<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Gruppo Stellantis | Page 180 | Il Forum di Quattroruote

Gruppo Stellantis

A me pero' stupisce che Tavares .... visto che molte fabbriche si stanno fermando per mancanza di clienti/di prodotti vendibili.
Si sta regalando il mercato, su un piatto d'oro, ai cinesi.
Mi sembra che il tutto fosse facilmente prevedibile ... e poi ci mancava anche il discorso degli adas che ha tagliato le gambe ai prodotti piu' vecchi (... ma anche qui e' mancata la giusta pianificazione).

Sei sicuro che vi sia poi una mancanza di clienti oppure ci sono clienti dissuasi, vedi caso non ti do il preventivo, non te lo faccio avere anche se mi solleciti...e non sono casi isolati e "boutade"
 
Allora è da quando hanno fatto questa finta fusione che maschera la vendita che era chiaro che Francia si preserva altrove, in Italia si taglia. Da almeno 3 anni stanno pagando gli operai per farli dimettere ed andare via. Così si chiude senza colpo ferire. Poi sulla produzione la PSA targata Tavares ha idee tutte sue, fare prodotti non proprio eccelsi e venderli come premium, fino a quando qualcuno abbocca si va avanti, ma poi quando i nodi arrivano al pettine ecco che arrivano i risultati del 2024. Parlano di auto elettrica, Stellantis propone auto elettriche tipo la junior con 156 cv a circa 40000, con 398 km dichiarati, Tesla propone a 43000 283 cv con 513 km. Se sul termico stanno indietro sull'elettrico stanno inguaiati.
 
Sei sicuro che vi sia poi una mancanza di clienti oppure ci sono clienti dissuasi, vedi caso non ti do il preventivo, non te lo faccio avere anche se mi solleciti...e non sono casi isolati e "boutade"
Le vendite stanno crollando per quasi tutti marchi del gruppo (forse si salva Peugeot).
La prossima trimestrale, prevista per il 31 ottobre, la vedo molto male !
 
Questi sono i risultati di un visione europea utopica, dirigista e pianificatrice che si scontra con la natura stessa del mercato.
Ma a quanto pare a Strasburgo e Bruxelles non hanno ancora capito e decideranno (forse) di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati.
Il punto è che il dibattito si è troppo polarizzato.

Personalmente trovo insopportabile essere etichettato come negazionista del cambiamento climatico, complottista, novax no qua no la, se esprimo delle perplessità sulla mobilità elettrica.
Eppure, per molti (spesso non esperti di dominio, questo va detto) è così.
 
Allora è da quando hanno fatto questa finta fusione che maschera la vendita che era chiaro che Francia si preserva altrove, in Italia si taglia. Da almeno 3 anni stanno pagando gli operai per farli dimettere ed andare via. Così si chiude senza colpo ferire. Poi sulla produzione la PSA targata Tavares ha idee tutte sue, fare prodotti non proprio eccelsi e venderli come premium, fino a quando qualcuno abbocca si va avanti, ma poi quando i nodi arrivano al pettine ecco che arrivano i risultati del 2024. Parlano di auto elettrica, Stellantis propone auto elettriche tipo la junior con 156 cv a circa 40000, con 398 km dichiarati, Tesla propone a 43000 283 cv con 513 km. Se sul termico stanno indietro sull'elettrico stanno inguaiati.
No guarda. Ti assicura che pure in Francia sono sul piede di guerra. Ad esempio. di tutte le Citroen a listino, l'unica assemblata in Francia (a Rennes) è la C5 Aircross. Tutte le altre arrivano da fuori
 
Mi sa che se domani ricomparissero listini con Fiat Panda benzina, Fiat 500 e 500 x, Grande Punto JTD e benza a partire da 10.000 €, fino a 20-25.000 €, ci sarebbe la coda nelle concessionarie....altro che le elettriche a 40.000 €, tra l'altro le ultime Stellantis sono brutte come il peccato.
 
Come mai stanno crollando? E non solo qui o in Europa ma anche oltreoceano e anche più in là....

