<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Guida pratica di ciò che serve sapere prima di comprare un'auto elettrica | Page 11 | Il Forum di Quattroruote

Guida pratica di ciò che serve sapere prima di comprare un'auto elettrica

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Tornando IT, la guida sarà anche pratica, e ringrazio @Zero_cilindri per l'impegno, ma un "elettroignorante" come me non ha capito nulla.
Della corrente so solo che premo interruttore si accende luce, ripremo si spegne... idem l'asciugacapelli :emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:

Passi il discorso che ci si deve dilettare in calcoli matematici, per intrapprendere un viaggio che sia oltre la routine quotidiana, e sapere dove poter ricaricare.... problemi fino ad oggi sconosciuti se non ci si reca in nazioni o luoghi particolari... ma il capire anche che tipo di colonnina incontro lungo il mio percorso, quale tipo di cavo e se metà o tutta la presa della vettura. da utilizzare e sapere che la sosta di ricarica dipende da tutti questi fattori... beh, mi fa venir i fumi.
Poi, vabbè, app e altro tralascio per ora....

Magari sarà più facile a farsi che a cercare di capire a quante cose devi badare, per far quello che oggi viene naturale a qualsiasi distributore, automatico, o no, di benzina e gasolio.... anche se di "impediti" dell'automatico/ fai da te ce ne sono.

E sono un appassionato... ma forse se la caveranno meglio gli appassionati di software o app... però mi domando come farà tanta gente, che oggi fa la benzina normalmente e senza calcoli se non di quanto deve mettere nel serbatoio, ad affrontare tutto questo nel quotidiano?

Probabilmente cambierà l'approccio e diventeremo tutti un po' più elettrodotti (inteso come contrario di elettroignoranti).
Almeno dal punto di vista delle app ormai tutti quanti siamo più o meno costretti a usarne qualcuna ogni giorno.
Anche se non tanti anni fa ci sarebbe sembrato uno sbattimento assurdo dover smanettare col telefono per fare un pagamento o una prenotazione.
Io sono un po' un dinosauro però le volte in cui mi capita di dover tornare ai vecchi metodi mi rendo conto che in certi casi non li rimpiango affatto.

Proprio oggi dovevo prenotare una visita per mia madre.
Online sul sito salute piemonte 11 mesi di attesa col ssn,a pagamento c'era posto in giornata.
Prima di ingoiare il rospo (cosa che farò domani quando prenoterò la visita a pagamento) ho voluto provare le alternative convenzionate col ssn.
In particolare una clinica che ha la sua sede dove una volta c'era un piccolo supermercato,ci andavo da bambino perchè abitavamo li vicino.
Vado sul sito e compare il banner che avvisa che dal 23 dicembre al 15 gennaio non sarà possibile prenotare online perchè è cambiato qualcosa dal punto di vista della privacy,non ho capito bene.
Allora provo a prenotare alla vecchia maniera.
Tutta la mattina al telefono a sentire un disco senza riuscire a prenotare un bel niente.
Allora sono andato di persona,pochi minuti di coda per sentirmi dire che non ci sono date disponibili per appuntamenti col ssn (online le date c'erano solo non si poteva prenotare,a pensar male si fa peccato ma spesso si azzecca) quindi me la possono prenotare solo privatamente.
Eppure non tanto tempo fa prenotare una visita online mi sembrava una scocciatura.
Oggi l'idea di prenotare per telefono mi sembra molto peggio.
Magari anche per la gestione dell'auto varrà lo stesso discorso.
 
Comunque, nessun elettrodomestico funziona a 3 kW e oltre per diverse ore consecutive, nemmeno gli elettroutensili delle officine.... ergo, voglio sperare che i cavi delle wallbox siano dimensionati tenendone conto. Il problema potrebbe essere nei cablaggi dentro casa, se quando sono stati posati i cavi si pensava al massimo all'aspirapolvere...
Nemmeno la carica della vettura elettrica con una spina domestica fa i 3kw. I carichini VW arrivano
a 8A.
La wallbox ha dietro cavi che supportano correnti fino a 11 kW.
 
