è chi non si laurea in tempo perchè magari lavora per necessità (onorevole) o per semplice sfizio di avere qualche soldo in più per potersi permettere le Hogan o le borsette firmate (meno onorevole), c'è inoltre chi non si laurea in tempo perchè trova una occupazione di tutto rispetto e decide di rallentare gli studi (scelta condivisibile) ecc ecc.

Poi c'è anche il fattore Università, per cui ci sono Università in cui la media degli studenti si laurea più in tempo che in altre.

Io non sono un esponente della categoria che si laurea a 25 anni con 110 e lode, infatti di anni ne ho 27 e mi laureo ad Aprile.
Se forse avessi studiato di più o avessi tirato via qualche voto anzichè rifiutarlo, oppure non fossi andato in Erasmus o non avessi lavorato (come sto facendo ora) probabilmente mi ero laureato 2 anni fa "in tempo".
Non so se sarebbe stato meglio o meno, ma so per certo che alcune esperienze che ho fatto (vedi l'erasmus ad Oxford o il lavoro in Inghilterra) sono assolutamente contento di averle fatte, così come l'aver iniziato a lavorare in Italia presso una società d'assicurazioni pur dovendo finire gli studi.
Questa è solo la mia esperienza, quello che capisco meno è chi sta a grattarsi salvo poi lamentarsi che a 30 anni deve ancora prendere la laurea triennale... anche perchè, se devo dirla tutta, io ho sempre fatto tutto e non mi sono certo privato del divertimento giovanile....
;)

99octane ha scritto:
Laddove altrove in Europa le percentuali sono molto piu' alte.
Non stupiamoci se poi abbiamo problemi di impiego, e giovani che restano in casa fino ai 35 anni. :rolleyes:
Il nostro sistema universitario fa piu' acqua di un setaccio. Continuiamo pure a dirci che e' eccellente, contro ogni evidenza.
Noi italiani, come d'altro canto i popoli di molti altri paesi di scarsa rilevanza, siamo sempre stati bravissimi a darci gran pacche sulla spalla.

In Europa le percentuali sono più alte perchè il sistema universitario è strutturato in modo diverso: in Inghilterra ad esempio, così come in USA non puoi rimanere indietro con gli studi, semplicemente perchè "non ti è permesso". L'Università è strutturata in modo simile alle nostre scuole superiori, per cui se non passi gli esami nei tempi stabiliti sei fuori.
Definitivamente.

Non so se questo sistema sia migliore o peggiore del nostro, posso solo dire che io, avendolo provato, l'ho trovato molto più impegnativo e focalizzato sullo studio di quanto non lo sia in Italia.
Mi avevano chiamato alla UPenn University dopo che presi il diploma in legal studies ad Oxford, feci il colloquio, ma da come mi prospettavano la cosa, sembrava che avessero già deciso tutta la mia vita dai 24 agli 80 anni, senza contare che inoltre la retta annuale era di 30.000 dollari...
:?
A volte mi chiedo come sarebbe stata la mia vita se fossi andato in USA a studiare.
:rolleyes:
 
alfistaConvinto ha scritto:
99octane ha scritto:
Si', direi di si'.
l'esame di programmazione dell'università italiana di informatica
io lo ho passato ma ora come ora fo 10 punti tu?
http://www.cs.unicam.it/tesei/updown/progr2009appello2.pdf
se rimani spaesato è normale!

12 anni di programmazione : non c'ho capito una mazza.

Ma soprattutto qualcuno crede veramente che 'ste fregnacce servano nel mondo del lavoro ?

E poi, leggendo lo pseudo programma dell'ultimo esercizio, solo un imbecille usa come nomi delle variabili le lettere !
I nomi delle variabili devono essere sempre "parlanti" per capire immediatamente di cosa si tratta, altrimenti il programma risulta subito illeggibile !
Se scrivessi un programma con quello standard, in quansliasi linguaggio di programmazione, verrai licenziato ancor prima di compilare il programma stesso !

Quando mi sono affacciato al mondo dell'informatica, parlo del 1997, la persona che mi spiegò la logica di programmazione mi fece un banale esempio di come si fa un caffè, ovvero mi chiese di scrivere su un foglio di carta tutte le azioni necessarie per preparare un caffè.
Qualche tempo dopo recuperai un vecchio manuale IBM di programmazioone mainframe ove si partiva dalla logica di programmazione : l'esempio era un copia e incolla del vecchio manuale utente che negli anni '70 fornivano insieme alle Fiat per capire come sostituire una gomma bucata.
Sempre in quel periodo un amico ha provato a seguire la facoltà di informatica alla Statale di Milano e mi fece leggere il primo "tomo" sulla logica di programmazione : tutto farcito di logartimi e funzioni incomprensibili.
 
