<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Guzzi V7 classic | Page 9 | Il Forum di Quattroruote

Guzzi V7 classic

EVOLVO ha scritto:
Riporto un articolo esaustivo e su cui concordo dove si parla delle potenzialità non espresse di marchi potenzialmente rilanciabili tipo Guzzi ,riferendosi a quanto fatta da un marchio rilanciato quale Triumph.

"La marca inglese, rinata dalle ceneri di diversi fallimenti, ha riconquistato un posto di prestigio sul mercato internazionale della moto. Un?impresa da industriali d?altri tempi, firmata John Bloor

Se solitamente, prima di pubblicare notizie ?suggerite e pagate? ad un giornale, si scrive ?Pubblicità redazionale?, in questo caso io scrivo: ?Non devo fare un servizio a nessuno e non mi paga nessuno?. Il che significa, spero sia chiaro nonostante il titolo, che ciò che leggerete da qui in avanti è solo una mia personale opinione che intendo manifestare perché mi sembra giusto dare un riconoscimento a chi secondo me l?ha meritato.
Non conosco John Bloor, ma so di lui ciò che dal nostro punto di vista più conta: ha preso in mano nel 1983 i diritti di un marchio motociclistico inglese plurifallito e neanche il più prestigioso dal punto di vista storico, lo ha riportato sul mercato, ha saputo circondarsi di validi collaboratori in casa e fuori, ha superato una batosta tremenda nel 2002, quando un incendio distrusse la fabbrica di Hinckley, ha dato vita ad una gamma produttiva completa ed originale, ha saputo creare uno stretto e coerente legame fra la storia dell?azienda e il suo futuro ed ora punta ad inserirsi fra i primi costruttori in ambito internazionale.
La sua gamma ?alta? riscuote successo in tutti i mercati che possono permettersi il lusso delle attuali ?maxi?, ma il marchio Triumph ora punta anche a diffondersi, con modelli appetibili ed economici, anche nei mercati emergenti, in Asia e in Sud America, mettendo a frutto le più moderne tecniche di co-produzione sull?esempio di quanto già fatto dalle Case giapponesi e dalla BMW.
Tutto ciò stride violentemente con la situazione delle industrie italiane di moto (lasciamo stare gli scooter), tutte tenacemente aggrappate alle ?cosiddette? nicchie. Il termine ?cosiddette? l?ho inserito perché ormai le nicchie, allargate a destra e a manca da più pretendenti, sono ormai tanto slabbrate da aver perso la loro connotazione originale e quindi anche le motivazioni alla loro occupazione.
Le aziende italiane sono validissime, creative e in possesso di tecnologia vincente, ma o si rivolgono solo a un numero molto ristretto di clienti, oppure, pur disponendo di una gamma ampia e competitiva, non riescono ad imporla sul mercato.
Il mio sogno sarebbe un John Bloor italiano. A mio parere l?avevamo: era Ivano Beggio, ma poi la sua carica vincente, per motivi sui quali non mi interessa al momento indagare, è andata scemando fino ad esaurirsi.
Molti anni fa un collega straniero mi disse: ?I giapponesi sono i primi sul mercato mondiale, ma voi non siete gli ultimi, bensì i secondi?. Allora era ancora vero. Oggi non so.

Che non vuol dire niente. Ancora non e' chiaro perche' dovrei comprare una Bonneville piuttosto che una V7. Vabbhe, mi rassegno a constatare che, a parte una chiara volonta' di dare addosso a Guzzi, di argomenti fattivi non ne hai.
 
leolito ha scritto:
99octane ha scritto:
Lo scooter sta alla moto come il carretto sta all'auto. Han tutti e due due ruote, ma la comunanza finisce li'. Potevi prenderti un'Harley. Consuma poco e fa tranquillamente 15.000 km con un treno di gomme, se si modera il gas.
Poteva prendere anche una Hyosung Comet GT250 che fa le stesse cose* di una Harley, e costa un terzo.

* in una cosa la Hyosung pecca: scintillare fuori dal bar .... :lol: :D :p

Certo certo, come no... :lol:
L'importante e' esserne convinti. Ma tanto. A quel punto, meglio che vai sulla moto della giostra: in fondo va veloce come l'elicottero! :D
 
99octane ha scritto:
EVOLVO ha scritto:
Riporto un articolo esaustivo e su cui concordo dove si parla delle potenzialità non espresse di marchi potenzialmente rilanciabili tipo Guzzi ,riferendosi a quanto fatta da un marchio rilanciato quale Triumph.

"La marca inglese, rinata dalle ceneri di diversi fallimenti, ha riconquistato un posto di prestigio sul mercato internazionale della moto. Un?impresa da industriali d?altri tempi, firmata John Bloor