Il bubbone sta scoppiando e inonderà di pus tutto il settore
Semplicemente perche' le auto costano troppo (anche le termiche) rispetto alla capacita' media di spesa e rispetto al valore che la clientela da' al prodotto Stellantis, ma anche gli altri non se la passano bene.
Devono tornare a proporre le auto che il mercato è in grado di assorbire, non imporre auto con ricchi allestimenti dotati di accessori che spesso non interessano a chi bada al sodo e non ha soldi da buttare.
Non parliamo poi dell'elettrico imposto per decreto.
Il mercato puo' essere parzialmente guidato .... ma solo fino ad certo punto. Sono andati troppo oltre, sia le istituzioni che i costruttori.
Con le normativi EU5, EU6 a/b/c/d/e etc hanno esagerato e si sono tirati la zappa sui piedi, portando al diesel gate, perche' i costruttori hanno faticato a stare dietro ai continui aggiornamenti delle normative imposte dal parlamento europeo e quasi tutti hanno cercato delle scorciatoie con violazioni piu' o meno gravi.
Non ha un gran senso che l'Europa voglia sempre anticipare il resto del mondo, senza armonizzarsi con le altre grandi realta' (penso principalmente a nord america, perche' con i cinesi non e' facile confrontarsi in questo settore anche se sarebbe molto importante).
 
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Il mercato puo' essere parzialmente guidato .... ma solo fino ad certo punto. Sono andati troppo oltre, sia le istituzioni che i costruttori.
Erano convinti, con la prova generale della pandemia, di aver la capacitá di orientare (obbligare) con successo il pensiero e le scelte della gente, attraverso l' astuta combinazione di pressione dei media e legislativa (quei decreti e gli obblighi che imponevano ce li ricorderemo tutta la vita). Ma un discorso è la salute, il portafoglio è un' altra cosa. E mi sa (scusate OT) che adesso pure sul tema salute, la gente si è svegliata, e non gliela racconti più di tanto, specie dopo le tante "stranezze" emerse da quel triste periodo.
Comunque sia, quando leggo che un insegnante ex precario passa (a 40 anni) a tempo indeterminato a 1500 euro al mese, forse (e sottolineo forse) vivendo a pane e cipolla farà un mutuo tutta la vita per acquistare una casa, quando mai penserà ad un' auto elettrica da 40.000 €? Comodo fare i green con il culo al caldo di certi "decisori" pubblici e CEO megapagati.... O siamo tornati al "S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche"?
 
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Secondo me , se va bene, l'obbiettivo di tavareshh e' di far diventare la Fiat un po' come Opel quanto a immatricolazioni in Italia.
Nel resto d'Europa forse si vendera' qualcosa di piu'.
Lancia e Alfa lasciamo perdere.
Questi saranno i numeri secondo me.
A parte la nuova Panda tutto il resto saranno auto da 25000 a salire.
Che numeri puoi fare?
enne modelli enne marchi tutti con la stessa minestra riscaldata.
Un manager cosi' ben pagato doveva pensare che qualcosa poteva non andare. Neanche VW si e' mai spinta cosi' tanto a fare copia incolla. Un motivo ci sara'.
Il management e la finanza hanno vinto sul prodotto.
Non si tornera' mai ai numeri pre pandemia per i marchi ex FCA.
Mai.
Tolti 500, vecchia Y, Panda rimarra' un marchio che immatricola 1/3 pre pandemia. A naso.
 
Io penso che la situazione di Stellantis sia in questo momento pessima, ma va anche confrontata con quella di altri gruppi generalisti, aggiungendo il fatto che Stellantis ha anche un brand con pretese premium (Alfa Romeo) e uno luxury (Maserati), e gli ultimi due accentuano ancora di più la crisi del gruppo.

La situazione dell’automotive in Europa è drammatica, perché le regole imposte dall’alto sono assolutamente miopi, inadeguate, incompetenti, anacronistiche e per nulla lungimiranti, a mio parere ovviamente.

Che senso ha mettere in ginocchio un intero settore, un settore che in Europa è tra i più importanti, sull’altare di una transizione “ecosostenibile”, che poi così ecosostenibile è dimostrato che non è?

Gli editoriali del nostro direttore sono anni che mettono in guardia l’Europa con previsioni che oggi vengono puntualmente confermate dai fatti, ma non c’è maggiore sordo di chi non vuol sentire.

A questo punto non si tratta di avere pianali condivisi, vetture tutte simili, sinergie ed economie di scala, sono discorsi che scivolano in secondo piano, si tratta della stessa sopravvivenza del gruppo franco-italiano, del futuro di questo gruppo e dei suoi dipendenti (seppur molto diminuiti, anche italiani).