... uno potrebbe pensare che basta avere il box con dentro una presa di corrente per attaccarci la macchina....
Leggero OT per spezzare :D
Nostra amica con la AMI (quella che ti piace così tanto :p )
La parcheggia in giardino sotto la sua casetta, le sta al primo piano, ha attaccato a partire dalla presa in camera due ciabatte una dopo l’altra calando il cavo dalla finestra per arrivare alla Schuko dell’auto pardon del quadriciclo leggero.
Una delle due si è leggermente fritta e ne ha presa un’altra, sempre tra quelle che costano meno al discount più o meno hard.

P.S. 1 non può uscire con il cavo dal pianoterra per beghe familiari

P.S. 2 avete presente che sezione hanno i tripolari delle ciabatte? Tanti sono da 0,75 poi ci sono quelli da 1,00 (roba strana fuori standard) e se proprio va di lusso per roba di marca si arriva a 1,50
 
Premessa : questa sezione sarà la più voluminosa e descrittiva richiedendo del tempo per essere completata.

Gestione_1
Cura della batteria.

Come primo argomento della sezione Gestione vorrei partire dalla cura che si dovrebbe avere nei confronti della batteria.
Si, avete letto bene cura della batteria, come nei confronti del termico si adottano strategie/abitudini per far durare più a lungo e in salute il vostro motore a combustione esistono regole anche per la batteria. Ignorate chi vi racconta che con l’auto elettrica non scalderete più il motore alla mattina, non devrete percorrere i primi chilometri da nonno, e che se schiaccerete quanto volete questa va sempre forte e comunque. Scusatemi la parola ma… “col cavolo”…”di Fra Giulio”…
Esistono come per il termico degli accorgimenti e delle regole non scritte, quindi si può anche ignorale, ma che permettono di preservare la batteria nel tempo limitando la perdita di carica nominale e di evitare o quantomeno non incontrare i comuni problemi tecnici/strutturali legati agli accumulatori che detto tra noi sono il cuore, soprattutto economico, dell’intero mezzo. E secondo me determineranno il valore del vostro usato al momento di venderla. Più la carica sarà vicina a quella nominale e più sarà alta la sua valutazione perchè sarà la prova non scritta ma evidente che avrete tenuto bene l'auto.
E’ bene ricordare che le batterie hanno dei sistemi di condizionamento automatico a liquido o ad aria che mantengono una temperatura stabile durante il funzionamento per far si che non vi siano concentrazioni in determinate celle di correnti o calore che potrebbe comprometterne l’integrità strutturale.
Ecco il primo particolare da tenere presente che ho scritto : “durante il funzionamento”, ciò vuol dire che se l’auto è spenta non esiste nessun tipo di sistema automatico che valuti le condizioni ambientali e prenda le dovute contromisure. Possiamo anche fissare un range di temperature dove questi accorgimenti sarebbero necessari, ovvero sotto i 5° gradi e sopra i 30°.

