ottovalvole ha scritto:Dunque il gruppo fiat (fiat,alfa,lancia,maserati,ferrari,chrysler,dodge,ram,jeep) a livello mondiale non va male. Il gruppo fiat italiano (fiat alfa e lancia) non va male,di piú! Però resta in vita grazie alle divisioni americane e brasiliane, ma.badate che tutti i gruppi se campassero solo del mercato europeo sarebbero fritte! Piú che la fiat secondo me sono i francesi quelli che stanno facendo le scelte piú sbagliate perchè non possono recuperare tutti gli investimenti che stanno facendo ne con le vendite in europa e nemmeno con l'america. Fiat senza l'acquisizione di chrysler sarebbe giá fallita da un pezzo.
Anche VW pare sia in perdita in Europa e sicuramente non le gioverà il calo di maggio nel suo mercato di casa che si accompagna a quelli di questo mese e dei precedenti in tanti altri importanti mercati europeri, UK esclusa. Poi ci sono gli altri grandi costruttori come PSA, GM, Renault, Ford anch'essi in perdita in Europa come Fiat. PSA è stata costretta a cercarsi un alleato, Ford pure, GM è in grosse difficoltà per la profonda crisi europea di Opel, Renault si è alleata ma resta in difficoltà innanzitutto nel suo mercato di casa e poi negli altri, come tutti del resto. VW ha retto finora perchè Germania e UK hanno sostenuto adeguatamente le sue vendite. Ora però pare essersi fermata anche la Germania, a mio sommesso parere per le politiche di rigore che la Merkel ha imposto all'Europa intera. Politiche che se da un lato sono congeniali alla Germania dall'altro nuocciono agli altri stati, e sono così pesanti che tengono in ordine la prima e stritolano le economie di tutti gli altri. Esattamente ciò che sta avvenendo. Non solo. La Germania lucra ricchezza dal differenziale di spread. Come fà? Semplicemente utilizza la crisi, che col rigore ha indotto negli altri paesi europei, per finanziare il suo debito a costo zero (i bund difatti vengono piazzati a tasso compreso fra lo 0 e l'1% e vengono piazzati in grandi lotti proprio per sfruttare al massimo la situazione) e crea una situazione specularmente opposta per gli altri paesi europei che per converso vedono crescere i tassi di interessi da pagare sui loro titoli di debito pubblico. Tutto ciò crea delle riduzione di spesa (l'interessse sul debito è una delle principali poste di spesa nei bilanci di qualsiasi paese europeo) nel bilancio del governo tedesco che difatti è in attivo per cui può investire e al contempo determina una maggiore spesa per il finanziamento del debito pubblico per tutti gli altri paesi dell'area euro. Tale aumento di spesa crea l'impossibilità di rientrare nei parametri di Mastricht cui tutti sono tenuti pena grosse sanzioni economiche comunitarie, per cui gli stati che subiscono il rigore aumentano le tasse o tagliano le spese o tutt'e due insieme e quindi sottopongono i loro paesi a manovre recessive che deprimono ulteriormente le loro economie, mentre all'opposto la Germania utilizza l'avanzo di bilancio per alleggerire la situazione della sua economia e per favorire le proprie aziende e le loro banche che hanno facile gioco a investire, migliorando quindi i loro prodotti, e a fare shopping negli altri paesi europei in cui è l'euro (valuta strettamente imparentata col marco) ad aprirle le porte. Ma non è ancora finito. Siccome si può sempre far meglio la Merkel, avendo stabilito che la crisi dell'euro è da ricercare non in Germania ma in Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Italia, ecc., ha deciso che dai paramentri di Mastricht (quindi al 3% di deficit massimo sul pil) si dovesse passare al pareggio di bilancio (0% di deficit sul pil), che craante idea!!! Cosicchè ha imposto a tutti la regola del pareggio di bilancio, cioè la parità fra entrate e uscite dei singoli bilanci nazionali. Tutto questo è andato ad ulteriore vantaggio della Germania e ovviamente a detrimento di tutti gli altri paesi in difficoltà, vale a dire tutti tranne l'UK. Tuttavia siccome non ci si può approfittare delle situazioni chè per poco tempo, poi bisogna avere il buon senso di ritirarsi prima che gli effetti negativi si ritorcano nei confronti del profittatore, la crisi, che la Germania ha indotto nei paesi colonizzati, si sta abbattendo sulla Germania stessa ritornando, come la risacca, dal punto stesso che l'ha generata. In poche parole la Germania sta tagliando il ramo dell'albero su cui siede, proprio come bene ha scritto qualche giorno fa Renato Brunetta, che in un lucido articolo ha spiegato (numeri Eurostat, bilanci nazionali e dinamiche dei flussi finanziari alla mano e indicando nello specifico le poste passive determinate) la situazione che ormai sommessamente denuncio da qualche mese. In effetti la crisi ha cominciato a manifestarsi oltre un anno fa, con le prime avvisaglie post subprime americani. Obama si lamenta e ha ragione, ma anche gli Usa hanno i loro scheletri negli armadi , pur non essendo responsabili direttamente della attuale crisi europea.
Come si dice in Sicilia chista è 'a barracca (trad. questa è la situazione) che sta portando al fallimento dell'Euro (tutti i paesi UE Germania in primis hanno già pronto il piano di uscita dall'Euro, si diche che l'Italia l'aveva pronto da un anno non so se è vero ma sicuramente è verosimile) e ad effetti catastrofici innanzitutto per l'economia nazionale. Vedremo come evolverà la situazione, se con gli eurobond si avrà in Europa il prestatore di ultima istanza. Di sicuro la Spagna, la quinta economia europea, è in crisi profonda, profonda perchè doppia. Colpisce infatti l'economia e il sistema finanziario insieme e nel suo complesso, con alcune grosse banche in crisi irreversibile di liquidità. L'Europa può fare il suo dovere solo se diventa tale, ma siamo in mano alla Germania che fa il bello e il cattivo tempo, per ora solo invisa e non osteggiata dagli altri paesi. Cosa accadrà domani ce lo potrà dire solo il futuro. Comunque quando parlo di politiche fallimentari tedesche mi riferisco proprio a ciò di cui ho parlato sopra. Forse invece di fallimento potremmo parla di bancarotta o sono troppo severo?? Chi vivrà vedrà.