Se solitamente, prima di pubblicare notizie ?suggerite e pagate? ad un giornale, si scrive ?Pubblicità redazionale?, in questo caso io scrivo: ?Non devo fare un servizio a nessuno e non mi paga nessuno?. Il che significa, spero sia chiaro nonostante il titolo, che ciò che leggerete da qui in avanti è solo una mia personale opinione che intendo manifestare perché mi sembra giusto dare un riconoscimento a chi secondo me l?ha meritato.
Non conosco John Bloor, ma so di lui ciò che dal nostro punto di vista più conta: ha preso in mano nel 1983 i diritti di un marchio motociclistico inglese plurifallito e neanche il più prestigioso dal punto di vista storico, lo ha riportato sul mercato, ha saputo circondarsi di validi collaboratori in casa e fuori, ha superato una batosta tremenda nel 2002, quando un incendio distrusse la fabbrica di Hinckley, ha dato vita ad una gamma produttiva completa ed originale, ha saputo creare uno stretto e coerente legame fra la storia dell?azienda e il suo futuro ed ora punta ad inserirsi fra i primi costruttori in ambito internazionale.
La sua gamma ?alta? riscuote successo in tutti i mercati che possono permettersi il lusso delle attuali ?maxi?, ma il marchio Triumph ora punta anche a diffondersi, con modelli appetibili ed economici, anche nei mercati emergenti, in Asia e in Sud America, mettendo a frutto le più moderne tecniche di co-produzione sull?esempio di quanto già fatto dalle Case giapponesi e dalla BMW.
Tutto ciò stride violentemente con la situazione delle industrie italiane di moto (lasciamo stare gli scooter), tutte tenacemente aggrappate alle ?cosiddette? nicchie. Il termine ?cosiddette? l?ho inserito perché ormai le nicchie, allargate a destra e a manca da più pretendenti, sono ormai tanto slabbrate da aver perso la loro connotazione originale e quindi anche le motivazioni alla loro occupazione.
Le aziende italiane sono validissime, creative e in possesso di tecnologia vincente, ma o si rivolgono solo a un numero molto ristretto di clienti, oppure, pur disponendo di una gamma ampia e competitiva, non riescono ad imporla sul mercato.
Il mio sogno sarebbe un John Bloor italiano. A mio parere l?avevamo: era Ivano Beggio, ma poi la sua carica vincente, per motivi sui quali non mi interessa al momento indagare, è andata scemando fino ad esaurirsi.
Molti anni fa un collega straniero mi disse: ?I giapponesi sono i primi sul mercato mondiale, ma voi non siete gli ultimi, bensì i secondi?. Allora era ancora vero. Oggi non so.

Che non vuol dire niente. Ancora non e' chiaro perche' dovrei comprare una Bonneville piuttosto che una V7. Vabbhe, mi rassegno a constatare che, a parte una chiara volonta' di dare addosso a Guzzi, di argomenti fattivi non ne hai.

Perchè compare una Boneville invece di una V7 :

1 ) Perchè è fatta dalla più antica fabbrica di moto al mondo

2) Perchè è più bella

3) Perchè ha più coppia

4) perchè vibra meno

5) perchè ha il 30 % di potenza in più , quindi visti le potenze in gioco riesce a muoversi :D

6) Perchè se ti stufi forse riesci anche a venderla
 
EVOLVO ha scritto:
Perchè compare una Boneville invece di una V7 :

1 ) Perchè è fatta dalla più antica fabbrica di moto al mondo

Che non significa di per se' nulla. Fascino, ok, ma di per se'...

2) Perchè è più bella

Opinione.

3) Perchè ha più coppia

Questa finalmente comincia a somigliare a una considerazione seria. Bisogna pero' anche vedere come e' erogata.

4) perchè vibra meno
Che puo' interessare oppure no.

5) perchè ha il 30 % di potenza in più , quindi visti le potenze in gioco riesce a muoversi :D

Che serva e' un'opinione. Nessuna delle due e' una moto da velocita'.
In compenso la Guzzi probabilmente consuma meno.

6) Perchè se ti stufi forse riesci anche a venderla

Questa e' finalmente una considerazione sensata.
 
99octane ha scritto:
EVOLVO ha scritto:
Perchè compare una Boneville invece di una V7 :

1 ) Perchè è fatta dalla più antica fabbrica di moto al mondo

Che non significa di per se' nulla. Fascino, ok, ma di per se'...

Le vostre considerazioni vanno bene, eccetto questa.
La Triumph odierna (Bloor) e' nata nel 1984 a Hinckley, e non e' la stessa azienda che naque nel 1885 a Meriden, e ando' in bancarotta totale nel 1983. Aver ripreso il nome non basta a fare la storia ;) (MV, Bugatti, Maybach, altri esempi).

Moto Guzzi e' nata nel 1921 in Via Parodi, 57, Mandello del Lario, ed e' ancora da quel grosso cancello rosso da dove escono le loro moto (e speriamo ancora a lungo). E' un caso piu' unico che raro nel panorama motoristico mondiale, e che dovrebbe essere valorizzato molto di piu'. :D
 
leolito ha scritto:
99octane ha scritto:
EVOLVO ha scritto:
Perchè compare una Boneville invece di una V7 :

1 ) Perchè è fatta dalla più antica fabbrica di moto al mondo

Che non significa di per se' nulla. Fascino, ok, ma di per se'...

Le vostre considerazioni vanno bene, eccetto questa.
La Triumph odierna (Bloor) e' nata nel 1984 a Hinckley, e non e' la stessa azienda che naque nel 1885 a Meriden, e ando' in bancarotta totale nel 1983. Aver ripreso il nome non basta a fare la storia ;) (MV, Bugatti, Maybach, altri esempi).

Moto Guzzi e' nata nel 1921 in Via Parodi, 57, Mandello del Lario, ed e' ancora da quel grosso cancello rosso da dove escono le loro moto (e speriamo ancora a lungo). E' un caso piu' unico che raro nel panorama motoristico mondiale, e che dovrebbe essere valorizzato molto di piu'. :D

Effettivamente da quel cancello rosso...............escono parecchi CANCELLI................................e non solo rossi :lol: :D :lol:
 
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