In inverno sotto una certa temperatura l’elettrolita che ricordiamo essere liquido tende a diventare più denso man mano che la temperatura scende. Ma se l’elettrolita è denso meno gli elettroni potranno circolare liberamente, ecco spiegato perchè a temperature prossime alla zero ad una certa percentuale di stato di carica vi ritroverete circa il 20% meno di autonomia rispetto alla stessa percentuale ma con temperature ambientali da 15-30 gradi.
Se noi prendiamo l’auto in queste condizioni e spariamo subito alla garibaldina le celle sarebbero attraversate da forti corrente che essendo l’elettrolita molto più denso del solito incontrerebbero resistenza provocando calore e concentrazioni di correnti non volute. E’ vero che la batteria è costantemente “amministrata” del BMS, un software messo li apposta per evitare questo ma in determinate condizioni non può arrivare da tutte le parti. Con queste abitudini dai oggi dai domani e l’usura delle celle potrebbe farsi sentire abbassando la loro capacità di carica.
Ed ecco l’accorgimento, anzi 2. O fate come i Diesel che avanzate per qualche km senza strappi finche non arriva in temperatura, o pre riscaldate la batteria ancor prima di andare a prendere l’auto accendendo il clima da remoto con la App.
Attenzione però, lo potete fare solo se avete installato la pompa di calore. Quindi se non è di serie io spenderei anche il migliaio di euro che vi chiedono in più perchè è fondamentale.
E’ fondamentale perchè riscaldare l’abitacolo durante la guida consumate decisamente meno che senza, è fondamentale perchè la pompa di calore comandata da remoto pre riscalda anche le batterie, così otterrete 2 cose : uno entrate in un abitacolo già caldo, due riscaldando le batterie renderete l’elettrolita meno denso quindi più fluido e dinamico eviterà le concentrazioni di corrente avendo meno resistenza e rispetto allo stesso identico tragitto ma fatto senza pre riscaldamento vedrete che consumerete decisamente di meno,
Domanda lecita : ma pre riscaldando le batterie si consuma energia e anche se poi nel tragitto consumerò di meno alla fine cosa risparmio ?
Uno le batterie saranno più tutelate, due per 10 minuti di pre riscaldamento vi mangerete 0,15 kw più o meno l’energia che spendete per fare un km. Tre alla fine del tragitto aver consumato dal 15 al 20% meno.
Un altro “trucco” è quello di pre riscaldare le batterie non usando la loro energia, ma quella della Wallbox. Ovvero se ricaricate l’auto di notte ad una certo punto arrivata alla soglia impostata, esempio 80%, interrompe la ricarica mettendo la Wallbox in “pausa”. Se lasciate la spina inserita nell’auto poi voi quando farete partire il clima da remoto pre riscaldando l’auto le batterie preleveranno l’energia direttamente dalla rete lasciando integra la vostra % di batteria.
Un altro accorgimento è che si consiglia nei mesi invernali, nel quotidiano, di sfruttare la batteria con un range che va dal 35-40% all’80%

-In Estate con alte temperature capita esattamente l’opposto, l’elettrolita essendo molto fluido si scalda facilmente se vi mettete a fare Hamilton e Verstappen prima che il circuito di raffreddamento abbia portato le celle alla temperatura ottimale, la concentrazione delle alte correnti con in più l’alta temperatura potrebbe mettere in crisi termica le celle. Quindi a temperature elevate sarebbe bene accendere il clima per far si che capiti come in inverno : abitacolo gìà fresco, batteria alla giusta temperatura. In questo caso il consumo di corrente sarà più basso, intorno ai 0,1 kw per 10 minuti.
Nei mesi caldi invece nel quotidiano è consigliato un range che va dal 50 al 80%

Regola generale, se dovete fare un viaggio e volete caricare al 100% potete farlo ma a patto che lo inizierete entro 12/18 ore dalla fine della carica. Questo perchè una batteria carica al 100% ma “ferma” per molte ore o peggio giorni potrebbe degradare lentamente le celle.
Quindi tenere l’auto carica al 100% perchè si ha paura di una eventuale emergenza che magari non arriverà mai fa più male che bene.
Trattando “male” e senza nessun riguardo la batteria in determinate condizioni sulla superficie del separatore anodo/catodo potrebbero formarsi dei sedimenti chiamati Dentriti, un pò come il calcare sui rubinetti ma peccato che non sono “lisci” ma a forma di spuntoni che con il tempo si sviluppano e crescono. Ad un certo punto continuando a crescere potrebbero bucare il separatore mettendo in corto la cella e provocare un incendio, e si sa poi come va a finire…

Però chiariamoci, tutti questi “problemi” aumentano solo con il tempo, un po come i danni del fumo, non succede solo con un pacchetto di sigarette, neanche con 2 0 3, ma dopo anni di pacchetti. Quindi niente drammi o fisime, abbiate solo riguardo della batteria come si fa per molte altre cose se si vuole che mantengano inalterate le loro caratteristiche e non siano fonte di eventuali problemi.
L’ultima informazione, se nel caso vi capita un problema ad una o a un gruppo di celle non dovrete disperarvi perchè sarete obbligati cambiare l’intera batteria, è possibile sostituire solo il banco del gruppo dove sono presenti questi danni, diminuendo notevolmente i costi di riparazione se sono fuori garanzia.
 
Ultima modifica:
Perfetto! Non esistono prolunghe per alte correnti? Basta farsela fare con un buon cavo e presa e spina volanti, coi capicorda saldati a stagno.
Concordo, purtroppo però i Vigili del Fuoco (che, lo ricordo, ricoprono incarichi di Polizia Giudiziaria) in caso di incendio non sarebbero molto d'accordo. Anche perché nessun "artigiano" rilascerebbe una Di.Co. per un simile articolo...salvo farsela strapagare.
 