Le scelte strategiche in ottica transizione sono state troppo affrettate, questo è sicuro, ma lo stesso “errore” hanno fatto la maggioranza dei costruttori europei, però non tanto per loro volontà, bensì perché costretti dalle norme suicide dettate “dall’alto”, dai Diktat deliberati dal parlamento europeo (recentemente mi pare anche col voto sfavorevole dell’Italia), dalle terribili “tasse” ecologiche.

E allora che si fa? Si tenta di sopravvivere in qualche modo, sperando che qualche norma venga procrastinata o ridimensionata.
 
Io penso che la situazione di Stellantis sia in questo momento pessima, ma va anche confrontata con quella di altri gruppi generalisti, aggiungendo il fatto che Stellantis ha anche un brand con pretese premium (Alfa Romeo) e uno luxury (Maserati), e gli ultimi due accentuano ancora di più la crisi del gruppo.

La situazione dell’automotive in Europa è drammatica, perché le regole imposte dall’alto sono assolutamente miopi, inadeguate, incompetenti, anacronistiche e per nulla lungimiranti, a mio parere ovviamente.

Che senso ha mettere in ginocchio un intero settore, un settore che in Europa è tra i più importanti, sull’altare di una transizione “ecosostenibile”, che poi così ecosostenibile è dimostrato che non è?

Gli editoriali del nostro direttore sono anni che mettono in guardia l’Europa con previsioni che oggi vengono puntualmente confermate dai fatti, ma non c’è maggiore sordo di chi non vuol sentire.

A questo punto non si tratta di avere pianali condivisi, vetture tutte simili, sinergie ed economie di scala, sono discorsi che scivolano in secondo piano, si tratta della stessa sopravvivenza del gruppo franco-italiano, del futuro di questo gruppo e dei suoi dipendenti (seppur molto diminuiti, anche italiani).

Le scelte strategiche in ottica transizione sono state troppo affrettate, questo è sicuro, ma lo stesso “errore” hanno fatto la maggioranza dei costruttori europei, però non tanto per loro volontà, bensì perché costretti dalle norme suicide dettate “dall’alto”, dai Diktat deliberati dal parlamento europeo (recentemente mi pare anche col voto sfavorevole dell’Italia), dalle terribili “tasse” ecologiche.

E allora che si fa? Si tenta di sopravvivere in qualche modo, sperando che qualche norma venga procrastinata o ridimensionata.
Concordo con il tuo discorso.
Pero' su Alfa e Maserati la gestione mi e' parsa pessima. Mi aspettavo un importante condivisione tra i 2 marchi, ma con Maserati si sono proprio persi ... sempre in nome dell'elettrico.
Per contro Fiat ora si trova solo con la vecchia Panda (12 anni) orfana di 500 e Ypsilon che ne completavano l'offerta sotto i 20k.
In attesa della nuova Panda che verra' (non si e' ancora capito quali saranno le tempistiche) , la 600 e la nuova Ypsilon partono da 25k, cifre che iniziano a diventare impegnative (perche' ibride e automatiche) e con una produzione che non dovrebbe essere a regime a causa di carenze di produzione del nuovo powertrain mild hybrid. Qui sarebbe servita una motorizzazione piu' basilare con cambio manuale per riuscire a beneficiare degli incentivi di 3000€ per le termiche.
MA anche qui non ci sono arrivati, anche se poi continuano a chiedere aiuto allo stato italiano, che a sua volta ha messo a disposizione un importante pacchetto di incentivi (discutibili le modalita' di 'assegnazione per le elettriche, ma gli altri sembrano meglio mirati ma manca la giusta offerta delle case, Stellantis in primis che doveva essere la principale beneficiaria).
..... poi arrivera' il 2025 e ci sara' l'ennesima imposizione europea sulle emissioni, in questo caso la CO2, che creera' molti problemi e molti costi all'industria europea che rischiera' di uscirne con le ossa rotte e alla fine tutto dovra' essere scaricato sulla comunita' che si dovra' sobbarcare gli oneri o dei maggiori costi delle auto o delle maggiori tasse per sostenere un industria che non riesce piu' a essere competitiva nei confronti di quella di altri paesi che non hanno tutte queste regole cosi' stringenti da dover rispettare.
 
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