Una riflessione sull'università italiana :

"In teoria, toeria e pratica sono la stessa cosa.
In pratica, sono differenti"
 
Aubrey ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
99octane ha scritto:
Si', direi di si'.
l'esame di programmazione dell'università italiana di informatica
io lo ho passato ma ora come ora fo 10 punti tu?
http://www.cs.unicam.it/tesei/updown/progr2009appello2.pdf
se rimani spaesato è normale!

12 anni di programmazione : non c'ho capito una mazza.

Ma soprattutto qualcuno crede veramente che 'ste fregnacce servano nel mondo del lavoro ?

E poi, leggendo lo pseudo programma dell'ultimo esercizio, solo un imbecille usa come nomi delle variabili le lettere !
I nomi delle variabili devono essere sempre "parlanti" per capire immediatamente di cosa si tratta, altrimenti il programma risulta subito illeggibile !
Se scrivessi un programma con quello standard, in quansliasi linguaggio di programmazione, verrai licenziato ancor prima di compilare il programma stesso !

Quando mi sono affacciato al mondo dell'informatica, parlo del 1997, la persona che mi spiegò la logica di programmazione mi fece un banale esempio di come si fa un caffè, ovvero mi chiese di scrivere su un foglio di carta tutte le azioni necessarie per preparare un caffè.
Qualche tempo dopo recuperai un vecchio manuale IBM di programmazioone mainframe ove si partiva dalla logica di programmazione : l'esempio era un copia e incolla del vecchio manuale utente che negli anni '70 fornivano insieme alle Fiat per capire come sostituire una gomma bucata.
Sempre in quel periodo un amico ha provato a seguire la facoltà di informatica alla Statale di Milano e mi fece leggere il primo "tomo" sulla logica di programmazione : tutto farcito di logartimi e funzioni incomprensibili.

io ti amo :)
 
99octane ha scritto:
Te la giro in un altro modo: che ci riescono in 5 ce ne sono meno di 1 su 100.
Laddove altrove in Europa le percentuali sono molto piu' alte.
Non stupiamoci se poi abbiamo problemi di impiego, e giovani che restano in casa fino ai 35 anni. :rolleyes:
Il nostro sistema universitario fa piu' acqua di un setaccio. Continuiamo pure a dirci che e' eccellente, contro ogni evidenza.
Noi italiani, come d'altro canto i popoli di molti altri paesi di scarsa rilevanza, siamo sempre stati bravissimi a darci gran pacche sulla spalla.

non mettere tutte le università sullo stesso piano; che poi non sia così malaccio lo dimostra in fatto che tanti ricercatori - espatriando - hanno fatto cose egregie. Senza una buona preparazione di base non sarebbe possibile. Ed è ovvio che quelle persone si sono impegnate a dovere.
 
dexxter ha scritto:
99octane ha scritto:
In Italia sono decenni che mettiamo i bastoni tra le ruote in modo sterile a chi studia nelle universita'. Gente che impiega 8 anni a laurearsi, e non certo perche' non ha voglia di studiare.
Ricerca universitaria strangolata, con i nostri cervelli migliori che se ne vanno all'estero.
Ricerca industriale stratassata, laddove all'estero viene defiscalizzata e incentivata.
E poi ci stupiamo che restiamo indietro?
C'e' da stupirsi che non siam rimasti poi troppo indietro, almeno fin'ora.

8 anni? se impieghi 8 anni per una laurea in ingegneria non ti assume più nessuno. A 24/25 devi aver finito. Salvo la P.A.
Fonte: corsera del venerdì di qualche tempo fa.
Ad ingegneria a Trieste ai miei tempi si laureavano in 5 anni 2/3 persone su 350 iscritti. La stragrande maggioranza impiegava dai 6-9 anni.
Entro 12 mesi dal conseguimento del titolo il 96% dei laureati era già occupato.
Il discorso che fa 99octane è, purtroppo, corretto.
 
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
99octane ha scritto:
In Italia sono decenni che mettiamo i bastoni tra le ruote in modo sterile a chi studia nelle universita'. Gente che impiega 8 anni a laurearsi, e non certo perche' non ha voglia di studiare.
Ricerca universitaria strangolata, con i nostri cervelli migliori che se ne vanno all'estero.
Ricerca industriale stratassata, laddove all'estero viene defiscalizzata e incentivata.
E poi ci stupiamo che restiamo indietro?
C'e' da stupirsi che non siam rimasti poi troppo indietro, almeno fin'ora.

8 anni? se impieghi 8 anni per una laurea in ingegneria non ti assume più nessuno. A 24/25 devi aver finito. Salvo la P.A.
Fonte: corsera del venerdì di qualche tempo fa.
Ad ingegneria a Trieste ai miei tempi si laureavano in 5 anni 2/3 persone su 350 iscritti. La stragrande maggioranza impiegava dai 6-9 anni.
Entro 12 mesi dal conseguimento del titolo il 96% dei laureati era già occupato.
Il discorso che fa 99octane è, purtroppo, corretto.

guarda, mio figlio a neanche 25 anni era già in possesso della laurea quinquennale in ingegneria gestionale. Certo, non è uscito con 110, tuttavia.......
 
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
99octane ha scritto:
In Italia sono decenni che mettiamo i bastoni tra le ruote in modo sterile a chi studia nelle universita'. Gente che impiega 8 anni a laurearsi, e non certo perche' non ha voglia di studiare.
Ricerca universitaria strangolata, con i nostri cervelli migliori che se ne vanno all'estero.
Ricerca industriale stratassata, laddove all'estero viene defiscalizzata e incentivata.
E poi ci stupiamo che restiamo indietro?
C'e' da stupirsi che non siam rimasti poi troppo indietro, almeno fin'ora.

8 anni? se impieghi 8 anni per una laurea in ingegneria non ti assume più nessuno. A 24/25 devi aver finito. Salvo la P.A.
Fonte: corsera del venerdì di qualche tempo fa.
Ad ingegneria a Trieste ai miei tempi si laureavano in 5 anni 2/3 persone su 350 iscritti. La stragrande maggioranza impiegava dai 6-9 anni.
Entro 12 mesi dal conseguimento del titolo il 96% dei laureati era già occupato.
Il discorso che fa 99octane è, purtroppo, corretto.

guarda, mio figlio a neanche 25 anni era già in possesso della laurea quinquennale in ingegneria gestionale. Certo, non è uscito con 110, tuttavia.......

bhè, bravo! in che ateneo?
 
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
99octane ha scritto:
In Italia sono decenni che mettiamo i bastoni tra le ruote in modo sterile a chi studia nelle universita'. Gente che impiega 8 anni a laurearsi, e non certo perche' non ha voglia di studiare.
Ricerca universitaria strangolata, con i nostri cervelli migliori che se ne vanno all'estero.
Ricerca industriale stratassata, laddove all'estero viene defiscalizzata e incentivata.
E poi ci stupiamo che restiamo indietro?
C'e' da stupirsi che non siam rimasti poi troppo indietro, almeno fin'ora.

8 anni? se impieghi 8 anni per una laurea in ingegneria non ti assume più nessuno. A 24/25 devi aver finito. Salvo la P.A.
Fonte: corsera del venerdì di qualche tempo fa.
Ad ingegneria a Trieste ai miei tempi si laureavano in 5 anni 2/3 persone su 350 iscritti. La stragrande maggioranza impiegava dai 6-9 anni.
Entro 12 mesi dal conseguimento del titolo il 96% dei laureati era già occupato.
Il discorso che fa 99octane è, purtroppo, corretto.

guarda, mio figlio a neanche 25 anni era già in possesso della laurea quinquennale in ingegneria gestionale. Certo, non è uscito con 110, tuttavia.......
Complimenti a lui :thumbup:
Ho dei compagni di università che si sono laureati in ingegneria (tardi secondo i canoni ordinari) che stanno facendo ottime carriere in importanti aziende della zona
 
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
Kren ha scritto:
dexxter ha scritto:
99octane ha scritto:
In Italia sono decenni che mettiamo i bastoni tra le ruote in modo sterilese impieghi 8 anni per una laurea in ingegneria non ti assume più nessuno. A 24/25 devi aver finito. Salvo la P.A.
Fonte: corsera del venerdì di qualche tempo fa.[/quote mio figlio a neanche 25 anni era già in possesso della laurea quinquennale in ingegneria gestionale. Certo, non è uscito con 110, tuttavia.......[/
Complimenti a lui :thumbup:
Ho dei compagni di università che si sono laureati in ingegneria (tardi secondo i canoni ordinari) che stanno facendo ottime carriere in importanti aziende della zona
sperio che sia così anche per lui; per ora è lì per
una paga che......lasciamo perdere. Se non altro il contratto è a tempo indeterminato.
 
dexxter ha scritto:
guarda, mio figlio a neanche 25 anni era già in possesso della laurea quinquennale in ingegneria gestionale. Certo, non è uscito con 110, tuttavia.......

Credo che questo dovrebbe essere lo standard, e non l'eccezione.

Mia moglie si è laureata in biotecnologie mediche in 5 anni esatti, 3 anni + 2 di specializzazione (oncologia), e infine ulteriori 3 anni per il Dottorato di Ricerca.
La laurea triennale con 109, la specialistica con 110 e lode.
Idem mia cognata, in biologia, 3 + 2 entrambe con 110 e lode in 5 anni, oggi è in Canada per il Dottorato di Ricerca.
Così come due miei carissimi amici, entrambi dottori in Economia e Commercio alla Statale di Milano in 4 anni e 110 e lode.

E quando usciamo tutti assieme a cena, io, unico diplomato, mi sento un cretino :D
 
Aubrey ha scritto:
dexxter ha scritto:
guarda, mio figlio a neanche 25 anni era già in possesso della laurea quinquennale in ingegneria gestionale. Certo, non è uscito con 110, tuttavia.......

Credo che questo dovrebbe essere lo standard, e non l'eccezione.

Mia moglie si è laureata in biotecnologie mediche in 5 anni esatti, 3 anni + 2 di specializzazione (oncologia), e infine ulteriori 3 anni per il Dottorato di Ricerca.
La laurea triennale con 109, la specialistica con 110 e lode.
Idem mia cognata, in biologia, 3 + 2 entrambe con 110 e lode in 5 anni, oggi è in Canada per il Dottorato di Ricerca.
Così come due miei carissimi amici, entrambi dottori in Economia e Commercio alla Statale di Milano in 4 anni e 110 e lode.

E quando usciamo tutti assieme a cena, io, unico diplomato, mi sento un cretino :D

Complimenti per la famiglia! :shock:
Non posso dire altrettanto, di tutte le persone che conosco laureate (e on parecchie), i laureati nel giusto tempo li conto in una mano... :rolleyes:
 
jaccos ha scritto:
Aubrey ha scritto:
dexxter ha scritto:
guarda, mio figlio a neanche 25 anni era già in possesso della laurea quinquennale in ingegneria gestionale. Certo, non è uscito con 110, tuttavia.......

Credo che questo dovrebbe essere lo standard, e non l'eccezione.

Mia moglie si è laureata in biotecnologie mediche in 5 anni esatti, 3 anni + 2 di specializzazione (oncologia), e infine ulteriori 3 anni per il Dottorato di Ricerca.
La laurea triennale con 109, la specialistica con 110 e lode.
Idem mia cognata, in biologia, 3 + 2 entrambe con 110 e lode in 5 anni, oggi è in Canada per il Dottorato di Ricerca.
Così come due miei carissimi amici, entrambi dottori in Economia e Commercio alla Statale di Milano in 4 anni e 110 e lode.

E quando usciamo tutti assieme a cena, io, unico diplomato, mi sento un cretino :D

Complimenti per la famiglia! :shock:
Non posso dire altrettanto, di tutte le persone che conosco laureate (e on parecchie), i laureati nel giusto tempo li conto in una mano... :rolleyes:

Credo dipenda molto anche dalle situazioni familiari, dalle motivazioni, dagli obiettivi.

Sicuramente se uno studente universitario è costretto anche a lavorare, questo può essere un motivo di ritardo.
Per i maschietti, almeno sino alla classe 1985, anche l'anno di militare è stato motivo di ritardo.

Ho l'esempio di un carissimo amico conosciuto in caserma.
Finito il liceo, subito a militare e poi iscritto a giurisprudenza (quindi già un anno in ritardo).
Dopo due anni s'è bloccato davanti al temibile esame di Diritto Privato.
Dopo la 7^ volta andata a buca, decide di cambiare facoltà, si iscrive a Economia e Commercio e ... 4 anni dopo dottore con 110 e lode a 27 anni !
Sicuramente il fatto di avere una famiglia che l'ha appoggiato sempre in tutto, la possibilità di non pensare ad eventuali problemi economici e il grande equilibrio raggiunto quando ha conosciuto in facolta la sua futura moglie (anch'ella laureata con 110 lode nei termini dei 4 anni) sono stati elementi fondamentali per raggiungere l'obiettivo.

E posso capire che un ragazzo di 20 anni che magari cambia città per frequentare l'università possa trovarsi davanti a tante tentazioni che lo distraggono dall'obiettivo della laurea in corso.

Ricordiamoci che oggi c'è molta meno "fame" rispetto a 30 o 40 anni fa, oggi l'università è quasi la normale prosecuzione della scuola superiore mentre all'epoca andare all'università era un privilegio per i pochi che potevano permetterselo.
 
Aubrey ha scritto:
dexxter ha scritto:
guarda, mio figlio a neanche 25 anni era già in possesso della laurea quinquennale in ingegneria gestionale. Certo, non è uscito con 110, tuttavia.......

Credo che questo dovrebbe essere lo standard, e non l'eccezione.

Mia moglie si è laureata in biotecnologie mediche in 5 anni esatti, 3 anni + 2 di specializzazione (oncologia), e infine ulteriori 3 anni per il Dottorato di Ricerca.
La laurea triennale con 109, la specialistica con 110 e lode.
Idem mia cognata, in biologia, 3 + 2 entrambe con 110 e lode in 5 anni, oggi è in Canada per il Dottorato di Ricerca.
Così come due miei carissimi amici, entrambi dottori in Economia e Commercio alla Statale di Milano in 4 anni e 110 e lode.

E quando usciamo tutti assieme a cena, io, unico diplomato, mi sento un cretino :D
Bravi non c'è che dire. Ma non significa che siano più intelligenti o più bravi di te. Hanno solo un pezzo di carta che gli consente di essere chiamati dottori (che in sé è proprio una ca...........ta)!
 
elancia75 ha scritto:
Architettura specialistica fuori-sede a Firenze: 8 anni e mezzo, 108/110 e servizio civile a rallentarmi. Un mio "amico", figlio di un ingegnere con studio, riuscì ad evitare il servizio civile perchè lo assunse il babbo. Si è laureato prima, ovviamente. Ad un colloquio, ho mandato a quel paese un professionista che mi ha rinfacciato di essermi laureato "tardi", poi sono stato assunto altrove grazie anche ad uno stage Autodesk.

Morale (secondo me): A chi ti sa valutare non glie ne frega nulla di quanto impieghi a laurearti.

Otto anni e mezzo con un servizio civile in mezzo, se ti sei iscritto all'Università entro i 20 anni, non giustificano la definizione di "laureato tardi", indipendentemente da chi ti valuta.

Ciò detto, trovo che il tempo che uno ci ha messo sia comunque indicativo, ovviamente va valutato in quel caso, ho sotto gli occhi figli di papà mantenuti dai genitori fino ai 30 anni ed anche oltre all'Università, che si laureano con voti che a quel punto non possono essere certo eccelsi e pretendono anche di trovare lavoro subito. In quei casi sono d'accordissimo nel considerare, eccome, gli anni che uno ci ha messo come fattore discriminante.

Saluti

PS: Mi sono laureato in Chimica nel luglio del 1996 con 109/110, non esisteva nessuna laurea breve, erano 30 esami ciascuno con scritto e orale e molti anche con la prova pratica di laboratorio (oggi si direbbe che sono 60-80 esami), avevamo gli sbarramenti al biennio e, in ogni esame, se non passavi lo scritto non andavi avanti. Ci ho messo 7 anni anzichè 5, i 2 li ho persi tutti dietro un unico esame. Motivo del 109: i due anni persi.
Ho trovato lavoro in una multinazionale energetica/petrolifera/petrolchimica (per la quale lavoro tuttora) nell'ottobre 1998, dopo due anni di emigrazione all'estero. Sono stato tra i primi del mio corso a trovare lavoro, prima di me l'hanno trovato le ragazze (laureate in corso) e qualcuno con appoggi esterni.
Le schiappe sono rimaste tutte all'università e oggi, dopo quasi 15 anni, sono ancora lì che vivacchiano da una borsa di studio all'altra.........
 
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