Nostra amica con la AMI (quella che ti piace così tanto :p )
La parcheggia in giardino sotto la sua casetta, le sta al primo piano, ha attaccato a partire dalla presa in camera due ciabatte una dopo l’altra calando il cavo dalla finestra per arrivare alla Schuko dell’auto pardon del quadriciclo leggero.
Una delle due si è leggermente fritta e ne ha presa un’altra, sempre tra quelle che costano meno al discount più o meno hard.
E' cinese per caso (la tipa, non la prolunga) ? :emoji_sweat_smile:
 
Concordo, purtroppo però i Vigili del Fuoco (che, lo ricordo, ricoprono incarichi di Polizia Giudiziaria) in caso di incendio non sarebbero molto d'accordo. Anche perché nessun "artigiano" rilascerebbe una Di.Co. per un simile articolo...salvo farsela strapagare.
Sono tutti componenti IMQ, CE, etc. Comunque, come dimostrato sopra, esistono pure quelle sigillate certificate.
 
Non importa, è l'assemblaggio che va certificato. Una prolunga sigillata certificata è ok.

Nonostante ciò, i VVFF considerano le prolunghe, se non fissate a parete oppure con canaline eccetera, sempre come allaccio elettrico "non conforme", tranne per lavori temporanei o situazioni di emergenza.
 
Probabilmente cambierà l'approccio e diventeremo tutti un po' più elettrodotti (inteso come contrario di elettroignoranti).
...o ci terremo le nostre caccavelle a benzina finchè perderanno le porte per strada. Per come la vedo io, che immodestamente non mi ritengo un profano o uno sprovveduto, un utente "mediano" che si metta a leggere una "guida pratica" come questa, di cui è assolutamente necessario conoscere i contenuti prima di "transizionare", è più facile che si allontani dall'auto elettrica piuttosto che ci si avvicini....
Nonostante quanto sopra, ringrazio zero per l'impegno che ci sta mettendo, davvero encomiabile.
 
Ultima modifica:
Gestione_2
Il rapporto tra l'energia di ricarica e la batteria.

