Eldinero ha scritto:
fabiologgia ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
Eldinero ha scritto:
Da come la racconti tu Fabio, viene quasi voglia di creare un'associazione Onlus per la raccolta fondi per i venditori delle concessionarie che fanno la fame. :lol:
Tu scherzi, ma un terzo dei conce rischia di chiudere entro quest'anno ...
E quelle che non chiuderanno (e che quindi, evidentemente, sono sopravvissute) vorrà dire che si sono abituate al nuovo mercato, quindi che non sono più disponibili a farsi taglieggiare o sciacallare.
Vendere auto non è come vendere generi di prima necessità, che si devono comprare per forza e per i quali non esiste certo il ritiro dell'usato.
Ormai, per come gira il mercato, tra margini risicatissimi e usati sempre più invendibili per i Concessionari spesso è meglio rinunciare ad una vendita di nuovo piuttosto che prendersi in casa un mattone che gli mangia tutto il margine.
In questo momento per vendere bene il proprio usato e acquistare altrettanto bene il nuovo l'unica soluzione è quella di vendere privatamente (mettendoci il tempo e le risorse necessarie) e andare dal Concessionario senza usato e con un assegno in mano. Come per magia il trattamento sarà ben diverso e noi stessi avremmo fatto complessivamente un affare molto migliore.
Saluti
Condivido il tuo discorso, tranne quando utilizzi il verbo tagliegiare e sciacallare riferibili a ciò che subiscono le concessionarie.
A parte che i furbi siedono sempre dall'altra parte della scrivania.E te lo dico con certezza. Mi viene in mente ciò che mi disse il proprietario di un concessionario plurimarche dove presi la mia attuale auto. Lui, quando era giovane, lavorava con Iazzone, non so se lo conosci. A Roma era molto conosciuto, gestiva diversi marchi. Praticamente il Sig. Iazzone disse a questo signore "Non ci crederai, ma ai miei clienti gli racconto talmente bene le bugie che ci credo pure io". Questo ti fa capire di che pasta sono i fatti i venditori, qualunque cosa vendono. Berlusconi, ad esempio, sarebbe capace di vendere un enciclopedia ad una tribù di africani che morendo di fame.
Sulla vendita degli usati i venditori danno il meglio di se, raccontano le peggio stronzate per far apparire quell'auto come la migliore sul mercato.
Ricordo come se fosse ieri un venditore di una concessionaria Citroen, dove andai per un preventivo di una C4. Alla fatidica domanda se avessi un' auto da dare indietro, gli disse "si, ho una lancia Lybra". Sapevo che sarebbe stata svalutata, figuriamoci, non avevo pretese. Appena gli nomino la macchina, sembrava che avessi offeso la madre, comincio a dirmi peste e corna dell'auto ( sinceramente stavo per alzarmi e andarmene per mancanza di rispetto ), dopodiché comincia a fare il pianto greco dicendo che loro ne avevano una da 6 mesi, che non riuscivano a vendere, ma magicamente era diventata, la loro Lybra, un'auto bellissima, ben accessoriata, ottima per la famiglia, perfetta. L'apotesi l'ha raggiunta quando mi ha chiesto "Perché non te la prendi tu?". Credo che qui un vaffanc....ci stava tutto! non credi?
Ecco, questo solo per dire che si può capire benissimo che le concessionarie hanno margini bassi sulle vendite sul nuovo, e che spesso ritirare l'usato non è per loro conveniente. Ma mi sembra improprio utilizzare i verbi di cui sopra, perché i clienti non hanno mai puntato una pistola alla tempia al venditore di turno per costringerlo a ritirare il proprio usato al prezzo che faceva comodo.
Anzi, come spesso accade, tali venditori ritiravano l'usato al prezzo che conveniva alla concessionaria giusto o sbagliato che sia.
Per cui smettila di far apparire i venditori come delle povere vittime sacrificali.
Caro Eldinero,
mi spiace che tu abbia così mal interpretato i miei post (parlo della frase evidenziata), certamente ho sbagliato nello spiegarmi se uno come te, che mi conosce bene da tempo, ha potuto prendere una simile cantonata.
Per questo, proprio perchè ci conosciamo, ritengo che meriti una spiegazione esaustiva.
Io non disegno i venditori come vittime sacrificali. Assolutamente no.
Però ho notato che moltissimi clienti (me per primo, tante volte) vogliono la botte piena e la moglie ubriaca e che in questo periodo, da quando sono finiti gli incentivi, moltissimi di noi che per fortuna sono stati toccati poco dalla crisi (mi ci metto in mezzo anche io senza problemi) hanno cominciato ad andare dai Concessionari per fare l'affare dela loro vita cercando di prendere per il collo il Concessionario sapendo che lui invece era in crisi davvero e che quindi, pur di venderci l'auto ci avrebbe dato anche l'anima.ù
Tutti noi, da clienti, vogliamo sempre i supersconti, ma poi quando permutiamo calcoliamo la svalutazione sul prezzo pieno della serie "
caspita, in due anni l'auto ha perso 15mila euro su 30 che costava due anni fa" omettendo che noi anzichè 30 l'avevamo comprata a km zero pagandola 21 o 22 o, forse, nuova ma pagandola 25. Nessuno di noi si è mai chiesto, mettendosi dall'altra parte, "
io, se fossi cliente, quanto sarei disposto apagare la mia auto?". Non per altro, ogni scarrafone è bello a mamma sua, è noto e risaputo.
Lo stesso discorso sta succedendo, ad esempio, nel settore immobiliare. Da quando c'è l'IMU (e la crisi) sai quanta gente c'è che ha un pò di soldi da parte che sta andando a speculare su questo?
I furbi non stanno mai da una sola parte, come non ci stanno gli scemi. Siamo tutti scemi e tutti furbi, a seconda del ruolo che giochiamo.
Io non sono Concessionario, non lo sono mai stato (ma mi sarebbe piaciuto esserlo) e mai lo sarò, ma ho molti amici che lo sono. Amici a molti dei quali non ho mai nemmeno comprato un'auto ma con i quali parlo molto e che mi raccontano cose che comunque già conosco perchè in quasi 25 anni di patente di auto ne ho comprate non dico altrettante ma non molte di meno.
Il mio parere è che i Concessionari non sono Santi, e nemmeno ONLUS. Sono imprenditori che dal loro lavoro devono vivere, guadagnare e pagare stipendi. sattamente come gli impresari edili, i falegnami e via dicendo.
Il mercato dell'auto al momento è in condizioni estremamente particolari. Alla fine di 14 anni di droga (incentivi statali) si è trovato nel mezzo di una crisi europea che ha amplificato l'effetto della noormale recessione post-incentivi.
Chi non era forte ci ha lasciato le penne, spesso prima di tirare l'ultimo respiro ha dovuto svendere quel che aveva. Chi è sopravvisuto si è abituato a vivere con meno ossigeno ed ora può permettersi di scegliere di accettare le vendite che gli danno il giusto guadagno e di rifutare quelle che invece servono solo a fare numero ma economicamente lo fanno andare in pari se non pure perdere.
Ora devo andare, se vorrai potremo continuare questo discorso come e quando ne avrai voglia (ovviamente anche con chiunque altro voglia inserirsi). Io non sono l'avvocato di nessuno, sono solamente un accanito sostenitore di un mercato in cui le regole siano ben chiare per tutti e dove tutti abbiano diritti e doveri, mentre sono assolutamente contro la criminalizzazione di una categoria che in questo momento deve far di tutto per sopravvivere, come tutti noi.
Saluti