Archiviato il modo di trattare la batteria adesso vediamo come ricaricarla e i suoi costi, non solo monetari.
Come in un qualsiasi rapporto di coppia non sempre è tutto idilliaco, di conseguenza anche il rapporto tra batteria ed energia che la rifornisce non sempre è indolore e/o fila tutto liscio, per farla pratica soprattutto monetariamente.
La fisica ci rammenta sempre e inesorabilmente che quando viene manipolata una sostanza, un gas, o come in questo caso l'energia elettrica questo processo richiede una certa quantità di energia.
Sarà un concetto banale ma pensare che ricaricare una batteria sia come al distributore di carburante dove se la pompa vi eroga x litri nel serbatoio ci finiranno tutti pagando esattamente la quantità erogata beh qui non ci siamo, come non ci siamo se ci basiamo sul tempo teorico per la ricarica.
Se dalla Wallbox usciranno x kwh alla batteria ne arriveranno meno questo è certo e sacrosanto in buon nome della fisica.
Il nostro scopo allora è quello di quantificare questa energia che viene persa cosi che la potremo inserire nel bilancio costi di ricarica alla voce "perdite di ricarica" e vedere alla fine quanto mediamente ci costerà ogni rifornimento e il tempo di cui dovremmo disporre. Poi con metriche diverse cacoleremo quelle fuori casa.
Dobbiamo tenere presente che se anche venisse il Capitano James T. Kirk con l'Enterprise a ricaricarci l'auto su alcune perdite dovrebbe anche lui alzare bandiera bianca perchè non dipendono dalle nostre azioni. Fotunatamente si quantificano in pochissimi punti percentuali che dipendono dall'architettura ingegneristica della batteria, dalla dissipazione dei cavi e in caso di ricarica casalinga dal traformatore AC/DC a bordo dell'auto.
Quello che fa veramente la differenza sono le tensioni e le correnti di ricarica che in ambito casalingo, basse, non danno nessuna speranza di limitare queste dispersioni. Volenti o nolenti, caldo o freddo, una percentuale media e sottolineo media che si dovrebbe tenere come energia perduta, verificata dopo oltre 50 ricariche casalinghe e oltre 1100 kwh erogati in qualsiasi condizione, tempo e taglio di potenza per ricarica è del 15%, anche se in verità adesso sono intorno al 12% e moneta, ma è sempre meglio tenere qualche percentuale in più perchè gli strumenti casalinghi non sempre sono precisi, come il Cdb dell'auto del resto.
di solito l'auto reca la percentuale della batteria non dei kwh rimasti quindi dovrete fare una piccola conversione. Se avete una batteria da 50 kwh netti, ovvero utilizzabili, che l'auto reputa il 100% vuol dire che ogni punto percentuale ha un valore in kwh di 0,5. Esempio il 10% sono 5 kwh.
Quindi facciamo un esempio pratico, se devo ricaricare 21 kwh ovvero il 42% (21kwh/0,5 kwh = 42%) e ho una erogazione costante di 3 kw perchè la faccio di notte, quindi nessun carico rilevante casalingo, in teoria dovrei metterci 7 ore ( 21 kwh / 3 kwh = 7 ore) e spendere 21 kwh x 0,3 euro al kwh (supponendo che sia questa la vostra tatiffa di casa) da 6,3 euro.
Ma come detto nulla è gratis quindi rifacendo i calcoli con il 15% di perdite vi accorgerete che non avete prelevato dalla rete solo i 21 kwh che ha effettivamente assorbito l'auto ma alla Wallbox ne risulteranno erogati 24,15 kwh, quindi 3,15 kwh se ne sono andati a ramengo. La ricarica allora non vi sarà costata 6,3 euro, ma 7,24 euro mentre il tempo per la ricarica passerà da 7 ore a poco più di 8. Quindi fate bene i conti se avete una carica che sfiora il limite temporale a cui dovete sottostare.
Ma è anche vero che si paga in tempo e in energia il 15% in più, però se facciamo un altro genere di conti che tratterò nel prossimo post perchè i dati vanno incrociati anche con il costo delle ricariche esterne se effettuate, la situazione non è così tragica anzi. Calcolando quanto ci costa di energia al km l'auto elettrica scopriremo che la differenza tra il costo ideale e quello reale si riduce a poco meno di un centesimo in più di differenza. Un centesimo signifca anche pagare l'energia 10 euro in più ogni 1000 km, ma se la vediamo dall'altro lato ogni 1000 kwh effettivamente incamerati nella vostra batteria ben 150 di kwh extra se ne sono andati a farsi benedire, sul totale di 1150 kwh.
Paradossalmente ricaricando alle colonnine veloci le cose in fatto di perdite migliorano e calano drasticamante, tutto bello quindi ? No, perchè al contrario sarete "bastonati" dalle compagnie energetiche con un costo al kwh corposo.
Quello che influenza le perdite, come già detto, sono la bassa tensione e le basse correnti dei contratti casalinghi, con 6 kw si potrebbe migliorare qualcosina ma non tanto, quindi al momento non possiamo farci nulla e il 15% di perdite ci perseguiterà per un bel po.
Nelle fast invece dove potenze e correnti sono molto alevate le perdite si possono quantificare in leggero eccesso sul 3-4%. Quindi del famoso 42% da ricaricare, 21 kwh, la colonnina fast ve ne farà pagare al massimo 21,84, ovvero 0,84 kwh in più mettendoci si e no una ventina di minuti. Ricodiamo valore variabile che dipende dalla potenza di picco che ha la vostra batteria.
0,84 kwh di perdite al costo di 0,85 euro al kwh ( costo medio oggi di una Fast) vi costerebbero 71 centesimi, in verità non molto lontano dall'euro di casa ma a favore di una tempistica di 24 volte meno, ma con un costo di 11,34 euro in più.
Riassumendo, dato che il maggior risparmio si ha con le tariffe di casa, a scapito del tempo di ricarica, il fatto di avere un box o uno spazio dedicato per ricaricare l'auto con energia del proprio contatore o in comune ma a prezzi bassi è assolutamente obbligatorio, se il risparmiare è la vostra missione.
 
Ultima modifica:
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto